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Autore: LillyStu    23/07/2013    2 recensioni
"Ehi, tu! Scusa, non è che avresti un fottuto accendino?"
Il ricciolino, ancora seduto, sventola un piccolo aggeggio tra due dita. Sorrido e mi allungo verso l’oggetto dei miei desideri quando l’odioso ragazzo chiude la mano a pugno imprigionandovi dentro l’accendino, rendendomi impossibile l’accesso. Mi rialzo e lo guardo male. Ma non si toglie mai di dosso quel sorriso schifoso che si ritrova?!
"Prima voglio un bacio" annuncia convinto.
"Piuttosto bacio il marciapiede dietro i cassonetti" esclamo ironica
"Fallo e dopo avrai il tuo adorato accendino"
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< chi erano? >> mi chiede subito Vivian appena ritorno al mio gruppo.
<< nessuno, dei cazzoni qualunque >> rispondo con indifferenza
<< strano, non mi pare di averli mai visti in città >>
A quell’affermazione mi rendo conto che, effettivamente, neanche io avevo mai visto quei ragazzi in vita mia. E a Holmes Chapel, bene o male, ci si conosce un po’ tutti. Mi giro per dare un’ultima occhiata al gruppetto di  ragazzi in cerca di qualche particolare che mi possa essere familiare ma non trovo niente; mi sembrano cinque normali ragazzi molto carini mai visti prima d’ora.  Carini quanto buffoni, però.
Seguo le ragazze e arriviamo nella piazza principale della città, quella più grande, l’unica che in realtà possa essere considerata veramente una piazza. E’ qui dove di solito il paese si riunisce per il mercato o per qualsiasi genere di attività collettiva. In questo momento vi è il fulcro della serata per i giovani: un palco allestito per l’occasione dove a breve suonerà una fantomatica band mediamente famosa. A quanto pare molte  ragazze sono addirittura accorse qui da alcune città confinanti appositamente per loro. Bene, io non so chi cazzo siano nonostante Brigitte me l’abbia ripetuto svariate volte guadagnandosi le mie smorfie indignate. Conoscendo i suoi gusti musicali sicuramente non erano il mio genere, chiunque fossero e in qualsiasi modo si chiamassero. Ed eccola lì, l’ultima del nostro gruppetto appostata appena sotto il palco, chissà da quante ore era lì per essersi guadagnata quel posto. Vivian e Wendy si fanno subito spazio tra la folla cercando di raggiungerla, ma l’impresa sembra più ardua del normale perché quasi nessuno sembra volersi far superare dopo essersi fatti il culo per guadagnarsi un posto decente. Ed hanno anche ragione, ad ogni modo. Io, alla vista della scena decido di arrendermi fin dal principio e opto di fermarmi dove sono alla ricerca di qualcuno che possa prestarmi un dannato accendino per potermi finalmente fumare questa agognata sigaretta. Vedo una ragazza a pochi passi da dove mi trovo io che sembra annoiarsi quanto me, è sola e sta inalando fumo da una sigaretta girata, veste bene ed ha due rasta che spuntano da sotto il mezzo chignon, mica male. Le chiedo se ha da accendere e ovviamente mi dice di sì, faccio quel che devo e dopo aver ringraziato torno alla mia posizione di prima. Sono abbastanza centrale rispetto al palco, ma parecchio indietro e mi va bene così. Inspiro il fumo della mia sigaretta e tiro un sospiro di sollievo, dio quanto mi sei mancato. Qualcuno sta salendo sul palco a sistemare alcuni strumenti musicali e subito dopo un uomo sulla trentina prende parola al microfono mentre raggiunge il centro del palco. Blatera di qualcosa riguardo una stazione radio e annuncia che stanno per distribuire dei gadget promozionali. Viene presto affiancato da due ragazze di bella presenza che indossano degli shorts inguinali, queste tengono un’enorme borsa da mare in spalla da cui sottraggono dei piccolini regalini, per la maggior parte delle magliette legate, che iniziano a lanciare tra il pubblico. Guardo la scena e penso che forse mi farebbe comodo riceverne una, di solito sono magliette comode da indossare a casa o quando si va in palestra. E sono sicura che non dispiacerebbe neanche a loro che ne avessi una, gli farei solo che pubblicità. Spengo la sigaretta ormai finita e mi avvicino di più al palco, ma a quanto pare non arrivo abbastanza vicino da risultare nella fascia a cui la forza fisica di quelle bellezze mezze nude possa arrivare. Peccato, me ne farò una ragione.
