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Autore: Kokky    01/02/2008    5 recensioni
Un mondo parallelo e antico, popolato da vampiri che si muovono nell'ombra e umani troppo ciechi sui nemici succhiasangue. L'esercito, i positivi e gli alchimisti sono gli unici che possono proteggere l'umanità da ciò che stanno bramando i vampiri...
Un'umana insicura. Due piccoli gemelli. Un vampiro infiltrato. Una squadra di soldati. Una signora gentile e un professore lunatico. Una bella vampira e il capo. Due Dannati. L'Imperatore e i suoi figli. Una dura vampira. E chi più ne ha più ne metta!
Di carne sul fuoco ce n'è abbastanza :)
Provare per credere!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E questo lo dedico a i miei più cari amori, che mi aiutano e amano Positive Blood, mio compagno di vita. Chissà cosa farei senza questa storia e i mille personaggi che mi affollano la mente.
A Livia, a Lisa, a Mariasole, a Costanza e a Gabriella...
E a te, Lettore!

23 – Piano

 

Quei occhi viola lo perseguitavano ancora nei suoi incubi peggiori, lo fissavano leggendogli dentro; occhi violetti e rossi, color del sangue.

 

Una folata di vento portò fino al suo naso l’odore di dolce e caldo sangue che scorreva ignaro dentro l’umana di fronte a lui.

Aveva i capelli rossi amaranto mossi, quell’umana. E la bocca carnosa, gli occhi azzurri e profondi, qualche lentiggine sul naso.

Poteva avere vent’anni, o forse diciotto o venticinque.

Non aveva paura, non ne aveva alcun motivo.

Gli occhi dell’umana si abbassavano incrociando quelli suoi, le guance si imporporavano un po’, facendo affiorare dolce sangue.

Adam ghignò fra sé e sé, poi si rivolse all’umana.

« Signorina Lucy, vi andrebbe una passeggiata? »

« Padre… » disse lei rivolgendosi al signore, elegantemente vestito, seduto accanto a un tavolo da giardino.

« Ma certo, va pure con il signor Ryan, accompagnalo per i nostri giardini. » acconsentì bonariamente.

« Grazie... » sussurrò lei, poi si incamminò per il giardino, seguita da “Ryan”.

Adam, cioè Ryan, l’affiancò sorridendo.

Quel giardino era davvero ben curato, con tanti alberi rigogliosi e aiuole ordinate.

« Guardi, lì abbiamo le rose rosse dei Paesi del Sud, sono molto resistenti al caldo. » disse orgogliosa Lucy, indicando un cespuglio lì vicino.

« Fantastiche » disse falsamente estasiato “Ryan”, anche se aveva una vera passione per i fiori, così belli eppure brevi nella loro mortale vita.

Lei allungò una mano per prenderne una, ma si punse il dito.

Dal piccolo graffio uscì una gocciolina di sangue che scivolò via, verso terra.

Adam serrò la bocca, digrignando i denti, poi l’abbracciò impulsivo.

« Signor… Ryan! » disse lei rossa come un peperone.

« Questi umani sono solo carne, troppo stupidi e lenti… è arrivata la tua fine, Lucy. »  Sibilò lui gelido.

« Co-cosa? »

Celere gli morse il collo, assaporando il gusto dolce da positivo.

Eppure anche lui, anni prima, era stato un umano.

 

« Bentornato. » Gli disse una bambina dai capelli e gli occhi violetti.

« Ciao, Violet... » rispose Adam mentre si toglieva la giacca di velluto nero.

« Come è andata?» chiese lei, posandosi su una sedia vicino alla scrivania.

Erano nella camera di Adam, nella villa di lei – bambina ricca e viziata – .

« Bene, aveva un buon gusto. » la informò il vampiro, atono.

La bambina ghignò soddisfatta.

« Tieni, Adam » disse porgendogli un libro rilegato in cuoio « È  un classico di Aiedail, leggilo. »

« Grazie... » rispose lui, osservando il drago rosso impresso sul cuoio marrone.

Lei sorrise di nuovo, poi lasciò la stanza.

Adam si buttò sul letto, stringendo a sé quel libro antico.

Le serviva. Lei lo stava aiutando, gli aveva insegnato a scrivere, leggere...

