Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: LittlePanckake    23/07/2013    1 recensioni
Alle volte anche le piccole cose, possono celare qualcosa di realmente speciale, sapete?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Passammo una settimana divertente, e pensai ai ragazzi, mi mancavano davvero tanto. Lasciai sempre Skype aperto, tanto che una volta alle 3 di notte Styles mi videochiamò, e io tutta dormiente gli risposi, per poi sentirmi dire che ero bellissima e risvegliarmi il giorno dopo, con Harry Addormentato sul cuscino davanti la webcam. Una scena alquanto dolce. Louis invece, si fece sentire si e no, due volte in tutta la settimana con due messaggi. In quella settimana ripresi anche contatti con mia madre, che mi diede la lieta notizia di aver lasciato mio padre da molto tempo, e di aver trovato un uomo, che aveva una figlia, con il quale si sentiva viva ed amata, ed io ero così felice per lei. Se lo meritava davvero tanto.
“Quando i ragazzi tornano vieni a cena? Vorrei presentarteli! Mark e sua figlia…che ci porterà a conoscere qualcuno di speciale ha detto!”
“Ma si mamma! Con molto piacere!”
“Come va con Louis?”       
“Eh…non bene mamma…”
Le raccontai come andavano le cose, perché lei aveva sempre saputo del mio amore per lui, ma quando venne a sapere di Harry quasi diede un urlo di gioia, e non volle spiegarmi il perché.
La sera del ritorno dei ragazzi, andai a letto tardi. Ero sola, le ragazze erano tornate per prepararsi al giorno dopo, mentre io guardavo la carica dei 101 e quella dei 102 con Puddy e Zoey.  SI…sono l’unica che alla vista di cos’ tanti cuccioli è scoppiata a piangere. Quando i due film finirono, fui accompagnati da i due piccioncini in camera mia, e come due stufe si stesero accanto a me, quasi a scaldarmi dal gelo che c’era nella mia stanza. Mi addormentai in men che non si dica, risvegliandomi il giorno dopo in intimo, visto che durante la notte per il troppo calore mi liberai del pigiama. Ero talmente stanca che indossai il maglione bianco rubato a Harry e scesi di sotto. Sentivo odore di caffè e cioccolato, ma non ci feci caso. Salutai Harry passando davanti al soggiorno e entrai in cucina ancora assonnata.
“Un…Un momento! Ho le allucinazioni oppure?”
Mi portai una mano alla bocca, per poi correre in soggiorno e trovare il riccio piegato in due dal ridere. Sorrisi e poi aprì le braccia, e io invece, gli saltai praticamente addosso, così che fu costretto a prendermi in braccio. Mi sorrise, e ci furono attimi di silenzio che durarono quasi un eternità!
“Cosa diavolo ci fai qui? Dovevi tornare Oggi!”
“è quello che ti ho fatto credere!”
Mi portò in braccio, in cucina, per poi poggiarmi sull’isola e ritornare poco dopo con due tazze di caffè e due ciambelle al cioccolato e attirarmi a lui baciandomi una guancia.
Diamine se mi sei mancato Harry!”
“Anche tu mi sei mancata Rossa! Eh dimmi, cosa hai combinato tutta sola in casa?”
Gli sorrisi dolcemente, e dopo un respiro profondo gli dissi che avevo pensato, e che avevo preso una decisione importante.
“Decisione? Che decisione?”
Inarcò un sopracciglio, e poggiai la mia fronte alla sua sorridendo, imbarazzata. Ci avevo pensato, e anche parecchio, concludendo che provavo qualcosa di molto forte per Harry, e una gelosia amichevole nei confronti di Louis, avevo deciso in quell’istante di non mettermi a spiegare tutto al riccio, ma di baciarlo. Gli sfiorai il naso col mio, e mi avvicinai lentamente…ero a un passo dal baciarlo quando fece irruzione in cucina un Louis tutto felice.
“Feeeefs…sono tornatooo! Ops…ho interrotto qualcosa?”
“No..no…ciao Louis!”
Mi venne a stringere forte, sotto gli occhi ancora straniti di Harry, poi si sedette sullo sgabello accanto all isola, guardandoci.
“Sono stato da Eleonor, dopodomani devo andare a cena dai suoi, vuole farmeli conoscere!”
