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Autore: EmiiOsaki    25/07/2013    1 recensioni
Ambientato ai giorni nostri The End è la fantastica reinterpretazione di Sherlock, serie tv della BBC. La protagonista è Samantha, una ragazza americana come tante, che nasconde un misterioso segreto. Ossessionata dalla morte del padre si trasferisce a Londra, per iniziare una nuova vita, tuttavia non sa che proprio lì incontrerà un uomo che gliela sconvolgerà e cambierà per sempre: Sherlock Holmes.
Genere: Avventura, Drammatico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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21 Marzo,

sono già da qualche ora a Londra e invece di abbandonare l'aeroporto, fisso costantemente il quadro orario degli arrivi. Conto i minuti, i secondi ed ogni qualvolta noto che un aereo proveniente dall'America sta per atterrare il mio cuore si ferma, per qualche istante non di più, ma in quegli attimi preziosi e fugaci mi sento morire e tutto il mondo intorno a me scompare. Con il cuore in gola squadro per bene tutti i passeggeri sperando di trovare tra loro Nick, ma è una vana speranza, poichè so benissimo che Nick non tornerà mai più da me. Senza di lui mi sento persa ed è difficile andare avanti. Di solito non devo preoccuparmi di niente, infatti pensa a tutto lui ma adesso...adesso sono in una città sconosciuta, sola e per di più al verde. Devo darmi una mossa o finirò sotto un ponte.  Con questi pensieri per la testa abbandono finalmente la sala d'attesa e mi reco verso l'uscita, dove intravedo un tassista sulla sessantina, che si distingue dagli altri per la sua eleganza; infatti indossa: una camicia bianca, degli elegantissimi pantaloni neri e dei mocassini, ma ciò che attira veramente l'attenzione è il suo cappello, un borsalino bianco e nero, estremamente adeguato anche se un po' fuori moda. Presenta un fisico non troppo robusto e sul suo viso sono chiaramente presenti i segni del tempo. Avvicinandomi vengo colpita dal suo sguardo magnetico e penetrante; ha dei magnifici occhi verdi e i capelli corti, che si intravedono dal cappello, sembrano un po' arruffati e ormai tutti bianchi. Tutto sommato l'uomo sembra innoquo e non credo che mi negherà qualche informazione.

 

-Buongiorno, signore posso chiederle un'informazione?- dico un po' insicura.

 

-Ma certo mademoiselle, dica pure.- Per fortuna esistono ancora dei gentiluomini, ma è sempre meglio non fidarsi.

 

-La ringrazio. Sto cercando un hotel che non sia troppo lontano dal centro. -E, dopo aver buttato un occhio sul portavolgio, aggiungo- Mi acconterei anche di un B&B.-

 

-Mmmh mi faccia pensare... ma certo, l'Experience! Se vuole posso darle un passaggio, oggi non è una buona giornata per i miei affari.- Dice sorridendo

 

-Gliene sarei infinitamente grata, però non posso pagarla, mi dispiace.-

 

-Non si preoccupi sarà un piacere poterla accompagnare. Londra è una città pericolosa ed una fanciulla bella come lei non può andare in giro tutta sola.- Non so se credere alla storia del galantuomo, ma non ho alternative perchè l'Experience dista chilometri da qui e non posso di certo raggiungerlo a piedi.

 

-Grazie ancora.- Dico un po' a malincuore.

 

-Salga pure.-

 

Salita sul taxi noto subito una foto sul cruscotto che raffigura un uomo sui trent'anni, dal portamento direi che si tratta del tassista, una donna, presumibilmente sua moglie, ed un bambino. Tutti e tre ridono, sembrano felici.

 

-Bella, eh? Quella lì è mia moglie, il bambino a destra invece è...-si interrompe per poi continuare qualche minuto dopo- ...era mio figlio.- Dichiara con la voce spezzata. Mi dà le spalle quindi non posso esserne sicura, ma credo stia piangendo. Non so che dire; tuttavia mi sono trovata più volte al suo posto, quindi penso sia meglio dirgli ciò che ho sempre voluto sentirmi dire io.

