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Autore: z34    04/02/2008    2 recensioni
Harry viene adottato da Sirius e cresce insieme al figlio dell'uomo, con Remus. Passano gli anni è diventa anche amico di Draco e Blaise...curiosi di sapere cosa accade in seguito? allora leggete^^
Genere: Generale, Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 2

 

Julian sospirò profondamente: non poteva rimanere tutto il giorno chiuso nella stanza,  ma doveva riflettere con calma sull’accaduto, possibilmente senza interruzioni di sorta. L’unica stanza,  in cui gli altri non entravano mai, oltre la sua camera da letto, era la sala dell’Albero, a cui Kreacher  faceva la guardia  strenuamente, non facendoci entrare chiunque considerasse poco degno. Inoltre  nella stanza c’era anche il suo adorato pianoforte, che era preferibile al violino a causa dell’umore nero del ragazzo.

Rialzandosi, prese un bel respiro e uscì sul pianerottolo sperando vivamente di non incontrare nessuno; il fato per una volta fu benevolo e il moro riuscì a salire le scale senza fare incontri indesiderati. Non c’era niente di meglio al mondo che suonare per riordinare le idee o almeno riprendere l’autocontrollo, infatti quando era a scuola Julian passava ore ed ore nella Stanza delle necessità, soprattutto prima di un compito difficile oppure di una partita, in particolar modo se era contro i Grifondoro, e quindi contro Harry.

-Ora non ditemi che non è una cosa grave:sta suonando!-sbottò Pansy come se fosse la cosa più ovvia del mondo

-Già...deve essere molto grave: suona Schubert!-rincarò Draco scuotendo la testa.

-Secondo voi dovremo cercare di scoprire cosa ha visto?-fece Blaise dubbioso.

-Scusate? Ma cosa state blaterando? Da quando Black ha le visioni e che cos’è tutta quella storia del pianoforte?-li interruppe Ron.

- Weasley nessuno ti ha chiamato in causa! E poi Harry dovrebbe avertene parlato...evidentemente non si fida di te!-insinuò beffardamente Draco.

-Perché Ju-Ju suona? Che  cosa è successo?-chiese una voce assonnata alle spalle dei litiganti.

-Perché non mi hai detto che Black è bravo solo perché bara?-domandò infuriato Ron, che nel frattempo aveva collegato la bravura di Julian a scuola solo con le sue doti veggenti.

-Eh? In cosa dovrebbe barare? Draco, aiuto!- Harry, che si era appena svegliato non riusciva a capire il nesso del discorso e guardava l’amico con un’espressione di pura confusione.

-Allora... Julian ha avuto una visione,  non ci ha detto che ha visto,  ma sembrava sconvolto,  per questo suona. Il pezzente non sapeva che la madre di Julian è una veggente, quindi ha scoperto il suo dono solo adesso e credo che pensi che lui usi il suo dono per trovare le soluzioni ai compiti o una cosa simile...-spiegò Draco con voce calma, che non tradiva minimamente l’impulso di vendere Weasley al primo mangiamorte a disposizione.

-Aaah! Julian non bara, Ron: per lui è più divertente non sapere quello che gli succederà, neppure se si tratta della sua carriera scolastica, anche perché non ne ha bisogno... Caspita siamo passati a Mozart! E’ più che grave...-

-Dai almeno non cucina dolci...-lo consolò Blaise con un sorriso.

-I dolci sono solo se sta per morire qualcuno...peccato sono così buoni!-si aggiunse alla conversazione con aria di rammarico Sirius.

-Già e se si chiude nel laboratorio di Pozioni, cosa stava per succedere?-domandò dubbioso Harry

-Arriva sua nonna!-mormorò Remus ridacchiando.

-Giusto!-esclamarono in coro i tre Serpeverde, Harry e Sirius.