<< ti interessa averne una? >> mi sento chiedere da una voce maschile che si stava chiaramente rivolgendo a me
<< ti interessa saperlo? >> rispondo un po’ seccata. Dopo pochi secondi rivolgo lo sguardo alla mia destra per scoprire chi mi avesse appena parlato
<< oh no >> esclamo scocciata prima di alzare gli occhi al cielo e allontanarmi. Il viziatello è tornato per la sua vendetta da quanto si direbbe. Lo sento seguirmi lentamente per un po’ fin quando non decide di fermarmi afferrandomi il polso. Due volte in una sera che rischia di beccarsi una sberla, in poche parole. Mi giro prontissima a riempirlo di insulti ma rimango di stucco quando lo vedo sorridere beffardo. Dio, quanto mi dà i nervi quel suo sorrisino insulso.
<< Se riesco a prendertene una mi merito un bacio >> afferma fiducioso. Apro la bocca per ribattere ma prima che ne esca alcun suono lo vedo girarsi verso il palco e in pochi secondi un missile arancione piove verso di noi, lui, alto com’è, riesce facilmente ad accalappiarselo nonostante in quel momento diverse mani fossero alzate al cielo nel tentativo di afferrare l’oggetto. Mi tiene ancora il polso per non lasciarmi vie di fuga e quando torna con lo sguardo su di me lo sto ancora guardando sbigottita. Ma cosa vuole questo essere dalla mia vita?! Vorrei tanto schiaffeggiarlo per togliergli quel sorriso idiota dalla faccia, peccato che abbia ancora le dita attorno al mio polso destro e non sia convinta di avere abbastanza forza con la mano sinistra.
<< Nel caso non fossi stata abbastanza chiara la pr.. >>
<< Harry! >> Non finisco di parlare che veniamo interrotti da una profonda voce. Suppongo che quello fosse il nome del mio molestatore da come quest’ultimo chiude per un attimo gli occhi infastidito e il suo sorriso si spegne.
<< Scusa >> dice prima di mollare la presa salda su di me, mettermi la maglietta arancione in grembo ed allontanarsi dalla folla senza dire niente. Io rimango di nuovo sbalordita. Ma che razza di comportamento! Beh, almeno se ne è andato senza bisogno di far scenate. Decido che è ora di cercare di raggiungere le mie amiche, il lancio delle magliette è terminato quindi la folla si è fatta meno compatta e più attraversabile. Mi faccio spazio con qualche gomitata e pesto involontariamente qualche piede ma non mi disturbo a chiedere scusa o permesso. Arrivo dalle mie amiche che mi fulminano con lo sguardo, non me ne preoccupo più di tanto e mi metto alla loro sinistra a lato del palco. Il signore sopra di noi parla per un altro po’ dopo che le sue aiutanti veline se ne sono andate e alla fine annuncia finalmente il momento tanto atteso. Lo capisco dalle urla e dagli applausi della folla.
<< Ed ora, il momento che tutti voi stavate aspettando! Accogliamo con un applauso i One Direction! >> Sento Brigitte saltare dall’eccitazione e allungarsi verso il palco nonostante non ci sia ancora assolutamente nessuno se non i ragazzi che si sono accomodati dietro ai rispettivi strumenti musicali. Non hanno dei microfoni vicini quindi non possono essere loro la band di cui si parla. Inizio a guardarmi intorno e sbuffo nel momento in cui vedo una folta chioma di riccioli mori venire dalla mia parte.
