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Autore: Thisastro    26/07/2013    0 recensioni
"ma l'uno continua ad influenzare l'altro.
anche se distanti chilometri o anni luce"
ecco la mia vita, questa è la nostra storia.
Mattia, che proprio Mattia non ti chiami, non ti dimenticherò mai, ti aspetterò per sempre... ti amo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo la morte di Chicco, il cuore di Clarissa era diventato impenetrabile, non riusciva più a provare emozioni per niente e nessuno, aveva quasi dimenticato cosa fosse l’amore vero.
Però poi quando l’aveva guardato, e lui aveva sorriso così, il resto del mondo era scomparso, e c’erano solo loro.
Le aveva fatto riscoprire i battiti accelerati, le emozioni forti, il rossore sulle guance, le farfalle nello stomaco, lui l’aveva salvata.
 
Quella notte, nei suoi sogni, Clarissa e Chicco si rincontrarono, e condivisero tutta la notte insieme, a parlare.
Lui le aveva detto che doveva stare tranquilla, che questa vacanza le avrebbe fatto bene, anche se si leggeva una certa vena di tristezza nel suo sguardo e nelle sue parole.
Clarissa gli aveva accarezzato il mento con un’espressione interrogativa.
- Amore mio, tutto bene? Hai un’aria tormentata... .-
Ma Francesco aveva scrollato le spalle e se l’era abbracciata, sussurrando un: “sì, tutt’okay”.
Era stato messo a tacere da una forza maggiore, non poteva dir nulla del loro futuro.
Avrebbe voluto, avrebbe voluto dirle tutto quanto, tutto quello che sarebbe accaduto, ma non lo fece.
Non lo fece perché era stato obbligato al silenzio.
E questo, lo teneva prigioniero nei suoi sensi di colpa.
In realtà sapeva come le cose si sarebbero svolte, ma doveva lasciare che tutto seguisse il suo corso naturale, nonostante qualche cuore si sarebbe spezzato, il suo, prima di tutti.
 
Il mattino seguente, c’è l’ennesima colazione.
Mattia è ancora scoglionato come sempre, Clarissa stavolta decide di alzarsi.
È già giù dalla branda, e sono le otto meno venti, un record.
Il giorno dopo dovrà tornare a scuola, ed oggi era l’ultimo giorno in cui si sarebbe potuta svegliare tardi.
Ma preferisce vestirsi e andare dal suo principe pinguino, perché poi non lo rivedrà più... .
Cammina stretta nel cappotto con questo pensiero che l’affligge.
Come farà senza di lui? Senza vederlo mai più? Si è innamorata di quel ragazzo semplice ma perfetto, non ce la farà senza di lui.
 
Arrivi al tavolo stropicciandoti gli occhi, hai la bestemmia annidata sulle corde vocali.
Tua zia farfuglia qualcosa, è sorpresa di vederti lì così presto, ma tu con un gesto della mano, fai capire che non sei in vena di chiacchiere.
Hai la testa tra le mani, i gomiti sul tavolo.
Sei troppo scoglionata anche tu, avete già una cosa in comune.
Prendi l’iPhone e controlli il tuo profilo.
Solite richieste d’amicizia da sconosciuti, che però accetterai, solita Valeria che ti intasa di mi piace, soliti stati di gente che critica, e di chi critica i criticoni.
Qualche nuovo messaggio, tutto regolare.
Passa il principe pinguino, sempre sorridente annuncia “buongiorno” a tutto il tavolo, e le tue zie sorridono ricambiando.
Sorridi anche tu, sei contenta che a loro piaccia, è un bravo ragazzo, si vede.
Arriva anche tua mamma con tuo fratello, che ti si siede affianco e comincia a parlare a raffica, senza smettere.
Vorresti ficcargli un cornetto in bocca per farlo tacere, ma lo lasci parlare, mentre guardi Mattia.
Perché quando lo guardi, il resto non esiste.
- Clarissa, papà arriverà a momenti, prendigli un succo d’arancia così lo trova già pronto per quando viene.-
No Clarissa, non alzarti!
E invece esegue alla lettera gli ordini, si sente già più attiva.
E poi, averlo visto, ha già reso la giornata più bella, come se lui fosse il caffè dolce ( o amaro per chi lo preferisce ), che tutti vorrebbero trovarsi sul comodino appena aprono gli occhi.
Prende una brocca ed un bicchiere di plastica, pronta a versare.
Fino a qui tutto bene.
 
Torna al tavolo quando Mattia passa di nuovo, annuncia nuovamente “buongiorno” e sorride, sorride anche a te di sfuggita.
Allora lo guardi e mentre ti perdi nella sua bellezza... cadi.
Inciampi in una gamba del tavolo, tua zia ride nel caffè, non riuscendo a contenersi.
Anche l’altra sta morendo dal ridere, ma cerca di farsi forza e di non mostrarlo platealmente.
Chi l’ha messa quella gamba lì? Da quando i tavoli hanno le gambe?
Da quando le persone c’inciampano?
Il succo, che poi si è scoperto fosse tè caldo, si è rovesciato per tutta la tavolata, e tu hai fatto in tempo ad aggrapparti ad una sedia per non andartene di faccia a terra.
Hai paura ad alzare lo sguardo, ma devi farlo, dovrai farlo prima o poi.
Guardi avanti a te, e trovi Mattia.
Mattia è di spalle e sta preparando un altro tavolo, così approfitti per sederti velocemente e per chiudere la testa tra le braccia incrociate sulla tovaglia.
- Non uscirò più di qui!- tua zia ancora ride, cercando di smettere inutilmente.
- Dai, guarda il lato positivo! Non ti ha visto nessuno, e soprattutto, non ti ha visto lui! Pensa se se ne fosse accorto! Ahah.-
No cazzo!, non c’è niente da ridere, è una cosa seria." Pensa.
 
Dopo le risate generali, decidi di fare un altro sforzo per alzarti e prendere il succo, sperando di indovinare per bene stavolta.
Arrivi a quel tavolino con una quantità di brocche smisurata, sbianchi.
Quale sarà quella giusta?
Ne prendi una, sembra essere quella.
Versi il contenuto nel bicchiere e torni al tavolo.
Inciampi anche stavolta, ma almeno riesci a restare in piedi e a non versare la bevanda.
   
 
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