-Non è vero! Siamo ingiusti: Julian ci vive nel laboratorio!-si corresse Harry

-Certo! Se non è in biblioteca...-

-O nel campo da Quidditch...-

-O a un appuntamento...-

-O in punizione...-

-Insomma se non vivo la mia vita?-Da un po’ il suono del pianoforte era cessato ma nessuno se ne era accorto perché tutti erano troppo presi dallo scambio di battute.

-Buongiorno fratellone!-esclamò Harry con un sorriso solare stampato sul volto.

-Sai vero di essere un incredibile lecchino?...tu dovevi essere un Serpeverde, te lo dico io!...comunque come stai?-ribattè Julian sorridendo di rimando, attirandosi immancabilmente gli sguardi dei Weasley non abituati al lato premuroso e iperprotettivo del ragazzo, che emergeva chissà come solo in quei sorrisi e in presenza del moro Grifondoro.

-Come dovrei stare secondo te?...in ogni caso meglio di ieri, e del giorno prima o di quello prima ancora...tutto merito della nostra nuova terapia!-lo rassicurò Potter, sapendo perfettamente quanto il ragazzo si preoccupasse per le sue condizioni-Piuttosto perché suonavi?-chiese inquisitorio. Julian temeva quella domanda, perché non sapeva che rispondere, soprattutto considerando che Harry aveva imparato da tempo a riconoscere i suoi stati d’animo, come i suoi due migliori amici solamente seguendo le note o le melodie che suonava.

-Nulla...solo un attacco di panico improvviso...sai quest’anno abbiamo i G.U.F.O, che sono molto importanti per il nostro futuro e così...-le deboli farneticazioni del ragazzo furono interrotte dalla voce scocciata di Ron:

-Come se tu potessi preoccuparti del tuo futuro!...potresti non fare nulla dalla mattina alla sera per tutta la tua vita e i tuoi discendenti avrebbero ancora abbastanza denaro per imitarti ancora per centinaia di generazioni..inoltre potresti comprarti una qualunque carica ministeriale!-

- Harry, siccome, se poso di nuovo il mio sguardo su di lui, finisce male, potresti dirgli che io non sono un qualunque nobile blasonato e che perciò si sente in diritto di avere tutto ciò che desidera solo con un gesto...almeno nella vita seria-La voce di Julian aveva raggiunto un tono gelido, che spaventò persino Harry: il moro odiava sentirsi dire che solo perché era ricco e nobile, poteva avere tutto ciò che voleva, come se lui non si impegnasse mai nemmeno minimamente. In quel momento era meglio portargli via Ron da sotto il naso prima che il rosso si condannasse con le proprie mani.

-Scusa tanto, Ron, ma con questo saresti insinuando che neppure io abbia mai fato niente per guadagnarmi da vivere?- Anche la voce di Sirius aveva raggiunto lo steso tono di quella del figlio, pensandola esattamente come lui.

-N..no..i...io volevo s..solo dir..solo dire c...che...-tentò  di difendersi Ron senza successo.

-Ma che aria allegra che spira...- il professor Piton si era materializzato in cucina, accompagnato da due Auror, di cui Julian non conosceva il nome, di ritorno da una missione per conto dell’Ordine, spezzando l’atmosfera tesa che si era creata nella stanza.

-Buongiorno professore!-lo salutarono in coro i quattro Serpeverde, felici di avere almeno un adulto dalla loro parte ogni tanto.

-Buongiorno ragazzi! Black proprio lei cercavo...-

-Ma dai, Severus! Sul serio? E’ così strano trovarmi qui, visto che è casa mia!-sbottò sarcastico Sirius.

-Intendevo tuo figlio!-gli rispose a tono il professore.

-Come mai mi cercava?-domandò incuriosito il ragazzo, interrompendo le continue frecciatine dei due adulti.

Il professore gli porse un foglio, che Julian prese cominciandolo a leggere con attenzione.