“Sono contenta per te! Io dopodomani, vado a cena da mia madre! Vuole farmi conoscere il suo compagno!”
“Oh…non potrò accompagnarti!”
“Tranquillo Louis, non avevo pensato minimamente di portare te, volevo portarci Harry!”
Il riccio che era rimasto in silenzio, fece quasi uno scatto e mi guardo, tra il felice e lo sconcertato. Forse non se lo aspettava, e non stava capendo davvero nulla mi sa, ma gli sorrisi e gli diedi un bacio in fronte.
“oh…capisco, lo porti perché non posso venirci io! Fai bene!”
“No Louis…forse non hai capito…anche se non eri occupato, avrei portato comunque Harry!”
“Oh…”
Louis guardò Harry stralunato, e il riccio aveva sul viso, un sorriso fiero, tanto che mi venne da ridere. Nascosi, per quando potevo una risata, e scesi dall’isola per lavare le tazze, e quello che c’era nel lavandino, mentre tra Louis e Harry regnava il silenzio. Il riccio si dileguò dalla stanza con un “Vado a farmi una doccia!” e rimasi in cucina con Louis. Lo guardai sorridendo, ma il suo sguardo era truce, si avvicinò e sospirò.
“Posso farti una domanda?”
“Dimmi occhioni dolci!”
“Ti piace Harry?”
Sorrisi, e finii di lavare l’ultima tazza, senza rispondere. Si Harry mi piaceva, e anche tanto, non vedo dove fosse il problema.
“Che ti importa?”
“Fefs, ascoltami…non voglio forzarti a rispondere, però credo di conoscerlo meglio, ci passo più tempo di te…”
“E allora?”
“Se ti piace, lascia perdere…non è quello che pensi…”
“Un momento…stai dicendo che il tuo migliore amico è un poco di buono?”
“No…non sto dicendo questo…”
“Louis credimi…lasciamo stare questa conversazione, non mi va di rovinarmi una bella giornata come questa! Vado a fare una passeggiata con i cani appena mi vesto…a più tardi!”
E quella conversazione finì li, con me che non potevo credere alle parole di Louis, e Louis che invece si portava le mani tra i capelli capendo che forse stava perdendo qualcosa di importante.
 
La mattinata del giorno dopo passo velocemente, con Harry che impazziva per cosa diavolo dovesse mettermi, e io che non sapevo se andare in modo formale o no. Mia madre mi aveva mandato una foto della casa dove viveva ora, e chiamarla casa mi faceva quasi ribrezzo. Era una mega villona a due, tre, quattro piani…non so ben dirlo, con una piscina enorme e vista spettacolare. In tutte le foto che mi aveva mandato con il “suo” Mark, vestivano sempre elegantemente. Lui con giacca e cravatta, mia madre con bellissimi vestiti, e mi sembrava raggiante. Da come ne parlava sapevo che ne era innamorata, e non le importava minimamente di quella casa o di quei vestiti. Ancora intenta a guardare alcuni vestiti sul mio letto, fui interrotta da Harry. Entro in camera mia con una giacca color ghiaccio, sotto la quale celava una semplice camicia blue notte, un pantalone abbinato alla camicia e le sue immancabili converse bianche. Nel taschino della giacca aveva un fazzoletto dello stesso colore della camicia. Prima di riuscire a capire cosa mi stesse dicendo, mi adagiai meravigliata sul letto. Amavo quando si vestiva così.
“Allora? Papillon Blue o Ghiaccio?”
“Direi ghiaccio, cosi stacchi un po’!”
“Umh…ottima scelta lo metto dopo aver finito di aggiustare i capelli, e tu? Che hai deciso di mettere?”
“Eh…sono indecisa…”
“Posso darti una mano?”
“No! Sorpresa!”
Gli feci la linguaccia e lo condussi fuori, per poi prendere una decisione. Optai per un semplice vestito monospalla nero, che finiva sul ginocchio un po’ a palloncino. Un paio di decoltè borchiati neri, e una pochette rettangolare con gli angoli arrotondati. Visto che quella sera faceva un po’ fresco, adagiai sopra un cardigan che richiamava molto le scarpe. Mi truccai e poi legai i capelli in uno chignon.
