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Autore: milly92    04/02/2008    5 recensioni
Vi va di fare un piccolo tuffo negli anni '80 e leggere una dolce Draco/Herm AU? Allora questa è la fic che fa per voi! Hermione è una diciassettene londinese che incontra Draco Malfoy ad una festa il 26 dicembre 1984 e da quel momento i loro destini si incroceranno... Ma tante difficoltà li metteranno alla prova, l'ira del Signor Granger in primis...fatemi sapere! Milly92
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Calì Patil, Hermione Granger, Lavanda Brown, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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bufera

Capitolo sette- Bufere sentimentali… e non solo

Per tutta la notte non sognò altro che piccole luci confuse argento ed oro, e la mattina dopo sembrava non avesse dormito affatto. Era andata a dormire alle cinque del mattino e alle otto era già all’impiedi, terribilmente assonnata, sì, ma piena di gioia ed euforia che la facevano sentire la diciassettenne più fortunata del mondo. Si alzò dal letto, iniziando a canticchiare una canzone, e rimase per quelle che le parvero ore ad osservare quel paesaggio innevato fuori la finestra. E pensare che, meno di una settimana prima, aveva compiuto la stessa azione, ma non con la stessa gioia. Alle nove meno un quarto si decise di mettersi un po’ più ordine, così andò in bagno, continuando a cantare sotto la doccia.

Ripensandoci non era successo niente di che, eppure quel semplice bacio l’aveva mandata in extasy, facendole dimenticare l’irritazione provata per il comportamento di Draco solo poche ore prima. 

Si guardò allo specchio, con i capelli bagnati che le incorniciavano il viso, e le sembrò di vedere un’altra Hermione allo specchio, un’Hermione innamorata.

Innamorata, si, che bella parola.

Eppure, il ragazzo aveva dimostrato di essere un bel po’ possessivo…

E chi se ne frega!

Si asciugò i capelli, con una calma quasi irritante, e indossò i suoi amati jeans a vita alta con un maglione azzurro.

Stava per recarsi in cucina quando, passando dinanzi la camera della sorella, vide qualcosa che non quadrava. La porta era semi aperta, quando di solito era sempre aperta, e da un piccolo spazio si vedeva una piccola zazzera rossa tra le candide lenzuola e vicino la chioma bionda della sorella sparsa sui cuscini.

Cavoli! Lavanda e Ron hanno… Insomma…

Non riuscì a formulare il pensiero, arrossendo al posto della sorella, e pensò che avrebbe potuto immortalarli per ricattare la sorella al ritorno dei genitori, ma la sua parte buona ebbe il sopravvento ed andò in cucina, facendo colazione con una dose abbondante di toast e marmellata.

Si sentiva troppo bene, ed aveva paura che questa sensazione l’avesse abbandonata al più presto…

Eppure, poteva ammetterlo: era stracotta e il suo principe azzurro sembrava essere arrivato… Bastava solo non lasciarselo sfuggire!

 

****

Guardò l’orologio, e vide che ormai erano le nove passate. Che senso aveva restare lì, in quel locale, per ancora tanto tempo? Aveva ragionato fin troppo bene, ci aveva riflettuto ed era giunto ad un’unica conclusione.

Pagò i quattro caffè che aveva consumato, non rispose al sorriso smagliante della cameriera che lo aveva adocchiato a partire dalle quattro e mezza di quella notte, il che la diceva lunga, e uscì, nell’aria fredda dell’anno appena iniziato. Il gelo si imbatté contro di lui come un’ondata, eppure parve non sentirlo a causa di quel torpore che lo invadeva da quella notte, quel bacio affollava ancora la sua mente.

Ed un solo nome sembrava degno di essere ascoltato…

Hermione, Hermione,Hermione…

Continuò a vagabondare per le strade di Londra, dove tutto sembrava silenzioso a causa della nottata insonne passata a giocare e sparare fuochi d’artificio, quando presso la piazzetta principale della città  una voce familiare lo chiamò.

“Ehi, Draco!”

Si voltò, e vide dinanzi a sé Harry Potter, abbastanza sorridente.

“Oh, Harry” lo salutò.

“Anche tu in giro, eh?”