-Non ho tutti gli ingredienti...cinque o sei sono proibiti e si può procurarseli solo a Nocturn Alley...inoltre sembra una cosa complicata ed è sicuramente un preparato oscuro...la belladonna mi convince poco in queste proporzioni... con la polvere di Ruffer, poi, mi convince anche meno! E il tempo di cottura è troppo poco...con un giorno solo i fiori di Etelion non cuociono...scusi professore ma è sicuro che sia giusta?-chiese infine il ragazzo dopo aver fatto un rapidissimo esame della pozione, descritta sul foglio che Piton gli aveva dato, poco convinto di ciò che aveva letto.

-No, è sbagliata!Era solo un esame...-mormorò ghignando il professore: Black poteva avere tutti i difetti del mondo ma non c’era un altro pozionista come lui in tutta la scuola!

-Dovevo immaginarlo!-sbuffò Julian con aria offesa: possibile che Piton si divertisse così tanto a tendergli tutti i tranelli possibili? Che cosa gli aveva fatto di male?

A parte fargli saltare per aria il laboratorio personale e sgraffignarli qualche ingrediente ogni tanto, nulla!

-In ogni caso se non ha niente di meglio da fare, oltre alla Lupica, ne avrei un’altra da assegnarle, signor Black... sempre che lei non sia troppo offeso, naturalmente!-buttò li Piton con un sorrisetto d’intesa verso uno dei suoi allievi preferiti, sicuro che quest’ultimo non avrebbe mai rifiutato.

-Di cosa si tratta?-chiese infatti interessato il ragazzo, felice di avere qualcosa con cui distrarsi dalla visione per un bel po’ di tempo.

-Legga... Pensa di potercela fare?- lo sfidò Piton.

-Certo che ci riuscirò! Non sono mica Paciock io! Anzi mi correggo: Weasley!-  La risposta riempì d’orgoglio il professore: quando dopo lo smistamento Black era finito nella sua casa aveva pensato in tutti i  modo come potersi vendicare dei torti subiti dal padre, ma conoscendolo aveva cominciato ad apprezzarlo, non solo perché mostrava un’indole tipicamente Serpeverde ma anche per le sue varie doti nascoste e soprattutto per la sua attitudine nella materia che insegnava.

-Perfetto!..ha pensato poi al corso di Alchimia, che le aveva proposto di seguire?-fece Piton ricordandosi della conversazione avuta con il ragazzo l’anno precedente.

-Sì...ma non sono sicuro di volerlo seguire! L’Alchimia non mi attira particolarmente...-

-Mi dispiace per lei ma è già iscritto! Il professor Warlock non vede l’ora di poter esaminare personalmente le sue doti!...Sappia signor Black che non le permetterò di sprecare un’occasione simile solo per una sciocca antipatia!-Infatti l’unico motivo per cui Julian non voleva seguire il corso era perché il professore che se ne occupava non lo poteva sopportare: apparentemente senza una causa specifica l’aveva preso di mira sin dal secondo giorno di scuola, punendolo senza motivi validi e riprendendolo continuamente. Inizialmente il ragazzo  aveva pensato, che il padre avesse tormentato anche Warlock da giovani, però era saltato fuori che i due non si conoscevano neppure e lo stesso valeva anche per la madre, quindi l’antipatia era proprio rivolta verso di lui!-Ma quella cosa chiamata libero arbitrio non esiste più?..inoltre se mio padre non firma l’autorizzazione essendo minirenne io non posso partecipare al corso!-concluse Julian sicuro di aver vinto: Sirius non avrebbe mai fatto un favore a Piton, nemmeno in punto di morte!

-Ha già firmato!-esclamò il professore trionfante: aveva battuto Black!

