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Autore: GoodnightLynne    25/07/2013    1 recensioni
Un potere irreale, maestoso e potente: Shredder lo vuole a tutti i costi, ma, perché?
Una ragazza dai capelli biondi e un ciondolo a forma di stella sul collo, non sa nemmeno di avere questo enorme potere.
Ma grazie all'aiuto dei nostri umanoidi Ninja scopriremo questo mistero!
Inizia... una nuova avventura! Soprattutto... romantica!
Genere: Comico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Agnes, immobile sulla soglia della porta chiusa, dove le due ragazze erano intente a prepararsi, aspettò per cinque minuti esatti; dopodiché, bussò insistentemente finchè Marianne e Momoiro non uscirono dalla stanza: avevano optato per due kimono con dei disegni floreali rappresentati in giallo e in lilla sopra questi, quello della bionda era vermiglio, mentre quello della ragazza di colore, era celeste.
«Siete uno schianto, signorine» commentò la cameriera, inchinando il capo.
Marianne e Momoiro si limitarono ad annuire e tenere lo sguardo verso il pavimento. Quella situazione non piaceva a nessuna delle due e, per questo, volevano vederci chiaro!

* * *

La donna si fermò, girandosi verso le due ragazze; lasciando loro spazio sufficiente per poter oltrepassare il grande portone dell'enorme sala del trono. Ella allungò la mano destra su questo, ticchettando con le nocche solamente cinque colpi.
Toc. Toc. Toc. Toc. Toc.
Dopo alcuni secondi, il portone s'aprì.

«Buona fortuna» augurò Agnes, sorridendo,
ma con un filo d'ironia.

Momoiro sentì l'impulso irrefrenabile di mollarle un pugno sotto la mascella, ma si contenne. «Grazie» rispose, mentre Marianne preferì restare in assoluto silenzio.
Una volta all'interno di quella grande sala, non notarono da subito la figura sorridente in fondo, seduta sul suo trono; erano rimaste bensì stupefatte dall'ampiezza e dai vari quadri, nei quali erano raffigurati dei volti, forse antenati.
Marianne fece due passi e poi si fermò, spostando lo sguardo davanti a sé, inclinando il capo di lato.

Il Principe si alzò, aprendo gli occhi fino a poco prima chiusi, mostrando il loro intenso colore marrone brillante. Un codino corvino  gli ricadeva dalla spalla sinistra fino all'altezza dell'ombelico. Indossava un lungo kimono rosso scarlatto, con una grossa cintura nera che fasciava completamente il suo stomaco e nascondeva perfettamente la propria muscolatura.
Momoiro si accorse subito di quel particolare: quella cintura doveva pesare non pochi quintali.

Il Principe spostò lo sguardo sulla piccola figura di Marianne e con un sorriso beffardo le si avvicinò; non dimenticandosi, però, della presenza dell'altra fanciulla.
Ma sembrava puntare alla bionda, più che altro...
«Benvenute» disse, allargando le braccia «Permettetemi di presentarmi, io sono il Principe Ling Fean, ma voi potete benissimo chiamarmi Ling.» detto ciò, prese delicatamente la mano destra di Marianne, e ne baciò il dorso.
La bionda alzò un sopracciglio e ritirò subito la mano, abbastanza, e non come le altre volte: era davvero abbastanza confusa...
Subito dopo una centinaia di guardie fecero rimbombare i loro passi metallici fino all'entrata, la quale si era rivelata anche l'unica uscita.
Momoiro si mise in difensiva, ma questo non bastò, se n'era accorta troppo tardi, oramai: fu bloccata ai polsi da due omaccioni in giacca e cravatta, ma rimase calma, fortunatamente.
Doveva usare la testa...
«MOMOIRO!» urlò Marianne, con gli occhi sgranati e la mano destra che cercava di affarrare l'amica.
Il braccio destro del Principe si strusciò lentamente sul collo della giovane, fin a toccarle la spalla; questo le si avvicinò, fino a poter sentire il respiro dell'altra: che non era imbarazzata, no. Ma arrabbiata. «Oh, mia cara Marianne...».
Come faceva a sapere il suo nome? Che razza di mostro era? «Se vuoi che la tua amica non faccia una brutta fine», prese una ciocca dorata di capelli della ragazza e iniziò a giocherellarci, con tranquillità: - «Accetta di diventare la mia sposa»...
Un rumore. Un forte rumore rimbombò su una della guance pallide di Ling, facendola arrossare. Questo sgranò gli occhi e si portò una mano sulla guancia colpita, scioccato da quel gesto impudente.
La bionda indietreggiò, stringendo con forza i pugni e lo sguardo basso si alzò, facendo leggere nei suoi occhi la rabbia che stava provando; lei non era il tipo che si scaldava così facilmente, e non sapeva perché quell'essere immondo gli faceva quell'effetto... «Non sposerò mai un essere senza cuore come te!» affermò, ringhiando.
Delle guardie stavano per scattare sulla difensiva del loro padrone, ma Ling li fermò: - «Lasciatela stare.» disse autoritario, per poi sorridere alla bella biondina. «Adoro le donne con del carattere» sghignazzò, rispondendo finalmente a Marianne. «Sono sicuro che non rifiuterai la mia offerta» poi alzò un braccio e fece segno a uno degli uomini in nero di stringere sul collo della ragazza col kimono lilla.
Questi fecero come dettogli e piano piano Momoiro sentiva mancarsi la forze, ma con un fil di voce riuscì a dire: - «N... non ascoltar...lo!»
Uno degli omaccioni le diede una forte ginocchiata allo stomaco, facendole sputare sangue.
«BASTA!» urlò Marianne, inginocchiandosi e abbassando lo sguardo per non far vedere le lacrime che le stavano solcando le guance.
Ling rise e con un altro cenno della mano, fece smettere immediatamente lo strangolamento...
«Rinchiudetela nelle segrete» fu l'ultimo ordine che diede ai tre, mentre subito dopo le sua attenzione venne catturata dalla ragazza bionda, sorridendole ampiamente.
Quanto avrebbe voluto prenderlo a sberle...
Marianne alzò lo sguardo, arrabbiata.
Quanto odiava quel sorriso...
«Hai la mia parola».
Il Principe ne era entusiasta e così, l'aiutò ad alzarsi. «Andiamo a fare una passeggiata, mia cara» disse, poggiandole una mano su una spalla, con dolcezza. «Così raffredderai i bollenti spiriti»
Come poteva essere cosi... menefreghista?
La bionda annuì, guardandolo di sottecchi. «Va bene, mio Principe...»

* * *

Vi prego ragazzi, fate presto...!
Pensò Panda, mentre veniva condotta sotto l'enorme palazzo.
Sotto l'enorme "Muraglia Cinese".
  
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