Dopo aver messo tutti gli accessori a mio piacimento, scesi di sotto, dove Louis mi aspettava per salutarmi e Harry tentava invano di legarsi alla meglio il papillon. Quando mi videro scendere dalle scale, assunsero la stessa faccia da pesci lessi di sempre, e entrambe vennero sotto le scale per aiutarmi. È vero, forse sono un po’ stronza ma presi la mano di Harry evitando Louis.
“Lou non è tardi?”
“Si…infatti vado, volevo solo salutarti! A domani ragazzi e divertitevi! Salutami tua madre!”
 “Sarà fatto…divertiti anche tu!”
Gli sorrisi, per poi vederlo uscire. Mi sentivo gli occhi di Harry addosso, e mi girai nella sua direzione sorridendolo.
“Be? Perché mi guardi così??”
“Sei…sei…”
“Anche tu sei bellissimo!”
Gli sorrisi avvicinandomi per aggiustargli il papillon e, dopo aver chiuso la porta di casa per bene entrammo in macchina.
 
Il tragitto fu molto silenzioso, volevo dirgli quello che provavo, ma avevo paura di una sua reazione negativa, cosi mi limitavo a sorridergli imbarazzata. Sobbalzai quando il mio migliore amico mi poggiò una mano sul ginocchio scoperto.
“Tutto bene??”
“Si…si…perché?”
“Sembri nervosa…”
“Non vedo mia madre da molto tempo…sono solo in ansia…e se non piacessi al suo nuovo amore?”
Stavo mentendo, spudoratamente, ma Harry sorrise facendomi fermare improvvisamente il cuore. Il semaforo era rosso, si fermò guardandomi e si avvicinò sfiorandomi il naso col suo, poi mi poggiò un delicato bacio sulla guancia procurandomi un brivido.
“Smettila di sparare cazzate, tu piaci a tutti…solo che non te ne accorgi!”
“Uh? Che vuoi dire con questo?”
“Che siamo quasi arrivati!”
Col tempo avevo imparato che quando Harry cambiava discorso, era perché non riusciva ad esprimere al meglio ciò che voleva dire. Per il resto del tragitto rimanemmo in silenzio, mentre nella mia testa viaggiavano determinate frasi di Harry che non riuscivo a capire… “Tu piaci a tutti e non te ne accorgi!- Possibile che non capisci che non esiste solo lui??-C’è anche qualcun altro a cui piaci…devi solo capirlo…-Magari la persona giusta c’è l’hai davanti agli occhi e non lo sapevi”…tutte frasi che mi facevano pensare che Harry in fondo in fondo, mi voleva molto più che bene…ma se mi stavo sbagliando?? E se Louis avesse ragione nel dirmi che Harry non era quello che credevo??
No…no…questo no…Harry era il ragazzo dolce e adorabile, non quello spudorato puttaniere di cui tutti parlavano…
“Fefs??Hey Fefs che dici di tornare sul pianeta terra?? Siamo arrivati!”
Harry era dal lato della mia portiera e mi porgeva la mano per aiutarmi ad uscire. Mi armai di uno splendido sorriso, e presi la sua mano stringendola forte. Ci avviammo verso quell’enorme casa tutti sorridenti, mentre Harry continuava a fare battute.
“Secondo te ci aprirà il maggiordomo?”
“Non lo so credimi…spero di no…altrimenti non farò altro che associarlo ad Ambrogio della pubblicità dei Ferrero Roche!”
Scoppiammo a ridere, dopo aver bussato, nell’attesa che qualcuno venisse ad aprirci. Dopo svariati secondi, un uomo altro, con i capelli castani e gli occhi color nocciola ci accolse con un enorme sorriso. Essendo vestito molto elegante io e Harry sorridemmo, arrivando alla conclusione che fosse davvero il maggiordomo e gli porgemmo comodamente i nostri cappotti. Quando l’uomo sparì, ci ritrovammo soli in un immenso salone, ci guardammo intorno e Harry iniziò a fingere di essere un agente immobiliare che mi mostrava la casa.
“Vede principessa…questa è una delle case più costose che ci sono qui…non so se mi spiego!”
“Quanto costa?”
“Quasi qualche milione…”
“Ma come si permette! Io voglio spendere molto di più!”
Scoppiammo a ridere, fino a quando non ci raggiunse mia madre con l’uomo a cui avevamo dato i cappotti.
“Mamma!!”
