Capitolo sette- Bufere sentimentali… e non
solo
Per tutta la notte non sognò altro che
piccole luci confuse argento ed oro, e la mattina dopo sembrava non avesse
dormito affatto. Era andata a dormire alle cinque del mattino e alle otto era
già all’impiedi, terribilmente assonnata, sì, ma piena di gioia ed euforia che
la facevano sentire la diciassettenne più fortunata del mondo. Si alzò dal
letto, iniziando a canticchiare una canzone, e rimase per quelle che le parvero
ore ad osservare quel paesaggio innevato fuori la finestra. E pensare che, meno
di una settimana prima, aveva compiuto la stessa azione, ma non con la stessa
gioia. Alle nove meno un quarto si decise di mettersi un po’ più ordine, così
andò in bagno, continuando a cantare sotto la doccia.
Ripensandoci non era successo niente di
che, eppure quel semplice bacio l’aveva mandata in extasy, facendole
dimenticare l’irritazione provata per il comportamento di Draco solo poche ore
prima.
Si guardò allo specchio, con i capelli
bagnati che le incorniciavano il viso, e le sembrò di vedere un’altra Hermione
allo specchio, un’Hermione innamorata.
Innamorata, si, che bella parola.
Eppure, il ragazzo aveva dimostrato di
essere un bel po’ possessivo…
E chi se ne frega!
Si asciugò i capelli, con una calma quasi
irritante, e indossò i suoi amati jeans a vita alta con un maglione azzurro.
Stava per recarsi in cucina quando,
passando dinanzi la camera della sorella, vide qualcosa che non quadrava. La
porta era semi aperta, quando di solito era sempre aperta, e da un piccolo
spazio si vedeva una piccola zazzera rossa tra le candide lenzuola e vicino la
chioma bionda della sorella sparsa sui cuscini.
Cavoli! Lavanda e Ron hanno… Insomma…
Non riuscì a formulare il pensiero,
arrossendo al posto della sorella, e pensò che avrebbe potuto immortalarli per
ricattare la sorella al ritorno dei genitori, ma la sua parte buona ebbe il
sopravvento ed andò in cucina, facendo colazione con una dose abbondante di
toast e marmellata.
Si sentiva troppo bene, ed aveva paura che
questa sensazione l’avesse abbandonata al più presto…
Eppure, poteva ammetterlo: era stracotta e
il suo principe azzurro sembrava essere arrivato… Bastava solo non lasciarselo
sfuggire!
****
Guardò l’orologio, e vide che ormai erano
le nove passate. Che senso aveva restare lì, in quel locale, per ancora tanto
tempo? Aveva ragionato fin troppo bene, ci aveva riflettuto ed era giunto ad
un’unica conclusione.
Pagò i quattro caffè che aveva consumato,
non rispose al sorriso smagliante della cameriera che lo aveva adocchiato a
partire dalle quattro e mezza di quella notte, il che la diceva lunga, e uscì,
nell’aria fredda dell’anno appena iniziato. Il gelo si imbatté contro di lui
come un’ondata, eppure parve non sentirlo a causa di quel torpore che lo
invadeva da quella notte, quel bacio affollava ancora la sua mente.
Ed un solo nome sembrava degno di essere
ascoltato…
Hermione,
Hermione,Hermione…
Continuò a vagabondare per le strade di
Londra, dove tutto sembrava silenzioso a causa della nottata insonne passata a
giocare e sparare fuochi d’artificio, quando presso la piazzetta principale
della città una voce familiare lo
chiamò.
“Ehi, Draco!”
Si voltò, e vide dinanzi a sé Harry
Potter, abbastanza sorridente.
“Oh, Harry” lo salutò.
“Anche tu in giro, eh?”
“Beh, si” rispose Draco, che non aveva
alcuna voglia di conversare, ma Harry parve comprenderlo, anzi, sembrò
ricordarsi di qualcosa.
“A proposito” disse, serio ”Ieri ho
parlato con una ragazza, credo tu la conosca, si chiama Hermione…”
Udendo quel nome, Draco arrossì di botto e
sentì il cuore scoppiargli. Harry se ne
accorse, e sorrise. I suoi dubbi erano stati confermati.
