“Chi è?”

“Jane.. papà...” aprì la porta, lo vidi dopo tre anni. Aveva la gobba, si reggeva ad un bastone nella mano destra e portava una barba bianca curata come il taglio di capelli, non aveva ancora cambiato i gusti... notai le numerose rughe e una lacrima scendergli per la guancia finendo tra la barba. Continuai ad osservarlo... la sua solita camicia bianca e i suoi pantaloni larghi da lavoro... anche se oramai credo sia finito in pensione... Restai rigida.

“Jane, piccola mia...” evitai il suo abbraccio.

“Lasciami...”
“Lui è il nonno?” sentii Giaguard.

“Non. Chiamarlo. Così.”

“Mamma scusami... non lo chiamo più così...”

“Va bene... vieni in braccio su...” Lo feci salire e appoggiò la testa sulla mia spalla dopo avermi circondato il collo con le sue braccia.

“Jane...”

“Lui è la ragione per cui non mi hai trovato a casa...”

“Di chi è?”

“Zayn.”

“COSA!? GLI AVEVO DETTO CHE NON DOVEVA TOCCARTI!”

“CALMATI L'HO VOLUTO IO. LO AMO. QUANTO MAMMA AMAVA TE!”

“Jane...”
“E' mussulmano come lui e vedi di non alzare la voce papà perchè faccio quello che ti ho detto tempo fa.”

“Ok rilassati.”

“Non mi rilasso. Tu non dovevi fare niente... non mi hai trovato perchè pensavo che avresti reagito così nel sapere di Giaguard.”

“Giaguard? Solo perchè quel mostro si chiama Jawaad? Ti sei fumata il cervello?”

“Mamma ho paura...”

“Calmo piccolo... calmo... ti amo io e anche papà... ora calmo...”

“Jane. Non puoi amarlo dopo quello che ti ha fatto.”

“ L'ho voluto io. Come ho voluto tenere Giaguard. Ora mettiti l'anima in pace. Non capisci? Questa battaglia l'hai persa quella sera in cui gli hai fatto del male.. in cui l'hai ridotto così.” presi la foto e gliela feci vedere. C'era Zayn a terra e mio padre che gli tirava calci allo stomaco, in una pozza di sangue. Avevo voluto denunciarlo ma poi non lo avevo più fatto.

“Avrei voluto avere il coraggio di denunciarti. Ma sei mio padre quindi...”

“Jane...”

“Tu ora per me non sei niente... non voglio più saperne di te, lui e Giaguard sono la mia vita ora. Tu non puoi minacciarlo. Perchè non sono più tua ma sua. Se non ti sta bene puoi anche andare all'inferno ok!?”

“Jane...”

“Ascolta. Tu per anni mi hai trattato male... per anni mi hai urlato addosso e picchiato... tu non sai cosa provavo... non mi capivi. Mamma mi capiva.”

“JANE! ASCOLTAMI PER L'AMORE DI DIO!”

“Cosa.”
“Mi dispiace se ti ho fatto male.”

“NON TI DISPIACE PERCHE' ZAYN QUANDO MI HA DISTRUTTO LA VITA POI HA RIMEDIATO. TU NON L'HAI FATTO!”

“Jane...”

“NON FARTI PIU' SENTIRE, NON VOGLIAMO SAPERNE NIENTE DI TE. SEI UN MOSTRO. ADDIO!” urlai, girai e tornai sui miei passi correndo, arrivai alla macchina, vidi Zayn preoccupato, misi a sedere dietro Giaguard e mi sistemai anche io con lui nei sedili posteriori, Zayn mi fissava.

“Parti, Zayn parti...”

“Jane...”

“Parti... a Giaguard penso io...”

Accese il motore e partimmo, guardai Giaguard.

“Piccolo... calmati...”

“Mamma chi era?”

“Nessuno di importante piccolo mio... calmati e dormi ora...”

“Va bene... ti amo mamma...”

“Anche io ti amo... vi amo tutti e due...”

Si addormentò sulle mie gambe e sorrisi.

“Andiamo dove?” chiesi.

“A farci vedere in pubblico. Come hanno detto Simon e Paul...”

“Va bene...”

“Ti amo.”

“Anche io Zayn...”

Iniziai ad accarezzare la piccola cresta nera di Giagghy sorridendo e guardandolo dormire.

“Siete identici in tutto...”

“Beh è pur sempre mio figlio...”

“Nostro figlio...”

Tutta questa scena è ridicola.

Oh ma sei ancora tu? Che caspiterina vuoi ora! Ti odio.

Odi te stessa? Oh bene!

Vattene.

Ricordati che la tua coscienza non se ne andrà da te.

Sta zitta per lo meno... Sì mi odio. Ho ferito la gente...

Lo sapevo.

Grazie ciao.

Mi scese una lacrima che asciugai e sospirai.

“Tutto bene?”

“Sì...”

