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Autore: jas_    23/07/2013    22 recensioni
Aprii gli occhi di scatto e spostai il cuscino, mettendoci un attimo a far riabituare i miei occhi assopiti alla forte luce che entrava dalla finestra vicina a me. Mi guardai intorno e sussultai: quella non era la camera di Molly, né tantomeno la mia.
Un altro movimento mi fece voltare di scatto alla mia sinistra, un ragazzo seminudo dormiva sereno nel mio stesso letto. Prima di rendermene veramente conto urlai, guardando poi il mio di corpo: indossavo solo la biancheria intima. Cominciai improvvisamente a sentire caldo, mi passai una mano tra i capelli in preda al panico e cercai di ricordare gli avvenimenti della serata precedente.
Ricordavo la festa, i diversi cocktail che Molly mi aveva portato, quelli che invece mi ero arrangiata io a prendere, la pista affollata, quasi soffocante, io che non trovavo più Molly e cercavo di uscire da quella trappola umana e... Due mani che mi cingevano i fianchi, poi il vuoto.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Right side, wrong bed'
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Capitolo 20



 
Non mi sentivo per niente a mio agio in quella casa, e tanto meno in quel vestito fin troppo corto per i miei gusti. Avevo dovuto mentire a mia madre e dirle che sarei andata ad una festa con Harry perché mi lasciasse uscire, quella notizia l'aveva resa così felice che mi aveva costretta ad indossare quel vestito fin troppo corto e attillato che mi aveva preso per, come l'aveva definita lei "occasione giusta". Ovviamente non sarebbe mai venuta a sapere che in realtà Harry non lo vedevo né sentivo da più di una settimana e che sarei andata alla festa con Louis, che tra l'altro non aveva mai visto. Era probabile che conoscesse i suoi genitori - data la casa di dimensioni epiche che avevano dovevano far parte dello stesso rango - e che quindi lo accettassero ma non volevo che i miei pensassero che cambiavo i ragazzi così velocemente anche perché non era vero.
Mi feci spazio a fatica tra la folla che occupava il bordo piscina di villa Tomlinson e mi diressi in cucina, alla ricerca di qualcosa di analcolico da bere. Trovai una Red Bull in frigorifero, l'aprii e ne versai un po' in un bicchiere prima di prendere il cellulare dalla borsa per chiamare Louis. Era sparito mezz'ora prima, per fare un giro perlustrativo della casa e controllare che nessuno avesse demolito niente, e non l'avevo più visto.
Sbuffai e rimisi il cellulare nella borsa, uscii dalla cucina ma andai erroneamente a sbattere addosso a qualcuno.
«Molly» dissi seccata, non appena la riconobbi.
«Vì!» esclamò lei entusiasta, atteggiandosi come se tra noi non fosse successo niente. «Come stai?» chiese poi, mostrandosi gentile.
«Bene. Tu?»
Lei mi osservò per un attimo, probabilmente alla ricerca della cosa giusta da dire. «Mica tanto, mi manca parlare con te.»
«Che strano, io ero rimasta a tu che non mi dicevi nulla, devo sbagliarmi» replicai beffarda.
Molly abbassò lo sguardo, «pensavo che ti fosse passata» mormorò poi.
«A quanto pare non è così.»
Cercai di sembrare dura e indifferente, quando in realtà morivo dalla voglia di chiedere come mai fosse sola, dove fosse Niall e se casualmente sapeva qualcosa su Harry, del tipo se si era lasciato con quella bambola gonfiata.
Lei sembrò leggermi nel pensiero, «non mi vedo più con Niall, l'ho lasciato dicendogli che il mio oroscopo del mese consigliava di prendermi del tempo per me stessa, ma non deve esserci rimasto molto male perché l'ho visto prima che si divertiva con una ragazza del primo anno.»
