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Autore: Everyone    23/07/2013    0 recensioni
continuazione della saga di twilight con l'aggiunta di un nuovo personaggio.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Jacob/Renesmee
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Successivo alla saga
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Jake sorrideva.I denti bianchissimi che contrastavano con la carnagione scura.Il sorriso scomparve.Sembrava un po’ imbarazzato.
“Ehm … come mai non … puzzi?” si passò svelto una mano dietro la nuca,aspettando la mia risposta.Rimasi un po’ stupita. Risi.Jake mi squadrò.Dovevo sembrargli matta.
“Nessie ti ha parlato di me e non dei miei poteri?”
“No,non mi ha mostrato nulla sui tuoi poteri.Forse non aveva immagini per descriverli”
“Forse.Comuque io … io posso prendere i poteri di altri e … diventare umana quando voglio.”
Tutto il gruppo rimase stupefatto.Pensai di aver parlato troppo e cercai di nascondermi dietro me stessa,incrociando le braccia e incassando la testa nelle spalle.Jake esplose in una risata.
“Non devi aver paura piccola …” alzai orgogliosamente il viso e lo fissai.
“Non chiamarmi piccola.”sapevo che in quel momento,sporca e impaurita,sembravo ancora più piccola e non mi piaceva,non avevo mai dimostrato i miei quindici anni,ma adesso meno che mai.Jake sorrise ancora di più e mi chiesi se non rischiasse che i bordi delle labbra si staccassero.Che idea stupida.Gli altri ragazzi salutarono Jake e se ne andarono,Tranne Seth che prima salutò anche me.
“Allora tu sei la zia di Renesmee?”mi chiese andandosene.
“Si.La vera zia di Nessie.”
“In che senso?”
“Io sono la sorella di Edward. Veramente.”Seth mi guardò per qualche secondo.
“Come ti chiami?”
“Aly” Seth inarcò le sopracciglia.
“Quanti anni hai?Nel senso … realmente.” rimasi un po’ stupita da quella domanda.
“Centoquattordici circa”Seth mi squadrò.
“E un secolo fa si usavano questi nomi?”risi per quella domanda così genuina
“No.Ma cambio nome ogni volta che vedo che gli esseri umani hanno nomi più moderni.”
“Come ti chiamavi … prima?”
“Io … credo Marie.”
“Ah … Scusa ma devo andare.Ci vediamo.Ciao Jake!”
“Ciao” risposi in coro con Jacob.Seth se ne andò.La malinconia mi era passata anche se sentivo un grande vuoto al centro del petto.Mi mancava il mio angelo della morte.Chissà se anche lui si sentiva così.
“Allora tu sei la sorellina di Edward?”
“No.Io non sono la sorella minore.”la mia voce era dura e il mio sguardo bruciava.Odiavo che mi vedessero piccola anche se ero una quindicenne.Ma in realtà ero una quindicenne di più di centoquattordici anni.Jake mise il dito nella piaga.
“Teoricamente si.Hai quindici anni,lui diciassette.”
“Io ho più di centoquattordici anni,lui cento sette.Credo”
Jake esplose in una risata.Poi mi guardò meglio.Vide la mia maglia sporca,i miei capelli impastati,il mio viso terroso.
“Se vuoi puoi venire da me a farti una doccia.”Ero stupita.
“Davvero?Posso?”poi abbassai il livello di entusiasmo”si,credo che potrei venire,mi servirebbe una lavata e …”Jake esplose in una risata,forse per la pessima maniera per la quale ho nascosto la felicità.Mi si avvicinò lentamente e mi superò.Cominciò a farmi strada,cercando di non andare troppo veloce.
“Perché sei venuta fino a qui?” cominciai a sentirmi a disagio.
“Ehm … ho litigato con mio fratello perché … “ coprii il mio imbarazzo con dei colpetti di tosse e lascia cadere la frase.Purtroppo Jacob non si lasciò ingannare.
“Perché … ?” mi incalzò.
“Perché voglio fare una cosa che a lui non va bene , perché mi sono innamorata della persona sbagliata e perché non sono affari tuoi” urlai.Sembravo veramente un’adolescente. Peggio. Una bambina.Jake rise.