“Jane...”

“Sto bene. Tranquillo ok?”

“Hai perso tuo padre è ovvio che tu non stai bene... comunque se non mi vuoi dire niente va bene...”

“Non è importante... andiamo...”

“Calmati...”

Il resto del viaggio rimanemmo zitti tutti e due, io riempivo Giaguard di coccole e Zayn teneva lo sguardo fisso verso la strada.

“Jane, siamo arrivati.” Giaguard si svegliò.

“Andiamo.” uscimmo dalla macchina e prendemmo Giaguard in braccio, lo prese lui sorridendomi.

“Mi dispiace per prima...”

“Tranquilla piccola.” mi prese per mano.

“Ti amo...”

“Anche io...”

Sorridemmo e ci baciammo, trovammo molti flash. Sorridevamo e camminavamo per le strade di Londra, guardai il cielo mentre Zayn mi stringeva la mano. Entrammo in sala di registrazione.

Giaguard scese da Zayn e andò da Josh velocemente.

“Suoniamo insieme?”

“Va bene nanetto, salta sulle mie gambe.”

“Sììììììììì!”

Salì sulle sue gambe e iniziarono a suonare la batteria, io sorrisi.

“Ti amo.”
“Anche io.”

Lo baciai alzandomi in punta di piedi. Mise le mani sui miei fianchi. Mi staccai.

“Non qui... a casa...” lo guardai negli occhi.

“Piccola...”

“Non importa tranquillo...”

“Va bene..”

Lo baciai sulla guancia e andai a registrare gli ultimi brani. Appena finii andai nell'altra sala e mi diressi verso Zayn e i ragazzi, vidi che giocavano a calcio con Giaguard e sorrisi guardandoli, si stavano divertendo e sembravano dei bambini dell'età del mio piccolo principe ma semplicemente più alti.

Preferisce loro che te non capisci?

Perchè tu non capisci che non mi importa cosa pensi?

Perchè non capisci che più diventi irascibile più Zayn avrà l'intenzione di lasciarti sola di nuovo ma senza Giaguard?

Non lo farebbe mai.

Lo farà. Sta passando tempo con lui e quindi si affezionerà ma tu non stai sempre con loro e finirà per pensare che non sei una buona madre per Giaguard e te lo porterà via!

Smettila vattene fuori dal mio cervello e non farti sentire.

Appena ti lascia ti urlo un “te lo avevo detto!” Ciao.

Iniziai a piangere e Giaguard mi salì in braccio per asciugarmi la faccia.

“Che hai mamma?”

“Non è nulla. Sto bene.”

“Mamma davvero?”

“Sì tranquillo. Va a giocare con i ragazzi e papà... digli che torno a casa...”

“Va bene mamma, ci vediamo a casa... ti voglio bene...” lo feci scendere e lo baciai sulla fronte.

“Ciao, di a papà che lo amo ok?”

“Sì..”

Me ne andai, tornando a casa vidi un ragazzo che mi fermò, mi abbracciò, non cappii.

“Scusami ti prego piccola...”
Riconobbi la voce.

“Justin vattene...”

“No perdonami prima... è che... che mi sono comportato da idiota prima... scusami...”

“...” abbassai la testa.

“Jane?”

“Non lo so...”

“Farò di tutto per farmi perdonare...”

“Fa quello che vuoi. Non dipendi da me...”

“Va bene ma tu mi perdonerai... promesso. Riuscirò a farti cambiare idea su di me.”

“Va bene provaci. Ciao.” lo baciai sulla guancia e me ne andai per la mia strada tornando a casa.

Iniziai a preparare la cena, suonarono il campanello. Pulii le mani e andai ad aprire, vidi un taxi andare via e abbassai la testa, trovai un pacco con un biglietto. Lessi.

“Ciao piccola dolce Jane, sono un ragazzo che avrai dimenticato da tempo oramai... Sai, pensavo... metti quello che trovi in questo pacco e vediamoci alle 21 al parco, devi essere sola... ci vediamo piccola, un bacio.”

Presi il pacco ed entrai in casa. Mi suonò il telefono. Risposi.

“Pronto?”

“Sono Zayn... amore io e Giaguard stiamo dai ragazzi a mangiare... ci vediamo stasera a casa, ti amo tanto.”
“Va bene, a stasera, ti amo anche io...”

Attaccò e io spensi i fornelli andai in camera e aprii il pacco, trovai un abito con delle scarpe e il profumo di Justin http://www.polyvore.com/cgi/set?id=91041381&.locale=it . Mi vestii e andai al parco, vidi un ragazzo che si avvicinava, Mike... lui alle superiori ci provava con me ma non volevo nessuno che non fosse Zayn e lo rifiutavo sempre.

Saaaaalve... :'3 ehm... uhm...  ho continuato ora non avevo molte idee.. spero in vostre recensioni :) alla prossima! (sono breve ma ho sonno)