“Beh, si” rispose Draco, che non aveva alcuna voglia di conversare, ma Harry parve comprenderlo, anzi, sembrò ricordarsi di qualcosa.

“A proposito” disse, serio ”Ieri ho parlato con una ragazza, credo tu la conosca, si chiama Hermione…”

Udendo quel nome, Draco arrossì di botto e sentì il cuore scoppiargli.  Harry se ne accorse, e sorrise. I suoi dubbi erano stati confermati.

“E allora?” chiese Draco, fingendosi duro.

“Draco, sei pur sempre un umano!” lo scimmiottò il ragazzo, ridendo. “Non è un crimine se provi qualcosa per lei! Specialmente dopo che ha parlato con il sottoscritto di te…”

Udendo ciò, Draco sorrise involontariamente, ed un’espressione ebete le si dipinse in volto. Non riuscì a levarsela di dosso.

“E cosa ti ha detto?” chiese subito, come implorandolo.

Harry continuò a sorridere, sereno. Già la sera prima stava dicendo ad Hermione che c’erano vaghe probabilità che il ragazzo fosse interessato a lei, dopo che arrossiva e sembrava assente quando si parlava della festa di S. Stefano…

“Che tu le piaci da matti” rispose senza giri di parole. “E credimi, Draco, è una ragazza d’oro, l’opposto di Lavanda! Timida, dolce, responsabile, matura… Lo dicono tutti”

Draco annuì, sollevato, e all’improvviso avvertì il bisogno di sfogarsi.

“Si” iniziò, “Lo immaginavo! Sai, Harry, ieri l’ho baciata…”

Harry sgranò gli occhi, incredulo. “Cosa?!”

“Si, non so cosa mi è preso! Non è stato niente di che, ma non posso far altro che pensarla e desiderare di incontrarla...” La sua espressione era ancora raddolcita e serena, ed Harry poté comprenderlo alla perfezione. Anche lui provava quelle emozioni, ora che si era chiarito con Ginny e le aveva detto che non gli importava il giudizio di Ron e della sua famiglia, l’avrebbe amata comunque. Stavano di nuovo insieme, ed a breve l’avrebbe rivista, uscendo per la prima volta allo scoperto dinanzi al mondo. E, questo pensiero, gli fece venire un’idea. “Draco, scusami un secondo, devo fare una telefonata!” disse.

Draco annuì e lo vide allontanarsi verso la cabina telefonica più vicina, peccato che non poté vedere il sorriso da Cupido che increspava le labbra del ragazzo.

 

****

“Ma che, Ginny, non se ne parla proprio!”.

Hermione era nella sua stanza, con la sua migliore amica dinanzi a lei, vestita con un elegante vestito bianco che risaltava i capelli fiammeggianti. Lavanda e Ron si erano svegliati da poco, facendo allegramente colazione come se non fossero stati scoperti sul luogo del delitto da una minorenne.

“Ma perché, Herm?”

“Perchè non mi va di mantenere la cosiddetta candela!”

“Ma che, dai, ci saranno anche Luna e Demelza! Dai, senza di te non posso uscire, Ron si insospettisce…. Ricambierò il favore al più presto!”

Hermione sembrò fare un’enorme lotta contro sé stessa. Non le andava di uscire, specialmente dopo che lei e Ginny avevano già parlato, raccontandosi a vicenda gli avvenimenti della sera prima, ma se serviva per aiutare Ginny…

“Ok” sospirò, alzandosi “Ma mi devi un enorme favore!”

“Certo! Certo!” rispose smagliante Ginny.

Il favore lo sto facendo io a te…

Rapidamente, Hermione indossò una gonna nera fino al ginocchio, con uno spacco laterale, una camicetta azzurra di raso con le spalline e sopra una giacca, con dei decolté neri. Rimase i capelli sciolti, dopo averli resi meno crespi con la spuma, e si truccò lievemente. Era così felice, anche se con la prospettiva di un’imminente scocciatura, che le andava di vestirsi e sembrare bella il più possibile.

“Che dici, ho esagerato?” chiese, affacciandosi in salotto dove la stava aspettando l’amica.

Ginny sorrise. “Ma sei bellissima!” esclamò, convinta. Si, sembrava davvero una principessina.

