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Autore: keatonssoul    21/07/2013    2 recensioni
Destiny Edwards ha 18 anni ed è la ragazza più popolare della scuola, un giorno però arriva un certo Liam Payne che sconvolge letteralmente tutta la sua vita.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Liam Payne
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Era naturale, per una come me, andare in giro per la scuola ed essere conosciuta da tutti, avere una miriade di occhi addosso, essere vista come una ragazza importante, essere salutata da tutti..
Ma tutto cambiò quel 27 novembre.

 
Ero la fidanzata del ragazzo più popolare della scuola, tutti mi invidiavano e mi veneravano come se fossi stata una dea.
Questo ragazzo era David Jones, avevo messo gli occhi su di lui dal primo giorno di liceo ma non mi sarei mai aspettata che in terza lui stesso mi chiedesse di stare con lui.
L’indomani avremmo festeggiato il nostro anniversario, un anno era passato davvero troppo velocemente e l’attrazione che avevo nei confronti di David diminuiva di giorno in giorno.
Stava cambiando, non era più quel ragazzo da sogno bello e intelligente.
Da qualche mese aveva iniziato a frequentare il gruppo di Mark.
Con loro aveva iniziato a bere fin troppo e a farsi le canne e avevo sentito che qualche settimana fa Mark gli aveva proposto di fare una competizione illegale, non avevo capito bene di cosa si trattasse ma sapevo benissimo che avrei dovuto fare qualcosa per impedirglielo.
Quella mattina a scuola ci fu la solita snervante routine.
Arrivai a scuola e trovai le gemelle Tracy e Stacy aspettarmi sul solito muretto pronte a parlarmi di ogni tipo di scoop, quella mattina parlarono dell’orrendo brufolo che Amanda Stewart cercava di nascondere con tonnellate di fondotinta, delle scarpe di seconda mano che indossava Simon Andrews probabilmente regalate a una cena di famiglia da qualche cugino e infine la notizia di un nuovo studente arrivato qualche giorno prima.
Sono stata assente giovedì e venerdì e proprio quando non c’ero è successa una cosa diversa dal solito.
Colta dalla curiosità decisi che mi sarei interessata a questo nuovo ragazzo, conoscevo tutti a scuola e avevo intenzione di conoscere pure lui.
Io:-Nuovo studente? Come si chiama?-
Stacy:-Si chiama Liam Payne, appena è arrivato abbiamo provato a parlarci ed è uno sfigato pazzesco, gli abbiamo fatto delle domande e lui mentre rispondeva non ci ha nemmeno guardate in faccia, ti rendi conto?-
Io:-Beh magari deve abituarsi all’ambiente non credi?-
Ogni tanto la stupidità di Stacy mi irritava in maniera smisurata.
Tracy:-Già hai ragione-
Io:-Voglio provare a parlargli, magari si apre se lo trattiamo con gentilezza-
Non sapevo nemmeno io perché lo stavo facendo, di solito non ero così cordiale con gli studenti nuovi, eppure quel nome mi aveva innescato un meccanismo strano dentro, dovevo assolutamente farlo sentire a suo agio.
Tracy:-Non so se è una bella idea Destiny-
La voce di Tracy mi fece tornare con i piedi per terra e, colta di nuovo dalla curiosità, inarcai un sopracciglio.
Io:-Cosa intendi dire?-
Stacy:-Non siamo solo noi a pensare che sia uno sfigato sai?-
Io:-E chi altro?-
Tracy:-Tutta la scuola, o meglio, tutto il nostro rango-
Adesso dovevamo pure essere diversi dagli altri?
Solo perché eravamo un po’ più popolari non voleva dire che gli altri erano inferiori a noi.
Forse un pochino sì ma non tanto da arrivare a definirci di rango superiore.
Questa era una delle migliaia di cose che avevano iniziato a stufarmi.
All’inizio poteva anche essere divertente sentirsi superiori agli altri ma dopo un po’ la cosa era degenerata.
Tutti quelli del gruppo di me e David si sedevano nel nostro stesso tavolo a mensa
mandando via chi tentava di avvicinarsi.
