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Autore: Amira_    23/07/2013    1 recensioni
*STORIA IN STANDBY*
Una ragazza dai lunghissimi capelli castani cammina lungo i bui corridoi con fare deciso, quando si accorge di non essere sola. Sente dei passi, si gira di scatto e prima che l’ombra si trasformi in arma letale, schianta senza pietà il nemico.
Poi avvicinandosi al malcapitato con fare suadente dice: “No no no, non si fa! Chi ti ha mandato per uccidermi?” .Gli occhi di lei lo inchiodano.
“Non lo posso dire… però si fa chiamare la Signore della morte”.
“Torna dalla tua Signore e consegnagli questo biglietto”. Il tirapiedi terrorizzato, si gira e sta per correre via, quando la voce di Menta lo raggiunge tuonando: “Spiacente, la mia identità è off limits. Oblivion!”
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George e Fred Weasley, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Saaaalve salvino!
 
Perdonate i mesi di assenza ma ero indecisa se continuare la storia o no. Ogni volta che mi viene in mente un modo per proseguirla e provo a scrivere il pezzo alla fine finisco per cancellarlo perché non mi piace la sintassi.
 
In ogni caso ora sono decisa, e voglio continuarla perché ho veramente tante ideuzze per la testa :)
 
Se lasciaste un segno del vostro passaggio sarei veramente contenta :3
 
Buona lettura!

Maan_

 



 
 
    Chapter four.
 
L'unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante. Quando manca questo senso – prigione, malattia, abitudine, stupidità, – si vorrebbe morire.
(Cesare Pavese)
 
Il brusio che comincia ad animare il treno mi indica che siamo arrivati. Amen!
 
Sono tra i primi a scendere dal treno, ovviamente dopo i prefetti che aprono le porte. Nel buio (quasi autunnale visto che sono appena le sei) riesco a intravedere il famoso mezzo gigante Rebeus Hagrid, famoso per essere grande grosso e bonaccione, ma fedele. Decisamente un mio alleato. A sua insaputa, certo.
 Lo sento invitare i primini ad andare con lui.
 
Bella domanda… io cosa sono? Visto che questo è il mio primo anno ad Hogwarts, dovrei anch’io essere considerata una “primina”.
 
Guardo meglio le fisicità delle barche e mi accorgo che non sorreggerebbero il mio peso.
 
Bene andrò con una delle carrozze trainate dai thestral allora. Così cammino fino a raggiungere quella più lontana (e si spera meno affollata).
 
Osservo l’animale di cui mi hanno tanto parlato i miei genitori. Ma non mi fa paura.
 Anzi, mi suscita un nonsochè di tenerezza.
Mi avvicino piano piano e accarezzo il muso, quasi serpentesco, di quello meno distante. Si avvicina con la testa per farsi coccolare meglio. Che carino, penso.
“Sotto sotto sei dolce, vero? Ma sì che lo sei”
 
Che sensazione strana. Mi sento osservata. Mi giro e vedo un ragazzo longilineo che mi guarda con aria strana. Inizio a fissarlo. Ma che vuole?

“Anche …tu riesci a vederli?” Ah.
 
“No, sai mi andava di accarezzare il vuoto.”
 
Il ragazzo sorride con aria che sembrerebbe malinconica e sale nella carrozza.
 
Vedo che altri ragazzi stanno arrivando, meglio che prenda posto anch’io. Inoltre devo evitare il trio. Monto sul cocchio dove si trovava il tipo di prima e mi siedo all’estremità opposta dove si trova lui.
 
I thestral iniziano a muoversi quasi subito, visto che ci troviamo tra le prime carrozze.
 
Il ragazzo non spiccica parola e guarda con aria assente il vuoto. La sua postura è corretta e rigida, presumo sia un “aristocratico”.
 Mi chiedo a che morte può mai aver assistito un purosangue. Potrebbe essere un fedele di Chi Non Può Essere Nominato. Spesso i mangiamorte uccidono, non il contrario. Bah.
Mi ricordo di una faccia simile tra le mie schede, però quell’uomo era sulla sessantina …
 
“Senti, precisiamo due cose. Primo, non mi rivolgere la parola. Secondo, non ti ho invitato io a salire quassù, non farti venire interesse per me, prima ho parlato senza pensare” Allora la lingua ce l’hai.
 
Interesse per uno che sembra la versione horror del bianconiglio? No, grazie.
 
