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Autore: Small Wolf    24/07/2013    2 recensioni
II secolo, Impero Romano d'occidente. Naruto da figlio di un re diviene un semplice schiavo di Roma. Fra combattimenti, amori proibiti, battaglie e sangue inizia la fine della stabilità dell'impero...
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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La voce squillante di Ino li interrompe, facendoli voltare verso la duna di sabbia su da cui ora li guarda imbarazzata.
-Oh, scusatemi-balbetta con occhi malandrino-ma è ora di partire.
Naruto e Hinata s guardano, arrossendo di felicità e dopo un piccolo cenno complice la mora gli offre il braccio per aiutarlo a sollevarsi. 
Ino scivola immediatamente giù dal cumulo di sabbia giallastra e le da una mano mentre si porta un braccio di Naruto dietro le spalle.
-Ti avevo detto di non muoverti-lo riprende con un piccolo sbuffo quando lui sorride silenziosamente. In realtà è felice che tutta quella gente si stia preoccupando tanto per lui, era da molto tempo che non si sentiva tanto accolto in un luogo, era troppo che non veniva più trattato come un essere umano.
E adesso ogni piccolo gesto gentile da parte di chicchessia gli rammentava di essere ancora una persona con dei sentimenti, qualcuno che capisce e che deve essere amato come ogni uomo senza alcuna distinzione di sesso, età o provenienza sociale.
Con un pò di fatica arrivano finalmente al piccolo molo di legno vicino alla scogliera dove attraccato sta un instabile mercantile carico che odora di pesce.
-Eccovi finalmente-fa Killer Bee appoggiato a braccia incrociate contro un palo del molo-mi raccomando fate buon viaggio.
-E voi?-domanda Sakura mentre si avvicina a Hinata e Naruto.
-Io e la mia tribù rimarremo qua ancora qualche giorno, per non insospettire i romani... poi vi raggiungeremo nella terra di tuo padre, ragazzo.
Naruto annuisce.
-Questa nave vi porterà lì, i marinai saranno pagati a lavoro finito-aggiunge Kiba-bene adesso salite... non avete molto tempo...
Naruto vede gli occhi di Kiba farsi lucidi e il labbro inferiore serrarsi sotto i denti appuntiti che gli danno un aspetto selvaggio. Quindi, consapevole delle forti emozioni che entrambi provano, si distanzia da Hinata e zoppicando lo raggiunge per poi abbracciarlo.
Il giovane barbaro rimane interdetto ma accetta volentieri quel contatto mascolino che non implica scenate e contraccambia con un sorriso.
-Grazie, amico mio-fa Naruto quando si distanziano e riesce a guardarlo negli scuri occhi mandorlati.
-Sono io che devo ringraziare te per avermi salvato quel giorno.
Il biondo gli sorride prima di dargli una pacca sulla spalla e ritornare accanto alle ragazze e Shikamaru che intanto si è allontanato da una Temari un pò più rigida del solito e fintamente composta per raggiungerli a malincuore.
-Naruto, ci rivederemo?-chiede Konohamaru e la sua piccola banda con le lacrime agli occhi
-Ma certo, contaci. Mi raccomando fate i bravi e siate sempre uniti ok? solo lavorando in squadra si può vincere-risponde sorridendo mentre uno alla voltagli scompiglia i capelli.
Salgono tutti sul molo e poi attraversano il piccolo ponte che conduce alla barca dove un gruppo di marinai li saluta freddamente.
-Mollate gli ormeggi!-fa la voce del capotribù ai suoi sottoposti mentre lui rimane fermo sul molo, a respirare l'aria frizzante del mare e a guardare la barca che si allontana lentamente con i suoi quattro fuggitivi appoggiati al bordo legnoso.
-Arrivederci!-esclama il biondo mentre una lacrima gli scende sul viso abbronzato-grazie di tutto Killer Bee!!! ci rivederemo!