In giro per la scuola eravamo il solito gruppo con i soliti senza cervello che appena vedevano un nerd, come lo definivano loro, lo spingevano contro gli armadietti.
A pranzo passavamo sempre davanti agli altri nella coda per il cibo.
E se uno di Noi provava a parlare con uno di Loro veniva escluso.
Questa gerarchia mi stava davvero stancando.
Io:-Mi sembra davvero esagerato parlare di rango, e sinceramente non mi importa di quello che pensano gli altri. Quindi andrò a parlare con lui-
Stacy:-Oh guardalo, sta arrivando. Come cammina? Ahaha è patetico-
Lanciai un’occhiataccia a Stacy e poi cercai di individuarlo tra la massa di gente che stava arrivando.
Tracy:-Hey Ivan, è arrivato testa d’uovo!-
Ivan era uno dei senza cervello che si divertiva a pestare quelli inferiori.
Io:-Dov’è?-
E in quel momento vidi un ragazzo con la testa bassa incamminarsi verso l’entrata, aveva una camicia a quadri marroni troppo larga per la sua corporatura e dei jeans blu che ricadevano dritti su un paio di all star bianche, una era slacciata e rischiava di farlo cadere.
E alzando gli occhi capii la battutina di Tracy, aveva i capelli quasi rasati a zero, ma in quel momento l’unica cosa che mi venne da pensare era bellissimo.
In mano aveva dei libri, quattro o cinque.
Ivan:-Vediamo di salutarlo alla nostra maniera, venite ragazzi!-
In quel momento mi ripresi dal momentaneo stato di trans in cui ero caduta e mi voltai verso Ivan e altri due suoi amici.
Li vidi avanzare verso Liam e solo quando notai l’espressione spaventata del ragazzo capii cosa volevano fargli.
Immediatamente mi misi a correre nella loro direzione cercando di fermarli, mi resi conto di averlo fatto solo quando dalla mia bocca uscì un grido strozzato e subito dopo un urlo tanto forte da far girare la maggior parte della gente nella mia direzione.
Io:-Ivan fermati!-
Mi sentii gli occhi di tutti addosso ma solo un paio erano quelli che mi fecero venire i brividi lungo tutta la spina dorsale, quelli di Liam Payne.
Mi guardava smarrito, non capiva cosa stava succedendo e onestamente non lo capivo nemmeno io.
Ivan mi ignorò e diede uno strattone al ragazzo che poco prima mi aveva procurato tutti quei brividi, facendogli  spostare la visuale dal mio viso al suo.
Spalancai gli occhi appena vidi che il poveretto si piegava in due dal dolore provocato dal pugno in pancia appena ricevuto.
Senza pensarci due volte corsi contro Ivan e gli tirai uno schiaffo in piena faccia tanto forte da lasciargli il segno e da provocargli un’espressione contrariata.
Ivan:-Che cazzo fai Des?-
Io:-Lascialo stare Ivan-
Non so se fu il mio sguardo sicuro o il mio tono deciso a farlo andare via, ma per fortuna uno dei due lo allontanò dal ragazzo ancora piegato in due circondato dai libri che gli erano caduti.
Io:-Hei, tutto bene?-
Lui non disse nulla, mi fece un semplice cenno affermativo con la testa.
Non mi guardava nemmeno, stava cercando di raccogliere i suoi libri facendo finta di niente.
Io:-Lascia stare, te li raccolgo io-
E fu in quel momento che i suoi occhi mi trafissero di nuovo provocandomi altri brividi.
Mi sentii arrossire così fui io ad abbassare lo sguardo quella volta.
Liam:-Perché lo stai facendo?-
Non mi osai alzare lo sguardo, sapevo che mi stava fissando e farmi vedere in quello stato avrebbe peggiorato le cose.
Io:-Dato che hai appena ricevuto un pugno in pancia mi sembra scortese farti fare questo sforzo-
Liam:-Non volevo sapere il motivo per cui mi aiuti a raccogliere i libri, voglio sapere perché mi stai difendendo-
Sentii di nuovo le guancie riscaldarsi.