<< Ancora tu, ma sei una persecuzione! >> gli sbotto contro. Lui sembra mettermi a fuoco solo in quel momento e mi guarda sorpreso
<< Ehi calma, sono solo di passaggio . Non sapevo fossi nostra fan, goditi lo spettacolo, bel posto! >> mi urla con un sorriso sghembo mentre lo vedo imboccare le poche scalinate che vi sono per salire sul palco. In questo momento penso di avere gli occhi grandi come dei palloni, tanto è lo stupore. Dietro di lui vi sono gli altri quattro ragazzi che erano seduti con lui prima sulle scale. Salutano il pubblico e ringraziano tutti di essere qui mandando qualche ragazza, tra cui Brigitte, in delirio. Fantastico, ho avuto più di una discussione con la band preferita di una delle mie migliori amiche senza neanche saperlo. Mi ucciderà per questo. I cinque mocciosi attaccano a cantare e posso constatare fin da metà della prima canzone che no, non sono proprio il genere di musica che piace a me. Cantano due canzoni durante una dei quali ho rischiato di prendere sonno, ma tutto sommato ammetto che sanno come intrattenere il pubblico. Il guaio arriva quando dopo la prima strofa della terza canzone, il ricciolino pensa bene di ammiccare verso di me. Le cose accadono in fretta: subito tre paia di occhi si fissano confuse su di me mentre io interrompo velocemente il mio sbadiglio lasciato a metà, mi sento osservata. Brigitte ovviamente è la più sconvolta. Alzo leggermente le spalle fingendo di non saperne niente e loro, dopo un leggero tentennamento, tornano a puntare gli occhi sulle cinque cavallette sul palco.
Finita anche quell’ultima canzone i cinque divi ringraziano e augurano buona serata e si preparano a lasciare la scena.
<< Ma che diamine è appena successo? >> mi chiede subito Brigitte, avvicinandosi quasi in modo minaccioso.
<< Cosa? >> mi fingo confusa
<< Perché Harry ti ha dedicato una canzone? >>
<< E chi sarebbe Harry? >> le domando, ma poi mi ricordo che il ricciolino dagli occhi verdi era stato chiamato con quel nome prima. << an, intendi il ricciolino! >> mi rispondo da sola. << ma va, non mi ha dedicato una canzone, cosa dici! >> ribatto alla sua affermazione
<< beh, ma ti ha fatto un occhiolino. Pensavo che non ti piacessero i One Direction e invece scopro che li conosci. Ah proposito, come li conosci?! >> mi accusa
<< Ti prego Brige, calmati un attimo. Non li conosco ok? Prima avevo bisogno di un accendino per accendermi una sigaretta e si da il caso che mi sia imbattuta in loro, ma ovviamente non sapevo chi fossero. Meglio così perché sono degli stronzi >> affermo tranquillamente
<< Ehi! Non sono affatto degli stronzi! >>
<< Sì va bene come vuoi.. >> meglio finirla qui
<< Bene, se avete finito di litigare possiamo andare a mangiare qualcosa che sto morendo di fame? >> se ne esce Vivian. La seguo mentre cerca di uscire dalla folla affiancandosi alle transenne laterali, intanto una donna prende la parola sul palco: gli special guest avranno pure terminato il loro momento di gloria sul palco, ma lo spettacolo deve continuare per tutta la serata. Non siamo riuscite a spostarci neanche di due metri per uscire da quel casino e quando finalmente raggiungo la transenna più avanti mi trovo nuovamente occhi verdi davanti a me, sta scendendo dal palco proprio in quel momento.
