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Autore: hellosunshjne    22/07/2013    1 recensioni
Honey un nome completamente contradditorio per la persona che lo portava.
Honey si era posta degli obiettivi.
Honey aveva incentrato la sua vita in quella della sua creatura.
Honey non sapeva cosa volesse dire la parola amare, o meglio aveva preferito rimuoverlo.
Honey non era più Honey dopo aver incrociato i suoi occhi con quelli della persona che gli avrebbe stravolto la vita, senza chiederle il permesso.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Con quale faccia tosta è tornato!»
«Non lo so mamma ma sono sicura di una cosa –guardai Beck guardare Topolino in tv- lei deve rimanerne fuori, non voglio che soffra. L’altro giorno mi ha chiesto se anche lei aveva un padre come tutte le sue amichette ed io.. ho semplicemente evitato il discorso.»
«Honey, figlia mia, io non dico che sbagli a tenere Tom fuori dalla vostra vita ma quando Beck crescerà e ti chiederà di suo padre dovrai dirle che lui l’ha cercata.»
«Lei capirà, potrebbe capirlo anche ora. E’ intelligente, non le manca nulla.»
«Allora prova a parlargliene oggi, davanti a un bel gelato.»
Rimasi in silenzio a riflettere sul consiglio appena ricevuto. Dovevo?
«Mamma allora io esco!» informò Gin entrando in cucina.
«Mi raccomando e torna per cena.»
Honey salutò la sorella e la osservò uscire di casa. Si domandò come mai la sorella non l’aveva tempestata di domande ma si era limitata ad un ‘come sta Harry?’. Le avrebbe parlato al ritorno.
«Tesoro devo mettere a fare la lavatrice, seguimi che mi racconti di questa breve convivenza.»
Le spiegai dettagliatamente ogni attimo di quei giorni, dalla litigata alla mattina stessa, evitando i momenti intimi. Mentre raccontavo non potevo fare a meno di far comparire un sorriso sulle mie labbra, provavo a reprimerlo ma più tentavo più si stendeva.
Poteva mai Harry Styles avere questo effetto su di me?
Ero contenta di essere felice per una volta, Beck si trovava bene con lui ed era la cosa che più m’importava. La felicità di mia figlia andava avanti a tutto e se combaciava con la mia, meglio ancora.
«Mamma ti sta chiamando Harry» mi informò Rebecca allungando il telefono verso di me.
Guardai l’orario.«Sono solo 5 ore che non mi vedi, non sai proprio stare senza di me Styles»
«Hai ragione, non so stare senza di te! E poi è colpa tua McKens.»
«Ah sentiamo, perché?»
«Perché non riesco a levarmi dalla testa te, me, noi stamattina.»
«Mmh, sii più chiaro. Stamattina cosa?» chiesi provocandolo. Mi stesi sul letto di camera dopo aver chiuso la porta per stare da sola.
«C’è gente intorno a me.»
«Allora rimarrò nel dubbio!»
«Stamattina, quando sentivo il tuo tocco sulla mia schiena, tra i miei capelli e quando abbiamo fatto l’amore Honey.» sussurrò e lo immaginai guardarsi intorno.
I brividi mi percorsero tutta la schiena al suono di quelle parole.«Sei così sexy quando lo dici, soprattutto quando sussurri.» dissi trattenendo una risata.
«Tornando per due minuti seri, stamattina ho sentito mia madre. Domani vado ad Holmes Chapel, ti andrebbe di accompagnarmi? E’ curiosa di conoscere te e la piccola.»
«Oh.» riuscii a dire. Sembravo una stupida ma l’incontro con la suocera faceva sempre uno strano effetto.
«Dai le piacerete sicuramente, e ti piacerà anche lei!»
«Immagino che vada b-bene. Dove ci incontriamo?»
«Potete raggiungermi stasera a Londra e domani mattina andiamo in macchina.»
«Per quanto l’idea mi attragga voglio stare un po’ qui con mia sorella, facciamo che ti raggiungiamo domani mattina?»
«Va bene. Ah Honey?»
«Si?»
