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Autore: ErikJake    23/07/2013    0 recensioni
DAL TESTO: "La mano posta sulla faccia di lui creò una potente luce che carbonizzò in pieno il corpo di Corpus, solo i suoi vestiti si salvarono. Terras e Spiritus colpirono i loro boia dandosi occasione per scappare. Terras trasportata dal vento correva per salvarsi la vita, Brigax scoccò una freccia che la anestetizzò facendola cadere a terra privi di sensi. Spiritus, mentre correva, cercava nel suo libro una pagina e quando la trovò la strappò dal libro. Fu colpito alle gambe da Nuemel e da Xenus. Esseri mistici tanto potenti messi in ginocchio da un pugno di uomini e dei"
"Il destino è stato cambiato. Una promessa ha spalancato la via ai cavalieri. Ma un barlume è ancora acceso, da quelli che erano gli dei terreni che con magnanimità e fermezza hanno governato il mondo. La promessa col sangue versato darà nuovi risvolti a ciò che si vuole"
"Mani, quattordici mani mi presero con loro e mi tirarono fuori da quel mare di anime…"
"Questo sono io e questa è la mia redenzione".
Questo è il sequel di "Alba" (potete trovarlo sulla mia pagina qui sopra) spero vi piaccia. Recensite per favore C:!!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ero scombussolato da questa giornata… E non ne parliamo dei mesi scorsi… Ed ora un ragazzo armato che sbuca da un tuono.
-Allora Erik?-
-Tu chi sei!?-
-Allora è vero quello che si dice…-
Camminò verso di me ed io mi misi in guardia e ingrandii le sfere d’energia.
-Calma… Noi due siamo amici…-
In lontananza si sentì un urlo minaccioso di un gorilla che veniva verso di noi
-Oh no stanno di nuovo arrivando!-
-Chi sta arrivando Erik!?-
-Eccoli, sono lì!-
Erano appena arrivati i due infermieri e quel dottore
-Voi tre, chi vi ha mandato?-
-Lo sai bene, caro Uesugi-
-Non può essere allora le storie sono tutte vere!-
-State parlando di me! Voglio che mi spieghiate cosa sta accadendo-
-Erik sta dietro di me. Me ne occupo io di loro-
-Prego, prego fai pure-
Il gorilla, il blob e il dottore erano questi gli avversari di quel ragazzo. I due subalterni si lanciarono contro di lui, ma la sua abilità nel combattimento gli è stata molto d’ aiuto, non veniva minimamente sfiorato, e appena ha avuto l’opportunità ha sferrato un colpo mortale al cuore del gorilla. Subito l’ altro indietreggiò impaurito.
-I blob sono formati d’ acqua… Questa nuova stirpe di creature non la sopporto proprio…-
Alzò la sua spada, orizzontalmente,  a livello del torace e con l’ altra mano strinse la punta della lama e disse
-Ignis Lamina!-
Dalla stretta del pugno uscì del fuoco, che in un vortice ricoprì la lama. Il blob cercò di scappare ma il ragazzo fu più veloce.
-Fendente incandescente!-
Il colpo lo colpì in pieno squarciandolo in due parti. Le due metà caddero a terra disciogliendosi. Il ragazzo si stava avvicinando al medico quando un fascio di luce lo avvolse, egli urlò dalla paura. Un urlo lancinante
-Vi prego no! Non fatelo! Posso ancora esservi d’aiuto!!-
Improvvisamente il dottore scomparve, lasciando soltanto un brutto ricordo. Io ero paralizzato dalla paura. Uesugi mi sorpassò dandomi una pacca sulla spalla, entrò in casa poi si affacciò dalla porta e mi disse
-Ehy!! Su, vieni!!-
Io entrai pensando che forse era veramente un mio amico. Lo trovai che curiosava in giro come se non avesse mai visto una casa e ne i suoi arredamenti.
-Allora tu chi sei?-
-Erik dimmi l’ ultima cosa che ricordi-
Io aprii bocca per rispondere alla sua domanda, ma non riuscii a dire parola.