Vocetta sono d’accordo con te, ma non mi interrompere.
 
Pardon.
 
Ho un’idea. Prendo parola.
“Un babbano”Una palla stratosferica. Non amo raccontare i fatti i miei agli altri, figurati se parlo ad uno sconosciuto di Marianne.
Nel vano tentativo di ignorarmi lo vedo alzare le sopracciglia dalla sorpresa. Ma non parla.
Fa finta di non capire, eh? Voglio sapere chi ha visto morire lui. Anche se quasi certamente non me lo dirà.
 
“Te?”Vediamo se il suo cervello da coniglio capisce qualcosa così.
 
“Non vedo perché ti dovrebbe interessare, mezzosangue.”
 
Rimango impassibile.
 
Tiro fuori la bacchetta e sussurro silencio, colloportus,  e chiudo le  tendine con un semplice accio. In pratica nel giro di dieci secondi siamo chiusi dentro, e lui non può parlare.
Se fossi capace di usare la Legimanzia non mi farei molti problemi. Ma visto che devo ancora imparare, non ho alternative se non quella di parlare.
 
“Stupido ragazzetto con manie del sangue. Ti credi migliore? Sarai uno dei tanti bambini nati dall’unione di due famiglie potenti, non è vero? Scommetto che sei figlio di Nott, il mangiamorte e ladro, sbaglio?”
 
Lo libero dall’incantesimo del silenzio. Vediamo se così risponde alle mie domande.
...
Niente. Se voglio scoprire qualcosa devo provare a provocarlo. A costo di nominare tutta la famiglia, alla fine scoprirò questa cosa.

“Scommetto che tua madre era …”
 
“NON OSARE NOMINARE MIA MADRE!” Ho fatto centro al primo colpo.
 
“Oh. Chiedo scusa, non era comunque mia intenzione offendere nessuno”Libero la carrozza,che intanto si è fermata. Mi devo ricordare di annotarlo da qualche parte.
Scendo il primo gradino e, senza nemmeno girarmi, dico “Ah, grazie per avermi rivelato il motivo per il quale vedi i thestral.”
Giuro di aver sentito dei denti digrignare. Sorrido. Certe volte sono proprio bastarda però. Un po’ mi dispiace, dai.
 
***
 
Cammino lungo il sentiero battuto e me lo trovo davanti. Mi soffermo a osservare ciò che costituirà la mia base operativa nei prossimi anni.
Le stelle del cielo autunnale sembrano far risplendere le immense mura di Hogwarts.
Accelero il passo superando una decina di studenti. Voglio subito vedere com’è dentro.
E’ inquietante.
Mi piace un sacco.
Il pavimento e le mura sono in pietra, come ogni castello. Ma questo è IL castello. Le  stanze sono illuminate con torce e candele. Non vedo l’ora di calpestare di persona le famose scale, le cui pareti sono piene di ritratti famosi. Sono emozionata. Penso di sentirmi come una formica entrata nel suo nuovo formicaio.
Sorrido distrattamente.
Sento arrivare qualcuno alle mie spalle ed istintivamente porto la mano alla bacchetta.
“Non ci credo. Due emozioni umane in un giorno”
Ah. Sono solo i fratelli Weasley. Inizio a riconoscere le loro voci squillanti.
“Allora avevamo toppato in pieno eh?”
Credo che si sentano in colpa per quello che ho sentito prima in treno. In ogni caso sono troppo orgogliosi a scusarsi apertamente.
D'altronde, nemmeno io sarei capace di farlo.