In risposta ha una sonora risata e poi un serio cenno di arrivederci che gli fa smettere lo scorrere delle lacrime e tornare un breve sorriso.
Poi, senza preavviso, tutta la tribù si sposta sull'estremità della spiaggia, dove delle gentili ondicelle si accavallano e prendono a bracciarsi, gridando saluti e sorridendo a trentadue denti come se quello che stesse partendo non fosse un estraneo ma un loro concittadino e meglio un fratello da aiutare.
Davanti a tanta innocente felicità, che pure dovrebbe essere abituale fra le razze di una stessa specie, tutti e quattro si accingono a fare lo stesso, con la brezza che gli scompiglia i capelli e gli occhi socchiusi per evitare i raggi accecanti del sole già rovente.
Naruto si gira verso di Hinata e le stampa un bacio sul viso che suscita applausi dalla spiaggia e sulla imbarcazione.
Sembra tutto perfetto e il mare calmo che si staglia loro di fronte pare un enorme buona fortuna e augurio di libertà.
 
Sono passati appena due giorni ma il tempo sulla nave sembra rallentare, anzi pare essere quasi immobile. Forse per questo motivo ci si riesce a perdere più facilmente nei cattivi pensieri fino ad arrivare al pianto come sta succedendo a Sakura. Naruto la vede, le poche volte che passeggia sul ponte per rinforzare la gamba, seduta sulla parte anteriore del  mercantile a singhiozzare guardando il mare. 
Hinata gli ha riferito che le manca Sasuke e tutta la famiglia Uchiha in cui è cresciuta più come una terza figlia che come una serva vera e propria serva. La signora Mikoto le era molto affezionata ma non abbastanza da imporre al marito la separazione che a tredici anni aveva ordinato. E quando, la povera ragazza aveva rivisto Sasuke cambiato notevolmente in peggio dopo due anni dalla sua assenza e Itachi, che prima era sempre stato pieno di salute, malato e in fin di vita non era riuscita a sopportare. Aveva cercato di tenere duro ma alla fine non ce l'aveva fatta e adesso è lì a piangere una famiglia e un amore perduto, come un giardino tutto appassito.
Naruto ripensa a tutto questo mentre lentamente e con un pò di dolore abbandona il solido appiglio della fiancata per dirigersi verso prua.
-Sakura-fa intanto che si siede sopra un barile-che ti succede?
-Nulla-gli risponde mentre si asciuga velocemente le lacrime attorno agli occhi.
-Come niente? Stai piangendo...
Lei rimane un attimo in silenzio a guardare i propri piedi nudi sospesi a tre metri dall'acqua prima di girarsi di scatto e buttarglisi al collo.
-N-Naruto! Mi manca! Mi manca e non sai quanto!-singhiozza-Ho cercato di riconquistarmi il suo amore invece... ho ottenuto sempre e solo di farlo arrabbiare... 
Lui le carezza la testa rosata con fare fraterno.
-Non potevi farci nulla, Sakura. In fondo per lui è un periodo nero con suo fratello in quelle condizioni...
-Itachiii!!!-esclama stringendo maggiormente Naruto, conficcandogli le unghie nelle spalle possenti, infossando la faccia contro il suo collo.
Rimangono alcuni minuti fermi in quella posizioni e scomodi finchè lei non smette di piangere e si riasciuga gli occhi con le nocche in un fare bambinesco.
-Quella coperta-mormora indicando la sua gamba fasciata-me l'aveva data lui... ha detto "cercate di non farvi prendere, non sono in vena di altri imminenti funerali"...
Nartuto annuisce in modo grave e pensa che quella frase, apparentemente  così dura da parte di Sasuke, possa essere stata una raccomandazione velata di preoccupazione. Capisce che Sasuke aveva compreso i sentimenti di Sakura e che dicendole quella frase sperava probabilmente che l'avrebbe tenuto a mente almeno x il proprio bene. In un attimo comprende che quel ragazzo così chiuso e scontroso riserba in fondo al cuore una reale tristezza camuffata dal suo carattere inespressivo e poco incline alla dolcezza.