Hermione sorrise, salutò la sorella e Ron, dicendo che sarebbe uscita con Ginny e uscì di casa, canticchiando di nuovo, questa volta con l’accompagnamento dell’amica.

****

Draco ed Harry erano ancora nella piazzetta, continuando a parlare come due vecchi compari. Non erano mai stati grandi amici, ed ora l’amore li stava unendo… Che strano! Ogni tanto il moro guardava furtivamente l’orologio, mentre conversavano. Gli aveva spiegato della difficile relazione tra lui e Ginny, dei loro problemi, di come tutto si fosse risolto con il tempo.

Poi, alle dieci e mezzo, ecco che vide in lontananza la sua ragazza ed Hermione. Draco non vide nulla poiché era di spalle, e, quando ormai mancavano pochi metri, si girò notando che Harry si stava astenendo dal ridere.

Rimase fermo, convinto che le sue gambe gli avrebbero ceduto da un momento all’altro come una femminuccia quando incontrò lo sguardo di Hermione, che, come lui, sembrava in presa ad uno shock. Di nuovo oro ed argento, ghiaccio e fuoco…

Ginny si girò, ridendo brevemente, prima di salutare Harry con un bacio, mentre la sua migliore amica era ancora immobile come una cretina a guardarsi davanti.

 “Beh, ora tocca a voi!” disse allegramente Harry, e senza aggiungere niente  se ne andò, abbracciato a Ginny, lasciandoli lì come due cretini.

Allora questo era il loro scopo! Farli incontrare! Eppure Hermione non era ancora pronta nel rivederlo dopo quel momento un pò imbarazzante, e si sentiva a disagio.

Intorno a loro, la piazzetta innevata si ergeva nella sua semplicità, stranamente deserta.

“Ehm, ti va di sederti?” chiese infine Draco, cercando di non far trapelare la sua emozione.

Hermione lo osservò, grata. “Oh, certo!” rispose, e si avviarono verso la panchina meno bagnata dal gelo e dalla neve.

Si sedettero, come due bambini alle prese con la prima cotta, e i loro sguardi si incontrarono di nuovo. Si sorrisero, e per entrambi il mondo sembrava essere scomparso, il rumore delle auto si era dissolto, il cinguettio degli uccelli remoto… C’erano solo loro due.

Era un momento troppo bello per essere vero per Hermione, che avrebbe tanto voluto stringersi a lui e risentire il sapore delle sue labbra, e aspettò che lui facesse qualche mossa, rimanendo però delusa.

Vorrei tanto baciarla, ma cosa penserà di me? Che sono uno che ci prova subito… In effetti è vero, ma con lei sarà diverso! Deve essere diverso!

“Andiamo a fare un giro?” chiese Draco.

Hermione annuì, alzandosi dalla panchina gelida, e si avviarono insieme verso chissà quale meta, ma fu sorpresa quando Draco la condusse verso la sua auto nera. La guardò, titubante, prima di salire.

“Dove ti piacerebbe andare?” le chiese gentilmente, mettendo in moto l’auto.

Hermione scosse le spalle. “E’ lo stesso!”

“Ok, allora, ho già in mente un posto!” esclamò il ragazzo, mentre l’auto sfrecciava per le strade ora un po’ più affollate di Londra, e la radio mandava i pezzi del momento, accompagnata dalla voce di un certo dj Zeno.

“Tsk!” lo scimmiottò Draco, rompendo il silenzio, “Dj Zeno! Se li inventano tutti!”

“Lo conosci?” chiese Hermione, specchiandosi nel vetro del finestrino.

“No, ma ne ho sentito parlare” rispose il biondo, “E non è poi così bravo come si crede di essere”.

Hermione si lasciò sfuggire una risata leggera. “Dai, dici così solo perché ti fa concorrenza!” dichiarò, mentre il paesaggio dinanzi a loro cambiava; i negozi erano scomparsi, lasciando il posto ad un’enorme distesa bianca di neve ed alberi.

“Concorrenza? A me?” Draco sembrava indignato. “Non ho bisogno dei suoi fan, sono già così occupato…”

“Ok, ok!” esclamò Hermione, “Ho capito! Non parliamo di lavoro e nemmeno di scuola…”

“E di cosa?” chiese Draco, facendo una curva.

