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Autore: keatonssoul    28/07/2013    3 recensioni
Destiny Edwards ha 18 anni ed è la ragazza più popolare della scuola, un giorno però arriva un certo Liam Payne che sconvolge letteralmente tutta la sua vita.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Liam Payne
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Destiny
 
Avrei voluto corrergli dietro, avrei voluto abbracciarlo e mandare a fanculo tutto e tutti, avrei voluto consolarlo e difenderlo da tutte le persone che lo stavano deridendo per colpa mia.
Ma ancora una volta il mio carattere ipocrita prese il sopravvento.
Lo guardai, dritto negli occhi.
Era deluso.
E la persona che lo aveva ridotto così ero proprio io.
Mi sentivo un mostro e vederlo in lacrime davanti a me mi aveva fatto capire quello che ero davvero.
Ero debole, dannatamente debole.
Mi nascondevo dietro a una stupidissima maschera.
Avevo nascosto tutto l’anno le mie insicurezze, fingendomi una stronza.
Ma in quel preciso istante, lo ero stata davvero.
E lo ero stata con Liam Payne, l’unico ragazzo in grado di farmi sciogliere con uno sguardo, l’unico ragazzo che era riuscito a togliermi la maschera poco tempo prima, l’unico ragazzo che non volevo far soffrire.
 
Tracy:-Così si fa Des, per un momento ho pensato di averti perso-
La sua voce e la sua risata mi fecero tornare alla realtà, a una realtà dannatamente sbagliata.
Io:-Mai, ora scusate ma devo andare un secondo in bagno..-
Mi guardavo in torno smarrita, sentivo solo insulti e pesanti critiche su di lui.
Destiny senti? Questa è opera tua, e ora lui ti odia.

Sei solo uno schifo di persona.
Lo hai fatto scappare in lacrime.
Lui sta male per colpa tua.
Lui sta piangendo per te.
Lui non ti rivolgerà mai più la parola.
Raggiunsi il bagno e mi appoggiai al lavandino piangendo.
Io:-BASTA! STATE ZITTE!-
Le voci dentro la mia testa si fecero più intense.
Guardati Destiny, non ti fai pena?
Sei una stronza, lo sai.
Non ti vergogni?
Io:-BASTA VI PREGO!-
Alzai la testa e mi guardai allo specchio.
Occhi rossi e gonfi, trucco colato, capelli arruffati, espressione vuota.
Cosa mi stava succedendo?
Pensa se David ti vedesse così.
Pensa a cosa direbbero tutti.
La splendida Destiny si è innamorata di uno sfigato.
Io:-LASCIATEMI STARE!-
Non potevo essere innamorata di Liam, non lo conoscevo nemmeno bene.
E allora perché lo hai difeso da Ivan?
Io:-E’ stato solo un gesto di gentilezza-
E come li spieghi i brividi?
Già, come potevo spiegarli quelli?
Stai trovando solo scuse Destiny, solo scuse.
Aprii velocemente il rubinetto dell’acqua e me ne buttai un po’ in faccia, dovevo assolutamente scacciare quelle voci.
Va da lui.
Nell’ultima voce sentii una nota di sofferenza e di supplica.
Quella era la vera Destiny, quella era la Destiny che era stata nascosta per tanto tempo, quella ero io.
 
Mi asciugai il viso e uscii dal bagno, per fortuna tutti erano già andati a lezione.
Girai per i corridoi in cerca di qualcosa, o meglio qualcuno.
Dopo averlo cercato ovunque mi sedetti su un muretto sconsolata.
Sarà già a lezione.
Mi sorpresi nel sentire di nuovo la voce della vera me.
Vai a lezione, lo cercherai dopo.
Ma nel momento in cui mi alzai dal muretto lo vidi uscire dal bagno.
Aveva gli occhi tremendamente gonfi, lacrimavano ancora un po’.
Guardava per terra come impaurito dalla realtà che lo circondava.
Trovai giusto un soffio di voce per attirare la sua attenzione.
Io:-Liam..-
Alzò di scatto lo sguardo e quando mi vide lo riabbassò deluso.
Mi avvicinai tremante a lui.
Io:-Liam ti prego.. Dobbiamo parlare..-
Liam:-Non credo che farti vedere con me sia di buon auspicio per la tua reputazione-
Le sue parole mi arrivavano dritte e fredde, come lame che mi si conficcavano in tutto il corpo.
Io:-Senti, non era mia intenzione ferirti..-
Liam:-Ma lo hai fatto-
I miei occhi si riempirono subito di lacrime e la voce mi morì in gola.
Mi coprii gli occhi con le mani e voltandomi mi accasciai a terra.
Sperai in un suo abbraccio ma quello che ottenni fu solo indifferenza.
Mi ignorò e se ne andò senza nemmeno guardarmi.
Ormai avevo iniziato a singhiozzare e la mia voce andava a tratti.
Io:-Liam ti prego.. torna qui.. ho bisogno di te..-
Ma Liam non tornò.
Uscì dall’edificio.
Lo vidi incamminarsi, probabilmente verso casa sua.
Si tirò su il cappuccio e infilò le mani in tasca riparandosi dal leggero freddo di ottobre.
Io rimasi lì, seduta su uno sporco pavimento di un corridoio liceale, a piangere come una bambina dopo che ha perso il suo giocattolo.
Con la differenza che Liam per me era molto più di un giocattolo.
 