<< Mi devi ancora un bacio >> mi sussurra a due centimetri dal viso mentre con gli occhi punta la maglia arancione che si intravede dalla mia borsa aperta in spalla. L’unica cosa a separarci e la fredda transenna. E’ spuntato dal nulla e mi ha fatto prendere quasi paura, appena mi riprendo è già troppo tardi per sputargli in un occhio perché si sta già allontanando con il suo gruppetto. Dannazione. Brigitte, dietro di me, mi fulmina con lo sguardo.
<< Oh mio dio! >> esclama indignata prima di allontanarsi a passo spedito, spintonando la gente in modo da riuscire a passare con la minima delicatezza possibile. Alzo di nuovo gli occhi al cielo. Ma perché è così permalosa?! Ogni tanto non la capisco proprio. E’ sempre invidiosa per ogni cosa. Non può essere gelosa anche per questo, dio mio, non le ho fatto niente! Non le chiederò di certo scusa. La lascio andare via, se la farà passare, come sempre.
Frugo nella borsa alla ricerca delle sigarette e per rendere più facile il lavoro tiro fuori quel gruppolo arancione che viene prontamente afferrato da Wendy.
<< E questa? >> mi chiede mettendomela davanti agli occhi
<< E’ una maglietta >> le rispondo con ovvietà
<< Sì, di quelle che tiravano sul palco e non ti ho visto prenderne una >> E’ semplicemente curiosa e mi rivolge un sorriso malizioso. Alzo gli occhi e le sorrido di rimando. Ha capito, lei capisce sempre.
<< Dammi qua >> riafferro la maglietta e la rificco nel fondo della borsa. Le sigarette le ho trovate.
 
 
POV HARRY.
Sono seduto con i ragazzi ad un tavolo e aspettiamo che ci vengano portate le nostre ordinazioni. Intanto passiamo il tempo chiacchierando e sorseggiando le nostre bevande. Ci complimentiamo tra di noi per aver letteralmente ‘spaccato i culi’ questa sera! Stare tra di noi è un’eterna risata, l’ironia non manca mai e siamo in grado di mettere sul ridere qualsiasi cosa. E’ questa una delle cose che mi piace di più di far parte di una band. Anzi non una band qualsiasi, la MIA band, quella dei One Direction. I ragazzi si stanno punzecchiando riguardo una certa bionda che durante l’esibizione sembrava avere un debole per Zayn.. o per Louis.
<< Oh maddai, non mi ha tolto gli occhi di dosso! E’ chiaro che mi desiderava! >> esclama il primo
<< Che bugiardo! Mi ha fissato tutto il tempo ed è arrossita quando l’ho puntata >> ribatte Louis
<< Dai ragazzi, in ogni caso è comunque chiaro che il più affascinante del gruppo sono io >> ironizza Liam con tono da sbruffone
<< zitto e pensa a Danielle! >> dicono in coro gli altri due rinfacciandogli il fatto che lui avesse già la ragazza.
Scoppiano tutti insieme a ridere e così anche io. Porto il mio bicchiere alla bocca per prendere un sorso e poi vedo qualcosa di mio interesse che sta facendo il suo ingresso.
<< Torno subito >> dico e lascio la mia postazione. E’ con le sue amiche, quelle di prima che stavano in prima fila e sembravano apprezzare la nostra musica molto più di lei. Appena si accorge che mi sto avvicinando a lei gira i tacchi e tenta di scappare ma una sua amica bionda la richiama prendendola sottobraccio.
<< Anne! Dove pensi di andare? >> La guarda in modo malizioso da chi ne sa fin troppo.
<< No, pensavo di andare a prendere dei posti mentre voi ordinavate, non vorrei mai finire per mangiare in piedi, Wendy >> si giustifica tornando in fila. Ormai sono arrivato, ridacchio alla vista della scena.
<< E così ti chiami Anne >> le sussurro
<< No, in realtà non è questo il mio nome >> sbuffa
<< E qual è? >> le chiedo curioso. Non mi risponde e non sembra neanche essere intenzionata a farlo.