“Noi alieni facciamo di tutto per mimetizzarci, non lo sapete?” Rispondere con un briciolo di senso dell’umorismo non fa male, se fatto raramente.
“Addirittura  una battuta?” Ecco che ricomincia. Non ho voglia di sentire altre prese in giro.
“ Alla fine  non sei tanto male.”   Ah.
“Nemmeno voi, devo ammetterlo.” Allungo la mano in segno di amicizia. O alleanza. Vedremo da come andrà avanti.
Sento la voce di una donna chiamare tutti i ragazzi del primo anno per essere smistati quindi mi affretto a raggiungere il gruppo di ragazzini con gli occhi spaventati e alti sì e no un metro e una ciliegia.
Alla loro età non ero così bassa. Bah.
Una signora con un tunica di velluto spiega brevemente in cosa consiste lo smistamento. Sento le voci di due ragazzini che si chiedono dove finiranno e gli occhi di metà gruppo addosso, ma non ci faccio molto caso. La professoressa ci dice di entrare.
Varco la soglia raggiungendo la Sala … Enorme? No, non si chiama così. Aveva un nome meno stupido e altezzoso.
In ogni caso ci siamo. La mia casa influenzerà il mio modo di agire e di controllare il mio protetto. Da quanto ho capito lo smistamento procederà in ordine alfabetico. Speriamo di non dover aspettare una vita.
Inizio a guardarmi intorno per ingannare il tempo, e vedo Harry guardarmi interrogativo come se mi stesse chiedendo il perché del mio comportamento. Ron, al contrario, non si è accorto della mia presenza, e sta parlando con uno dei gemelli. L’altro sta osservando i primini dietro di me mentre ridacchia qualcosa.
 I suoi occhi si scontrano con  i miei. Da lontano non si vedono le  escrescenze rossicce delle iridi. Sembra quasi che il rosso in lui sia davvero un fattore dominante. Lui mima la parola “Ehilà” e ammicca.
Ho un’improvvisa aritmia. Credo che la botta in testa abbia avuto i suoi effetti.
Come fa quel Roscio a trovarti attraente? Fossi in te ci salterei addosso.
Idiota. Non è vero.
Mi volto concentrandomi solamente su quanti nomi mancano al mio.

“Knight, Menta”

A quanto pare nessuno. Con fare deciso mi accomodo sulla sedia. Sento dei bisbiglii.  Odio essere al centro dell’attenzione. Vadano al diavolo.
La professoressa si avvicina e appena il cappello tocca la mia testa, sento una vocina lieve.

 
Figlia di McDonald eh? Grandi persone i tuoi.
 
Qualcosa si muove dentro di me. Paura. Come fa a sapere? Tutti stanno sentendo?
 
Gli altri sono troppo lontani per capire cosa sto dicendo, mica sono sciocco sai? Allora dove ti metto?
 I pericoli li sai evitare, ma anche affrontare. Mhm.., qui c’è furbizia, molta furbizia. Intelligenza non manca. Una punta di bontà. Ma soprattutto fedeltà e lealtà. Ho capito ti metterò in…

 
Grifondoro!

Una decina di persone applaudono. Che accoglienza gente …  Meglio così, meno salto agli occhi più sarà facile  muovermi per la scuola.
Mentre cammino verso il tavolo della mia casa Harry agita la mano. Se non accettassi sembrerei sospetta, quindi mi siedo al loro tavolo, accanto a Ron.
Qui c’è  stato un bombardamento di rossi a quanto vedo. Credo che ci sia la metà della famiglia Weasley.

“Caramella, mi sorprendi. Non mi aspettavo fossi un Grifone. Allora hai qualche speranza.”
 
Sento del sangue affluire sulle mie guancie. E non si tratta certo d’imbarazzo. Caramella?! Come osa?!
 
“Zitto barbietola.”
 
“Sono simpatico eh? Lo so, modestamente. Bello e simpatico, cosa vuoi di più?”
Eggià. Sei simpatico come un oggetto su per il posto dove non batte il sole.
 
“Veramente sono io il gemello più bello!”
Discorsi veramente di alto livello signori e signore.
 
La Granger li zittisce. Sta per iniziare il discorso di Silente.
 
***
 
Il rosso precisino del gruppo – la scheda dice che si chiama Percy… che nome da femminuccia- si alza stirandosi la tunica con le mani , saluta e se ne va via con il petto gonfio. Ha parlato con la grifona per mezz’ora di tutti i compiti che deve svolgere un prefetto.
 
Mamma mia. Non voglio sentire parlare di prefetti per un po’.
 
Purtroppo sono costretta a seguire quella strana triangolare testa rossa. Mi farà da guida nel giro della scuola tra i marmocchi. Evviva…

Poi non so nemmeno a cosa mi serva fare il giro della scuola visto che ho già studiato la sua mappa.
Sto per alzarmi quando avverto la presenza di qualcuno dietro di me.

“Signorina Knight il professor Silente la vuole nel suo ufficio.” Un qualcuno parecchio untuoso.

“Grazie professor Piton.”

Mi alzo e mi avvio verso il suo ufficio, consapevole del fatto che appena svoltato l’angolo il trio inizierà a confabulare su quanto io sia sospetta.
  
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