Le
parole che non ti ho detto
Ventunesimo
capitolo:
Liam
si grattò il mento con la matita, la mente persa nei
suoi strani ragionamenti completamente diversi da quanto stava scritto
sul
libro che doveva studiare.
-
.. e quindi ho deciso di continuare con il corso
post-laurea in teatro ma..-
Louis
continuava a parlare, stava parlando da solo da una
buona mezz’ora, ma lui non riusciva ad ascoltarlo
perché l’unica cosa che
riusciva a pensare era solo un nome: Zayn. E alla sera di qualche
settimana
prima, alla sensazione di avere quel ragazzo dentro di lui, a quel
muoversi
insieme come in una danza e ai loro gemiti che
s’intrecciavano.
-..
non dovrebbe essere difficile dopo tutta la mia
esperienza ..-
E
poi la mattina dopo era scappato via come un vigliacco e
dopo qualche giorno si erano incontrati al negozio di fiori e.. e lo
sapeva che
Zayn ormai aveva capito tutto. Ma non riusciva ancora a confessare
tutto. C’era
qualcosa di stupido che lo bloccava, gli mancava un briciolo di
coraggio che..
-
Liam?- sollevò di colpo la testa facendo cadere a terra la
matita. - So che non vuoi ascoltarmi ma almeno fingi meglio.- si mosse
sulla
sedia nervoso guadagnandosi un’occhiata da parte del suo
amico.
-
Sono due giorni che ti osservo e ho notato che c’è
qualcosa che non va in te.- deglutì e finse un sorriso
quando l’altro lo indicò
con la penna mordendola subito dopo concentrato.
-
E credo abbia a che fare con la festa, no? Non mi hai più
chiamato e detto nulla.- si abbassò per raccogliere la
matita e continuò a
sottolineare fingendosi concentrato in quello che non stava nemmeno
leggendo.
-
Festa noiosa, davvero. Me ne sono andato quasi subito
perché c’erano solo trentenni pieni
d’alcool.- si difese sentendo però il suo
tono di voce tremare per la bugia.
-
E sei scappato via senza trovare il tuo Zaynie? Non gli
hai lasciato nemmeno la scarpetta?- gli lanciò
un’occhiata irritata e poi tornò
di nuovo al suo libro di storia della musica.
-
Oppure!- ricominciò l’altro alzando il tono di
voce e
venendo subito ripreso dagli altri studenti nella biblioteca.
-
Oppure è successo qualcosa, magari anche qualcosa di
particolarmente importante, ma non vuoi dire nulla.-
continuò quello abbassando
il tono di voce e fissando Liam che nascose subito i suoi occhi sulle
parole
scritte.
-
Liam?- sbuffò lasciando rotolare la matita sulla pagina.
-
Sono andato a casa sua.- iniziò a raccontare evitando
d’incrociare lo sguardo di Louis. - Ero arrivato alla festa
da..nemmeno
mezz’ora..e abbiamo iniziato a ballare e l’ho
baciato.- sospirò prendendo il
viso tra le mani. - Mi sono fatto portare a casa sua e.. capito, no?-
arrossì
tenendo gli occhi puntati sul legno del tavolo.
-
Conoscendoti potete aver visto solo un film alla
televisione.- si grattò il collo imbarazzato sentendo la
risata dell’amico che
gli aveva fatto guadagnare un’occhiata severa della
bibliotecaria.
-
Quindi avete scopato, giusto?- annuì guardandosi intorno
per essere sicuro di non avere orecchie indiscrete sulla conversazione.
- Ed
ora è il tuo.. ragazzo?- scosse il capo velocemente
arrossendo ancora di più.
-
Sono scappato la mattina dopo.-
-
Liam!- incassò la testa nelle spalle grattando
l’unghia
sul bordo di legno inciso da altri studenti.
-
Avevo paura.- borbottò in difesa sentendo lo sbuffo
scocciato dell’altro.