«I ricordi di stamattina stanno già svanendo, e sono tanto triste per questo.» disse falsamente.
«Farò in mondo di renderli vividi il prima possibile.» risposi sensualmente.
«A domani»
Risposi ed attaccai la chiamata decidendo di farmi un riposino dato la stanchezza di questi giorni.
Quando spostai il mio braccio verso sinistra non trovai nulla o meglio nessuno. Aprii gli occhi lentamente ricordandomi che ormai Harry era lontano kilometri da me.
«Buongiorno mamma.» mi salutò Rebecca che stava sdraiata alla mia destra.
«Hey cucciola, e tu che ci fai qui?» dissi accogliendola tra le mie braccia
«Aspettavo che ti svegliavi per giocare.»
«’Che ti svegliassi’ si dice.»
«Mamma ho tre anni! Ah ma la facciamo la festa? Mancano solo due settimane.»
Quelle parole mi rimbombarono nella testa.
Tra due settimane Harry non ci sarebbe stato.
Tra due settimane Harry sarebbe stato in America.
Tra due settimane Harry…
«Mamma allora?» mi riprese Beck.
«Certo che la facciamo! Invitiamo tutti i tuoi amichetti e nonna farà una torta grandissima!» dissi iniziandole a fare il solletico.
Controllai l’orario, erano le sette di sera e Gin ancora non era tornata.
Mi alzai dal letto dando dei fogli e dei colori a Beck per intrattenerla e mi recai in soggiorno. Mamma stava ancora scrivendo al suo computer, con gli occhiali calati sul naso batteva le dita sulla tastiera velocemente.
Evitai di disturbarla e chiamai a casa di Litz.
«Bionda!» urlò dall’altro lato della cornetta.
«Litz! Che ne dici se fai un salto a casa?»
«Il tempo di cambiarmi e sono da te, devi raccontarmi un sacco di cose!»
Dopo aver riattaccato presi dell’intimo e un completino per stare dentro casa. Iniziai a far scorrere l’acqua mentre mi legavo i capelli per non bagnarli.
Insaponandomi pensai all’incontro dell’indomani. Anne e Gemma. Potevo farcela, era una cosa importante e dovevo prepararmi al meglio. Così sciolsi i capelli e decisi di lavarmeli.
Sentii bussare alla porta del  bagno ed urlai un «è aperto!»
«Honey sono Litz!»
Dopo il balsamo sciacquai velocemente e mi feci allungare l’accappatoio ed un asciugamano dove strizzai per bene i miei capelli. Litz come mia madre era rimasta shockata dalla notizia di Tom ed entusiasta per quella di domani.
«Hai deciso cosa metterai?»
«Pensavo a quel vestito a fiori che abbiamo comprato l’anno scorso ma non ho mai messo. Che ne dici?»
«Si, ti sta benissimo!Stai tranquilla andrà tutto bene, sii te stessa e Beck è già splendida di suo.»
Le annuii sorridente, sapevo che aveva ragione ma sentivo che c’era qualcosa che non andava.
«Honey, posso parlarti?» mi chiesi Gin entrando nel bagno.
«Certo, dimmi tutto.»
«Ehm.. da sola»
Ci girammo entrambe verso Litz che afferrò a volo. «Vado a spupazzarmi Beck»
Ci recammo nella camera da letto e presi dall’armadio in alto un borsone dove mettere la roba che mi occorreva per i due giorni successivi.
«Ho incontrato Tom stamattina..»
Un tonfo provocò il borsone cadendo a terra mentre la mia faccia diventava sempre più pallida.
«Che voleva? Che ti ha detto? E dove?» le chiesi appoggiandomi di schiena all’armadio color panna.
«Mi ha detto che ero cresciuta e cose del genere. Poi mi ha chiesto di te ed io non ho mai risposto con precisione ma non è questa la cosa strana.»
La guardai torva, non la seguivo. «Era ora di pranzo quindi stavo tornando a casa e sappiamo bene lui dove abita, avremmo dovuto fare un po’ di strada insieme ma lui ha svoltato ed ha preso un taxi.»