Julian si girò di scatto con un’espressione assassina ad animargli lo sguardo, verso il padre che guardava il soffitto indifferente con un’espressione innocente dipinta sul volto. Sirius sentendosi osservato riportò l’attenzione sul figlio e con una scrollata di spalle spiegò:

-Ha ragione lui! Tu adori l’Alchimia: ne parli fin da quando eri piccolo! Ed è l’unica strada che ti ho mai sentito dire di voler percorrere da grande, quindi non ti permetterò di tiranti indietro...dovessi portatrici io alla lezioni!- Incredibile si erano uniti!Quei due si erano giurati odio eterno!  E quando avevano deciso di fare una tregua? Proprio quando lui contava su quell’odio! La vita era veramente ingiusta! Senza dire un’altra parola prese il foglio che Piton gli porgeva, lesse velocemente e poi uscì dalla stanza con passo impettito e un’espressione sdegnata. Erano solo le undici e la giornata era già rovinata!

-Non ammetterà mai una sconfitta, vero?-fece Piton osservando il ragazzo che se ne andava furente.

-Forse e dico forse dopo due o tre anni di torture...altrimenti no!-ipotizzò Sirius ridacchiando.

-Non lo fa neppure sotto tortura, a un passo dalla morte... anzi diventa anche più testardo!- lo contraddisse funereo Harry, che aveva assistito di persona alla cocciutaggine del fratello.

-Non ho difficoltà nell’immaginarlo! Chissà come sarà contento di sapere che sarà Prefetto, insieme a Draco.- continuò Piton divertito.

-Quello gli farà piacere per davvero: Prefetto uguale ronda uguale spalle coperte per le uscite notturne! Salterà di gioia! Inoltre potrà tormentare i più piccoli ed essere anche giustificato...insomma gli ha fatto un regalo, professore!-lo smentì Draco.

-Non ci aveva pensato!...bè pace ciò che è fatto, è fatto!- mormorò Piton scrollando le spalle.

 

Da un’altra parte dell’Inghilterra, in una sfarzosa camera da letto dall’aria antica un giovane ammirava il suo riflesso nello specchio, muovendo lentamente ogni muscolo, carezzandosi il corpo pallido con la punta delle dita.

-Quanto ho aspettato questo momento! Finalmente ho recuperato la mia giovinezza e tutto per merito suo...-

-Mio signore, sono arrivati!- lo interruppe una voce pigolante ed ossequiosa al tempo stesso.

-Nessuno ti ha ordinato di parlare o entrare, Codaliscia! Sai ha bisogno di una punizione...Crucio!- le urla dell’uomo riempirono la stanza accompagnate dalla fredda risata del giovane moro dagli occhi neri come la pece e altrettanto profondi, capaci di ammagliare chiunque col fuoco che vi bruciava dentro.- Penso basti...di che sto per arrivare. Rivestendosi il ragazzo ripenso a colui al quale doveva il suo nuovo corpo e con un ultimo sorriso maligno sussurrò -Sarai  mio!- . Poi uscì dalla stanza e regalmente scese le scale per andare a dare il benvenuto ai suoi ospiti.

-Noto con piacere che si siete tutti questa volta...-

-Nostro signore!-risposero quelli prostrandosi ai suoi piedi: i suoi fedeli Mangiamorte!

-Ma bando alla ciance..Malfoy seguimi! Dobbiamo parlare di cosa importanti...-ordinò gelido il giovane a uno degli uomini inginocchiati. Una volta che furono soli in un’altra sala insonorizzata, si volto verso il suo interlocutore.

-Lo voglio e tu me lo porterai! Le sue doti non possono essere sprecate per aiutare quegli sporchi babbanofili,  soprattutto Silente. E’ un mago oscuro molto potente, che ha solo bisogno di un valido addestramento per imparare ad usare le sue doti. Portamelo e sarai ricompensato degnamente, ma ti avverto torcigli un solo capello e sarai tu a morire,  dopo tuo figlio, naturalmente. E  ti avverto: saranno due morti molto lunghe e dolorose, in particolare quella di Draco! Sai i miei fedeli hanno bisogno di divertirsi ogni tanto...- concluse prima di scoppiare in un’allegra risata, che fece gelare il sangue nelle vene a Lucius.

-Ve lo porterò, mio signore! Ma io lo conosco bene e non so se si piegherà facilmente a voi: è testardo e orgoglioso...-cercò di farlo ragionare Lucius, sapendo già di non avere speranze e preparandosi alla punizione che lo aspettava.