-
E di cosa? Di dirgli “ehi, sai i bigliettini che ti
piacciono tanto con quei bei fiorellini? Sono io”. Hai paura
di questo? Perché
è una cosa stupida e te l’avrò detto
centinaia di volte ma tu..-
-
Come fanno a piacergli tanto? Sono una specie di pazzo che
non lo lascia in pace da almeno cinque anni!- alzò la voce
chiudendo con un
tonfo il libro.
-
Non tutti sono sicuri come te. - disse con tono gelido
alzandosi in piedi tenendo il volume sottobraccio. - Non ce
l’ho quel briciolo
di coraggio per dirgli “ehi, sei la mia vita da quando ho
dodici anni”. Non ce
l’ho, va bene? Non ho bisogno del suo “sei
patetico”.- continuò a parlare
abbassando il tono di voce per farsi sentire solo dal ragazzo che lo
fissava
sorpreso e quasi ferito.
-
Vuole i biglietti anonimi e tutto il resto? Bene, posso
darglieli ancora. Ma non questo..- s’indicò
sentendo il groppo in gola. - Non
riesco a dargli questo.-
-
E se lui non lo volesse più qualcuno di anonimo? Se lui
volesse te? Se lui volesse il Liam insicuro?- strinse il libro al petto
scuotendo il capo con un sorriso triste.
-
Non lo vuole nessuno.- gli diede le spalle prima di
sentire una risposta e scappò fuori dalla biblioteca.
Da:
Zayn
A: Liam
Ore: 02:35
“Non
mi hai ancora rivelato i tuoi segreti, o almeno nessuno
di così importante. Tu conosci così tanto di me e
io così poco. Non riesco a
dormire perché il tuo odore è ovunque in questa
stanza ma non basta per farmi
stare tranquillo. Vorrei solo stare tra le tue braccia, non
m’importa
nient’altro”
Continuò
a rileggere il messaggio soffocando i singhiozzi
contro il cuscino riuscendo ad addormentarsi con i pugni stretti sulla
federa.
Zayn
suonò il campanello infilando di nuovo le mani nelle
tasche, il freddo della terza settimana di gennaio si faceva sentire
pungente.
-
Anne.- salutò la donna con un sorriso indicando poi
all’interno dell’abitazione.
-
Harry è..- iniziò tentennando cercando di
guardare oltre
le sue spalle.
-
Harry sta studiando, chiuso in camera sua e mi ha
esplicitamente detto di non voler vedere nessun ragazzo dai capelli
neri e..-
-
Devo.. devo assolutamente vederlo perché devo scusarmi
e..- sollevò gli occhi quando una mano si posò
sulla sua spalla stringendola.
-
Quando mai ti ho buttato fuori da casa mia, Zay?- arrossì
con un piccolo sorriso sulle labbra percorrendo velocemente il
corridoio e
bussando ad una porta con cartelli enormi che riportavano scritte come
“NON
PASSARE”.
-
Harry?- chiamò piano entrando nella stanza e vedendo
subito il suo migliore amico chino sulla scrivania.
-
Non voglio vederti.- sospirò avvicinandosi ugualmente e
sedendosi
sul letto.
-
Harry, ho bisogno del mio migliore amico.- l’improvviso
scatto del ragazzo lo fece sussultare.
-
Ora hai bisogno di me? Prima ti fai trattare da schifo da
quel bastardo e ora..-
-
Non è un bastardo e non mi ha trattato da schifo.-
replicò
bloccandolo.
-
Davvero? Se sei qui per difenderlo, di nuovo, puoi uscire
da questa casa.- sbuffò massaggiandosi le palpebre chiuse.
-
Abbiamo chiarito io e Liam su quel punto, perché
è una
cosa che riguarda noi due e..-
-
E non capisco cosa tu voglia da me.- appoggiò i gomiti
sulle gambe fissando la schiena del riccio che si ributtava sulla sedia.
