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Autore: Horse_    21/07/2013    6 recensioni
Sono passati ottant’anni dalla scomparsa di Edward e dei Cullen, ma la vita di Bella è completamente cambiata.
Isabella trova un po’ di conforto in Jacob, il suo Jake e scopre che i vampiri non sono le uniche creature sovrannaturali, esistono anche dei ragazzi in grado di trasformarsi in enormi lupi e capisce che Jacob ne fa parte.
Un giorno, con l’arrivo di un vampiro nomade, Bella si ammala, sta male, tanto che la sua temperatura corporea sfiora i 42 gradi, ma nessuno si preoccupa più di molto ed è da li che la sua vita cambierà.
Bella scopre di essere incinta, incinta del suo amato vampiro che non c’è più. Corre nella radura ma lì incontrerà Laurent. Dopo uno scontro all’ultimo sangue il vampiro, poco prima di morire, riuscirà a mordere Isabella e contro ogni aspettativa, dovrà vivere in due nature contrapposte.
Ottant’anni dopo, a Volterra...
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Quileute, Un po' tutti, Volturi | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Buona domenica a tutti/e.
Ringrazio quei quattro angeli che hanno recensito lo scorso capitolo, ogni volta che leggo certe recensioni mi commuovo.
Vi lascio con il terzo capitolo, ricco di sorprese.
(Ricordo, per altri due capitoli siamo nel Flashback di Bella)
 

                                                   La seconda trasformazione

 
Ero davvero felice di essere incinta, una nuova vita cresceva dentro di me.
Ero felice dell’idea di diventare mamma e anche perché nessuno mi aveva abbandonato.
Con mia grande gioia il branco fu felice della mia maternità, certo, forse era meglio non avere un figlio con un vampiro, ma un bambino è sempre una grande gioia.
 
L’unico non molto contento fu Jacob. Non era felice perché aspettavo un bambino da un altro e soprattutto da un vampiro, ma con il tempo si ammorbidì.
In un giorno d’inverno, con la neve soffice sui prati e con un tiepido sole mi incamminai nel bosco, per andare nella nostra radura.
Una volta arrivati mi ci fermai al centro, mentre i raggi del sole risplendevano sulla mia pelle donandomi un leggero calduccio.
 
Da quando scoprii di essere incinta la mia temperatura corporea da 42 gradi scese a 35, ma era tutto normale, aspettavo un figlio da un vampiro.
“Sai? Il tuo papà avrebbe iniziato a luccicare.” dissi  al bambino che portavo in grembo con una nota di malinconia.
Poi mi accarezzai la pancia che si cominciava a vedere. In quel periodo ero incinta di quasi quattro mesi.
 
“Isabella..” disse una voce fredda alle mie spalle che mi gelò il sangue.
Mi girai di scatto e vidi una delle ultime persone che avrei voluto vedere: Laurent, uno del trio di James che ormai era diventato un duetto.
“C-che c-ci fai t-tu qui?” chiesi balbettando.
“Passavo di qui ed ho sentito un odore. Sai, il tuo odore non è più come l’ultima volta è più puzzolente, quasi rivoltante. Che ti è successo? Hai fatto bagni di fango?” mi chiese divertito.
“N-non ti i-interessa…” dissi.
“Beato James che ti ha potuto assaggiare nel tuo massimo splendore, che buon odorino avevi. Comunque, visto che sei qui ho deciso di fare uno spuntino, anche se l’odore non è dei migliori.” mi disse.
 
Deglutii a fatica per poi ribattere con voce ferma: “Laurent, non ti conviene farlo.”
“Cos’è? I Cullen ora sbucheranno all’improvviso? Come mai sei qui tutta sola? Mi sa che qualcuno ti ha abbandonato…” mi punzecchiò Laurent.
“E anche se fosse?” chiesi.
“Non importa. Ti sto solo salvando da una morte atroce. Victoria vuole ucciderti in modo lento, molto lento, mentre io… Beh io non ti farò sentire alcun dolore.” disse avvicinandosi.
 