Quella mattina mi feci portare a casa, non me la sentivo di stare ancora lì così finsi di stare male.
In macchina per mia sfortuna mia madre notò gli occhi gonfi.
Mamma:-Perché hai quegli occhi?-
Io:-Sono i miei occhi mamma, potrei chiederti la stessa cosa ma la risposta sarebbe palese-
Mamma:-Evita i tuoi giri di parole, lo sai che con me non funzionano. Che hai combinato?-
Io:-Ho dormito poco stanotte, lo sai che domani faccio un anno con David e sono agitata-
Mamma:-E vuoi usare questa scusa anche per il dolore alla testa che ti è venuto?-
Io:-Non è una scusa-
Mentire ormai mi riusciva fin troppo bene.
Mamma:-Va bene, coraggio scendi siamo arrivate. Io vado al lavoro, tu prenditi una tachipirina e riposati. Torno per pranzo-
Io:-Ok a dopo-
Le diedi un bacio sulla guancia e uscii dalla vettura dirigendomi velocemente verso la portina del cancello.
Dopo aver fatto scattare la serratura mi voltai per salutarla con la mano ed entrai in giardino.
Secondo il mio punto di vista avevamo una casa fin troppo grande per essere occupata solo da quattro persone.
Percorsi il vialetto e salii gli scalini per poi aprire la porta e richiudermela subito alle spalle.
Ci appoggiai la schiena contro e chiusi gli occhi scendendo pian piano fino a sedermi sul pavimento.
La mia testa era piena di pensieri confusi e il male stava arrivando davvero.
Mi alzai e andai in cucina a prendere una tachipirina.
Guardai fuori dalla finestra e lo vidi.
Liam Payne era seduto su una panchina sul lato opposto della strada davanti a casa mia.
Si guardava intorno pensieroso, era perfetto.
Continuai a fissarlo per un tempo che parve infinito finche i suoi occhi incontrarono i miei.
Le mie guancie si tinsero immediatamente di rosso mentre lui rimase impassibile.
Sforzai un sorriso imbarazzato ma lui girò la testa di lato facendo finta di niente.
Il mio sguardo si trasformò in uno sguardo triste.
Mi allontanai dalla finestra e salii in camera mia.
Diedi una veloce occhiata fuori per assicurarmi che lui c’era ancora e poi mi distesi sul letto.
Dopo qualche minuto i miei occhi si fecero pesanti e mi addormentai.
 