“Fefs!”
Corsi ad abbracciarla, stringendola forte. Quella sera era davvero bellissima, e la trovavo meravigliosa. Aveva un bellissimo tubino bianco, con rifiniture nere, un paio di decoltè neri e una collana e un paio di orecchini che sembravano di diamante puro.
“Mamma sei bellissima!”
“Oh tesoro! Anche tu! Harry! Che piacere vederti!”
Il riccio le tese la mano, ma lei tutta contenta lo strinse forte.
“Sono felice che mia figlia abbia aperto gli occhi…”
“Mi scusi??”
“Em…mamma…dov’è Mark?”
“Lui è Mark!”
L’uomo a cui avevamo affidato i cappotti senza presentarci, non era per niente il maggiordomo, ma era Mark…io e il riccio ci guardammo arrossendo.
“O mamma mia…ci dispiace! Non pensavamo del maggiordomo…insomma…”
“Ragazzi tranquilli…è tutto ok…”
“No sul serio!”
“Hey basta! Siete i benvenuti, e sentitevi come se foste a casa vostra…”
Sorridemmo all’uomo che subito ci fece sedere in salotto, e prese a farci domande per conoscerci meglio. Man mano che lo conoscevo, iniziavo a capire del perché mia madre se ne fosse innamorata. Per quanto a primo impatto poteva sembrare uno di quei ricconi senza cuore, quando lo sentivi parlare capivi perfettamente che non era così. Avevano avuto una bambinaia che aveva cresciuto sua figlia, e l’avevano sempre trattata come una di famiglia, sedeva a tavola con loro quando mangiava e aveva una camera tutta sua. Non voleva maggiordomi, perché non le andava di dover comandare qualcuno, e si occupava proprio lui di rendere la casa sempre presentabile. Aveva un ottimo lavoro, era un uomo di affare a quanto pare importante, ma non si dilungò molto a parlarci del suo lavoro, e aveva una figlia….che ancora non si era fatta viva.
“è di sopra…ha detto che doveva presentarci una persona speciale, e si sta preparando da circa due ore…”
“Mamma mia…”
Sorrisi e guardai Harry che per tutto quel tempo non mi aveva tolto gli occhi di dosso, e aveva tra le mani un bicchiere di coca cola.
“Allora voi due…che mi dite…siete una coppia?”
Arrossii all’istante, mentre a Harry quasi andò di traverso il liquido precedentemente bevuto. Guardai mia madre in preda al panico, e lei guardò quasi accecando il suo nuovo marito, che capì all’istante e scatto in piedi.
“Be…che dite…avete voglia di darci una mano a preparare la tavola?”
“Con molto piacere!”
Dicemmo in coro io e Harry per alzarci di scatto entrambe. Nonostante l’imbarazzo precedente, il riccio fino alla cucina mi tenne per mano, per poi lasciarla  e aiutare Mark. Mia madre invece, di tutta risposta mi tirò verso di se, e ci allontanammo un secondo.
“Vuoi spiegarmi??Siete qui come coppia o cosa?”
“Mamma…è complicato…”
“Non dirmi che hai avuto ripensamenti…e vuoi Louis…Lo sai che…”
“Mamma…No…e che non trovo il coraggio davvero…”
“Trovalo…si vede da come ti guarda che…”
Suonò il campanello che ci destò dal nostro discorso e mia madre entrò in cucina, erano tutti indaffarati al che cortesemente li lasciai finire mentre mi recai alla porta.  Prima di aprire mi sistemai il vestito e mi armai di un sorriso meraviglioso che scomparì ben presto.
“Louis?”
“Fefs…siete già arrivati…”
Dalla scala alle mie spalle un rumore di tacchi che correva si fece sentire e una bruna, un po’ più bassa di me, mi scaraventò quasi per l’aria, saltando al collo del moro. Lo baciò e capii. La mia futura sorellastra era Eleonor.
 
Ritornai in cucina con una faccia fra lo sconcertato e l’incazzato, Harry mi si avvicinò e lo guardai male, e con sussurro presi a parlargli arrabbiata.
“Dimmi che non lo sapevi!”
“Sapere cosa?”
Con un cenno della testa gli indicai l’uscio della sala da pranzo. Ma lo sguardo stupito di Harry mi fecero capire che nemmeno lui era al corrente di ciò che stesse accadendo. Incrociai lo sguardo di mia madre che era stupito quanto il mio e fece spallucce.