“Dubito che Edward si possa arrabbiare perché ora ti ho chiesto qualcosa che non posso sapere”
Basta.Lo faceva apposta.Smisi semplicemente di parlare e tenni il muso per un po’.
“Chi è questo ragazzo misterioso?”Jake ruppe il silenzio,leggermente a disagio,era nato per essere allegro,per fare conversazione.Alzò più volte le sopracciglia ed esplosi a ridere.Decisi che non avrei mai più cercato di nascondere qualcosa a Jacob e gli dissi la verità.
“A … è … Alec” dissi d’un fiato.Jake fischiò.
“Ora capisco perché si è arrabbiato.Non è sicuro prendersi una cotta per una persona che ti vuole morta …”
“Lui non mi vuole morta” mi ostinai
“E tu che ne sai?” mi arresi.Era impossibile litigare con lui.Arrivammo alla casetta rossa e entrai.
“Ciao papà!” salutò Jake.
“Ehm … ciao.Hai ospiti!Potevi avvertirmi!”Lo sguardo saggio di Billy mi analizzava.Decise che non ero pericolosa.Nonostante fossi più sporca del fango.Nonostante avessi i capelli talmente rovinati e crespi da farli sembrare quasi innaturali.
Jake mi mostrò dove era la doccia e mi lavai .Poi diedi una lavata ai miei vestiti.Cercai di districare i nodi nei capelli,li curai con dei balsami,forse di una delle sorelle di Jacob, e mi sistemai un asciugamano.Faceva caldo e non rischiavo di prendere un raffreddore,ma Jake mi portò un pigiama.
“Rimani a dormire qui” era un affermazione.Aveva capito che preferivo non tornare a casa.
“Grazie.”Mi sistemai nella stanzetta di Rachele,mi cambiai e mi addormentai immediatamente,
ignorando i crampi della fame.Il pigiama leggero mi accarezzava la pelle,mosso dal venticello leggero che entrava dalla finestra aperta.Non pioveva.Sembrava quasi una serata estiva normale,non una serata estiva della piovosa città di Forks,ma a me non importava molto.
Presi sonno con facilità e trovai quel letto troppo morbido e scricchiolante il migliore su cui avessi mai dormito.Sognai Alec.Entrava nella stanza dove dormivo e mi rapiva,mi portava lontano,diceva che dovevamo scappare,che se stavamo assieme ci dovevamo nascondere.Diceva che Jane mi odiava,che mi voleva morta e che me ne dovevo andare.Mi svegliai urlando.
Era presto.Le sei del mattino.Presi i miei vestiti ancora umidi, un impermeabile che probabilmente era di Jacob e uscii.Mi diressi verso la spiaggia e comincia a correre.Il clima era tornato quello solito.Una pioggerellina leggera mi pungeva la pelle.Tante piccole lame di acqua ghiacciata.La temperatura era notevolmente calata. C’era nebbia e strizzavo gli occhi di continuo,mantenendo il passo.Mi era sempre piaciuto correre,anche prima di trasformarmi.Luke mi prendeva sempre in giro,mi superava subito,ma non era una competizione giusta.Mi sarebbe piaciuto sapere chi avrebbe vinto,ora.Non ero più veloce di Edward,ma forse ero l’unico vampiro che potesse stargli dietro. Un’ondata di tristezza mi travolse.Ero arrivata a Forks,avevo conosciuto la mia famiglia,l’avevo abbandonata e rischiavo di morire.Ed sapeva anche che avevo letto tutti i pensieri di Aro durante la mia visita a Volterra.Sapevo che sarebbe stato pericoloso,ma non capivo perché non mi diceva tutta la verità e allora ho preso in prestito il suo potere.Ho sentito il peso di tutti i suoi pensieri,di tutti i pensieri rubati,dei piani per uccidere i Cullen,della gelosia che provava per quel clan,per il mio clan.Avevo appreso perché non voleva mandarmi dai Cullen. Aveva paura.Paura che quel clan,già forte e unito,si fortificasse ancora di più.Mi toccai la guancia.Stavo piangendo.Corsi verso il mare,nero e infinito,e mi sciacquai la faccia.Poi tornai verso la casetta rossa.Quando entrai,bagnata e tremante,Jake e Billy stavano preparando la colazione.Dovevo aver corso per circa un’oretta.Jacob mi guardò come se fossi matta.