Io:-Beh.. Mi sembra ingiusto quello che ti fanno-
Liam:-Ci sono abituato ormai-
In quel momento trovai il coraggio di guardarlo negli occhi, i nostri volti erano molto vicini e inspiegabilmente il mio respiro aumentò.
Non volevo che lo notasse così abbassai di nuovo lo sguardo sui libri.
Io:-Cosa intendi?-
Dopo aver impilato i libri li raccolsi e mi alzai, poi gli porsi la mia mano per aiutarlo.
Lui la accettò volentieri e il contatto con la sua mano mi provocò brividi ancora più tremendi di quelli che mi provocò il suo sguardo.
Liam:-Cambio spesso scuola.. Ogni volta però è una tortura, vengo preso di mira da tutti e mi ritrovo sempre senza amici-
Ormai mi ero abituata a guardarlo negli occhi e in quel momento quel che vidi non fu uno sguardo triste, ma un sorriso stanco, stanco di tutto quello che subiva.
Io:-E perché cambi scuola?-
Liam:-Beh, mia madre vede i lividi e mi obbliga ad andarmene-
Io:-E tu non ti sei mai ribellato?-
Liam:-No, non sono mai stato un tipo ‘’violento’’, sono abituato a subire..-
L’ultima frase gli morì in gola e il suo sorriso stanco si trasformò in un’espressione di puro terrore, accompagnata da uno sguardo perso nel vuoto.
Io:-In che senso?-
Dopo essere tornato al suo sorriso stanco mi fissò e fece spallucce.
Liam:-Beh dopo un po’ di anni ti ci abitui-
Sapevo che l’espressione di prima non era solo dovuta a quello, sapevo che c’era dell’altro.
Ma in quel momento non volli approfondire l’argomento.
Io:-Come mai hai deciso di venire qui?-
Continuai a fissarlo mentre ci dirigevamo dentro l’edificio, ormai non riuscivo a staccare gli occhi da lui.
Liam:-Beh ci siamo trasferiti qui da poco e le amiche di mia madre le hanno consigliato questa scuola-
Io:-Si, in effetti è una scuola che rende molto-
Il suo sorriso divenne sincero e vederlo non mi fece che venire di nuovo i brividi.
Non so cos’aveva quel ragazzo, lo conoscevo da non più di cinque minuti e già mi aveva fatto venire i brividi per tre volte e mi aveva fatta arrossire ogni volta che lo guardavo.
Io:-Oh che stupida! Non mi sono presentata! Mi chiamo Destiny ma per gli amici sono Des-
Liam:-Piacere, Liam e per gli amici.. Beh Liam-
Quella fu la prima volta che sentii la sua bellissima risata.
Era uno dei suoni più belli che avessi mai sentito, così sincera, così dolce, così perfetta.
Risi anche io ma la mia risata fu interrotta quando dentro l’edificio trovai David con il gruppo di Mark appoggiato al muro con una canna in mano.
Io:-Liam, senti ti lascio il mio numero.. Ci sentiamo per messaggio.. Ora devo andare..-
La mia mano tremava mentre scrivevo il mio numero di telefono su un pezzo di carta strappato dal quaderno di chimica.
E Liam lo notò.
Liam:-Tutto bene?-
Io:-Si, tranquillo.. Ciao Liam-
Gli porsi il foglietto e gli diedi un bacio sulla guancia per poi allontanarmi di corsa da lui.
Non capivo cosa mi stesse succedendo, quando l’avevo difeso da Ivan mi sentivo tutto il coraggio del mondo addosso mentre adesso che mi ritrovavo davanti a David mi tremavano le gambe dalla paura.
Io:-Ciao Dav-
David:-Hei bellezza-
Mise la mano libera dietro la mia schiena e, con una forza innaturale, mi schiacciò contro di lui premendo le sue labbra contro le mie e facendo incontrare le nostre lingue in un bacio sporco, per niente come me lo ricordavo.
