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Autore: StellaFenice10995    25/07/2013    2 recensioni
-Cosa ci fai qui di notte?
-Potrei chiederti la stessa cosa!
La ragazza arrossì leggermente, ma non si arrese.
-E' per un compito!
-Non è una buona scusa, Granger!
-Almeno io una scusa ce l'ho! Tu invece perchè sei qui?
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Il sesto anno è ora mai concluso come nel libro, i mangiamorte arrivano, Silente muore, ma hermione non dice niente a nessuno che sapeva già tutto quello che arebbe successo.
E' passata anche gran parte del settimo libro e ora, questo ultimo capitolo della fanfiction si svolge durante la guerra a Hogwarts.
 
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Draco stava fermo come una statua di ghiaccio e, in effetti, in quel momento gli sembrava che nelle vene gli stesse scorrendo proprio del ghiaccio. Harry era lì, davanti a lui, davanti a tutti loro. Nella foresta 
proibita, pronto a morire. In effeti lui, Draco, stava nascosto, non voleva farsi vedere da nessuno. Vedeva lo sguardo preoccupato di sua madre, ma lui non voleva farsi vedere.
Lui aveva sempre odiato Potter, ma solo in quel momento si rendeva conto che era tutta invidia, era invidioso del suo coraggio e anche di... Harmione. Solo pensare quel nome gli provocava una fitta lancinante 
allo stomaco. draco si era dimenticato tutta la storia del Lumaclub e di Harry e Hermione, sapeva che si era sbagliato, lo sentiva, ma ora mai era tardi per qualsiasi cosa.
Si limito a guardare Harry negli occhi, voleva chiedergli scusa per tutto ciò che gli aveva fatto, per tutto ciò che gli aveva detto, perchè in fondo Potter stava solo cercando di salvare la vita a qualcuno, lo aveva
sempre cercato di fare, era vero, aveva la mani di fare l'eroe, ma era grazie a quella mania che lui era ancora vivo, che non era morto nella camera delle necessità quando quella specie di fuoco li stava inseguendo.
Harry sembrava averlko visto, gli ricambiò lo sguardò e annuì impeccertibilmente, come per dire "scuse accettate".
Voldemort stava levando il braccio con in mano la bacchetta, ora lo avrebbe ucciso. Non voleva vederlo morire. Scappò via, verso Hogwarts, verso il fumo colorato che si levava in alto, segno della battaglia.
Corse più che potè, non voleva sentire l'urlò della maledizione che avrebbe ucciso Potter.
Corse ancora, finchè non fu abbastanza lontano, a quel punto si fermò, si buttò per terra e rimase così, come se fosse morto.
Poi udì dei passi e si spostò più a destra, tra il fitto fogliame e trattenne il respiro.
Due figure, una maschile e una femminile, stavano camminando rapidamente in quella direzione. La ragazza aveva dei lunghi capelli crespi, il ragazzo aveva dei capelli rossi e molte lentigini gli ricoprivano il volto.
Hermione. Non se ne accorse neanche, ma urlò quel nome con quanto fiato aveva in corpo. La ragazza spalancò gli occhi, il ragazzo preparò la bacchetta, ma lei fu più rapida, si voltò di scatto e lo Schiantò.
Poi si avvicinò ai cespugli dove era nascosto Draco e si ritrovarono faccia a faccia.
Nessuno dei due parlò. Hermione lo fissava con un espressione glaciale, non avrebbe mai dimenticato tutti quelli insulti, non avrebbe mai dimenticato quella faccia che quel giorno, l'anno scorso, l'aveva fissata,
non avrebbe mai dimenticato quelle perole. 
Però si ricordò qualcosa... si ricordò che Harry le aveva raccontato, a lei e a Ron, quello che aveva visto nel pensatoio, nei pensieri di Piton.
Piton amava Lily, Piton era un serpeverde, Lily una grifondoro... ma non ci fu niente tra loro... Lily si sposò con James e fecero un figlio, Harry. Poi Hermione tornò a fissare Malfoy, aveva gli occhi chiusi e il capo 
chino. Quell'anno l'aveva vista torturata da sua zia... le guardò il braccio e la cicatrice della scritta "Purosangue" non se ne era andata.
-Hermione, nonostante tutto, non avrei mai voluto che tu venissi torturata per quello che sei.
Ed era vero, era forse una delle cose più vere che lui avesse mai detto. Dal giorno che vide Bellatrix torturare Hermione, infatti, a Draco non è più importato nulla se il sangue di una persona fosse puro o meno.
Hermione comunque continuò a guardarlo distante e, poi, lo baciò. Ma era un bacio strano, non era un bacio felice, era un bacio triste.
Era come una scusa, ma insieme era anche un addio.
-Draco, io pensavo di amarti... ed è così. ma noi due non siamo destinati a stare insieme. Potrei non amare nessun altro come amo te, ma qui le nostre strade si dividono e non credo si incroceranno di nuovo,
non tanto presto e non così. Non come amanti, forse come amici. Dispiace anche a me, ma certe parole rimangono impresse come cicatrici. Una grifondoro e un serpeverde non possono stare insieme. Noi
non possiamo stare insieme. Scusa Draco, addio.
Lo baciò di nuovo, con tanto passione, come se volesse che quel bacio gli rimanesse impresso, non solo sulle labbra, ma anche nel cuore e nell'anima, il ragazzo rispose al bacio nello stesso modo, se doveva 
abbandonare Hermione avrebbe almeno voluto che il suo segno gli rimanesse impresso nell'anima e nella mente.
Hermione si staccò, lo guardò ricordando quei bei momenti passati, ma aveva fatto la sua scelta, le loro strade si stavano per dividere e non si sarebbero incontrate mai più. Questo era un addio definitivo, non 
sarebbe più tornata indietro, anche se lui era l'unica persona che amava con l'anima e non solo con il cuore.
Ma sentiva che non sarebbero potuti stare insieme, sentiva che avrebbe sofferto, che avrebbero sofferto. 
 
