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Autore: Losi    25/07/2013    2 recensioni
< Quel'è il tuo nome?> chiese, con un sorrisetto beffardo ed entrambe le mani nelle tasche dei jeans scuri.
Continuò a parlarmi divertito dal mio non rispondere, pur vedendo che non avevo nessun intenzione di cedere.
Camminai indifferente a quei ragazzi, stavolta con lo sguardo alto, sperando di vedere qualcuno oltre loro; mi avrebbe sicuramente tranquillizzata.
< non hai sentito? >
Mettendosi davanti, un ragazzo dai capelli chiari mi bloccò la strada, facendomi sussultare per lo spavento.
< rispondi. >
Poggiai istintivamente entrambe le mani sul petto e non guardandolo negli occhi, cercai di normalizzare il respiro.
Non avrei aperto bocca, ma se me lo avesse ripetuto avrei sicuramente inventato un'altro nome.
< eih, lasciala andare. > si intromise il moro, tirando dal braccio l'amico. < non spaventarla, coglione. > continuò, dandogli un colpo sul braccio.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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prologo. 
 
Sentivo la testa pesante e tutto attorno a me aveva iniziato a girare da un paio di minuti.
Mi sentivo confusa, stanca. 
Mi sentivo confusa, stanca. 
 
< Bryan, lasciami in pace. > 
 
Ennesima litigata con mio fratello.
Ennesimo attacco di gelosia nei miei confronti; non ne potevo davvero più.
Mi alzai dal divano e tornai in camera mia, con lui alle costole che non voleva saperne di darmi tregua.
Sapevo già che sarei presto stata costretta a rinchiudermi lì ancora una volta, era quello l'unico posto della casa in cui potevo stare tranquilla una volta chiusa a chiave la porta.
 
< Velerie, apri questa cazzo di porta!>
 
Continuava ad urlare da minuti ormai.
Non ne potevo più delle sue continue domande.
Non potevo più sopportare la sua assurda, assillante, fastidiosa gelosia.
Andai verso il computer, selezionando le canzoni più rumorose che avevo nella playlist e le misi a tutto volume.
Prima o poi si sarebbe stancato e sarebbe andato via da lì, io non avevo nessuna intenzione di parlare ancora con lui.
Mi avrebbe tartassata di domande, ma non avevo fatto niente di male.
Mi aveva solo trovata a chiacchierare con il vicino nel nostro giardino, mentre discutavamo del tempo.
Sapevo che lui e mio fratello non erano mai andati molto d'accordo, si scambiavano continue occhiataccie, ma non potevo evitare tutte le persone che Bryan evitava, o sarei stata più asociale di quanto non fossi già.
Passavo intere giornate nella mia non molto grande camera da letto; li dormivo, mangiavo, guardavo la tv e stavo al computer.
La mia camera era l'unico luogo in cui trovavo pace. 
Non avevo una vita sociale, niente mi permetteva di averla.
Non avevo amiche con cui potermi confidare, come invece ogni normale ragazza della mia età avrebbe dovuto avere, ma in fondo ero abituata a stare da sola.
Stavo online la sera invece di andar a far baldoria in giro per locali.
 
Staccai bruscamente la musica che da un paio di minuti riempiva la mia stanza, cercando qualcosa da poter prendere per l'assurdo mal di testa che mi era appena venuto e iniziai a cercare nei cassetti, nell'armadio e nei comodini affianco al letto, ma non trovai niente.
Non riuscivo mai a trovare niente quando ne avrei avuto davvero necessità.
Restai in silenzio per capire se Bryan fosse ancora in casa o no e quando non sentì rumori provenire dalle altre stanze, uscì da lì.
Ogni volta che finivamo di litigare, Bryan andava sempre via, smaltendo la rabbia da qualche altra parte ed io così non ero più costretta a stare nella mia camera da letto.
Andai in cucina e aprì lo sportello dove per anni c'erano sempre stati i medicinali; era quello il loro posto. 
Cercai, ma l'unica cosa che riuscì a trovare furono dei digestivi e dei fermenti lattici.
 
< Che stai cercando?>
 
Sussultai quando lo vidi entrare in cucina, ma capì dalla sua espressione che non era più furioso.
Forse aveva capito il trucco.
 
< Qualcosa per il mal di testa> Risposi, tornando a cercare meglio.
 
Si avvicinò e mi tolse la cesta dalle mani, cercando lui al posto mio.
Non ero stupida, sapevo cosa poter prendere per un semplice mal di testa, ma come al solito doveva trattarmi da bambina.
 
< Vai in farmacia, comprati qualcosa> tagliò corto, uscendo il portafoglio dalla tasca poteriore dei suoi jeans.
 
Lo guardai, porgendogli la mano per prendere i soldi.
Li misi in tasca e andai a prendere il giubotto prima di uscire.
 