 

-Non le dirò che mi dispiace. I miei genitori sono morti ed ogni volta che lo dico, tutti cercano di compatirmi, lo odio. L'unica cosa che posso fare è rimanere in silenzio ed unirmi al suo dolore.-

 

Non risponde e il viaggio continua, posso sentire i suoi singhiozzi. Piango anch'io, in silenzio.

 

-Signorina, siamo finalmente arrivati! Ecco l'Experience.- Pronuncia dopo una buona mezz'ora. Il tono è diverso da quello di prima, è più...deciso, forte e sicuro.

 

-La ringrazio.- Asciugo le lacrime e pronuncio quest'ultime parole una volta scesa dall'auto. Non ho nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi.

 

-Ehi, si fermi!.- Urla a squarciagola.

 

-Mi dica.- aggiungo volgendomi di scatto.

 

-Scusi tanto per prima, non ripensavo all'incidente da tanto. Il mio povero cuore è al capolinea, meglio non sforzarlo ulterilmente.- Ha le lacrime agli occhi, ma sorride.

 

-Dovrei essere io a scusarmi, ho trattato la cosa dal mio punto di vista ma è evidente che non la pensiamo tutti allo stesso modo. Adesso però devo proprio andare, addio.- Ricambio il sorriso.

 

-Ci rivedremo, Zammy.-

 

-Zammy? Ehi torni subito qui.- Lo rincorro per una decina di metri ma è troppo tardi, si è dileguato.

 

Torno indietro e finalmente mi ritrovo nella hall dell' Experience. E' un posto un po' squallido, ma al momento è l'unico ch'io possa permettermi. Prenotata la camera, decido di lasciare il mio unico bagaglio lì e di avventurarmi subito in cerca di lavoro. Con quest'idea esco dall'hotel, se così si può definire, e mi dirigo verso un'edicola per comprare un giornale, in cui sicuramente ci sarà qualche annuncio di lavoro. Camminando con passo deciso mi accorgo in che razza di postaccio sono capitata, è senz'altro vicino al centro anche se in effetti sembra di essere su un altro pianeta. Cerco di non dare troppo peso alla cosa e, senza neanche rendermene conto, mi ritrovo davanti all'edicola. Preso il giornale lo spulcio da cima in fondo e ad attirare la mia attenzione è un annuncio a dir poco singolare:

"Cercasi domestica di qualsiasi età purchè sia poco attraente e molto colta. Per info contattare il Dottor. J.Watson"

La paga non è ottima ma la cosa mi incuriosisce molto, senza contare che avrò vitto e alloggio pagati, non potrei desiderare di meglio.

Bene, è deciso: signor Watson ha trovato la sua governante!

 

***

 

E' già sera e guardando fuori dalla finestra ripenso a quell'uomo e alla sua storia a dir poco toccante, così simile alla mia, anche troppo. Al momento sono sicura solo di una cosa: quell'uomo non è chi dice di essere! Solo mio padre mi chiamava "Zammy" e indubbiamente lui lo sapeva. Devo scoprire chi è e cosa diamine vuole da me. Ma, almeno per ora, credo sia meglio scacciar via questi pensieri.

 

Sai, questa città mi fa venir in mente una tua poesia:

 

"La nebbia avvolge ogni cosa, la trasforma, la rende tetra.

Alla sua vista la luce diventa tenebra e gli animi si anneriscono.

Porta via tutto, ma non la speranza in un domani migliore.

Così è anche il mio cuore, arido d'amore e ricco di sogni.

 

Inerme e ferita,

come un involucro vuoto,

viaggio da un mondo all'altro, pur sapendo che tutto ciò

è solo fantasia."

 

Non so se tu sia mai stata a Londra, ma pare proprio che queste parole siano riferite ad essa. E' talmente bella, con tutte quelle luci, la gente e...il Tamigi, vorrei tanto che tu fossi qui con me a goderti questo spettacolo. In questa città si respira tanto amore, cosa che però non fà altro che ricordarmi sempre di più Nick. E' un momento terribile per me, ma so per certo che tu non mi abbandonerai mai.

Ti prego dammene una prova, rispondimi.

 

Con amore, la tua Sam.


 

  
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