Gongolai interiormente, finalmente l'aveva capito che l'irlandese per quanto fosse carino e simpatico non faceva per lei, e che la sua anima gemella in realtà era Zayn. Tuttavia non riuscii a trattenere un sorriso, improvvisamente la mia maschera di ferro si addolcì e mi venne l'impulso di abbracciarla. Forse Molly aveva fatto bene a dipingere Harry per quello che era, voleva anche lei farmi capire come stavano le cose realmente, così come avevo fatto io con Zayn. Rimasi immobile sul mio posto e decisi che forse un abbraccio sarebbe stato un po' troppo, però inclinai lievemente la testa a destra e la osservai leggermente più tranquilla.
«Hai fatto bene, guarda caso ho visto Zayn in giardino prima, ed era solo» le suggerii, prima di superarla e dirigermi verso il salotto alla ricerca di Louis.
Passai velocemente in rassegna i volti delle persone in pista e di quelle sedute sul divano, stavo per passare al giardino quando il mio sguardo si soffermò su due figure difficilmente riconoscibili a causa della luce fioca ma allo stesso tempo famigliari.
Quando i due si staccarono leggermente l'uno dall'altro riconobbi Harry e subito dopo Josephine, che mi lanciò uno sguardo quasi di sfida.
Che voleva quella? Non le avevo mai rivolto la parola in vita mia, la conoscevo solo per fama - chissà che bella fama - ma fortunatamente non ci avevo mai avuto niente a che fare. Lei invece sembrava conoscermi, anzi, sembrava sapesse anche alcune cose sul mio conto.
Che Harry le avesse detto qualcosa? Probabile visto che quel ragazzo sembrava non essere in grado di tenere la bocca chiusa, strinsi le mani a pugni, aumentando la presa sul mio bicchiere ancora quasi colmo di Red Bull e in quell'istante Harry si girò, incontrando i miei occhi.
Non seppi decifrare il suo sguardo, se fosse indifferente o sorpreso o dispiaciuto o altro, e cercai di convincermi che non mi interessava. Lo ignorai e me ne andai di lì alla ricerca di Louis.
Lo trovai venti minuti dopo, nella parte più remota del suo giardino, che parlava ad un albero.
«Lou...» lo chiamai, avvicinandomi cautamente a lui.
Smise di raccontare alla flora lì presente di un aneddoto della sua infanzia e si voltò nella mia direzione, aprendosi in un sorriso non appena mi vide.
«Vì» disse solo, lieto.
Mi sedetti accanto a lui e decisi di togliermi quelle scarpe che mi stavano torturando i piedi. Mi sgranchii le dita ed allungai le gambe in avanti appoggiando la testa sulla sua spalla.
«Cosa stai facendo?» domandai, guardando distratta la marea di gente che si divertiva in piscina.
«Ho trovato un nuovo amico, si chiama James» spiegò. «James» continuò poi, rivolgendosi al cespuglio, «lei è Victoria, la mia ragazza.»
Strabuzzai gli occhi a quelle parole, la mia ragazza. Ero davvero la sua ragazza? Louis Tomlinson era il mio ragazzo? Immediatamente i miei pensieri andarono ad Harry, Josephine era la sua ragazza? Decisi che non doveva importarmene e mi concentrai su Louis che sembrava in attesa che io dicessi qualcosa.
«È un piacere conoscerti, James» sussurrai divertita.
Louis abbassò lo sguardo verso di me, notai che i suoi occhi erano lievemente lucidi e il suo respiro sapeva d'alcol. Chissà chi lo aveva fatto bere e quanto aveva bevuto, perché l'ultima volta che lo avevo visto io era perfettamente lucido.
«Vuoi un po' di birra?» mi chiese Louis, prendendo un bicchiere da lì accanto e porgendomelo.
Scossi la testa, abbassando lievemente il suo braccio con una mano, «no grazie, non bevo» dissi.
Louis mi guardò confuso, «è per quello che è successo con Harry?» biascicò, prendendone un sorso.
Scossi la testa nonostante in realtà la motivazione fosse quella, e poi non avevo intenzione di tornare di nuovo su quell'argomento. Né con Louis né con nessun altro.
«Sei sicura?» insistette.
«Sì Lou, sono sicura» ribadii paziente.
Lui avvicinò il suo viso al mio, con un sorriso da ebete stampato in faccia, e strofinò il suo naso sul mio collo, facendomi il solletico.
«Che fai?» domandai divertita.