“Papa, Eloise…voglio presentarvi Louis…il mio ragazzo!!”
“Ciao Louis…”
Mia madre gli sorrise, quasi a stento, e Mark gli strinse la mano chiedendo ai due se si conoscevano.
“Si Mark…lui è il migliore amico di mia figlia e di Harry!”
Fu allora che Eleonor, ci degnò di uno sguardo. Guardò prima Louis e poi noi, e assunse un sorriso che tutto sembrava, fuorché vero.
“Quindi tu sei la mia sorellastra! E lui è il tuo ragazzo vero?”
“N…no.”
“Ma Louis mi avevi detto che erano fidanzati…”
Harry si fece davanti cingendomi le spalle con un braccio e porgendo una mano a Eleonor.
“Piacere di conoscerti, si…siamo insieme…finalmente associo un viso alla fantomatica Eleonor di cui Louis ci parla sempre…”
Harry mi guardò per farmi intendere di dover aiutare Louis…ma io non ne avevo poi così voglia. Mark chiese a Eleonor di portare il cappotto di Louis nella camera degli ospiti al piano di sopra, e la brunetta accettò senza esitare, mentre Harry e mia madre lo seguirono in cucina. Non avevo intenzione di sentire cazzate, al che tentai di seguire il riccio ma Louis mi fermò per un braccio.
“Posso spiegare.”
“Spiegare? Spiegare cosa?”
“Avrei dovuto dirtelo prima…io….”
“Dirmi cosa? Che sapevi che mia madre era diventata la madre di Eleonor? Che io ho sprecato un mese intero a stare dietro a uno che mi riempiva di cazzate?”
“Che cosa?”
“Louis per favore. Lasciami in pace.”
“Ti ho detto fammi spiegare…una santa volta rimani qui e non te ne vai e mi fai dire una parola??”
Aveva alzato la voce, ed erano poche le volte che lo faceva. Non volevo stare li con lui…volevo andare in cucina…con Harry e con mia madre, ma mi fermai comunque portando le braccia al petto e rimanendo in silenzio.
“Non volevo che lo venissi a sapere cosi…sarei voluto arrivare prima…conoscere il padre di El e poi dire che avevo un contrattempo e andarmene per non rovinarti la serata…”
“Eh avresti rovinato le ore di trucco e parrucco della mia sorellastra per non rovinare me?”
“No…cioè io…”
“Voglio solo sapere perché? Perché non me lo hai detto?”
“Io…non lo so ok? Non lo so…ci ho provato…ci ho provato davvero ma se passi le giornate intere con Harry non è colpa mia!”
“Non provare a mettere in mezzo Harry ora!”
“A no…perché sai io…”
“Che ci fate qui da soli?”
Eccola la. La mia fantastica sorellastra che interrompeva le litigate. Si avvinghiò al braccio di Louis e mi guardò quasi maligna.
“Tranquilla, tienitelo stretto lui si chi è un ragazzo sincero!!”
Detto questo li lasciai in sala da pranzo per recarmi in cucina, Harry mi strinse una mano appena entrata, pensando che stessi male per Louis…e si. Ci stavo male, ma perché non era stato sincero. Non per altro. Aiutai mia madre e suo marito a portare la roba in tavola e presi posto accanto ad Harry. Difronte avevo la mia MAGICA sorellastra e ai due capo tavola mia madre e Mark. Prendemmo a mangiare tutti, e Mark spezzò il ghiaccio facendo domande a Louis, mi venne da sorridere, sembrava un poliziotto, ma d'altronde e cosi che dovrebbero comportarsi i padri. Rimasi in silenzio per un bel po’…e Harry se ne accorse e mi poggiò una mano sulla gamba. Mi girai verso di lui e gli regalai un sorriso, durò quasi un eternità ,ma mi bastò per fargli capire che stavo bene, e sul suo viso spuntarono quelle fossette meravigliose che amavo da morire.
“Papà…dai smettila di fare l’interrogatorio a Louis…dovresti farlo anche a Harry. Infondo ora Fefs è anche tua figlia…”
“Oh El…tranquilla, tuo padre è stato così carino che le domande a Harry le ha fatte mentre tu ti restauravi!”
