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Autore: Alouette    03/02/2008    7 recensioni
one-shot a metà tra un missing moment della mia adorata Good Ship e un episodio visto con occhi diversi... quelli di Hermione.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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questa è una FF che ho scritto non da poco ma neppure molto.
stavo rileggendo il sesto e quell'ora di scienze era particolarmente soporifera...
bhe il risultato è la one-shot che segue!
Ron/Hermione naturalmente!

Regali di compleanno

Con gli occhi di Hermione

 

Quella mattina si era alzata dal letto con una strana adrenalina in corpo. Sapeva benissimo che giorno era, lo sapeva sempre. Ricordava ogni cosa avesse a che vedere con lui.

Ma restava il fatto che ogni volta che lui le sorrideva dimenticava ogni cosa, le bastava incrociare i suoi occhi, quegli occhi così azzurri……..

In quel momento non le importava il fatto che fosse fidanzato con un’altra, che non si parlassero da mesi, era decisa a perdonargli ogni cosa.

Era un giorno speciale dopotutto, era il suo compleanno, sarebbe diventato maggiorenne.

Si vestì velocemente e si diede un’occhiata nello specchio. Stranamente quel giorno i suoi capelli non erano crespi ma ricadevano in morbide onde incorniciandole il viso. Li lasciò sciolti perché sapeva che lui li preferiva così. Chi avrebbe mai pensato che lei, Hermione Granger, si sarebbe lasciate influenzare dai gusti di un ragazzo? 

Ma lui era diverso, lui la faceva ridere, la rincuorava, lui era Ron.

E lei lo amava, lo amava quando era orgoglioso, irritante, nervoso come quando era dolce e gentile. Lo amava semplicemente perché era lui.

Avrebbero dovuto essere solo sua amica, ma non lo era, non poteva farci nulla, non poteva più nasconderlo. Ma lui aveva scelto Lavanda, ma non sarebbe durata per sempre. Un giorno sarebbe finita, un giorno lui si sarebbe accorto di lei.

Scese la scala del dormitorio e sbirciò nella Sala comune, era deserta. Probabilmente era in dormitorio e stava aprendo i regali ed Harry era sicuramente assieme a lui.

“Va bhe, lo aspetterò in Sala Grande…” pensò.

Arrivata nella Sala vide alcuni studenti che stavano facendo colazione ma c’erano molti posti vuoti.

Non la sorprese. Essendo sabato e visto che la gita a Hogsmeade era stata annullata molti ragazzi avevano preferito dormire.

Era di buon umore ma avvertiva qualcosa, una specie di presentimento, stava per succedere qualcosa e non era sicura fosse una cosa bella.

“Oh Hermione, per la barba di Merlino! Non è da te dar peso a queste cose, non sei mica la Cooman!” si disse, quindi si sedette prendendo il posto anche per Ron, Harry e Ginny.

Tentò di pensare ad altro ma riusciva a concentrarsi solo su quella strana sensazione, intervallata dall’immagine degli occhi di Ron.

- Gli occhi di Ron….- disse in un sospiro appena udibile.

- Buongiorno! –

Esclamò Ginny. La ragazza si sentì avvampare ma l’amica parve non farci caso e le si sedette accanto. Buttò indietro i lunghi capelli rossi ( “ Gli stessi di Ron” non riuscì a impedirsi di pensare Hermione ) e si servì la colazione.

- Hai visto Ron?-

- No – Ginny la fissò – ma credevo non vi parlaste…-

- Lo so è che pensavo…. Visto che il suo compleanno sai…. Credevo potessi… e quindi così –

Ginny alzò un sopracciglio e guardò l’amica. Al contrario del fratello lei aveva gli occhi marroni, ereditati dalla madre, come Charlie, Percy e Fred e George.

- Bhe se credi-

La rossa ricominciò a mangiare. Quando ebbe finito domandò all’amica cosa volesse fare.

- No, vai pure, io resto ad aspettarli. Ci vediamo dopo –

- Ok, ciao –

Hermione vide l’amica dirigersi verso l’uscita della Sala Grande e scomparirvi. Di Ron e Harry neppure l’ombra. Rimase seduta senza che succedesse nulla per qualche minuto poi vide Calì indicare qualcosa a Lavanda. Questa si guardò in uno specchietto portatile, di quelli che usano le donne babbane, si ravvivò i lunghi capelli scuri e si alzò. Mentre raggiungeva l’ingresso della Sala Grande la vide tirare fuori qualcosa dalla borsa. Poi uscì ed Hermione la perse di vista.

Questo poteva significare solo che Ron stava per arrivare.

“Ok, ci siamo. Ricorda Hermione: un bel sorriso!”  si rammentò.

Quando però rientrò Lavanda era sola e sembrava furiosa, aveva un’aria così arrabbiata che Hermione si sorprese di non vedere del fumo uscirle dalle orecchie. Mugugnò qualcosa in un orecchio a Calì che si alzò e le due amiche uscirono dalla Sala Grande parlando fitto fitto.

“Strano” pensò Hermione e, visto che non riusciva a scorgere ne’ Ron ne’ Harry, tirò fuori dalla borsa un libro e iniziò a leggere. Dopo un quarto d’ora però era davvero stufa!

In quel momento vide la MgGranitt entrare nella Sala e dirigersi frettolosamente verso il tavolo di Grifondoro. Dopo qualche minuto realizzò che si stava dirigendo verso di lei.