«Hai un buon profumo» disse lui, cominciando a baciarmi e scendendo lentamente fino alla mia spalla, «e poi questo vestito ti dona, è da quando ti ho vista che ho voglia di saltarti addosso.»
Non seppi se essere lusingata o meno da quelle parole, anche perché nel frattempo Louis non aveva ancora smesso di darmi baci ma anzi, aveva pure appoggiato una mano sulla mia gamba e sentivo che questa stava salendo lentamente.
«Louis sei ubriaco» osservai, cominciando ad agitarmi lievemente.
Lo sentii sorridere sulla mia pelle, «lo so, ma questo non cambia il fatto che io ti voglia.»
«Lou io...»
Prima che riuscissi a dire qualunque cosa Louis con un gesto fulmineo mi attirò a sé e mi baciò con trasporto insinuando senza esitazioni la sua mano sotto il vestito.
Cercai di dimenarmi invano, la sua presa era troppo forte e nonostante i miei sforzi lui mi teneva immobile. Era impossibile riuscire a divincolarsi, ma a un certo punto sentii una terza persona intervenire e tirarmi via di lì.
Caddi inerme sull'erba, col respiro accelerato e ancora scossa da quello che era successo.
«Tutto bene?»
Non era possibile. Mi voltai titubante verso Harry, che mi guardava preoccupato, e per quanto lo odiassi dovevo ringraziarlo per ciò che aveva fatto. Se non fosse intervenuto chissà dove sarei stata in quel momento.
Annuii incerta e poi lanciai uno sguardo a Louis che si alzava barcollante. Lanciò uno sguardo di disprezzo prima a Harry e poi a me, «sei solo una verginella del cazzo» mormorò sprezzante, prima di andarsene trascinando i piedi.
Lo guardai immobile, più confusa che offesa per quello che mi aveva detto. Com'era possibile che alcuni giorni prima mi avesse detto che non mi avrebbe obbligata a fare nulla e poi ormai mi saltava addosso senza ritegno? E per lo più mi insultava apertamente, davanti ad Harry.
Mi voltai verso di lui guardandolo inespressiva, «grazie» sussurrai, prima di alzarmi.
Mi sentii il suo sguardo addosso ma cercai di ignorarlo, anche mentre raccoglievo le mie scarpe da terra.
«Sicura di stare bene?» insistette.
Se me lo avesse chiesto un'altra volta sarei sicuramente scoppiata a piangere, «dovresti andare da Josephine, ti starà cercando» dissi io, continuando a dargli le spalle.
Lo sentii avvicinarsi e poi la sua mano calda sfiorare la mia, costringendomi a girarmi.
«Non me ne vado da nessuna parte, finché non mi dici che stai bene.»
Alzai lo sguardo velato di lacrime verso di lui, feci per aprire bocca e rassicurarlo ma prima che potessi dire qualunque cosa scoppiai a piangere.
Un po' perché Louis era un idiota e mi aveva fatta spaventare, un po' perché avevo fatto una figura di merda davanti ad Harry, un po' perché in fondo quel ragazzo mi mancava da morire. Lasciai che le lacrime scorressero libere sulle mie guance, che il mio corpo fosse scosso dai singhiozzi, e quando Harry mi attirò a sé e mi abbracciò, non opposi resistenza.



-




Eccomi qua!
Scusate per il ritardo ma questi giorni sono stati un po' movimentati :)
Ve lo aspettavate questo colpo di scena?
Credo che ormai sia noto al mondo il mio amore verso Louis, figuriamoci se gliela facevo passare liscia e facevo soffrire Harry, il mio caro e amato Harry Styles! AHAHAHAHA
Mi sono resa conto solo ora che ci stiamo avvicinando alla fine, i capitoli della fan fiction sono 23, e mi è venuta un po' di tristezza.
Visti i miei veloci ritmi nell'aggiornare spero di postare il prossimo capitolo prima di partire per il Canada (DEVO FARLO). 
Vi autorizzo a rompermi le scatole qua, su ask, twitter, facebook, ovunque riuscite, perché aggiorni prima del 9 agosto.
Detto ciò, fatemi sapere che ne pensate del capitolo!
Sotto vi lascio il link dell'altra mia fan fiction, Good old days, e dello spin off su Zayn e Molly, del quale ho appena postato l'ultimo capitolo.
Alla prossima!
Jas

 




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