“Non so! Ma dove stiamo andando?”

“Vedrai…”

Poco dopo, però, ricominciò a nevicare, sempre più insistentemente, dato che non nevicava da due giorni. Andare avanti, ormai, era impossibile, la neve riempiva i vetri ogni due secondi e i tergicristalli non riuscivano a toglierla che già si era ricomposta.

Dopo un quarto d’ora sembrava fosse iniziata una vera e propria bufera, e Draco fu costretto ad accostare su una stradina deserta.

“Oh Dio!” esclamò spaventata Hermione, quando un albero di fronte a loro sembrava stesse per cadere a causa della forza del vento mischiata alla neve.

“Calma, Hermione” tentò di rasserenarla Draco, cercando di non farle comprendere che era spaventato quanto lei.

Faceva molto freddo, e anche se erano in auto la temperatura si era notevolmente abbassata.

“Come faremo ora?” esclamò Hermione iper terrorizzata, tremando e notando che, nonostante fossero solo le dodici meno venti, sembrasse di colpo pomeriggio inoltrato. 

“Non è niente, non è niente” disse Draco, mettendole una mano sulla spalla. “Massimo mezz’ora e sarà tutto finito”

Ma Hermione continuava a tremare a causa del freddo, e lui parve capire. Si sguardo dietro e con un sospiro di sollievo notò una coperta blu e bianca che portava spesso con sé in quel periodo, specialmente quando a bordo vi era la sua nipotina, d’inverno.

“Vieni” le disse.

Due minuti dopo, entrambi erano dietro, seduti sul sedile posteriore, avvolti in quella soffice coperta. Hermione teneva il capo contro la spalla del ragazzo, che la stringeva a sé con tutta la sua forza, sperando segretamente che quel momento durasse a lungo. Paura, sentimento… C’era di tutto in quel gesto.

“Draco…” mormorò lei, sognante, sentendosi all’improvviso al sicuro. Attorcigliò le braccia attorno al suo collo, rimanendo così.

“Si?”

“Non mi sembra di essere nel bel mezzo di una bufera, grazie a te” rivelò, mandando all’aria ogni cautela. Chi se ne importava se scopriva per davvero cosa provava per lei? Non ci voleva un indovino, poi…

Lui le baciò lentamente una guancia, cercando di resistere alla tentazione di baciarla per l’ennesima volta.

“Quei due ci hanno davvero incastrato” commentò poi la ragazza, ancora stretta a Draco.

 “Ti dispiace?” chiese lui, sorridendo.

Hermione arrossì, abbassando lo sguardo.  “Decisamente… no”

“Nemmeno a me,anzi, mi hanno fatto un bel regalo, altrimenti non avrei potuto  vederti”.

Dicendo ciò, sentì l’impulso di darsi mentalmente dello stupido, sembrava uno di quei film sentimentali che guardava sua madre in tv!

“Beh, avresti potuto” lo contraddisse Hermione.

“Come?”

“Facendoti trovare sotto casa mia! Tanto sai dove abito!” rispose, continuando a rispondere alla stretta.

Si sentiva particolarmente coraggiosa, come se una forza invisibile le desse il coraggio, e li comprese che era davvero innamorata, anche se sapeva poco o niente di quel ragazzo. E la bufera per un istante scomparve dai suoi pensieri.

“Va bene, allora farò così quando avrò voglia di vederti” rispose Draco, accarezzandole i capelli e le guancie arrossate.

“E quando sarà, più o meno?”

“Appena quest’uscita finirà e tu te ne ritornerai a casa”. 

 

Continua…

Carissimi lettori! Come va? È inutile che mi scuso per il notevole ritardo, ormai sapete i vari motivi… L

Cosa ve ne sembra? A me questo cap è piaciuto particolarmente da scrivere, la situazione si modifica un po’ in effetti… Fatemi sapere!

Ringrazio di cuore Coffee14, Gemellina Dolly e Christina Malfoy per le loro preziosissime recensioni ^^ ma invito anche chi legge a lasciarmi un commentino, così mi spronate ad aggiornare prima! Vi prego! *me fa gli occhi da cucciolo indifeso e piagnucolante*

A presto!

La vostra milly92.

  
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