Scattai all’indietro e mi trasformai nell’ormai consono lupo bianco come la neve.
“C-che cos’è questo?” sbottò Laurent arrabbiato.
Gli sorrisi beffarda ed ululai. Una volta ripresosi Laurent si lanciò su di me.
Da lì inizio una dura lotta all’ultimo sangue. Ricordo che riuscii a ferirlo per ben due volte, una volta staccandogli anche una mano, ma aspettavo un bambino e non ero in ottima forma.
 
Il branco arrivò poco dopo e mi aiutò. Sette licantropi contro un vampiro, gioco facile. Poco prima che Laurent fosse sbranato riuscì a mordermi una zampa e da lì vidi buio.
Di solito quando un vampiro morde un licantropo, quest’ultimo muore per l’effetto del veleno, ma per me non fu così.
 
Passai i dieci giorni più brutti della mia vita, in preda al dolore. Bruciava tutto, come se fossi stata bruciata viva.
Al decimo giorno, quando ormai tutti avevano perso le speranze il mio cuore si fermò.
Quando tutto sembrava perso mi svegliai.
 
“B-Bella s-s-sei tu?” balbettò Jacob.
Mi alzai con una velocità impressionante facendo quasi scappare tutti i presenti che mi erano rimasti accanto.
“N-non può essere.” esclamarono i presenti allibiti.
In mezzo secondo, ad una velocità poco umana, mi ritrovai di fronte allo specchio: ero cambiata. Avevo i capelli più lunghi, sotto le spalle, ero diventata un po’ più alta, avevo le dita delle mani affusolate, la carnagione pallida, i lineamenti perfetti, ma soprattutto i miei occhi erano rossi.
 
Le mie gambe a quel punto cedettero e mi ritrovai seduta sul letto con la testa fra le mani. Ero un mostro, un vampiro.
D’istinto mi toccai la pancia, c’era, ma il bambino?
“B-Bella, t-tu sei un...” balbettò Paul.
“Un vampiro, lo so.” dissi sconsolata.
“Bella..” disse Jacob avvicinandosi a me.
“Fermati Jacob, è un vampiro.” disse Billy.
“Non hai sete?” chiese Sam.
“No, per ora no. Voi non mi fate nessun effetto…” dissi.
 
Da quel giorno capii che ero un vampiro, ma non un vampiro qualunque.
Ero un ibrido. Ero un vampiro normalissimo, anzi, ero molto più forte di un qualsiasi vampiro e più veloce, non centrava il fatto di essere neonata o meno, mi nutrivo di sangue animale, ero di una bellezza superiore alla norma, un vampiro per eccellenza.
Le differenze però erano molte: potevo trasformarmi in un licantropo normalissimo, anzi, ero molto più forte e più veloce di un qualsiasi licantropo e anche vampiro, anche sotto-forma di lupo. La sola differenza era la pelliccia: ora era bianca come la neve, ma aveva delle striature dorate sul muso, sulle zampe e sulla coda, inoltre gli occhi erano tendenti all’oro.
 
C’erano delle pecche però nella mia natura di ibrido: la mia auto-guarigione dovuta all’essere licantropo era molto più lenta di un qualsiasi licantropo, inoltre potevo ferirmi gravemente. Dovevo dormire almeno un’ora, me ne bastava solo una per recuperare appieno le forze e… Potevo benissimo mangiare cibo umano, anche se preferivo il sangue animale.
Ero un normalissimo vampiro, più potente, fuso con un licantropo, più potente, con alcune striature, un essere molto potente.
 
La cosa più bella che potesse accadermi nel mio essere ibrido è che potevo avere figli. Lo dimostrava la mia gravidanza, che procedette a gonfie vele. Il mio essere ibrido non aveva danneggiato mio figlio e aveva dimostrato che potevo benissimo avere figli anche se ero un vampiro, tutto grazie alla mia parte licantropo.

 
Eccomi qui con la fine del terzo capitolo. Cosa ne dite?
Piaciute le soprese? Bella è molto potente, più potente di un qualsiasi licantropo e vampiro messi assieme, non dipende dal fatto di essere neonata, lo sarà sempre.
Vi piace questa fusione? Vampiro-licantropo intendo, con qualche sfumatura.
Chissà cosa sarà il bambino ora… E soprattutto sarà maschio o femmina?
Grazie ancora per le recensioni, al prossimo capitolo, baci, Giulietta.
  
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