-E’ come pensavo… Erik siediti-
Ci sedemmo ma io ero ancora più scombussolato perché era come se ricordassi solo il
mio nome e dove mi trovavo, avendo falsa convinzione di ricordare un’ intera vita che non ho mai avuto
-Erik, da ciò che noto stai riacquistando i tuoi poteri-
-Cosa vorresti dire, che tutto questo è solo l’ inizio?-
-Si esattamente… Erik io posso dirti solo poco e niente dei tuoi ricordi…-
-Dimmi quello che sai per favore… Te ne prego… Mi sento vuoto, incompleto è come se io non esistessi…-
-Erik poco più di qualche anno fa… Sei arrivato a Imshan, hai radunato tutti noi regnanti e insieme siamo riusciti a eliminare Dominik…-
Appena pronunciò quel nome mi apparvero dei veloci flash back. Sobbalzai dalla sedia facendola cadere e dissi felice come non mai
-Tu sei il re di Feng! Ti chiamano anche il ragazzo del tempo! Eri prigioniero del tuo stesso castello. Ma si ! E’ così! E Dominik.. Dominik era…-
-Forza dillo! Ti aiuterà!!-
Fui colpito da una grande emicrania e caddi a terra tenendomi ben stretto la testa. Mi contorcevo a terra dal dolore
-Ti prego, ti prego falli smettere. O i ricordi mi uccideranno-
-Ricorda Erik! Ricorda ne va della nostra salvezza!!-
Urlavo e scalciavo
-No, no ti prego non chiedermi questo!-
-Dimmi cosa vedi!!-
Immagini fugaci si susseguivano nella mia testa.
-Vedo… Vedo tutti noi. Eravamo schierati davanti al castello ad aspettarlo. Fa male! Fa tanto male ti prego basta!-
-Devi ricordare!!-
Mi si avvicinò ed io gli presi la testa tra le mie mani, i miei occhi si sbarrarono e divennero completamente neri. Era come se io stessi vedendo attraverso i suoi occhi. Lui cadde a terra in ginocchio emettendo gemiti di dolore, ma non cercava di divincolarsi. Vidi come lo ebbi conosciuto e alcune parti della guerra che aveva nominato. Lasciai la presa lui cadde a terra ed io dissi.
-Scusami ma è stato d’ istinto-
-Non preoccuparti. Ma ora dimmi tu chi sei-
-Sono Erik Dom Kadeam. Guidai l’ intera Imshan alla lotta contro Dominik, mio padre. Quando lo ebbi trafitto… Era in quel momento che è cambiato tutto-
Il ragazzo si alzò e mi abbracciò
-Sono felice di rivederti… Erik-
-Anche io Uesugi. Ma cosa ci fai qui!?-
-Erik dopo che sei stato ferito… Eri caduto a terra, noi tutti ti stavamo soccorrendo diminuendo il flusso  di sangue quando una luce ti ha avvolto e tu sei scomparso. All’ inizio non ci avevamo dato molto peso… Ma i minuti passarono, come le ore. Le ore divennero giorni, mesi e poi anni. Ne sono passati ben cento da noi. Qui da te ne dovevano passare cinquanta ma non è stato così, a quanto pare-
-Uesugi cos’è successo su Imshan…-
-Gli dei ci hanno abbandonati. Ti sei ricordato di Kira?-
-Più o meno… E’ una specie di sacerdotessa, giusto?-
-Si lei aveva la capacità di rimanere in contatto con gli dei, ma a circa qualche giorno dopo la tua scomparsa, il contatto tra loro e lei si è interrotto, gettando il suo regno nel caos più totale fino a farli rivoltare contro di lei-
-Cosa gli è successo…-
-Non lo so… I contatti tra noi si è interrotto... Noi re siamo stati isolati da qualcosa. Perfino l’ enorme Pangea di Imshan si è divisa. Ora ci sono centinaia di isole, e quelle più grandi sono le principali dove sono eretti i regni-
-Agl’ altri cos’è accaduto?-
-Non lo so… Io ho avuto problemi nel mio regno. Arrivò uno straniero, si faceva chiamare: il predicatore, inculcava al mio popolo ideale di distruzione e di una nuova utopia. Io mi opposi e la fine che feci è questa… trovai un libro nascosto tra i muri della mia stanza ed è stato con quello che sono riuscito a viaggiare attraverso i tuoni dello spazio e del tempo. Non è stato molto semplice però-
-Si immagino quelle creature mi tenevano prigioniero in una specie d’istituto allo scopo di farmi dimenticare tutto e tutti…-
-Ma ora Erik ti ho trovato dobbiamo ritornare su Imshan. Il nostro popolo ha nuovamente bisogno di noi!-
Gli presi la mano e sorridendo dissi
-Uesugi meglio andare a dormire… Ne riparleremo meglio domani mattina-
-Va bene…-
Lo accompagnai ad una stanza. Io andai in camera mia. Mi appoggiai con la schiena alla porta e mi accasciai a terra. Piansi. Piansi a lungo, pensando a io chi ero e dove mi avrebbe portato questa storia. La normalità non esisteva più. Era una nuova mattina. Di sotto c’era Uesugi che armeggiava col telecomando e col televisore.