Era lei ad averlo trasformato.

Un sorriso caldo,

labbra rosa e virili,

pelle scura perennemente,

capelli neri.

 

Un sorriso caldo.

 

Cos’era quella sensazione?

Adam si passò le dita affusolate sulle tempie dolenti.

Aveva ricordato qualcosa... ma cosa?

Chi gli sorrideva così?

Era... una sensazione strana, di calore, ormai persa da tempo.

Un sorriso caldo,

un sorriso d'amico,

di fratello mancato.

 

Ma chi?

Chi gli sorrideva così?

 

Adam non ricordava molto della vita passata... sapeva di essere stato un contadino e poi dell'attacco di Violet, i suoi occhi grandi e viola.

Erano passati anni... era un ricordo lontano, la sua umanità non esisteva più.

Adam si guardò riflesso nello specchio del bagno adiacente alla camera.

Vide un diciottenne biondo e attraente, dagli occhi blu mare.

Non era cambiato, mai più sarebbe cambiato.

Forse prima aveva odiato questo. Forse aveva maledetto Violet, un tempo. Forse –  in passato –  aveva rimpianto la sua umanità.

 

 

« Adam... » lo chiamò la bambina, troppo sveglia e astuta per la sua età.

« Dimmi, Violet... cosa c’è?»  chiese lui, mostrandosi gentile.

« Devo affidarti una missione... sai, i nostri piani stanno andando avanti. » lo informò Violet, spostando continuamente lo sguardo, non sapendo come l’avrebbe presa.

« Sì? » disse lui per esortarla a continuare.

La bambina mosse la testa di lato, girandosi verso di lui, guardandolo negli occhi blu.

« Devi infiltrarti... infiltrati fra gli umani, Adam... abituati a bere sangue normale, a non farti riconoscere dai positivi. Se bevi sangue di negativi, di persone qualunque per... non so, intanto preparati, quando saremo pronti... tu ti infiltrerai, va bene? »

« Certo. » disse esitante lui. Non poteva dire di no.

« Perfetto. »

Adam se ne andò, lasciando la bambina a mille scartoffie e pensieri.

*

 

 

24 – Umanità

 

Erano passati 85 anni... i vampiri “superiori” erano ricercati, i positivi erano importanti.

Anni passati a nascondersi e a bere sangue amaro, schifosissimo sangue di negativo.

A prepararsi per il piano.

Bisognava scendere in campo, dopo aver piazzato bene le trappole.

Secoli di congetture, congiure, delitti, castelli in aria e piani perfetti.

Ed ora che tutto era pronto, bisognava azionare la leva, attivare la parte del piano più difficile e vincere.

Trionfare o arrendersi.

Uccidere o perire.

E lui non si sarebbe tirato indietro, mai.

Doveva ucciderla. Uccidere Sofia.

Era un incomodo intralcio, una macchia sulla camicia di seta, un’incrinatura in un calice di cristallo.

Ma lei era forte...

“Colpirò quando non avrà i suoi poteri, allora si che non potrà ribellarsi” pensò Adam riguardando per la quarta volta la pagina di un libro antico.

Ghignando, mise un segnalibro e lo poggiò sul letto.

“Ma ho ancora tempo... devo aspettare ancora un po’.”

E, ridendo con perverso piacere, uscì dalla camera.

 

 

Sofia rabbrividì.

Ginger la guardò stranita, in giardino c’era caldo anche all’ombra.

« Uff... » si lamentò la signora « C’è fin troppa afa, ormai l’estate è arrivata. »

Sofia rimase in silenzio, poi le domandò: « Che ne dici di fare una passeggiata? ».

Ginger ci pensò su un momento, mentre sventolava il ventaglio decorato, poi negò con la testa. « Non me la sento di camminare con questo caldo! » si giustificò.

« Allora vado lo stesso, non ho voglia di stare seduta. » rispose Sofia, alzandosi dalla panchina in giardino. « Ci vediamo dopo! »

« Sì, Sofi. » rispose Ginger, continuando a sventolare il ventaglio.

La ragazza uscì dal giardino, per immergersi nella foresta che circondava tutto.

Passeggiò un po’ fra gli alberi, poi si sedette in una radura fresca e riparata da faggi.

