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Autore: N F LEYDEN    29/09/2004    2 recensioni
Cosa succederebbe se un brillante scienziato scoprisse il segreto biologico della magia, se ora Silente, Harry e tutti i babanofili si sentissero profondamente minacciati da coloro che hanno sempre protetto. Storia del primo conflitto Mago-Babbano.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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FINITE INCANTATEM

                                                         FINITE INCANTATEM

 

 

“ …Col termine cromosoma si indica una unità discreta del genoma contenete molti geni. E’ visibile come unità morfologica distinta…”

                                            B. Lewin “Genes VI”

 

 

<< Che stai facendo? >> chiese Elizabeth.

Quando quella mattina si era svegliata, sul sedile posteriore della vecchia utilitaria, non aveva trovato nessuno al suo fianco, così si era alzata, vestita ed era uscita.

Fabian stava ritto su uno scoglio, gli occhi azzurrissimi sembravano scrutare qualcosa fuori dalla portata dei comuni mortali, mentre il mare, metri sotto di lui, si infrangeva vivace sulle bianche scogliere, come ad augurargli il buon mattino.

<< Che stai facendo ? >> chiese Elizabeth.

<< Cerco il mio destino >> rispose sorridendole l’uomo.

<< Hai paura di fallire ? >>

<< Si. >> rispose Fabian, << sto provando a fare qualcosa di grande, di mai tentato e per questo ho paura, ma è questo il bello, l’averci tentato, ancora prima dell’esserci riuscito, l’essersi eretto  come ora, su una bianca scogliera con di fronte  le immensità del creato e il poter lanciare, con tutta l’aria che si ha nei polmoni, la propria sfida al mondo >>.

Fece una piccola pausa, si girò verso l’oceano portandosi le mani a coppa davanti alla bocca e gridò, << Ehi!  Mondo, mi hai sentito? Farò qualcosa di grande, darò ogni parte del mio essere per riuscirci, adesso … adesso prova a fermarmi >>.

Per un attimo non accadde niente, poi un’onda molto più grande delle precedenti si andò a infrangere contro la scogliera dove si trovava Fabian bagnandogli la faccia e la bionda barba.

Il mondo aveva raccolto la sfida.

 

 

 

 

Hermione era a dir poco frustrata, a quanto pareva Burt aveva detto la verità, doveva essere nel pieno delle sue facoltà per risolvere il gioco e bloccare le e-mail.

<< D’accordo signor Burt, mi dica cosa vuole in cambio >>.

<< Per prima cosa, mi serve che mi modifichiate l’aspetto permanentemente, dopotutto  rivelandovi queste informazioni mi farò diversi nemici >>.

<< Questo si può fare >> rispose la ragazza.

<< Poi voglio questi >> scrisse una cifra su un taccuino.

<< Ma è una cifra assurda! >> obbiettò la ragazza.

<< Non trattabile >>.

<< Dovrò chiedere autorizzazione >>. Rispose depressa Hermione.

<< Lo faccia >> disse Burt, << ha meno di un’ora, ma credo che sa essere molto persuasiva se lo vuole >>.

 

 

 

 

<< Cosa c’è in quella valigetta? >> chiese Elizabeth.

<< Appunti e il virus >> rispose Fabian.

 Si trovavano in quello che Fabian amava definire, il suo piccolo mondo, era questo un piccolo e in verità piuttosto sprovveduto laboratorio privato, segreto ai più.

<< Come hai intenzione di diffondere Anubis? >> chiese la donna.

<< Ancora non lo so >> rispose Fabian, << forse…forse >>.

<< Forse >> lo aiutò Elizabeth.

<< Non lo so >> rispose l’uomo, << ma tu perché sorridi? Hai forse un’idea migliore? >>

<< Veramente >> rispose la donna che stringeva in mano un maltrattato volantino, << si >>.

 

 

 

 

 

<< La finale di coppa del mondo di Quidditch? >> chiese Harry a Robert Wise, << andiamo come pensi che lo sappia tuo fratello >>.

Per tutta risposta lo spezzaincantesimi trasse dalla tasca posteriore dei pantaloni un volantino spiegazzato.

 

 

 

                                    QUIDDITCH

                         Finale di coppa del mondo

Non perdere questo favoloso evento, l’Irlanda, campione in carica, ospiterà per la prima volta nella sua storia la finale del più importante evento sportivo del mondo magico, nel nuovo avveniristico stadio al chiuso. Vola anche tu fino a Cork e goditi dal vivo questa straordinaria giornata!

 

 

<< Un paio di ragazzi hanno ammesso di essersi portati questo volantino dietro in missione,… e di averlo perso >>.

<< Cazzo! >> imprecò Harry.