-Hahaha ma che stai facendo?-
-Mi ero seduto su questa sedia con cuscini e per sbaglio mi sono seduto su quest’affare e improvvisamente quella scatola ha preso a parlare e far vedere cose-
-Hahaha su dammi qua. Spengo io il televisore-
Mi porse il telecomando ed io come avevo detto spensi il televisore.
-Allora dimmi Uesugi hai un po’ di fame?-
Ci pensò un po’ e disse
-Bhè.. Ho un po’ di fame… E’ da molto che non mangio nulla-
-Allora ti faccio provare latte e cereali! Siediti pure qui-
Si accomodò al tavolo. Io presi una bottiglia di latte, una scatola di cereali e due ciotole. Lo servii e poi mi accomodai. Iniziammo a mangiare
-Allora dimmi amico mio se sono passati cento anni da quando è morto Dominik, io come faccio ad avere ancora i miei venti anni, ora ne dovrei avere settanta, e nel tuo tempo tu ne dovresti avere centoventi anni-
-E’ vero dovrei avere centoventi anni e tu settanta. C’è un’ottima spiegazione a questa tua domanda-
-Va bene. Allora che aspetti, dimmelo no?-
-No, non posso questo lo devi scoprire tu!-
-Dai che ti costa? Devo recuperare anni di ricordi, almeno questo me lo potrai dire-
-Non posso... Se lo farei sparirei, ed ora come ora non è assolutamente possibile che io sparisca. Ti devo aiutare a recuperare la metà dei tuoi poteri e riportarti su Imshan al più presto!-
-Perché hai questo compito?-
-Nessuno ha scelto. I compiti ci sono stati affidati-
-Affidati da chi?-
-Dalla persona che ci sta mantenendo in vita-
-Naturalmente devo scoprire io chi è questa persona giusto?-
-Vedo che inizi a capire-
Finimmo di fare colazione. Posai il latte ed i cereali, lavai le ciotole e le riposai nel loro scaffale. Guardai Uesugi e gli dissi
-Ma tu hai solo questi abiti di pelle?-
-Si. Perché scusa che problema c’è?-
-Non siamo più su Imshan!!-
-Cosa dovrei mettermi allora!? Hahaha-
-Aspettami qui. Se nella magia della costruzione della casa ho creato latte, cereali e le ciotole forse ho creato anche dei vestiti. Aspettami qui-
-Andai al piano di sopra, andai nella mia stanza, aprii il mio armadio e presi un jeans ed una maglia. Ritornai al piano di sotto
-Questa è una maglia e questo è un pantalone-
-Mi stai prendendo in giro?-
-Si. Hahaha-
-Spietato. Hahaha-
Si svestì e rivestì con i vestiti che gli avevo preso.
-Dai ti stanno bene. Questi te li metto in camera tua. Quando dovremmo partire te li rimetterai-
-Va bene. Grazie-
-Ma ora dimmi come dovrei recuperare i miei poteri?-
-Tutto a suo tempo-
-Disse il ragazzo centenario-
-Hahaha-
-Su fammi fare il giro della città!-
-Allora andiamo! Una passeggiata ci farà bene-
Uscimmo da casa. Arrivammo nel centro della città. Lui sembrava un ragazzino in un negozio di caramelle. Ci perdemmo di vista per qualche minuto e tra la folla la vidi. Era davanti al fruttivendolo che sceglieva sapientemente la merce. Sapevo di conoscerla, sapevo che eravamo legati da qualcosa. Andai verso di lei. Eravamo faccia a faccia. Lei si fece cadere le cose tra le sue mani e quasi sbianchì dalla paura.
Mi saltò al collo per abbracciarmi. Una stretta colma d’amore
-Erik…-
-Mamma…-
In quel momento uscì dal negozio un uomo, staccò mia madre da me. Uesugi era arrivato in quel momento
-Vieni cara, ti sei sbagliata. Nostro figlio è in clinica…-
Uesugi mi tirò via da lì per un braccio
-Ma no, è lui! E’ lui!-
-Cara su vieni… Non diamo spettacolo-
Ci avevano separato, ancora. Uesugi portandomi via mi trascinò in un piccolo parco semi abbandonato.