-
Voglio il mio migliore amico.- s’impuntò alzandosi
in
piedi ed avvicinandosi alla scrivania.
-
È sempre qui, ma non vuole vederti distruggere dietro a
Liam come hai fatto per quei fiori.- appoggiò le mani sulle
spalle del ragazzo
costringendolo a guardarlo.
-
Mio nonno è morto ad agosto e a novembre ho trovato il
primo biglietto nell’armadietto.- confessò
sentendo già gli occhi lucidi. - Mi
sentivo malissimo ma ogni volta, ogni singola volta, avevo un foglio
strappato
con una frase di una mia poesia preferita.- continuò
fissando gli occhi verdi
del riccio.
-
Mi ha aiutato in modi che neanche immagini, potrei citarti
ogni foglietto legandolo ad un momento della mia vita. E se Liam fosse
quella..
e Liam è quella persona. E ora che ne sono sicuro non puoi
dirmi di lasciarlo
perdere, Harry. Non puoi dirmi di lasciarmi sfuggire il ragazzo che sto
aspettando da anni.- si passò una mano sugli occhi lucidi
sentendo una mano
accarezzargli il braccio.
-
Non mi avevi mai raccontato..- scosse il capo tentando di
offrirgli un sorriso.
-
Non voglio scegliere tra te e Liam.- mugugnò lasciandosi
abbracciare. - Perché tu sei il mio migliore amico ma lui
è.. è Liam. E io
voglio qualcuno che mi dica che ne è valsa la pena
aspettare.- continuò a
parlare contro alla spalla di Harry.
-
Vale la pena aspettarlo?- annuì staccandosi e sorridendo
tra le lacrime.
-
Mi ha regalato un tulipano giallo quando ci siamo visti
settimana scorsa.- replicò tutto contento arrossendo.
- Amore disperato?-
annuì facendo spallucce e buttandosi sul letto.
-
Appena me l’ha dato avrei voluto buttarlo a terra e
schiacciarlo ma poi.. è Liam, no?- fissò il
soffitto con un sorriso sentendo
l’amico sdraiarsi accanto a lui.
-
E com’è stato..-
-
Il sesso?- domandò voltandosi verso il riccio con un
sorriso enorme e il rossore sulle guance.
-
Magico.- sospirò sognante portando le mani dietro alla
testa. - E credo mi abbia chiamato ‘amore mio’ alla
fine ma forse ero già
completamente rincoglionito dall’orgasmo e me lo sono
immaginato.-
-
Mi sembra il tipo che dice cose del genere.- annuì
voltandosi su un lato e calciando la gamba dell’amico con la
sua.
-
Quindi noi due siamo a posto?-
-
Sempre stati a posto noi due.-
-
E quando Liam torna gli chiederai scusa per come ti sei
comportato?-
-
Io? Era lui che stava scappando dopo aver intaccato la
virtù del mio miglior..- gli colpì la testa con
un cuscino ridendo.
Da:
Liam
A: Zayn
Ore: 07:45
“Se
sicuro di volerlo?”
Zayn
sorrise quando la mattina dopo si svegliò con quel
messaggio sullo schermo, digitò velocemente la parola
‘bucaneve’ e si strinse
contro al cuscino respirando l’odore di Liam.
Angolo
Shine:
Perché
ormai avrete imparato a conoscermi e sapete bene che
dopo il fluff arriva l’angst.:3
Per
il resto non credo ci sia nulla da spiegare, solo
ribadire che il bucaneve è simbolo della speranza. E questa
storia ci sta
girando attorno praticamente dall’inizio.
çmç
Oh,
e mancano QUATTRO capitoli alla fine.. sto già male
:’(
Il
prossimo capitolo sarà con Lilo e Zouis quindi non
odiatemi. E nel 23 ci sarà solo LARRY.
A
sabato, grazie a tutti.