< Valerie, sta attenta> mi avvertì. < Sta iniziando a fare buio>
 
Non risposi, ma gli feci intuire di aver capito bene le sue parole.
Non era cattivo con me, ma quando perdeva il controllo, mi metteva paura.
Sapevo che si comportava in quel modo per il mio bene, ma non avrebbe mai potuto proteggermi da tutto.
La farmacia non era tanto distante da casa nostra, anche perchè se lo fosse stata, ci sarebbe sicuramente andato Bryan al mio posto.
Ma aveva ragione, stava già iniziando a fare buio e i lampioni non erano ancora accesi per le strade.
Arrivai e dissi alla signorina cosa avrebbe potuto darmi per un mal di testa, così uscì da lì dopo non molto con una confezione di aspirina nel piccolo sacchetto di carta.
Quando uscì dal negozio notai che in pochi minuti fuori si era già fatto buoio e che i lampioni, per fortuta, si erano appena accesi.
Chiusi la cerniera del giubotto blu che indossavo e iniziai a camminare svelta per tornare a casa.
Non andavo spesso in giro, le uniche strade che conoscevo erano quelle dei vialetti vicini visto che quasi sempre preferiva uscire Bryan al posto mio per comprare ciò che ci serviva, mentre io restavo in casa.
Tenevo lo sguardo basso, cercando di non dare importanta agli sghignazzi di un gruppetto di cinque o sei ragazzi che si erano appostati poco avanti di me.
Pregai vivamente che nessuno dei cinque cercasse di rivolgermi la parola, facendo finta di non avere paura e proseguì per la mia strada.
 
< hai proprio un bel culo dolcezza, lo sai?>
 
Uno di loro parlò non appena mi avvicinai per svoltare l'angolo.
 
< come mai sei tutta sola?>
 
Avrei solo dovuto svoltare l'angolo, poi sarei arrivata a casa.
 
< non vuoi parlarmi?> ridacchiò, mettendo poi il finto broncio.
 
Cosa si aspettava?
Credeva davvero che avrei fatto conversazione con un perfetto sconosciuto?
Deglutì ansiosamente, pregando che il tremore alle gambe non fosse evidente.
 
< Quel'è il tuo nome?> chiese, con un sorrisetto beffardo ed entrambe le mani nelle tasche dei jeans scuri.
 
Continuò a parlarmi divertito dal mio non rispondere, pur vedendo che non avevo nessun intenzione di cedere.
Camminai indifferente a quei ragazzi, stavolta con lo sguardo alto, sperando di vedere qualcuno oltre loro; mi avrebbe sicuramente tranquillizzata.
 
< non hai sentito? >  
 
Mettendosi davanti, un ragazzo dai capelli chiari mi bloccò la strada, facendomi sussultare per lo spavento.
 
 < rispondi. >
 
Poggiai istintivamente entrambe le mani sul petto e non guardandolo negli occhi, cercai di normalizzare il respiro.
Non avrei aperto bocca, ma se me lo avesse ripetuto avrei sicuramente inventato un'altro nome.
 
< eih, lasciala andare. > si intromise il moro, tirando dal braccio l'amico. < non spaventarla, coglione. > continuò, dandogli un colpo sul braccio.
 
Ascoltado la loro piccola discussione, apettai ansiosamente che si togliessero davanti per poter andare via da li, o se avessi perso altro tempo avrei dovuto dare delle spiegazioni a mio fratello.
Senza aprire bocca svoltai l'angolo, riprendendo a respirare e ringraziai il cielo che quei ragazzi non fossero degli stupratori o degli assassini.
Non mi ero mai trovata in una situazione del genere, probabilmente perchè mio fratello, nonostante la mia età, mi impediva di uscire da sola la sera. 
 
< nemmeno mi ringrazi?> 
 
Senti la voce del solito ragazzo e mi girai a guardarlo, accorgendomi che i suoi occhi fissavano ancora una volta il mio fondoschiena, con un sorrisetto arrogante stampato sul viso.
C'era buio, non vedevo bene, ma quel ragazzo aveva davvero un bel sorriso.
Riusciva quasi a non terrorizzarmi.
Era un sorriso dolce e adorabile, nonostante la sua aria da duro. 










saaaaalve a tutti :)
questa non è la prima fanfiction dei ragazzi che scrivo ma la prima in cui cercherò di dialogare con voi.
sono asociale ed è bene che voi lo sappiate ma farò uno sforzo. lol
volevo solo chiedervi se sareste così gentili da recensire o anche mandare messaggi di posta per fare in modo che io sappia ciò che pensate della storia, per capire quali sono i vostri pensieri e soprattutto se vi piace.
grazie mille a chi lo farà, a presto!

  
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