Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: _Sam    26/07/2013    8 recensioni
Perché Niall aveva fatto in modo fosse così. Aveva costruito un ponte sopra il suo fiume,per far sì che nessuno lo notasse o considerasse, voleva solo lo sorvolassero lasciandolo chiuso in sé stesso, c'èra un ponte sopra il suo fiume,per far sì che nessuno ci affogasse, dovendo subirsi le sue stesse paranoie, ci aveva messo troppo a costruirlo e non avrebbe permesso a nessuno di distruggerlo
----------------------------------------------------------------

«E perché?» chiese Harry, con lo stesso tono di un bambino incosciente del senso della vita.
Già, perché?!
«Sono impegnato»
«A fare cosa?»
«I cazzi miei»
«Che schifo»
Niall si alzò, non voleva sentire il discorso che, sicuramente, Harry aveva già preparato; quel ragazzo era sempre pronto a tutto, e, infatti, era anche consapevole di quel gesto.
«Vai via?»
Niall lo guardò ironico.
«E se ti dicessi che viene anche Freccetta Fighetta?» Gli chiese con malizia per poi continuare «Preferiresti farti i cazzi tuoi, o lei?» Lo sguardo di Harry, ora, emanava una esaltate sfida.
«Si chiama Arrow» Era l'unica cosa d'illogico che trovò in quella breve ma diretta frase di Harry.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Revolution




十一
Undici

 

e pensò a Sam che non parlava per paura di quella sensazione, pensò al suo amico che di fronte a lui non parlò, ma sentì pizzicare lo stesso.
[Bio]

 





Ci sono tante cose che nessuno sa di me.
Tipo che ho paura della velocità e di come i treni non sbandino dai binari malgrado piova.
Ho paura di non poter essere libero,me stesso. Mi inquietano gli sguardi degli altri e di come ognuno di noi abbia pensieri propri,l'essere giudicato male e il non fare niente per evitarlo.
Ho voglia di rivoluzione.Per un ventenne come me è difficile. Tutto per me è complicato, inquietante.
C'è, che si crede faccia paura solo ciò che sappiamo fa paura, ma ci sono tantissime altre cose, un mucchio di emozioni e sensazioni, che ci impauriscono proprio perché non ne capiamo il senso e non le abbiamo vissute a fondo. Ci fa paura perdere ciò che non abbiamo avuto la possibilità di vivere.
Ho paura di ciò che non ho. Ho paura di me, perché mi sono perso e non mi ritrovo. Chi sono?! Ho paura di scoprirmi, potrei cercare e cercare ma poi, che trovo? Dove sono? Come sono? Chi sono? Non ho carattere, l'ho perso. Ho paura, perché non mi sono vissuto, lo so. Tutti i bambini avevano il rosso e i brillantini che coprivano tutte le loro incertezze. E io? Dove sono i miei brillantini? E allora, forse, non sono nemmeno il Viva la vida dei Coldplay, perché, anche se non compare, un senso ce l'ha il mio si è sciolto con la miriade di cose inutili presenti in questo mondo. Viva la vida è l'inizio di un grande successo, il mio non avrà né un inizio né una fine.
Il mondo è grande e di cose inutili ce ne sono, ma perché? Perché devo cercare? Perché non lascio che mi cerchi da solo? Se mi voglio farò quello che è giusto per me, e allora il mio senso ritornerà vivo, unico, amalgamato con ciò che c'è di più bello in questo mondo. E allora non avrò più paura.  
 
Giorno 6.
Cose che nessuno sa
 

 
 