“Come scusa?”
Scoppiarono tutti a ridere compreso Louis, che ricevette un occhiataccia dalla sua lady. Riprendemmo a mangiare in armonia, ma spesso lanciavo sguardi vaghi su El, che era ancora rossa in viso e non toccava cibo.
“Be… siete fidanzati e non vi siete dati nemmeno un bacio…sembra strano.”
“Si chiama Educazione Eleonor…ci sono i nostri genitori a tavola con noi…non faccio smancerie davanti a loro…”
“E che sarà mai! Anche loro si baciano…non si scandalizzando mica…”
“Eleonor non è cortese da parte tua…”
“Papà dai…è solo un bacio!”
Ok, non ne potevo più. Harry aveva i nervi tesi…glie lo leggevo in faccia. Mi avvicinai e senza pensarci due volte gli diedi un bacio a stampo veloce. Arrossii di getto e incrociai lo sguardo di Louis. Era teso, anche lui…
“E questo lo chiami bacio?”
“Eleonor basta…”
“No…non me la contate giusta…baciatevi!”
“Eleonor smettila!”
“Louis sta zitto!”
Mi alzai di scatto…Harry mi strinse la mano. Ringraziai trattenendo le lacrime mia madre e Mark e lasciai la presa di Harry, uscendo velocemente di casa.
“Fefs aspetta!”
“Louis! Doveva vai!”
“Sta fermo…hai già causato troppi problemi stasera…lasciala in pace…chiaro??”
“Altrimenti?”
“Altrimenti non ti darò tregua!”
Harry guardò male Louis e dopo aver ringraziato Mark e mia madre per la cena, ed essersi scusato, corse fuori. Sapeva benissimo che mi avrebbe trovato nella sua auto…salì senza proferire parola.
“Portami via da qui…”
“Ok…”
Prese a vagare senza una meta. Oltrepassammo la strada che portava a casa, ed entrò in un garage salendo all’ultimo piano. Sul terrazzo con l’auto. Abbassò il tettuccio dell’auto rivalendo un cielo stellato, abbassò il sediolino e fece lo stesso col mio.
“Mi dispiace per come è andata…”
“Scusa però il bacio Harry…”
“oh…no…quella è l’ultima cosa di cui ti devi preoccupare…”
“uh?”
“Louis è stato davvero un bastardo…”
“Non voglio che litigate per colpa mia…”
Mi girai sul fianco per poterlo guardare meglio. Era perfetto. I suoi riccioli era perfetti…il suo sorriso era perfetto, le sue fossette, i suoi occhi, le sue mani…i suoi tatuaggi. Perfetti…era PERFETTO.
“Eleonor è davvero antipatica…”
“Harry…io…io devo dirti una cosa….”
“Lo sai…puoi dirmi tutto…”
“Promettimi che non abbandoni però…”
“Fefs non potrei mai…lo sai…”
Presi fiato ma non riuscivo a parlare…avevo paura…ma all’improvviso mi baciò. Rimasi di stucco. Non parlai ne lo guardai per un po’, cercavo di formulare le parole nella mia testa per fare un discorso sensato, ma prese a cantare…
“Are we friend or are we more…”
Rialzò il seggiolino come se stesse per ripartire ma lo bloccai. E feci esattamente come lui in precedenza. Non servivano le parole, in quel caso un bacio valeva molto di più…ricordava la mia canzone preferita…l’aveva appena cantata…e io gli avevo dimostrato cosa provavo. Fu un bacio quasi interminabile, ci fermammo solo quando nessuno dei due ebbe più fiato. Abbassai lo sguardo imbarazzata e poco dopo incrociai i miei occhi con i suoi.
“Era questo che volevi dirmi?”
“Si….”
“Fefs…io…io provo molto più di un amicizia per te…ma…non mi va di essere un ripiego!”
“No…no…Harry ascolta…ricordi il pancake? Ricordi la scritta?”
“Si…la ricordo bene…”
“Ricordi che stavamo per baciarci??Ricordi?”
“Quindi tu…tu non ti sei tirata indietro per Louis?”
“no…ma perché ero confusa…non sapevo cosa volevo…e finchè non siete partiti non sapevo cosa fare…ma ho scelto te…avrei sempre e solo scelto te. Ricordi? Io avevo una cotta per te…da quando Louis ci presentò…”
“D…davvero?”