Draco continuò a fissarla scomparire, il suo messaggio era stato chiaro, le loro strade ora erano divise da una barriera. Era inutile che cercasse di infrangerla, l'unico segno di Hermione ora stava solo dentro di lui.
-Sappi che io ti continuerò ad amare! - Cercò di gridarle, ma dalla sua bocca non uscì nient'altro che un soffio.
Forse aveva ragione, non erano fatti per stare insieme, avrebbero sofferto entrambi. Ma c'era una parte di lui che avrebbe voluto afferrarla e tenerla per sempre con se, ma non poteva, in fondo non voleva che 
Hermione fosse solo un oggetto di sua proprietà, voleva che Hermione lo amasse come lui amava lei.
Ma ora era inutile rimurginare su certe cose. Era tutto finito. Tutto. 
 
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In seguito Draco e Hermione si incontrarono solo un altra volta da vicino. Un giorno, alcuni anni dopo la guerra magica (che si concluse come nel libro) i due si incontrarono al San Mungo.
Erano da soli, solo loro due. Avevano deciso che si sarebbero incontrati lì, quel giorno, per farsi modificare la memoria. Infatti si sarebbero sposati entrambi lo stesso giorno, ma in due posti diversi e nessuno dei
due avrebbe assistito al matrimonio dell'altro. 
Si volevano far  cancellare la memoria di quei giorni passati insieme e di quello che provavano l'uno per l'altra così avrebbero passato un matrimonio felice. 
L'operazione per modificare la memoria andò benissimo e i due, usciti dal San Mungo non ricordavano niente del loro amore.
 
Però, con la magia non si sarebbe mai potuto modificare la loro anima, e ora mai là dentro c'era qualche cosa che era rimasta impressa in entrambi, infatti, quel giorno, nella foresta proibita, qual'cosa di più potente 
di qualsiasi incantesimo, di magia oscura o meno, legò le loro anime.
Ora, pur non ricordandosi niente, ogni volta che si vedevano provavano qualcosa di strano e, molto spesso, sognavano quei momenti della loro memoria cancellata che erano stati comunque impressi nelle loro
anime.
Comunque nessuno dei due sospettò che c'era stato qual'cosa tra loro e vissero il resto della loro vita bene.
 
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Molti anni avanti, quando entrambi avevano centoquaranta anni circa (i maghi vivono molto di più rispetto ai babbani) Draco morì. In quel preciso istante morì anche Hermione.
Le loro anime, finalmente libera dal corpo e dalle loro menti inconsce, volarono in cielo, insieme, finalmente uniti di nuovo.
  
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