“E allora?” chiese Draco, fingendosi duro.
“Draco, sei pur sempre un umano!” lo
scimmiottò il ragazzo, ridendo. “Non è un crimine se provi qualcosa per lei!
Specialmente dopo che ha parlato con il sottoscritto di te…”
Udendo ciò, Draco sorrise
involontariamente, ed un’espressione ebete le si dipinse in volto. Non riuscì a
levarsela di dosso.
“E cosa ti ha detto?” chiese subito, come
implorandolo.
Harry continuò a sorridere, sereno. Già la
sera prima stava dicendo ad Hermione che c’erano vaghe probabilità che il
ragazzo fosse interessato a lei, dopo che arrossiva e sembrava assente quando
si parlava della festa di S. Stefano…
“Che tu le piaci da matti” rispose senza
giri di parole. “E credimi, Draco, è una ragazza d’oro, l’opposto di Lavanda!
Timida, dolce, responsabile, matura… Lo dicono tutti”
Draco annuì, sollevato, e all’improvviso
avvertì il bisogno di sfogarsi.
“Si” iniziò, “Lo immaginavo! Sai, Harry,
ieri l’ho baciata…”
Harry sgranò gli occhi, incredulo.
“Cosa?!”
“Si, non so cosa mi è preso! Non è stato
niente di che, ma non posso far altro che pensarla e desiderare di
incontrarla...” La sua espressione era ancora raddolcita e serena, ed Harry
poté comprenderlo alla perfezione. Anche lui provava quelle emozioni, ora che
si era chiarito con Ginny e le aveva detto che non gli importava il giudizio di
Ron e della sua famiglia, l’avrebbe amata comunque. Stavano di nuovo insieme,
ed a breve l’avrebbe rivista, uscendo per la prima volta allo scoperto dinanzi
al mondo. E, questo pensiero, gli fece venire un’idea. “Draco, scusami un
secondo, devo fare una telefonata!” disse.
Draco annuì e lo vide allontanarsi verso la
cabina telefonica più vicina, peccato che non poté vedere il sorriso da Cupido
che increspava le labbra del ragazzo.
****
“Ma che, Ginny, non se ne parla proprio!”.
Hermione
era nella sua stanza, con la sua migliore amica dinanzi a lei, vestita con un elegante
vestito bianco che risaltava i capelli fiammeggianti. Lavanda e Ron si erano
svegliati da poco, facendo allegramente colazione come se non fossero stati
scoperti sul luogo del delitto da una minorenne.
“Ma perché, Herm?”
“Perchè non mi va di mantenere la
cosiddetta candela!”
“Ma
che, dai, ci saranno anche Luna e Demelza! Dai, senza di te non posso uscire,
Ron si insospettisce…. Ricambierò il favore al più presto!”
Hermione
sembrò fare un’enorme lotta contro sé stessa. Non le andava di uscire, specialmente
dopo che lei e Ginny avevano già parlato, raccontandosi a vicenda gli
avvenimenti della sera prima, ma se serviva per aiutare Ginny…
“Ok”
sospirò, alzandosi “Ma mi devi un enorme favore!”
“Certo!
Certo!” rispose smagliante Ginny.
Il favore lo sto facendo io a te…
Rapidamente,
Hermione indossò una gonna nera fino al ginocchio, con uno spacco laterale, una
camicetta azzurra di raso con le spalline e sopra una giacca, con dei decolté
neri. Rimase i capelli sciolti, dopo averli resi meno crespi con la spuma, e si
truccò lievemente. Era così felice, anche se con la prospettiva di un’imminente
scocciatura, che le andava di vestirsi e sembrare bella il più possibile.
“Che
dici, ho esagerato?” chiese, affacciandosi in salotto dove la stava aspettando
l’amica.
Ginny
sorrise. “Ma sei bellissima!” esclamò, convinta. Si, sembrava davvero una
principessina.
Hermione
sorrise, salutò la sorella e Ron, dicendo che sarebbe uscita con Ginny e uscì
di casa, canticchiando di nuovo, questa volta con l’accompagnamento dell’amica.