«Ho voglia di baciarti» Niall alzò lo sguardo dai suoi fogli e la guardò alzando le sopraciglia.
«Come?»
Arrow portò i capelli in alto come a volerli raccogliere, ma poi li fece ricadere con un sospiro «Hai sentito bene.»
Niall si voltò con il busto verso di lei e cercò di capire le sue intenzioni.
«Allora?» chiese insistente Arrow «Posso?»
Niall spalancò nuovamente gli occhi «Ma cosa?»
Lei incrociò le braccia diventando improvvisamente frustrata «Baciarti!» urlò facendo riecheggiare la sua voce, che s'insinuò nelle miriadi di pagine che sentivano tutto ma non dicevano mai niente.
«E perché mai?» Niall cercò di nascondere il suo disagio in una strana e imprevedibile situazione, qual era quella.
«Perché ne ho voglia» Arrow unì nuovamente i capelli e questa volta li raccolse in una lunga coda di cavallo.
«Ma…» Niall si zittì.
 Quella era una situazione assurda, per non dire ridicola, e Niall glielo voleva dire, voleva farle capire che non poteva comportarsi così, sembrava stupida, eppure lei era seria, quei comportamenti su di lei assumevano un altro significato.
E fu quando Arrow poggiò le sue labbra nella sua guancia sinistra che Niall si accorse che lui non aveva nessun potere sugli altri.
Lui la gente così la odiava, come Zayn che lo chiamava amico o Harry che in un normalissimo mercoledì d'Ottobre venne a raccontargli la sua vita, quando di lui non sapeva nemmeno il nome. Chi prendeva la sua confidenza così alla leggera lo odiava. Odiava quel comportamento, eppure non aveva mai fatto niente per impedirlo, perché lui non aveva potere e non ne aveva nemmeno su Arrow.
Era diverso, ora era diverso, perché a lui Harry non piaceva, perché comunque sia aveva imparato a conviverci, Arrow era diversa, a lui piaceva, e come si possono rifiutare le cose belle? Non piace sempre ciò che è giusto, e sei lei lo fosse o meno, in quell'attimo per Niall non fu importante, non aveva nessun potere su di lei; e se un giorno avrebbe deciso di rompere il suo ponte, Niall non avrebbe fatto niente, anche se non sarebbe stato giusto; perché a lui piaceva, e ora doveva solo sperare che lei fosse la giusta freccia da seguire.
Ma le frecce, si possono seguire?  
 «Come supponevo.» Arrow arricciò le labbra
«Cosa?» chiese Niall
«Le tue guance sono in assoluto le peggiori,è inverno, da quanto non ti spalmi una crema?» 
Niall spalancò di poco la bocca deluso come a voler dire "ma come?"
Arrow,nel vederlo così, scoppiò a ridere lasciandolo folgorato. La sua risata aveva un tono caldo sonoro e continuo, si smorzava un attimo, poi ricominciava, e quel pomeriggio Niall se la custodì, intenzionato a non condividerla con nessuno.
Arrow si voltò spegnendo la sua risata in maniera radicale ed estrasse dalla sua borsa di pelle marrone un barattolo circolare di crema.
«Tranquillo» sussurrò «Era proprio quello che volevo»
Niall la guardò confuso, ma lei non ribatté niente, aprì la sua crema e gliela mise a chiazzate nel viso.
Lui poté sentire il peso fresco della miscela sul suo viso e la fronte corrugata di Arrow che iniziò a spalmargliela con un notevole impegno. Niall stette in silenzio, riuscì a sentire i piegamenti delle impronte digitali di lei che si spargevano per tutto il suo viso, e già sapeva che avrebbero lasciato il loro segno, per sempre.
«Da grande» cominciò «Voglio fare la spalmatrice di creme idratanti» Poi gliene mise un po' nella fronte «Ma tu sarai il mio unico cliente» gli massaggiò nuovamente le guance «E visto che sei tu, e solo perché sei tu, ti farò il servizio gratis» Finì sorridendo soddisfatta  chiudendo il suo barattolo.
«E cosa ci guadagnerai?» chiese Niall, parzialmente deluso quando Arrow tolse le sue mani dal suo viso.
Lei non rispose, si limitò ad incurvare i lati delle labbra, in un sorriso chiuso.
«E' un segreto» Disse poi «Non un segreto carino, un segreto bellissimo, e quelli bellissimi non si possono dire»
Niall sorrise un poco, o almeno ci provò, la crema bruciava, bruciava tanto che le guance andarono a fuoco, e in un primo momento non seppe se fosse davvero la crema idratante a contatto con la sua pelle screpolata o l''avere Arrow accanto.
Poi decise che, forse, erano entrambe le cose.  
 
