Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Zeepbels    23/07/2013    4 recensioni
"Noi Ricordiamo" è il titolo della serie di passaggi propagandistici inventati da Fulvia Cardew durante la rivolta. Un Tributo ai Distretti, che serva a dimostrare che la memoria delle loro vittime dei Giochi della Fame non è e non andrà mai persa ...
Glimmer: Acting
Cato: Emptiness
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Altri tributi, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

District 1

Finnick Odair fissa la telecamera, seduto su una poltroncina sul set allestito dalla Troupe di Cressidra in una delle stanze nelle profondità del 13. La spia rossa posta sull’apparecchio lampeggia per tre volte, poi rimane fissa, lì. Come se lo guardasse, in attesa che inizi a raccontare la storia del primo Tributo.
Finnick fa un bel respiro, si aggiusta la giacca scura e comincia.
- Questo pass-pro è dedicato al Distretto 1, perché sono qui per parlarvi di uno dei suoi Tributi. Sono qui per parlarvi di Glimmer. Ho scelto lei come rappresentante di tutte le vittime del Distretto 1, non perché fosse migliore degli altri, ma perché ha una lunga storia da raccontare.
 
Glimmer è seduta sul suo letto, in una delle stanze del centro di addestramento dei ragazzi del Distretto 1. Fissa il pavimento, come intontita. E’ stata appena mandata lì dai suoi genitori. Le avevano promesso che non l’avrebbero mai fatto,spedirla ad allenarsi per vincere gli Hunger Games.
“Sei troppo credulona, cara Glimmer”. Quasi riesce a risentire la voce del suo fratello maggiore, appena varcata la soglia della caserma.
 
- Come sapete tutti, nei Distretti 1, 2 e 4, i bambini vengono allenati fin da piccoli all’uso delle armi. Le famiglie considerano un onore avere un figlio tra i Tributi. La maggior parte delle volte lo è anche per gli stessi ragazzi, che si offrono volontari senza esitazioni. La maggior parte delle volte …
Non nel caso di Glimmer, però. Lei era terrorizzata a morte dall’idea di partecipare ai Giochi. Sperava di scamparla in qualche modo. Magari il suo nome sarebbe stato estratto, prima o poi, e qualcuno si sarebbe offerto volontario al suo posto. Le cose cambiarono radicalmente quando a suo fratello maggiore fu negata la possibilità di proporsi come volontario, per lasciare il posto a un ragazzo più forte.
I genitori le imposero in modo categorico di allenarsi come non aveva mai fatto, per risultare la migliore e prendere parte agli Hunger Games.
 
“Hai diciassette anni, Glimmer. E’ arrivato il momento di fare qualcosa di utile a mantenere alto l’onore della tua famiglia.”
La ragazza non ascolta il padre, tiene gli occhi fissi sul tavolo della cucina, stringendo i pugni.
“Mi scolti?”
“Sì” risponde alzando lo sguardo.
“Domani ci sarà la mietitura, vedi di non deluderci come ha già fatto tuo fratello.”
Glimmer sospira, si alza e va via.
 
- Il resto della storia è ben noto a tutti, ormai. La bella ragazza dagli occhi verdi del Distretto 1 conquista subito la fiducia degli altri Favoriti, ottiene un 9 in addestramento. Sexy, attraente, provocante: un bel boccone per i Capitolini, se vincesse l’edizione. - Finnick si lascia scappare un sorriso amaro.
 
“Ed ora eccola qui, splendente come il suo nome: Glimmer!”
E’ la sera delle interviste e Glimmer si appresta a salire sul palco, accanto a Caesar.
I tacchi troppo alti le torcono le cavigle, l’abito dorato, semitrasparente, la fa sentire scoperta, vulnerabile. Certo, aveva già messo in mostra il proprio corpo prima d’ora. Ma mai si sarebbe sognata di doverlo fare davanti all’intera nazione!
La parole del suo stilista le riecheggiano nella testa: “Tu, qui, sei solo il Tributo sexy, la ragazza provocante, desiderabile. Vedi di recitare bene la parte, non è così difficile, in fondo.”
Già, non lo è, pensa la ragazza non appena incrocia lo sguardo di un capitolino dai capelli viola che, non appena incrocia gli occhi neri con quelli verdi di lei, si passa la lingua sulle labbra.
 