Mi risvegliai di scatto, la luce entrava dalla finestra dischiusa.
Provocai un cigolio quando mi alzai quasi meccanicamente dal letto.
Guardai oltre la tenda bianca, lui era ancora lì.
Sorrisi oltre il vetro guardando la perfezione sul ciglio della strada.
Scesi le scale di casa quasi di corsa, inciampandomi nell’ultimo scalino ma reggendomi a un appiglio sul muro.
Aprii la porta di casa e scesi i soliti cinque scalini.
Quando i nostri occhi si incontrarono di nuovo il mio cuore accelerò e quando un sorriso sincero apparse sul suo viso, parve scoppiare.
Liam si alzò dalla panchina e iniziò ad avvicinarsi a me.
Abbassai lo sguardo sentendo le mie guancie farsi bollenti.
In quell’istante una mano soffice prese il mio mento e lo sollevò delicatamente.
Subito dopo delle dita morbide si intrecciarono alle mie.
Rabbrividii.
Vidi il mio riflesso negli occhi di Liam Payne.
Un oceano marrone si trovava davanti a me e dentro quell’oceano nuotava Destiny Edwards.
La vera Destiny Edwards, quella che in fondo provava dei sentimenti per il proprietario di quell’oceano.
Il suo viso si fece sempre più vicino al mio ma nel momento in cui le sue labbra sfiorarono appena le mie sentii il rumore di uno scatto fotografico.
Allontanai il volto dal suo e mi guardai intorno.
Eravamo circondati da flash.
C’era tanta gente.
Sentivo tante risate.
Poi vidi Tracy avvicinarsi a noi.
Tracy:-Io lo sapevo Des, sei ricaduta così in basso! Sai cosa vuol dire? Adesso sei anche tu una nullità-
La sua risata mi trapanava la testa.
Dopo di lei vidi David.
David:-Des, pensavo che avessi gusti migliori! Mi sento in imbarazzo al pensiero di essere il tuo ex! Hei Payne, lo vedi questo?-
In quel momento David alzò un pugno.
David:-Bene, perché con questo ti spaccherò la faccia!-
Un colpo secco schioccò sul viso di Liam.
Le mie gambe cedettero.
Io:-NOOOO-
Risate.
Sentii solo più risate, poi divenne tutto buio.

 
Trasalii quando aprii gli occhi.
Dalla mia fronte colava il sudore provocato da quel.. sogno.
La mia espressione era terrorizzata, i miei occhi e la mia bocca spalancati.
Mi alzai di scatto mettendomi le mani nei capelli e andando avanti e indietro per la stanza.
Guardai fuori dalla finestra e lui era sempre lì.
Un orrendo senso di déjà vu si fece strada dentro di me.
Senza ragionare mi ritrovai ad inciampare all’ultimo scalino e ad aggrapparmi ad un appiglio.
Il senso di déjà vu venne sostituito da terrore puro.
Arrivai alla porta d’ingresso, terribilmente uguale a quella del sogno.
La aprii timidamente.
Fuori, lui era seduto dall’altra parte della strada.
Scesi lentamente i cinque gradini, tremando ad ogni passo.
Attraversai il vialetto, stranamente nel sogno quello non c’era e mi fece sentire più sollevata.
Uscii dal cancello e lo fissai mentre si iniziava ad agitare per avermi vista avanzare verso di lui.
Attraversata la strada, mi sedetti dal lato opposto della panchina su cui era seduto.
Mi schiarii la gola per attirare l’attenzione e poi girai la testa quel tanto che mi bastò per vedere i suoi movimenti.
Adesso aveva lo sguardo puntato sulle dita che si stava torturando.
Io:-Liam..-
La mia voce era tremante, insicura, impaurita dalla sua possibile reazione.
Liam:-Che succede? La mitica Destiny Edwards si sente in soggezione vicino al povero Liam Payne?-
A quella frase girai del tutto la testa e lo guardai meglio.
Aveva di nuovo il suo sorriso stanco e rassegnato.
Io:-Ti prego non fare così, voglio chiarire con te-
Liam:-Non hai paura che qualcuno possa vederci?-
Il suo tono era cambiato, era diventato un tono di sfida.
Io:-Liam, dimenticati di quello che è successo in corridoio-
Liam:-Come posso dimenticarlo?! Tu sei la prima ragazza che non mi tira il cibo addosso, che non mi insulta, che non mi spinge quando passa, che non ride quando mi vede e che crede in me. O dovrei dire lo sei stata. Come faccio a dimenticare quelle parole? Quel tuo tono schifato? Ti vergogni di stare con me. O forse hai solo paura del giudizio degli altri. In ogni caso io mi fidavo di te, ma ho capito che sei come tutti gli altri e che io sono solo un idiota-
Detto ciò si alzò e se ne andò alterato.
Rimasi scioccata da quelle parole, davvero lo trattavano così? Davvero nessuno era mai stato gentile con lui? E poi mi sentii tremendamente in colpa. Lo avevo deluso davvero. Io, che potevo essere la sua ancora di salvezza, me ne ero andata. Ed ero diventata una di loro. Ma io non volevo. Io volevo essere speciale per Liam Payne. Volevo esserlo come lui lo era per me.
  
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