<< Va bene, riniziamo da capo. Piacere, sono Harry Styles >> mi presento allungandole la mano, lei la guarda ma non la stringe quindi sono costretto a ritirarla.
Ad un certo punto, a sorpresa, urla un << Brigitte! >> alzandosi in punta di piedi per scorgere qualcuno e quasi penso di aver perso la funzionalità di un orecchio. La vedo sorridere malignamente e questa cosa mi preoccupa.
<< Che cazzo vu.. >> una ragazza di un castano chiaro ci raggiunge e nel momento in cui mi giro la vedo tacere e sbarrare gli occhi.
<< Brige, ti presento Harvey Vines >> annuncia soddisfatta Anne, che a detta sua non si chiama neanche così.
<< Harry Styles! >> la correggo
<< Quello che è! Tanto lei il tuo nome lo sa e probabilmente anche il tuo codice fiscale >> ride. E’ la prima volta che la sento ridere e devo dire che ha una bella risata.
<< Piacere, sono Harry Styles >> ripeto, porgendo questa volta la mia mano alla nuova ragazza che sembra ancora in stato di shock. Non riesco a finire di parlare che mi ritrovo due braccia strette al collo. Oddio, soffoco. Ricambio debolmente l’abbraccio della ragazza e sorrido. E’ chiaramente una fan.
<< Oddio non ci posso credere! Io vi adoro! Amo la vostra musica, vi ho seguito fin dal principio e vi ho votato ogni settimana. Siete dei grandi! >> inizia a parlare a raffica appena sciogliamo l’abbraccio. Le sorrido perché non so cosa fare se non ringraziarla di aver creduto in noi e di averci appoggiato durante il nostro percorso. Dopo un po’ vedo Anne alzare gli occhi al cielo, in evidente segno di disinteresse assoluto.
<< Vado a cercare un tavolo, il locale si sta riempiendo >> sussurra nell’orecchio dell’amica di prima, quella che l’aveva presa sottobraccio. Wendy, mi pare si chiamasse.
<< Se volete potete unirvi a noi. Siamo nella saletta di là e c’è spazio per tutti >> interrompo il parlottio continuo della mora Brigitte e volgo il mio sguardo alle altre due amiche. Anne sembra presa in contropiede, non sa cosa rispondere, ma poi vede la faccia felice e supplichevole di Brigitte e sospira.
<< E va bene. Ma solo perché non voglio mangiare in piedi! >> sbotta. In quel momento non so se è più grande il sorriso sul mio volto o quello sul viso di Brigitte.
 
Alla fine le amiche di Anne si rivelano tre: Brigitte, la mora che non smette di raccontare quanto sia ossessionata da noi, Wendy, la bionda migliore amica di Anne col fisico da urlo e Vivian, una rossa che ricorda quasi un’hippie per il suo modo di vestirsi molto eccentrico.
Dopo averle presentate al resto del gruppo le faccio accomodare al nostro tavolo nel salottino riservato e nascosto dagli occhi indiscreti. Non siamo così tanto famosi e conosciuti, però per salvaguardare la nostra sicurezza spesso ci viene proposto o questo o la presenza di un bodyguard nelle vicinanze. La maggior parte della volte preferiamo scegliere i salottini privati ed evitare il disturbo al bodyguard. Louis sembra andare subito d’accordo con Vivian, i due iniziano delle animate conversazioni mentre consumano il proprio pasto uno di fronte all’altro. Wendy, invece, mangia in silenzio scambiando ogni tanto qualche parola con Niall e Liam. Accanto a lei siede Anne che non sembra neanche avere appetito dato che non tocca cibo. Io sono dalla parte opposta del tavolo e non so perché. In poche parole prima di invitarle a sedersi con noi mi ero già seduto al lato esterno della panca e considerando che quando sono tornato la mia consumazione era già stata servita al mio posto mi è sembrato seccante mettermi a spostare tutto solo per andare vicino alle ragazze. E sarebbe stato anche un po’ indiscreto. Ho pensato di darle un po’ di tregua, visto che la mia vicinanza sembra infastidirla così tanto. Ma non posso farci niente, lei mi attira, e so che infondo non può odiarmi senza neanche avermi conosciuto. A un certo punto la vedo dire qualcosa alle amiche ed alzarsi poco dopo. La osservo andare via e poi annuncio ai ragazzi che vado a prendermi una boccata d’aria.