 
 


Fu la prima volta che Harry entrò in casa sua.
«Mi sa che non le piaccio» sussurrò a Niall continuando a sorridere a Sam che disegnava sul tavolo del salone «Eppure, io piaccio ai bambini»
Lui sospirò «Chissà, avrà fiutato la tua stupidaggine e ha preferito starti alla larga»
Harry gli diede una pacca «Ehi!» esclamò offeso.
Niall alzò le spalle «Come si puo dimenticare le chiavi di casa dentro casa, Quando il tuo coinquilino è dall'altra parte del mondo?!» Niall rise «E questo,ovviamente, non è da stupidi» concluse sarcastico.  
Harry infilò i palmi delle mani fra le cosce stringendoli. «Le dimentico spesso, a tal punto che è diventato normale, ero abituato con Zayn a casa, non è colpa mia»
Niall voltò lo sguardo verso sua sorella e parve capire il suo disagio dovuto a una profonda timidezza di fronte ad un ragazzo che, a quanto pareva, non le ispirava la stessa spontanea avuta con Arrow.  
«Sam lui è Harry» glielo aveva già detto durante cena, ma lo ripetè ugualmente.
Lei alzò lo sguardo incurvò di poco le labbra davanti al grosso sorriso che Harry le porse, la inquietava quella gigante bocca.
«Dai vieni qui» la incitò Niall e lei ubbidì salendo sulle sue gambe senza smettere di guardare l'amico seduto accanto
«Tuo fratello è buono?» le chiese Harry cercando di essere simpatico.
Annuì
«Ed è bello?»
Annuì e rise guardando Niall come per dirgli che era molto di più.
Harry quasi si commosse, per quel poco che gli bastava per intenerirlo.
«E cosa ti fa di bello?»
Mi suona la chitarra.  
Harry non capì, e quasi si vergognò della sua reazione confusa. Sam si alzò saltò fino al piano superiore e ne scese con una chitarra alta quando lei che teneva accuratamente con entrambi le mani.
Niall la sgridò con lo sguardo ma lei non ci fece conto, l'orgoglio per suo fratello era così grande che voleva dimostrare quanto lui valesse di fronte ad Harry, come se lui Niall non lo conoscesse.
Suonalo supplicò
«Un'altra volta» Era diventato improvvisamente turbato.
«E dai Niall! Voglio ascoltarti pure io» Cercò di convincerlo.
«Non ne ho voglia, suono quando lo voglio, quando sarà il momento ti farò sentire» Niall prese la sua chitarra, tenendo per mano Sam che guardò Harry dispiaciuta.
Salutarono il padre che era in cucina a finire le ultime faccende. Harry lo ringraziò per la cena e in tre salirono nelle rispettive camere, Harry nella camera di Niall nel letto superiore, mentre lui nel suo solito letto.
«Niall…» lo richiamò quando ormai entrambi erano sotto le coperte.
«Dimmi»
«Perché sente ma non parla?» La voce di Harry era assonnata e quasi li fece senso parlare con qualcuno che non vedeva, sembrava di dialogare con il buio e la cosa gli fece un bizzarro effetto.
«É balbuziente»
Harry non aggiunse altro, seguirono lunghi minuti di silenzio, e Niall credette stesse dormendo.
«Buonanotte» sussurrò ad un buio temporaneo ed illusorio.
Poi sbadigliò, si rigirò cambiando posizione, e gli occhi si annebbiarono.
 
 
[…]
 