****
Draco
ed Harry erano ancora nella piazzetta, continuando a parlare come due vecchi
compari. Non erano mai stati grandi amici, ed ora l’amore li stava unendo… Che
strano! Ogni tanto il moro guardava furtivamente l’orologio, mentre conversavano.
Gli aveva spiegato della difficile relazione tra lui e Ginny, dei loro
problemi, di come tutto si fosse risolto con il tempo.
Poi,
alle dieci e mezzo, ecco che vide in lontananza la sua ragazza ed Hermione.
Draco non vide nulla poiché era di spalle, e, quando ormai mancavano pochi
metri, si girò notando che Harry si stava astenendo dal ridere.
Rimase
fermo, convinto che le sue gambe gli avrebbero ceduto da un momento all’altro
come una femminuccia quando incontrò lo sguardo di Hermione, che, come lui,
sembrava in presa ad uno shock. Di nuovo oro ed argento, ghiaccio e fuoco…
Ginny
si girò, ridendo brevemente, prima di salutare Harry con un bacio, mentre la
sua migliore amica era ancora immobile come una cretina a guardarsi davanti.
“Beh, ora tocca a voi!” disse allegramente
Harry, e senza aggiungere niente se ne
andò, abbracciato a Ginny, lasciandoli lì come due cretini.
Allora
questo era il loro scopo! Farli incontrare! Eppure Hermione non era ancora
pronta nel rivederlo dopo quel momento un pò imbarazzante, e si sentiva a
disagio.
Intorno
a loro, la piazzetta innevata si ergeva nella sua semplicità, stranamente
deserta.
“Ehm,
ti va di sederti?” chiese infine Draco, cercando di non far trapelare la sua
emozione.
Hermione
lo osservò, grata. “Oh, certo!” rispose, e si avviarono verso la panchina meno
bagnata dal gelo e dalla neve.
Si
sedettero, come due bambini alle prese con la prima cotta, e i loro sguardi si
incontrarono di nuovo. Si sorrisero, e per entrambi il mondo sembrava essere
scomparso, il rumore delle auto si era dissolto, il cinguettio degli uccelli
remoto… C’erano solo loro due.
Era
un momento troppo bello per essere vero per Hermione, che avrebbe tanto voluto
stringersi a lui e risentire il sapore delle sue labbra, e aspettò che lui
facesse qualche mossa, rimanendo però delusa.
Vorrei tanto baciarla, ma cosa
penserà di me? Che sono uno che ci prova subito… In effetti è vero, ma con lei
sarà diverso! Deve essere diverso!
“Andiamo
a fare un giro?” chiese Draco.
Hermione
annuì, alzandosi dalla panchina gelida, e si avviarono insieme verso chissà
quale meta, ma fu sorpresa quando Draco la condusse verso la sua auto nera. La
guardò, titubante, prima di salire.
“Dove
ti piacerebbe andare?” le chiese gentilmente, mettendo in moto l’auto.
Hermione
scosse le spalle. “E’ lo stesso!”
“Ok,
allora, ho già in mente un posto!” esclamò il ragazzo, mentre l’auto sfrecciava
per le strade ora un po’ più affollate di Londra, e la radio mandava i pezzi
del momento, accompagnata dalla voce di un certo dj Zeno.
“Tsk!”
lo scimmiottò Draco, rompendo il silenzio, “Dj Zeno! Se li inventano tutti!”
“Lo
conosci?” chiese Hermione, specchiandosi nel vetro del finestrino.
“No,
ma ne ho sentito parlare” rispose il biondo, “E non è poi così bravo come si
crede di essere”.
Hermione
si lasciò sfuggire una risata leggera. “Dai, dici così solo perché ti fa
concorrenza!” dichiarò, mentre il paesaggio dinanzi a loro cambiava; i negozi
erano scomparsi, lasciando il posto ad un’enorme distesa bianca di neve ed
alberi.
“Concorrenza?
A me?” Draco sembrava indignato. “Non ho bisogno dei suoi fan, sono già così
occupato…”
“Ok,
ok!” esclamò Hermione, “Ho capito! Non parliamo di lavoro e nemmeno di scuola…”
“E
di cosa?” chiese Draco, facendo una curva.
“Non
so! Ma dove stiamo andando?”