“Si…mi sei sempre piaciuto…”
“Io…”
“Non sei un ripiego…non lo sei affatto…mi piaci Harry…capisci…io ho pers…”
Non mi fece finire la frase…mi prese e mi baciò ancora…e ancora…e rimanemmo li, su quel terrazzo per ore, accorgendoci solo dopo parecchio tempo che era tardi. Nel ritorno a casa, mi sentivo finalmente libera e felice, e sorridevo…nonostante la serataccia. Mi aprì la portiera e mi prese per mano. Scherzammo e ridemmo come due bambini per tutto il tempo. Entrammo dal retro in casa, proprio in cucina, Harri mi baciò spingendomi verso l’isola della cucina e mi fece sedere su di essa.
“Ti posso tentare con dei deliziosi pancake?”
“Direi proprio di si ho fame!”
Scoppiammo a ridere, e dopo l’ennesimo bacio Harry prese l’impasto liquido dal frigorifero e accese i fornelli.
“Siete tornati…”
Sobbalzai improvvisamente dopo aver sentito la sua voce. Louis era sotto l’uscio della porta che ci guardava. Aveva gli occhi rossi,e i capelli arruffati. Aveva pianto. Spostai il mio sguardo sul riccio, era passato da “sono felice e contento” a “Lo ammazzo e non se ne parla più…” e questo non mi piaceva. Louis mi guardava dispiaciuto…ma Harry avanzò mettendosi tra me e lui.
“Che vuoi ancora?”
“Voglio parlare con Fefs…”
“Non credi di avere fatto già abbastanza?”
“Harry calmati dai…”
“Che diamine vuoi tu?? Chi ti credi di essere? Metterti tra me e la mia migliore amica!”
“Sono la ragione per cui fino a due minuti fa, prima di vederti sorrideva…ora togliti di mezzo…”
“Ragazzi…per favore…smettetela…”
“Harry…ancora pensi che lei ti voglia?”
“Oh no…non lo pensa…ne ho avuto la dimostrazione!”
“Fefs..è vero?”
Annuii guardando seria Louis…non mi piaceva come si stavano mettendo le cose. Non mi piaceva per niente. Louis avanzò verso Harry che rimase fermo, davanti a me…quasi a proteggermi. Mi guardò con gli occhi lucidi e mollò un pugnò ad Harry. Scesi di scatto dall’isola nel tentativo di fermarli, ma Harry sferrò un pugno di rimando e Louis ne sferrò un altro prima di cadere. Mi misi al centro spalancando le braccia, e mi girai verso Harry. Aveva un labbro rotto. Corsi verso di lui, prendendo il ghiaccio dal frigo che era vicino, e mi girai adirata verso Louis.
“Non credi di aver fatto troppo l’idiota?”
“Fefs io volevo dirti che mi dispiace…io…”
“Per stasera ne ho abbastanza di te. Vieni Harry…”
Aiutai Harry ad alzarsi e salii di sopra, in camera. Presi un cerotto e l’acqua per disinfettarlo e iniziai a fare la crocerossina, e quando si trattava di Harry, be…adoravo farlo. Gli sorrisi lievemente e passai l’ovatta col disinfettante.
“Brucia?”
“Un po’…”
“Tutto bene?”
“Si…scusa Fe…”
“E di cosa…”
“Se ho reagito al pugno…”
“Non scusarti…solo che potevi lasciarlo parlare…con le mani non si risolve niente…”
“Mi sento così in colpa…”
“Tranquillo ok?...Domani tenteremo di risolvere un po’ le cose. Ok?”
“Sei fantastica…”
“E tu col cerotto sul labbro sei sexy!”
Lo baciai scoppiando a ridere…e la serata finì così…con noi due felici di esserci trovati…ma con la preoccupazione di dover tentare di risolvere le cose il giorno seguente….


Eccomi dopo un periodo di pausa lunghissima.
Odio il blocco dello scrittore sapete?
Lo odio tantissimo...
Be che dire, spero vivamente che il capitolo
sia di vostro gradimento.
Rispetto agli altri è un po' più lungo...mi sono 
fatta perdonare suvvia! ^^
Spero vi piaccia
-Fefs

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: LittlePanckake