- Signorina Granger –

- Buongiorno professoressa –

- Potrebbe venire un attimo con me? –

- Per la verità io stavo aspettando Ron e…-

- Non verrà –

- Scusi? –

Gli occhi di tutto il tavolo di Grifondoro erano puntati su di loro e alcuni studenti delle altre case, incuriositi, si stavano girando per vedere cosa stava succedendo.

- Venga fuori, signorina Granger –

Hermione prese la borsa e seguì la MgGranitt attraverso la Sala Grande. Una volta fuori la fece entrare in un’aula deserta e le fece segno di sedersi. La ragazza restò in piedi.

- Cos’è successo a Ron? – domandò.

Sentiva già le lacrime che lottavano per uscire. Vide dall’espressione della MgGranitt che doveva essere successo qualcosa di grave. Ma non poteva essere possibile, non poteva essere successo qualcosa a Ron. Non sarebbe riuscita a sopportarlo!

- È stato avvelenato – iniziò la professoressa – era nell’aula del professor Lumacorno ed ha bevuto dell’idromele avvelenato, il signor Potter le spiegherà tutto. - notò l’espressione di Hermione e aggiunse velocemente – Comunque ora è fuori pericolo, può andare a trovarlo se lo desidera –

La ragazza non se lo fece ripetere due volte: prese la borsa, ringraziò la MgGranitt, uscì e iniziò a correre in direzione dell’infermeria.

“Più veloce Hermione!” , aveva il fiatone e la borsa dei libri le sbatteva sul fianco. Sentiva le lacrime scorrerle lungo il viso. Ma non rallentò. Scansò sgarbatamente un gruppetto di Corvonero e costrinse un Tassorosso del primo anno ad appiattirsi contro il muro. Ma non le importava di essere cortese, di usare le buone maniere. Ron era in infermeria, stava male. E questa era l’unica cosa che contava per lei. Sperava fosse solo un incubo, che di lì a poco si sarebbe svegliata, ma non era così.

Raggiunse la porta dell’infermeria, la paura negli occhi e il cuore che le martellava nel petto ma non per la corsa. Vide Harry e gli si avvicinò, il ragazzo le mise un braccio attorno alle spalle, non dissero nulla. Non ce n’era bisogno.

Dopo poco arrivarono anche Ginny con i signori Weasley e Fred e George.

- Cos’è successo di preciso? – domandò il signor Weasley.

Harry si stacco dall’amica e iniziò a raccontare ma Hermione non lo ascoltava, continuava a singhiozzare sommessamente. Ginny la vide, capì e l’abbracciò. Si sentì un po’ riconfortata, ma chi l’avrebbe davvero fatta sentire meglio non poteva farlo. Era terribile ma non era la prima volta che sperimentava l’esperienza di piangere e  capire che l’unica persona che avrebbe potuto consolarla era quella per cui stava piangendo.

Finalmente madama Chips aprì la porta dell’infermeria lasciandoli entrare. Hermione vide subito Ron, stava dormendo in stato semicoscente, si precipitò verso il letto del ragazzo e vi si sedette accanto. Nessuno provò a fermarla, la lasciarono fare. Probabilmente avevano capito. Ginny e Harry sicuramente.

La giornata continuò in un andirivieni: Hagrid, professori…

Hermione non si spostò mai dal letto di Ron. La sera erano rimasti solo lei e Harry.

 

- Io avrei fame, penso che andrò a mangiare – affermò a un certo punto Harry – Vieni? –

- No, non ho fame – e non era una bugia. Le sembrava di avere lo stomaco sigillato e, se anche avesse avuto fame, non le andava di lasciare solo Ron. Harry capì e uscì. L’ infermeria era praticamente deserta, era l’unica rimasta. Guardò il rosso e, dopo un po’, gli prese una mano.

Non reagì, non sfuggì, non la strinse a sua volta. Hermione sentì che stava nuovamente piangendo. Era abituata a vederlo sorridente e scherzoso o, al limite, arrabbiato e rissoso. Ma non così.

Nel letto dell’infermeria, i capelli rossi sparsi sul cuscino, la bocca semichiusa, il respiro regolare…

Anche così, però, era incredibilmente carino.

Gli strinse più forte la mano, forse troppo forte perché Ron mugugnò qualcosa e si svegliò.

Si girò verso di lei.

- Hermione, io… -

- Shhh – lo zittì lei dolcemente.

Si guardarono. Gli occhi di lei in quelli di lui. Nocciola e azzurro. Gli sguardi teneri.

Hermione non resistette più. Scoppiò a piangere e buttò le braccia attorno al collo di lui. Non riusciva a credere di aver rischiato di perderlo. Affondo la testa tra i suoi capelli, come le era familiare il suo odore, la fece sentire meglio. La riconfortò più di qualunque gesto, parola o frase le avessero detto durante la giornata. Il suo abbraccio, nient’altro valeva al confronto. Lui la strinse, ricambiando l’abbraccio.

- ‘Mione? –

- Si? –

- Mi sei mancata, scusa…… -  


ta dàn!
non è una meraviglia secondo il parere dell'autrice però...
ci sono abbastanza affezionata perchè amo il sesto libro e i rapporti tra Ron e Hermione in esso.
detto questo... recenzsioncina?
bacioni vostra
BabyWitch

ps scritto dopo aver letto le recensioni:
per piccola ragazza: non è che sei molto gentile..... si può dire le stesse cose pure con più garbo! per tutti gli altri: grazie tante siete molto gentili
   
 
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