“Vedrai…”
Poco
dopo, però, ricominciò a nevicare, sempre più insistentemente, dato che non
nevicava da due giorni. Andare avanti, ormai, era impossibile, la neve riempiva
i vetri ogni due secondi e i tergicristalli non riuscivano a toglierla che già
si era ricomposta.
Dopo
un quarto d’ora sembrava fosse iniziata una vera e propria bufera, e Draco fu
costretto ad accostare su una stradina deserta.
“Oh
Dio!” esclamò spaventata Hermione, quando un albero di fronte a loro sembrava
stesse per cadere a causa della forza del vento mischiata alla neve.
“Calma,
Hermione” tentò di rasserenarla Draco, cercando di non farle comprendere che
era spaventato quanto lei.
Faceva
molto freddo, e anche se erano in auto la temperatura si era notevolmente abbassata.
“Come
faremo ora?” esclamò Hermione iper terrorizzata, tremando e notando che,
nonostante fossero solo le dodici meno venti, sembrasse di colpo pomeriggio
inoltrato.
“Non
è niente, non è niente” disse Draco, mettendole una mano sulla spalla. “Massimo
mezz’ora e sarà tutto finito”
Ma
Hermione continuava a tremare a causa del freddo, e lui parve capire. Si
sguardo dietro e con un sospiro di sollievo notò una coperta blu e bianca che
portava spesso con sé in quel periodo, specialmente quando a bordo vi era la
sua nipotina, d’inverno.
“Vieni”
le disse.
Due
minuti dopo, entrambi erano dietro, seduti sul sedile posteriore, avvolti in
quella soffice coperta. Hermione teneva il capo contro la spalla del ragazzo,
che la stringeva a sé con tutta la sua forza, sperando segretamente che quel
momento durasse a lungo. Paura, sentimento… C’era di tutto in quel gesto.
“Draco…”
mormorò lei, sognante, sentendosi all’improvviso al sicuro. Attorcigliò le
braccia attorno al suo collo, rimanendo così.
“Si?”
“Non
mi sembra di essere nel bel mezzo di una bufera, grazie a te” rivelò, mandando
all’aria ogni cautela. Chi se ne importava se scopriva per davvero cosa provava
per lei? Non ci voleva un indovino, poi…
Lui
le baciò lentamente una guancia, cercando di resistere alla tentazione di
baciarla per l’ennesima volta.
“Quei
due ci hanno davvero incastrato” commentò poi la ragazza, ancora stretta a
Draco.
“Ti dispiace?” chiese lui, sorridendo.
Hermione
arrossì, abbassando lo sguardo.
“Decisamente… no”
“Nemmeno
a me,anzi, mi hanno fatto un bel regalo, altrimenti non avrei potuto vederti”.
Dicendo
ciò, sentì l’impulso di darsi mentalmente dello stupido, sembrava uno di quei
film sentimentali che guardava sua madre in tv!
“Beh,
avresti potuto” lo contraddisse Hermione.
“Come?”
“Facendoti
trovare sotto casa mia! Tanto sai dove abito!” rispose, continuando a rispondere
alla stretta.
Si
sentiva particolarmente coraggiosa, come se una forza invisibile le desse il
coraggio, e li comprese che era davvero innamorata, anche se sapeva poco o
niente di quel ragazzo. E la bufera per un istante scomparve dai suoi pensieri.
“Va
bene, allora farò così quando avrò voglia di vederti” rispose Draco,
accarezzandole i capelli e le guancie arrossate.
“E
quando sarà, più o meno?”
“Appena
quest’uscita finirà e tu te ne ritornerai a casa”.
Continua…
Carissimi
lettori! Come va? È inutile che mi scuso per il notevole ritardo, ormai sapete
i vari motivi… L
Cosa
ve ne sembra? A me questo cap è piaciuto particolarmente da scrivere, la
situazione si modifica un po’ in effetti… Fatemi sapere!
Ringrazio
di cuore Coffee14, Gemellina Dolly e Christina Malfoy per le loro
preziosissime recensioni ^^ ma invito anche chi legge a lasciarmi un
commentino, così mi spronate ad aggiornare prima! Vi prego! *me fa gli occhi da
cucciolo indifeso e piagnucolante*
A
presto!
La
vostra milly92.