-Lo conosci bene? In che senso?-domandò il moro con uno sguardo indecifrabile.

-E’ mio nipote, signore, quindi lo vedo spesso.-rispose guardingo il Mangiamorte, non riuscendo a capire dove volesse arrivare il suo padrone.

-Ah! Solo per quello lo conosci...meglio per te! Ora vattene e manda via anche gli altri!-

Nocturn Alley di notte non era propriamente un posto raccomandabile, ma tanto ridotto in quel modo nessuno l’avrebbe potuto riconoscere: la pozione cambia-sesso dava sempre ottimi risultati! Aveva finito di acquistare quello che doveva da un bel po’, però non aveva voglia di tornare a casa, non perché fosse realmente arrabbiato con il padre, che l’aveva iscritto senza il suo consenso al corso di Alchimia, ma solo per fare due passi in tutta tranquillità... una volta che fosse riuscito ad arrivare a Diagon Alley  naturalmente!

Dopo qualche minuto, recuperato il senso dell’orientamento in quel labirinto di stradine fetide e buie fino all’inverosimile, emerse nella più illuminata Diagon Alley, trotterellando verso la gelateria e uscendone con un enorme gelato al cioccolato. Fece appena in tempo a dare la prima leccata che un ragazzo gli si avvicinò

-Cosa ci fa una bella ragazza come te tutta sola a quest’ora?-Julian si trattenne dal scoppiargli a ridere in faccia: a volte era difficile credere che Blaise avesse schiere di ragazze i suoi piedi. Però non era male l’idea di giocare un po’ con l’amico tanto mancavano ancora diverse ore alla fine dell’effetto della pozione.

-Il mio ragazzo mi ha abbandonata qui!-rispose Julian con una vocetta triste sbattendo le lunghe ciglia nere.

-Ma che razza di stupido! Comunque io mi chiamo Blaise...-disse il ragazzo prendendo la mano di Julian tra le sue- Con chi ho l’onore di parlare?- Ecco : ora gli serviva anche un nome alla svelta...

-July!-esclamò Julian infine trionfante.

-Hai un nome splendido...vuoi fare due passi con me?-Gli chiese Blaise sempre sorridendo: quella ragazza era proprio carina, un po’ strana forse, ma carina. Julian accettò con un cenno del capo e cominciò a camminare affianco a Blaise parlando dl più e del meno. La serata passò in fretta ridendo allegramente, inventandosi balle assurde per costruirsi un passato e il moro si scordò completamente della visione e di tutti i problemi che doveva affrontare, ammettendo con se steso che il suo amico ci sapeva proprio fare con le ragazze. Infine quando Blaise fu richiamato da un Piton alquanto frustato, venne il momento dei saluti e il ragazzo riuscì a rubare un bacio a fior di labbra alla ragazza prima di andarsene salutandola allegramente per  lo sguardo basito che lei gli lanciava. Pochi secondi dopo Julian tornò nella sua forma originale sfiorandosi le labbra mentre scuoteva la testa con un sorrisetto strano: usare la pozione per gioco ogni tanto non era una cattiva idea...

-Signor Black ha intenzione di rimanere a fissare il nulla ancora per molto?-la voce astiosa di Piton lo riportò alla realtà allontanandolo dai suoi piani.

-No... arrivo professore! Comunque grazie per averci accompagnato stasera..-Un po’ di sano lecchinaggio non faceva mai male, inoltre pensava davvero che Piton fosse stato fin troppo gentile per i suoi standard ad accompagnarli. Il professore gli rivolse uno sguardo strano, poi riprese a parlare:

-Posso sapere cosa ha oggi? E’ strano: fa quello che le chiedo senza sindacare, non si comporta da bimbetto viziato se qualcuno non fa ciò che lei vuole, mi ringrazia persino! Sta forse per lasciarci?-

-Potrebbe essere...-soppesò pensoso- Ma sinceramente non so cosa io abbia oggi..sono così punto e basta!-“E poi ho avuto una visione in cui uccidevo Harry, magari centra qualcosa?”aggiunse il moro mentalmente.