- Essendo una Favorita, Glimmer si unisce subito all’alleanza. Tre Tributi uccisi solo il primo giorno … magari non l’avrebbe deluso, suo padre – Finnick fa una pausa, consapevole che la sua storia non ha un lieto fine. Lo sanno tutti, eppure vorrebbe mettersi a urlare davanti alle telecamere che è tutto uno scherzo, che ciò che hanno visto è una menzogna. Magari lo fosse …
 
Stesa sotto l’abero, accanto a Cato, Glimmer osserva le lingue di fuoco danzare nel buio. Incrocia per un attimo lo sguardo di Clove, intenta ad affilare i suoi coltelli. E’ la ragazza del 2 ad abbassare per prima gli occhi, posandoli sul braccio del compagno di Distretto, stretto intorno alla vita di Glimmer.
Mi spiace cara, pensa Glimmer. La parte va recitata anche qui.
Poco dopo, prende a cercare tra i rami sopra di lei qualche movimento, qualche segno che la ragazza di fuoco sia ancora lassù. È curioso che sia stata un’idea del suo innamorato, Peeta, aspettare qua sotto che scenda. Che sia un piano per aiutarla in qualche modo? L’idea non riesce ad andarsene dalla testa di Glimmer. Magari vuole solo proteggerla … Bah.
“Mai sia che qualcuno protegga anche me” sussurra Glimmer rivolta alle foglie.
 
- La sfortuna - o il destino, fate voi - vuole che sull’albero sotto cui i Favoriti si erano accampati ci fosse un alveare di aghi inseguitori. Non ci sono parole per descrivere cosa accadde dopo, quando la ragazza di fuoco si accorse di quale fosse l’unica arma da utilizzare per scappare. – mentre, sullo schermo dietro di lui, iniziano ad apparire le immagini dei Favoriti avvolti dalla nuvola di ibridi letali, Finnick Odair non si volta a guardare.
 
Gli aghi inseguitori l’hanno ricoperta, ormai. Li sente nelle orecchie, sulle braccia. La pungono sulle labbra, sugli occhi. Il dolore è forte, troppo acuto per essere sopportato da un essere umano. Glimmer non riesce più a pensare, tutti i colori sono diventati accecanti, troppo vividi. Può solo urlare e agitare la braccia nel vuoto, senza capire. Aspettando di cadere a terra e porre fine a tutto quel dolore.
Quando, infine, la sua schiena tocca il terreno umido e coperto di foglie, il dolore aumenta all’improvviso e, così velocemente come era arrivato, svanisce. La ragazza cerca di strizzare gli occhi, ma le palpebre sono come immobilizzate. Vede colori accesi ovunque.
E’ cosi, morire?
Provare a muoversi e sentire le membra rigide, provare a respirare e non riuscirci, e nonostante questo senso di claustrofobia sentirsi bene?
Evidentemente sì.
Finalmente non bisogna recitare nessuna parte.
 
Mentre l’immagine del volto di Glimmer sfigurato dai bubboni velenosi svanisce dallo schermo, Finnick pronuncia le frasi conclusive del pass-pro.
- Questa era la storia di Glimmer, Tributo del Distretto 1 partecipante ai settantaquattresimi Hunger Games. Noi la ricordiamo. La ricordiamo per quello che era in realtà, ragazza sensibile, costretta a recitare una parte che sembrava, solo all’apparenza, fatta apposta per lei. La ricordiamo perché i suoi occhi verdi non possano mai essere spenti.
La spia rossa della telecamera lampeggia di nuovo per tre volte, poi si spegne.
 
Bacheca dell’autrice!
Zalve :) Eccomi qui con il primo pass-pro: Glimmer. È stato particolarmente difficile scriverlo, cioè, avevo previsto che non sarebbe stato facile, ma non così tanto! .___.
Comunque, spero che il risultato vi sia piaciuto ^^ Recensite u.u
- Mary
 

 
 
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Zeepbels