-Perché! Perché non posso stare con i miei genitori!?-
-Erik se tu ti avvicineresti di più di quanto non dovresti fare loro lo scopriranno e non perderebbero tempo a ucciderli-
-Ma perché lei deve essere sempre allo scuro di tutto. Mio padre invece come fa a sapere di te!! Ti ha sorriso e tu gli hai annuito-
Mi arrabbiai, una folata di vento ci avvolse
-Erik… Ripeti-
-Mio padre e mia… Mio padre è Dominik, il vero Dominik. E quella donna… mia madre…-
-Esatto e con loro hai acquistato di nuovo il controllo del vento. Guarda! Il vento si è alzato non appena li hai nominati, e guarda tra le tue mani-
Sollevai le mani per guardarle meglio. Nei palmi c’erano due sfere trasparenti
-Vuoi dire che io controllo il vento? Ed è…  Tra le mie mani? Ma io ricordo che non lo mai avuto questo potere-
-Sii felice era l’ unico elemento che tu non padroneggiavi, o sbaglio!?-
-Si è vero!-
Alzai le braccia e agitandole dolcemente creai una corrente d’aria, ed era come se fosse viva e danzava per noi
-Veloce, lento, freddo o caldo, impetuoso o dolce. L’aria è libera!!-
L’aria che danzava attorno a noi due si concentrò in un unico punto, creando un piccolo vortice. Da quel vortice ne uscì una donna. Uesugi si inchinò ai suoi piedi, io rimasi alzato ad ammirare quella bellissima donna. Lunghi capelli color argento, occhi azzurri, pelle color pesca, un abito azzurrino e piedi nudi. Sulla sua testa girava vorticosamente un cerchio d’ aria che quasi formava un diadema, avevo due paia di ali d’ angelo ed il suo scettro era di colore oro con in cima un cerchio dove vi fluttuava nel mezzo una pietra di colore blu, dei piccoli pendagli erano attaccati in cinque punti del cerchio.
-Chi di voi due mi ha risvegliata…-
Uesugi alzò la testa e disse
-Dea Sandega è stato lui. Lui è Erik-
Ero un po’ spaesato perché lui l’aveva definita dea. Lei mi guardò e disse
-Quindi tu sei Erik-
Timoroso risposi
-Si.. Sono io-
Sembrava che lei fosse dura e inflessibile ma mi ricresi non appena lei si gettò al mio collo per abbracciarmi. Dopo un po’ si staccò da me per andare ad abbracciare Uesugi.
-Non so come ringraziarvi... Erik hai recuperato un tuo ricordo e con esso anche il mio elemento donandomi così la libertà-
-Ma perché?  Che io ricordo su Imshan la maggior parte delle persone usano la magia abitualmente-
Uesugi voleva intervenire dicendo qualcosa ma lei lo fermò e disse.
-Non preoccuparti ragazzo so cosa dire e cosa no. Erik... Lui forse ti ha accennato che nel suo regno c’è stato una rivoluzione da parte del popolo verso la famiglia reale-
-Si, si me lo ha detto. Ed è stato così anche negl’ altri regni-
-Esatto. In tutti i regni c’è stato qualcosa o qualcuno che ha fatto in modo di rivoltare il popolo verso chi governava. Col tempo e con le guerre di conquista di potere la magia è andata quasi del tutto persa, a causa di questo odio che è dilagato le terre di Imshan si sono divise in isole-
-E’ stato anche perché voi dei siete spariti…-
-Uesugi vedo che lo hai ragguagliato degl’ ultimi sviluppi per bene-
Uesugi annuì
-Vedi Erik noi dei non abbiamo abbandonato i nostri figli e figlie senza una ragione-
-E allora perché?-
-Questo non te lo posso dire… Il disegno del tuo destino lo devi scoprire tu se io mi sbilancerei e ti direi qualcosa di più o anche qualcosa di meno, cambierei tutto il tuo futuro. Mettendoci tutti a rischio-
-Va bene…-
-Ma adesso andate! Loro già sono a conoscenza che mi avete liberata dalla loro prigionia-
-Qui non siamo più al sicuro-
-Recuperate i ricordi legati agl’affetti e correte su Imshan. Tu Uesugi assolvi il tuo compito!-
-Si Sandega-
-Erik, trova la dea del silenzio, trova te stesso…-
Mi baciò sulla fronte, lasciandomi un piccolo marchio. Essa fu avvolta da un vortice di vento, che dal basso verso l’alto cancellò la dea, fino a farla sparire. Ma qualcosa brillava tra l’erba alta
-Guarda Uesugi… Un piccolo pezzetto della pietra del suo scettro!-
-Sandega è dalla nostra parte e ci vuole aiutare-
-E a cosa ci servirà questo piccolo frammento?-
-A tornare su Imshan!- 
  
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