-Sarà!Ma lei non mi convince...comunque eviti di utilizzare la pozione cambia-sesso, potrebbe finire in guai seri.-Sarebbe stato troppo pretendere che Piton non si accorgesse di quello stratagemma, dopotutto se insegnava pozioni un motivo c’era, no?

-Lo terrò a mente...ma a volte può essere utile. Insomma per me girare tranquillamente a Nocturn Alley potrebbe presentare alcuni spiacevoli inconvenienti non pensa?- domandò Julian, conoscendo già perfettamente la risposta.

-Potrebbe smettere di andarci una volta per tutte...non è un posto che andrebbe frequentato alla sua età.- Il professore sapeva che Black non avrebbe mai fatto quello che gli stava suggerendo perché Nocturn Alley era l’unico posto in tutta l’Inghilterra dove si potessero trovare determinati ingredienti, banditi dai normali mercati perché proibiti o troppo pericolosi da recuperare. Comunque nulla gli impediva di provare a far ragionare il ragazzo o di preoccuparsi per la sua salute.

-E le mie pozioni? L’unica altra alternativa sarebbe il mercato nero e preferirei evitare quel giro, finché mi è possibile.-ribattè immancabilmente il ragazzo.

-Beh... una volta che si capisce come comportarsi non è poi così male, glielo assicuro! Però Nocturn Alley ha tutto un altro fascino, questo glielo concedo.- Purtroppo era giunti a casa e non potevano più continuare la conversazione senza scandalizzare troppo i presenti oppure farsi arrestare dagli Auror presenti, che chiudevano spesso un occhio fingendo di non vedere, ma che non sarebbero rimasti impassibili di fronte ad una confessione in piena regola. Per ovviare anche all’inconveniente della vista, Julian aveva già reso invisibili i vari pacchetti, quindi poterono entrare senza preoccupazioni.

-Era ora che tornaste! Fila subito a dormire, giovanotto, senza obbiezioni! E’ tardissimo!- La calorosa accoglienza della signora Weasley li investì non appena misero piede al di là della porta, suscitando uno sguardo infastidito in Julian, che già assaporava lunghe ore nel suo laboratorio, e uno sorpreso in Piton, che di certo non immaginava che la strega potesse avere tanta famigliarità con il suo allievo da potersi permettere di dargli ordini, cosa concessa solo a Sirius, a Remus e a pochi altri . I ragazzi, che gli avevano preceduti di una buona mezz’ora dovevano già essere stati spediti nello loro camere, ma il moro non aveva la minima intenzione di sottostare agli ordini della donna perciò con una punta di cattiveria nella voce le rispose:

-Io non sono suo figlio, quindi non si permetta di darmi ordini...adesso se permette vado nel mio laboratorio.-A quel tono di voce la signora Weasley sbiancò dalla rabbia: i suoi figli non avrebbero mai osato rispondere ad un adulto in un modo simile. Quel ragazzino insolente non sapeva ancora con chi aveva a che fare!

-Ascoltami bene, Julian, non tollererò la tua insolenza ancora a lungo...-cominciò la strega con voce furente.

-E allora torni a casa sua con tutta la sua famiglia. Nessuno la obbliga a restare! Le assicuro che io personalmente non sentirò la sua mancanza e nemmeno gli altri se è per questo.- Venne immediatamente interrotta dal Serpeverde, che da giorni cercava un pretesto per dire quelle cose. Il professore si accorse che quello era solo un scusa per Julian, ma non volle interromperlo: il ragazzo per agire così doveva avere un buon motivo e poi era divertente vedere la Weasley messa al suo posto ogni tanto. Però se si fossero spinti troppo oltre avrebbe fermato i due litiganti.