 

 

 

 

 

 

<< Ecco qui >> disse Fabian, << ho preso tutto quello che ci occorre: barba e baffi finti, per entrambi, scarponi con suola di dieci centimetri per te, una pistola, sempre per te, due biglietti aerei andata e ritorno per Cork e abbastanza denaro magico da poter comprare i biglietti sotto lo stadio >>.

<< Ehi, come hai fatto a procurarti il denaro magico? >>

<< Mia madre ne conservava ancora un po’ in cantina, nel caso Robert fosse stato in difficoltà, così sono entrato di nascosto e l’ ho rubato >>.

<< Hai rubato a casa dei tuoi? >>.

<< Esatto >>.

Lei scosse divertita la testa.

<< Senti Elizabeth >>, disse Fabian con tono di voce improvvisamente serio.

Lei gli rispose con aria interrogativa.

<< Quando farai quello che devi fare… cioè quando ti troverai…insomma se dovessi… >>

Lei si alzò e lo baciò.

 << Starò attenta disse >>.

 

 

 

 

 

 

 

Cork, Irlanda, stadio di Quidditch, ore 8,00 PM

 

 

<< Abbiamo auror disseminati in tutto lo stadio >> disse Robert Wise ad Harry, << ora non ci resta che aspettare >>.

<< Robert >> fece Harry, << tu sei Babbano di origine, cos’è che accomuna un nostro stadio a uno vostro? >>.

<< Praticamente niente >> rispose  l’uomo girando la testa a guardare il grande stadio al chiuso, << niente eccetto l’impianto idrico e l’impianto di aerazione >>.

I due si guardarono con aria spaventata.

 

 

 

 

Fabian ed Elizabeth, camminavano fianco a fianco nella calca che portava allo stadio, erano entrambi vestiti in maniera sciatta e trasandata secondo il tipico modo dei maghi di imitare i  gabbani.

Cme previsto i biglietti erano esauriti, e così dovettero comprarli a prezzo molto più elevato da un bagarino, un  tipo grande, grosso e rozzo soprannominato in maniera palesemente ironica, il conte di Cork.

Quindi si diressero verso lo stadio.

<< Aspetta Fabian >> disse improvvisamente Elizabeth, quando erano ormai quasi in vista dello stadio, << Devo fare una cosa importantissima, devo tornare indietro >>.

Fabian se l’aspettava, si chiedeva solo i cosa consistesse, << E’ solo un trucco, ho anche io la stressa sensazione, ma non devi cascarci >>.

<< No, io devo andare >> rispose la donna.

<< Elizabeth! >> Fabian la prese per un braccio e le voltò la testa verso di lui, << Calma, è solo un trucco, OK? Ora noi andiamo >>.

Lentamente lei annuì col capo e ripresero ad avanzare.

 

 

 

 

 

<< Guarda quello >>

<< Chiama il capitano, io gli vado incontro >>.

<< Scusi signore, può fornirmi un documento >> fece una giovane guardia ad Elizabeth travestita da uomo.

<< Certo >> rispose la donna contraffacendo la voce, << ecco >> trasse dalla tasca la pistola , colpì l’auror sulla fronte col calcio e sparò due colpi in aria.

 

 

Elizabeth prese a correre disperatamente, le suole alte rischiavano ad ogni momento di farla cadere.

 

 

 

<< Capitano, c’è Wise, sta dirigendosi verso l’impianto idrico >>

<< Tutti gli uomini si dirigano lì >> gridò Harry precipitandosi per le lunghe scale, dietro di se sentiva il respiro e i passi pesanti di Wise fratello, corsero per sette rampe di scale senza fermarsi un attimo.

<< L’abbiamo preso, capitano l’abbiamo preso >>.

Erano appena arrivati all’impianto idrico, una enorme calca di Auror e guardie si era fatta attorno al corpo schiantato dell’uomo.

<< Toglietegli cappello e baffi >>.

Un ragazzo tolse via il lungo cappello a tesa larga rivelando una splendida cascata di capelli neri.

<< E’ la donna >> un mormorio stupefatto si propagò tra i maghi.

<< Signore fa che non sia così >> mormorò Harry, << all’impianto di aerazione, veloci >>.

Fu una corsa eroica e disperata, quegli uomini non correvano per una medaglia o per un pallone, correvano per il loro mondo e la sua sopravvivenza.

<< E’ qui disse Harry >> sfondando una porta.

L’interno era completamente buio.

<< Lumus >> disse il ragazzo, il raggiò di luce, poco a poco, mostrò a terra dei guanti e  una provetta ormai vuota, poco più su, sopra uno squallido muro di mattoni, era appeso un foglio spiegazzato.

Harry lo prese, sopra vi erano solo due parole:

SCACCO MATTO

 

 

 

 

 

Continua…

 

 

 Ringraziamento speciale ad eurgiorgio e Caillean.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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