“Pronta per andare a scuola?”rimasi di stucco.Scuola?Non ero mai stata a scuola. Mai.Nemmeno da umana.Ma Jacob aveva ragione,una quindicenne che non andava a scuola in una piccola cittadina dove si conoscono tutti avrebbe dato nell’occhio.
“Si,sono pronta”risposi con finto entusiasmo.Il mio corpo da quindicenne reagiva in maniera quasi allergica alla parola scuola.La mia mente conosceva già svariate lingue,ma da umana tutto quello che conoscevo stava lentamente svanendo.Il francese,l’italiano e tutte le lingue che avevo imparato.Non sarei stata la prima della classe,ma non importava.Era solo una copertura.Jake interruppe i miei pensieri.
“Non ti lasceremo andare a scuola in quello stato. Lavati. Poi ti porterò alcuni abiti di Rachele,la taglia dovrebbe essere giusta”
“Grazie”
Andai a farmi la doccia,poi tornai nella piccola stanza dove avevo dormito.Sul letto c’era una canottiera molto scollata rosa confetto con un laccio fucsia sotto il petto e dei jeans con dei decori fucsia.Li indossai.Sul comodino vidi alcuni accessori:un bracciale tipo fiocco,degli orecchini,una collana con due giri di perle rosa e uno di raso fucsia.E una borsa,dello stesso colore.La aprii e c’erano alcuni trucchi:matita,lucidalabbra alla fragola e ombretto rosa antico.Mi truccai,poi uscii dalla stanza.Dietro la porta,per terra c’erano delle ballerine rosa con un fiocchetto fucsia.Quando fui pronta mi guardai allo specchio:sembravo una barbie.Non era il mio stile,ma avrei convinto Jake a portarmi a fare shopping,dopo la scuola.Entrai in cucina dove Jake e Billy stavano facendo colazione.Jake rimase con il cucchiaio a mezz’aria.Mi imbronciai.
“Dovrò andare in giro così?”mi indicai.Poi incrociai le braccia per coprire un po’ della scollatura. 
“Credimi,stai benissimo.Comunque se vuoi puoi andare a comprare qualcosa nel pomeriggio.”sorrisi .
“Da sola?Non ho mai visto questa città prima d’ora e …” Jake sbuffò.
“Va bene ti accompagno.Ma dalla prossima volta vai da sola”
“Ho un’ottima memoria”sorrisi di nuovo.Shopping!Era da tanto,troppo tempo che non lo facevo,ma …
“Jake,io non ho soldi con me.”mi rattristai subito.Niente denaro,niente vestiti.
“Non importa,qui i vestiti non costano molto,possiamo prestarti noi dei soldi.Ma ti avviso,niente Chanel o Converse.” feci finta di essere un po’ seccata.
“Mi accontenterò”dissi e esplosi in una risata.”Allora andiamo?”
“Si,ti prendo una giacca a vento e poi andiamo”Seguii Jake nel piccolissimo salotto dove mi passò un k-way rosa acceso,tanto per cambiare.Poi uscimmo.La pioggerellina leggera creava un nebbia leggera e risi nel sentire la mia pelle pallida punzecchiata dall’acqua gelida.
“Che cosa c’è di tanto divertente?”chiese Jake,forse per poterne ridere anche lui.
“Non so … la pioggia … punge.Non avevo mai sentito la pioggia in questo modo,così fredda … non stavo umana troppo a lungo.”
Jake annuì.Salimmo in macchina e fu quando ero seduta comoda sul sedile in pelle che si cominciò a prendere una strada pericolosa.Almeno per me.
“Hai detto che non ti trasformavi spesso.Mi puoi dire quando e perché lo facevi?” avevo paura che se gliel’avessi detto mi avrebbe guardato per sempre con un sguardo disgustato,ma non volevo mentire.Mise in moto il motore e partimmo.
  
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