-Ma certo, stai tranquilla non l'hai deluso. Fra pochi giorni saremo a casa-mormora mentre guarda l'azzurro specchio d'acqua in ondeggiante movimento e rammenta le parole di sua madre, il paragone che gli aveva fatto quando era morto suo nonno e Minato non aveva emesso una lacrima.
"NARUTO, RICORDA SEMPRE CHE IL DOLORE PUO' ESSERE DIMOSTRATO IN TANTI MODI. SE UNA PERSONA NON PIANGE QUANDO SUCCEDE QUALCOSA DI BRUTTO NON SIGNIFICA CHE NON STIA SOFFRENDO"
"MA QUANDOSI STA MALE SI PIANGE, MADRE" aveva ribattuto nella sua infantile innocenza, facendola sorridere.
"TESORO, NON PER TUTTI E' COSI'"
"E ALLORA COME FACCIO A CONSOLARE MIO PADRE SE LUI NON PIANGE MAI?"
La sua dolce e forte madre gli aveva dato un bacio sulla fronte    su cui ricadevano a tratti i capelli biondi e aveva risposto.
"TU STAGLI VICINO, FAGLI SENTIRE CHE CI SEI E VEDRAI CHE TUO PADRE STARA' MEGLIO".
Quelle parole gli illuminano la mente.
-Sai Sakura credo che Sasuke ti sia grato.
-C-come?
-Ma certo tu gli hai dimostrato di volergli bene e lui lo ha capito... per questo ti ha detto quella frase.
Lei rimane un attimo a pensarci, gli occhi verdi fissi sull'espressione sicura del Namikaze e poi gli sorride di rimando.
-Ma certo... ti ringrazio.
 
A svegliarli è l'ondeggiare  esagerato del mercantile. Naruto è il primo a tirarsi sul dal giaciglio in sottocoperta e raggiungere le scale che portano al ponte.
Quando apre la porticina che li divide dall'esterno il viso è investito da una folata di vento freddo unito a una pioggia battente e  agli schizzi delle onde alte e sconnesse.
-Che succede?!-grida al capitano della nave un uomo muscoloso dai capelli rasati.
-E' una tempesta! dobbiamo regolare le vele per non farci ribaltare dal vento-gli dice l'altro mentre un onda oltrepassa la ringhiera della nave e gli finisce addosso.
Senza alcuna richiesta Naruto esce dalla stiva e si affianca al capitano.
-Sono qua per aiutare!-esclama per riuscire a farsi sentire nonostante il vento forte. 
Shikamaru a sua volta esce dal rifugio per dare una mano a loro e agli altri marinai indaffarati all'esterno.
Il vento è furioso e il mare, da azzurro e calmo che era, si è fatto nero con delle enormi onde che giostrano l'imbarcazione come vogliono. L'equipaggio cerca di ammainare le vele anche se il mare sballottola la barca e bagna il pavimento legnoso con l'acqua rendendolo scivoloso. Ogni minuto c'è qualcuno che cade nell'intento di legare una fune o riprendere il controllo del timone.
-Naruto!-grida la vocina di Hinata.
Naruto si gira di scatto dall'albero maestro verso di lei che cerca di stare in equilibrio sotto la pioggia per raggiungerlo.
-No, no Hinata non venire! Non venire, torna dentro!-le ordina mentre prova a raggiungerla senza cadere sballottato com'è dalle onde.
-Rimani lì, non muoverti!-aggiunge mentre lei si aggancia con le sue forze a una rete legata attorno al palo principale della nave.
-N-Naruto aiuto!!-esclama lei ma prima che possa dire qualcos'altro un onda arriva e le piomba addosso con tutto il peso di una montagna d'acqua.
-Hinataaaa!!!!! Nooooo!!!!!-grida quando la vede staccarsi dalla rete e venire trascinata verso la ringhiera della nave, inclinata sempre di più verso l'acqua...
  
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