«Ti prego, dimmi che..»
«Si, l’ho seguito ed è sceso a pochi km da qui. In un lurido motel, il nome è ‘Little Mermaid’»
«Quindi i genitori non sanno che il loro caro figliolo evaso è tornato» riflettei tra me e me sedendomi sul letto.
«E’ quello che ho pensato anche io.. così oggi io e Sally siamo andati al Main Park, dove esce la sorella. Ci siamo salutate e abbiamo parlato del più e del meno. Sally ha chiesto Tom come stava e indovina? La sorella non lo sente da qualche mese, quindi è venuto senza dire nulla.»
Abbracciai mia sorella e pensai a quanto fosse geniale. Ora sapevo con certezza che Tom scappava dai suoi genitori, i suoi tanto temuti genitori.
Lo avevo in pugno.
«Ora devi farmi tu un favore.» esordì con un sorriso a 32 denti. «Parlami dei ragazzi!»

Sentivo il mio telefono vibrare ma non avevo le forze necessarie per prenderlo. Girai lentamente la testa e notai che erano le 8, tra mezz’ora avevo il treno.
«Merda!» urlai saltando dal letto, svegliando anche Gin che si era addormentata affianco a me.
Mandai un messaggio ad Harry spiegandogli che non potevo risponderlo e corsi in bagno a farmi una doccia. Mentre mi pettinavo i capelli versai del latte nella bottiglina e poi andai a svegliare Beck.
Dormiva così beatamente che non seppi neanche io dove trovai il coraggio di svegliarla.
«Amore scusa, ti vesto e poi dormi in treno»
Le feci indossare un vestitino che terminava con le gonne a balze, i suoi sandaletti bianchi e i capelli li avrei aggiustati in treno.
Mia madre presa il borsone, il latte e mi accompagnò il più velocemente possibile alla stazione.
La salutai con un bacio volante, presi Beck in braccio e afferrai le due borse con tutta la forza che avevo.
«Dai mamma corri!»
Salii a volo sul treno, feci controllare il biglietto e mi sedetti ai primi posti disponibili. Appena ripresi fiato finii di preparare Beck e mi truccai guardandomi allo specchietto che avevo sempre in borsa.
Il treno iniziò a frenare e vidi di sfuggita quei ricci castani che appartenevano ad Harry. Con più calma presi le mie cose e lo raggiunsi.
«Buongiorno dormigliona.» mi baciò sorridendo. Io mi lasciai abbracciare, troppo stanca per l’inizio di quella giornata. Baciò in testa a Rebecca e afferrò le borse.
«Harry hai visto come sono bella?» le chiese dolcemente Beck seduta sui sedili posteriori e avvicinandosi ai nostri avanti.
Harry si girò e la osservò per bene. «Non sei bella, sei bellissima!» le disse con un sorriso a 32 denti.
Sorrisi anche io compiaciuta e poi allungai la cintura di sicurezza.
Le due ore in macchina le passammo cantando, parlando, gli raccontai di quello che avevo scoperto di Tom e di tanto sentivo il respiro di Beck che si era addormentata dopo un’oretta, sulle note di una delle canzoni preferite di Harry.
Quando lessi l’insegna ‘Benvenuti ad Holmes Chapel’ il mio stomaco si contorse tutto, mi girai per svegliare con calma Beck che mi guardò con un’espressione poco convinta.
«Eccoci qua, questa è la mia casa.» indicò Harry una casa in mattoni, dove vi erano parcheggiate due macchine. Suonò il clacson e dalla porta rossa uscirono due persone: Anne e Robin che sventolavano la mano in segno di saluto.
All’improvviso sentii lo stomaco rilassarsi, il cuore battere regolarmente e la voce di mia figlia che mi avvisava di avere fame.

Angolo autrice.
SAAAAAAALVE I'M HEEEERE!
Vi rendete conto che tra meno di 5 ore esce il video di BSE? Dio non vedo l'ora jsgbakjfa
Questo capitolo serve per capire i capitoli successivi! Amo immaginare le scene di Harry e Rebecca **
illa <3

  
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