-Piccolo ingrato che non sei altro!Io mi spacco la schiena per te ed i tuoi amici e tu osi dirmi queste cose?- sibilò furiosa la donna facendo scoppiare a ridere sarcasticamente Julian.

-Da quando è qui, signora, lei non a mosso un dito, se non per ordinare agli elfi domestici cosa fare, quindi non dica stronzate per favore.- le rispose sprezzante Black, dopo aver smesso di ridere.

CIAF!

Uno schiaffo colpì il viso di Julian, lasciandogli una vistosa impronta sulla guancia destra, ma sorprendentemente il ragazzo,  al professore non sembrò essere animato da intenzioni omicide, purtroppo però questo non voleva dire che Molly fosse salva, anzi semmai il contrario...

Massaggiandosi la guancia offesa, Julian lanciò uno sguardo glaciale alla donna poi disse:

-La verità è difficile da digerire, vero?- Poi senza attendere una risposta si avviò verso una porta nel sottoscala che lo condusse nel laboratorio di pozioni dove intendeva rimanere per almeno tre ore,  prima di decidersi ad andare a dormire.

Era semplicemente furioso: nessuno in tutta la sua vita lo aveva mai preso a schiaffi per punirlo o azzittirlo! Suo padre sarebbe andato su tutte le furie al solo saperlo e di sicuro anche Remus sarebbe stato d’accordo con lui, per questo non avrebbero saputo mai niente dell’accaduto,  per questo Julian non aveva detto nulla a nessuno. Solo il professor Piton aveva assistito alla scena e alla sua poco brillante ritirata, ma aveva dovuto, non aveva potuto permettere che accadesse di nuovo, non in quella situazione almeno, non contro la signora Weasley, che per quanto odiata,  non meritava una tale punizione per un gesto di così poco conto...da ore Julian cercava di calmare il suo furore, senza risultati. Le Ombre, che il gesto di Molly aveva evocato, si agitavano turbinose attorno alla figura del ragazzo oscurandone a tratti la vista, chiedevano qualcuno su cui potersi sfogare, qualcuno da colpire. Quel potere, che da generazioni non riappariva nella casata dei Black, suoi fieri portatori, era la maledizione del ragazzo e doveva restare nascosta il più possibile. Con quello stesso potere aveva già fatto del male e non voleva che la cosa si ripetesse, non voleva più sentire la vita della persona colpita fuoriuscire dal corpo, mentre questo appassiva come un fiore a cui mancava l’acqua. Passarono le ore , i gesti ripetitivi ed attenti necessari per preparare la pozione calmarono Julian a sufficienza.  Le Ombre si ritrassero inappagate e il ragazzo poté concedersi un sorriso vittorioso: aveva resistito! Non sarebbe stato costretto a sopportare lo sguardo di rimprovero e profondamente rammaricato che il fratello gli avrebbe rivolto: Harry poteva essere  fiero di lui questa volta... ma Harry non avrebbe neppure saputo che gli erano scapate un’altra volta.

Stanco per l’impresa appena compiuta si sedette sulla poltrona del laboratorio, tirandosi le ginocchia contro il petto e appoggiandoci sopra la fronte: di certo quello non era proprio il suo periodo fortunato! Se fosse andato avanti così probabilmente si sarebbe fatto ricoverare al San Murgo nel reparto malattie mentali.

Concedendosi un breve sorriso al pensiero di due uomini vestiti di bianco che lo trascinavano via , insensibili alle sue proteste, chiuse gli occhi per un momento e venne sopraffatto dalla stanchezza addormentandosi cullato dal lieve borbottio della pozione.

 

 

Angolino dell'autrice:
Mi dispiace enormemente per avervi fatto aspettare tanto ma ho avuto un sacco di problemi, inoltre ho un'altra storia in corso e vorrei finire quella,perciò le do la precedenza. Non posso promettervi di diventare più puntuale, ma cercherò di esserlo. Comunque spero che mi lasciate un po' più commenti^^Arrivederci alla prossima!
  
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