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Autore: Lynn Lawliet    22/07/2013    2 recensioni
"Per certi versi Keiko era proprio uguale a suo padre: parlava fluentemente il tedesco, si vestiva in modo assurdo e soprattutto, soprattutto si divertiva a giocare con il tempo."
Dieci incontri, dieci ricordi, dieci momenti della vita di Keiko; raccontati da Mephisto, Amaimon, Rin, Yukio, Shiemi, Shima, Kamiki, Bon, Koneko e Shura
Genere: Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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RIN
Se c’era una cosa che Rin Okumura odiava con tutto se stesso, quella era essere svegliato; e visto che la cosa accadeva con deprimente regolarità (suo fratello, la sveglia, suo fratello, Mephisto, Bon, suo fratello …) è evidente che il poveretto non aveva una vita facile.
Così, quando, per l’ennesima volta, il suo cellulare era squillato interrompendo il pisolino pomeridiano, il ragazzo aveva giustamente risposto con un tono ben poco gentile, specie visto e considerato che sul display era apparso il numero di Mephisto.
“che diavolo vuoi, Mephisto?” aveva mugugnato nel ricevitore
“ecco, vedi, avrei bisogno di un favore…” aveva risposto il demone con voce preoccupata.
“ah sì? Beh, mi hai svegliato, quindi scordatelo!”
“ok, riformulo: sono il tuo preside, e anche tuo fratello maggiore, quindi tu mi fai questo favore, subito e senza discutere. Devi aiutarmi a trovare Keiko! Non so dove si sia cacciata!”
“eeh? Chi sarebbe Keiko?”
“tua nipote. Vedi, è sparita, e…” aveva iniziato Mephisto
“cosa?- lo aveva interrotto Rin- Yukio ha una figlia?!”
“no, idiota. IO ho una figlia. Ed è sparita!”
“non sapevo avessi una figlia…”
“non avrò più nessuna figlia se non la troviamo subito! Quella ragazzina ha una capacità di cacciarsi nei guai assolutamente impareggiabile! Io ti mando una foto, tu cercala in giro per l’accademia!”
“bah… se proprio devo…”
Mephisto però aveva già riattaccato, e, in risposta a Rin, c’era stato solo il leggero beep-beep di un messaggio in arrivo. Rin aveva quindi aperto la mail ed era rimasto di sasso: dal display gli sorrideva sdentata una bimba sui sette anni, con dei grandi occhi verdi nascosti sotto una frangetta disordinata.
Era decisamente la cosa più carina e dolce che avesse mai visto, Shiemi compresa, e il che, era tutto dire.


Quando Rin l’aveva trovata, dopo tre ore di ricerche, Keiko era seduta ad una bancarella dove vendevano ramen, una ciotola sulle ginocchia e le bacchette in mano, abbuffandosi di brutto.

Il primo istinto di Rin era stato quello di dirgliene quattro, improvvisando una ramanzina, perché era scappata da quel megalomane di suo padre, e perché lui, di conseguenza, aveva dovuto cercarla ovunque, compresa la tana di goblin sotto le cucine. Però poi lei aveva alzato lo sguardo, lo aveva notato, e aveva fatto lo stesso sorriso sdentato della foto, questa volta con uno spaghetto che le pendeva dal labbro e …  tutti i propositi di Rin erano andati in fumo. Non era umanamente (insomma, circa) possibile fare una ramanzina a quella bambina!
Così le era corso in contro, l’aveva abbracciata come se la conoscesse da sempre, e aveva iniziato a borbottare qualcosa su stupide bambine che fanno preoccupare i parenti. Keiko, dopo un momento di iniziale sorpresa, aveva iniziato a ridacchiare, era sgusciata fuori dal suo abbraccio e gli aveva puntato il ditino contro.
“tu sei lo zietto Rin.”
“come fai a saperlo?” le aveva chiesto lui
“papà dice che sei il gemello stupido”
“eeh?!”
“eeh?! - aveva considerato lei, facendogli il verso - Certo che sei un tipo parecchio eloquente, tu!”
“ehi! Porta un po‘ di risp…”
“va bene, va bene… scusa. Vuoi del ramen?”
Prima che Rin potesse dire qualunque cosa, il suo stomaco aveva emesso un’eloquente borbottio, rispondendo per lui.
Keiko quindi aveva schioccato le dita con fare imperioso e aveva chiesto al “garçon” altri due piatti di ramen, attaccando così quella che pareva essere la sua quinta porzione.
Chissà che in sua nipote non avesse trovato una buona compagna di abbuffate?
Forse, per una volta, si era detto Rin osservandola bere il bordo direttamente dalla tazza, non era poi così dispiaciuto di essere stato svegliato.   

Il mio angolino (che poi, a rigor di geometria, è più un rettangolo che un angolo)
Salve! Sono tornata! So di averci messo un po’ per  caricare questo capitolo, ma il mio internet ultimamente fa i capricci…
Già vi dico che per il prossimo capitolo (Yuki) ci vorrà un po’, perché vado due settimane in vacanza e non avrò molto tempo …
Intanto, spero che questo vi piaccia!

Lynn

  
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