Portò le gambe al petto e le strinse fra le braccia, accoccolando la testa sulle ginocchia, e iniziò a cantare.

 

I would die if you let me
Drowning in sorrow
Baby don’t kill me tonight
Would you hold on to me, girl?
And love me tomorrow
Love me tomorrow again

Adam stava passeggiando per la foresta, non avendo null’altro da fare. In più il verde lo rilassava e camminando si concentrava meglio.

Sentì una voce che dolcemente cantava in mezzo al bosco, così si avvicinò velocemente alla cantante sconosciuta.

Guardando fra i faggi, scorse una ragazza dai capelli castani seduta in una radura.

Sofia cantava in una strana lingua, con gli occhi chiusi e il volto verso il cielo.

Il vampiro rimase ad osservarla, stringendo con una mano un tronco d'albero.

Lei riaprì gli occhi e si stiracchiò, per poi buttarsi sul prato.

Dopo un po’, vedendo che Sofia non si muoveva, oltre alla gabbia toracica che faceva su e giù, Adam si avvicinò.

Si inginocchiò e squadrò per bene e per la prima volta Sofia.

Aveva il naso un po’ all'insù e tondo – notò –  le labbra chiare e sottili, le guancia rosee di vita.

Forse chi la vita l’ha persa prova un moto d’invidia per chi ancora la tiene stretta a sé, e non può che rimanere incantato dalla vita stessa. E cos’è più “vivo” di un essere vivente?

Si accovacciò, avvicinando la mano verso quel calore.

Chissà cosa si provava... ad essere caldi, a vivere e non essere immortali, perfetti.

Gli umani erano fragili, ma sorridevano così spesso, fondando la loro vita sull'ottimismo e la speranza, bramavano l’amore e l’affetto più di qualunque altra cosa. I vampiri, invece, avevano solo una grande aspirazione: bere. C’era chi cercava legami, legava con altri vampiri. Legami d’amore, di odio, di semplice affetto. Come un riflesso di quella vita che mai sarebbe tornata.

Ma lui era solo.

Squadrò un’altra volta Sofia, tentennando. Una ciocca bionda scivolò sulla ragazza, che dormiva leggermente, in una semicosciente dormiveglia.

Adam sussultò, poi si chinò ancora di più, sentendo sulla pelle fredda il respiro della giovane.

Toccò le sue labbra calde. Sofia al contatto con le labbra gelide si ridestò, aprendo gli occhi castani.

Vide Adam, stupito quanto lei, che si scansò in un movimento impercettibile.

Lei rimase a guardarlo, interdetta.

Con un filo di voce gli parlò: « Adam? Cosa stavi facendo? » gli chiese, pur sapendolo benissimo e non capendone la ragione, la folle ragione.

« Io... non lo so. » rispose lui, e in quel momento a Sofia sembrò un adolescente qualunque.

Ma poi tornarono preda e predatore, come i giochi di ruolo che si fanno in compagnia, con gli amici, per passare tempo.

Lei era la preda, lui era il predatore.

Nulla di più.

Eppure non era ancora arrivato il momento giusto, Adam sapeva pazientare, l’aveva fatto per 85 anni.

« Provavo. » gli disse, facendo un ghigno.

Poi, proprio com’era venuto, scomparve.

*






Dopo un po' di attesa, rieccomi con Sofia & Co! A poco a poco entreremo nel loro mondo e nel mondo dei vampiri. Aspettatevi di tutto, commentate da bravi ragazzi XD ( Magari... mi farebbe davvero molto piacere! *.*) e appassionatevi XD... il capitolo 24 l'ho finito in questo momento e mi soddisfa abbastanza. Spero di riuscire a muovere un personaggio complesso come Adam.
Violet si pronuncia Vaiolet, mi raccomando! Voglio che si pronunci così XDD... coomunque...
Io non lo so come si evolverà il tutto, dopo sto bacio °_° Chi vivrà vedrà!
Mi sono dimenticata cosa volevo dire ç_ç Va beh, non era di sicuro qualcosa d'importante!... ora me lo ricordo! La song è Don't kill me Tonight dei Di-rect.
owarinai yume Grazie mille e scusa per l'attesa! *w*
A presto!!
   
 
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