Io:-Quanto hai fumato David?-
Mark:-E a te che ti frega puttanella?-
Io:-Mark non ti intromettere-
Quell’aggettivo mi aveva irritava molto, non doveva più permettersi di mancarmi di rispetto.
La mia attenzione tornò a David.
Io:-Allora?-
David:-Mah nemmeno tanto tesoro, ci siamo fatti solo tre canne prima di venire-
E poi guardando Mark scoppiarono a ridere entrambi, sapevo benissimo che le canne che aveva fumato erano più di tre e che non ragionava.
Io:-Dio santo David sei fatto-
David:-Vieni qui mia bella troietta-
Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Mi scansai prima che potesse baciarmi di nuovo e me ne andai dopo averlo spinto via da me.
Dire che mi ero arrabbiata era dire poco.
Mentre mi dirigevo al corso di scrittura ero sovrappensiero e non mi accorsi di urtare contro qualcosa, o meglio qualcuno.
Io:-Oh scus.. Ah Tracy..-
Tracy:-Oh eccoti, non sei più con il tuo adorato Liam?-
Io:-Senti Tracy, non è il momento adatto e se vuoi litigare ti consiglio di cambiare soggetto-
Lei ignorò completamente il mio invito a lasciarmi stare e proseguì.
Tracy:-Sai, penso che in questo momento il giudizio degli altri dovrebbe importarti dato che tutti non fanno che parlare di cosa hai fatto poco fa-
E in quell’istante mi resi conto degli sguardi e dei pettegolezzi che stavano girando su di me.
Non mi avevano mai sparlato alle spalle e mi sentii spiazzata, come se il mondo mi fosse crollato addosso.
Dovevo agire, fare qualcosa, non potevo andare avanti così.
Così tornò il mio lato ipocrita che avevo quando stavo con il mio gruppo.
Cercai di attirare l'attenzione di tutti e iniziai a gridare ogni singola parola.
Io:-Hei gente, vi pare che una come me possa diventare amica di Payne? Avete presente chi sono io? Non mi abbasserei mai a certi livelli. Quello che ho fatto prima è stato solo un atto di gentilezza che non accadrà mai più. Capito? Mai più-
 
Liam.
 
Stavo raggiungendo il mio armadietto senza far caso alle battutine degli altri, ormai avevo imparato a isolarmi dietro al mio muro e le critiche arrivavano solo come inutili sussurri che ignoravo.
Poi però sentii quella voce.
La voce che poco tempo prima era stata tanto dolce e carina nei miei confronti si era trasformata in grida disperate.
E quelle due parole distrussero il mio muro.
Mai più.
Mi fermai a fissarla mentre sorrideva soddisfatta.
Poi si accorse della mia presenza.
Il suo sguardo sembrava spaventato.
Era come se avesse una voglia disperata di venire ad abbracciarmi e dirmi che nulla di quello che aveva detto era vero, che lei a me ci teneva davvero.
Ma ancora una volta lo stupido Liam Payne si sbagliò.
Mi ero illuso, di nuovo.
Pensavo che lei fosse diversa, ma non era altro che una macchia uguale alle altre, pronta a farmi soffrire.
Forse però lei ci era riuscita meglio degli altri.
Lei era davvero riuscita a distruggere quel muro che da anni mi aveva impedito di cedere davanti a tutti.
E proprio mentre mi fissava le persone che si erano riunite per ascoltarla si girarono verso di me, e risero.
Risero con gusto mentre mi indicavano e mi insultavano.
E quello che avevo impedito per tutti quegli anni si manifestò come una furia in quel momento.
I miei occhi si riempirono di lacrime e feci cadere i libri per terra.
Corsi via, scappai da quella tempesta di emozioni che rischiava di uccidermi.
Mi chiusi nel posto più lurido della scuola.
Entrai in un bagno qualsiasi e scoppiai a piangere.
Scoppiai a piangere nell’unico posto che merita Liam Payne.
Perché quel bagno mi rappresentava.
Rappresentava la persona che ero.
Una nullità.
  
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