La trovo all’esterno mentre tira fuori una sigaretta dal suo amato pacchetto. Prendo dalla tasca l’accendino che mi sono fatto prestare da Zayn e glielo porgo senza dire niente. Mi guarda ma non ringrazia se non rivolgendomi uno sguardo e facendomi la gentilezza di non scacciarmi prima ancora di raggiungerla.
<< Allora, ti è piaciuta l’esibizione? >> le chiedo per attaccare discorso mentre mi siedo sulla transenna.
<< da morire, pensa che ero così tanto presa che non ho capito neanche come vi chiamate. I One che? >> risponde ironica con uno sbuffo.
<< One Direction. >> le ricordo
<< Che nome stupido >> bisbiglia sottovoce
<< L’ho proposto io >>
<< Ora si spiega tutto >> esclama acida, squadrandomi da capo a piedi. Mai vista tanta acidità in una sola persona, giuro.
<< La gentilezza fatta in persona >> commento.
<< ma poi perché siete quasi ‘famosi’? >> mi chiede scrutandomi, chiaramente ignara della risposta.
<< Come sarebbe a dire ‘quasi famosi’? >> rido piano. << Comunque abbiamo partecipato ad X-Factor >> dico ricambiando il suo sguardo.
<< an >> la sua curiosità di spegne. Mentre si accende la sigaretta cala il silenzio tra di noi.
Poi sentiamo provenire dall’interno una nuova canzone in sala e la riconosco subito. E non sono l’unico. La ragazza accanto a me inizia a canticchiarla e dopo un po’ la seguo anche io. Mi guarda sorpresa.
<< Ti piacciono i Coldplay? >>
<< Scherzi? Sono praticamente il mio gruppo preferito >> esclamo
<< Pensavo che il tuo gruppo preferito fosse il tuo >>
<< Spiritosa. Pensi già di conoscermi? >> insinuo
<< Non proprio, ma credo di aver capito il tipo >> Fa un tiro con la sigaretta e rilascia piano il fumo
<< E che tipo sarei? >> le chiedo curioso
<< Sicuramente non il mio >>
<< mi sembra presto per dirlo >> ribatto un po’ offeso
<< mi sembra presto per pretendere che io non lo dica >> Ha sempre la battuta pronta! Fa un altro tiro e quando taccio volta il viso verso di me, non incrocio il suo sguardo.
<< Non dovresti fumare così tanto, fa male >> la rimprovero tornando alla carica dopo che ha ripreso a guardare davanti a sé
<< tante cose fanno male eppure non ne teniamo così tanto conto >>
<< Mio dio che voglia di vivere che trasmetti! perché sei sempre così negativa? >> A quella domanda mi trucida con gli occhi, poi senza dire niente spegne la sigaretta e se ne va a passo deciso. Rimango fermo sul posto mentre guardo perplesso la sua immagine scomparire dietro l'angolo. Ho forse esagerato?








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Nessuna recensione nel primo corto capitolo. Però non demordo! Finchè ho ispirazione scrivo, se poi non c'è nessuno che legge pazienza (anche se sarebbe piuttosto deprimente). Invito comunque i lettori muti e non muti di farsi avanti! Non mordo mica! Anzi, un'opinione mi fa solo che piacere! :)

Lil.
   
 
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