 
«Posso spiegarti» Harry era diventato rosso dalla vergogna.
E Niall si sentì tradito.
Sei apatico e la cosa più deprimente è che hai pure il coraggio di dire che la tua vita ti piace.
Harry gli aveva detto così, sì, lo aveva trascinato in quella sottospecie di gioco. Aveva detto.  Hai paura di te, di ciò che sei, e se non lo vuoi confidare a me o a qualunque altra persona, parlane con te stesso, riflettici, è questo il mio scopo, non ho detto che sei depresso o malato. Devi solo essere coraggioso, tutto qui.
E aveva ragione, aveva tremendamente ragione, fin dall'inizio e ora lo aveva capito pure Niall.
Harry lo aveva aiutato, e questo Niall lo sapeva da sempre non lo aveva mai ammesso ma lo sapeva, non era stupido.
Gli aveva detto.«Come sei profondo Niall»  e lui aveva ribattuto
«No, tu sei profondo. Un profondo buco di merda» come aveva potuto dirgli così quando ancora non lo aveva tradito?
 «visto che devi sempre pensare alle tue cazzate da pseudo psicologo, allora me ne vado io, almeno capirai che voglio davvero non avere a che fare con te»
Harry lo aveva seguito.
«Come fai a volermi bene? Come fai a rimanere malgrado io ti sproni ad andartene?Come fai a dire che sono divertente?»
Avevano saltato le lezioni,insieme.
«Ricercare il meglio delle persone, con te è complicato,  è tutto più interessante e affascinante, sembra non avere una fine, e più il gioco si fa lungo più è divertente e fidati, sotto il mio punto di vista, tu sei la persona più divertente al mondo»
Era stato speranza.
Quell'improvvisa importanza di Harry che prese il soppravvento in Niall quella notte, rese tutto piu tragico. Si sorprese che ha tradirlo fosse stato lui, Harry e non lui, Niall. Perché lui si fidava del suo amico, Harry gli aveva detto che sarebbero andati a Boston a vedere la partita di basket, anche se non ci credeva, ci sperava. Niall non era stato il migliore, per la maggior parte dei casi non lo aveva ritenuto importante, anzi, lo infastidiva, ma non lo aveva tradito. Niall con Harry era stato leale. Niall ci teneva a ciò che aveva scritto, a ciò che Harry gli aveva fatto scrivere.
Ma lui non aveva potere. Aveva cercato di opporsi ma non era servito a niente. Come Arrow che lo bacia, come Zayn che lo chiama amico, come Harry che dorme nudo accanto a lui. Anzi. Come Harry che di notte legge i suoi "giorni" .
E per un attimo, quando ci pensò bene, l'importanza di Harry crollò, perché la fiducia si guadagna con piccoli gesti e con altrettanti piccoli si spezza.
«Quando ho scoperto che per questo hanno non avrei studiato psicologia, ero piuttosto deluso, e quando sono entrato in mensa e ti ho visto, credimi, i tuoi modi di fare mi hanno sorpreso, volevo scoprirti, studiarti, non so cosa mi abbia indotto a 'venire', sarà sicuramente stata la voglia di dimostrare che di psiche umana qualcosa ne capisco, e che l'esame non meritavo di bocciarlo»
«Quindi, mi usi come allenamento al prossimo esame d'ammissione?»
«Certo che no, Niall! Io ti voglio bene, lo sai»
Era una bugia. Forse era una bugia.
Divenne furioso. Con Harry. Con se stesso, forse non si faceva rispettare abbastanza, si lasciava strascinare e seguiva gli altri.
Era stufo, voleva decidere lui per una volta, perché tutto ciò che aveva fatto nell'ultimo mese non l'aveva scelto lui, a partire da Harry, non lo aveva deciso lui, non aveva deciso di scrivere quelle merdate, non aveva deciso d'avere Arrow con sé a lavoro,non aveva deciso di saltare le lezioni,non aveva deciso d'andare alla festa di Zayn. Era sempre stato condizionato da qualcosa. Pensò che se avesse incontrato persone differenti nel corso della sua vita, non sarebbe stato così, e purtroppo lui non le aveva decise.
Pensò ad Arrow, alla sua voglia che non voleva mostrare a nessuno, all'assurdità e il complesso significato della sua ostilità. Non si decide a cosa tenere, e Niall non aveva deciso di tenere ai suoi fogli, come Arrow non aveva deciso di tenere alla sua voglia.  
E Harry aveva letto ciò che aveva scritto prima che lo decidesse lui, un po' come con Arrow, solo che a differenza, Harry lo aveva fatto volontariamente.
Harry gli aveva fatto scrivere la sua vita, quando lui di vita non ne aveva e ora che l'aveva trovata, lui gliela aveva letta, senza il suo permesso.
L'ira era troppa per urlare contro ad Harry, poi suo padre e Sam dormivano a pochi passi da lui. Non fece in tempo a pensarlo che accartocciò i numerosi  fogli con la sua calligrafia incerta e alzò Harry dalla sedia, non troppo forte, non voleva fargli male.
«Sei stato un bugiardo, Harry!» urlò, perché l'ira era anche troppa per contenerla.
«Avevi detto che se non volevo confidarlo con te e con gli altri dovevo rifletterci con me stesso, tu non sei me stesso Harry!» Voleva decidere lui, questa volta avrebbe deciso lui. Lo spinse con la schiena al muro e vide Harry prendere fiato.
«Cosa vuoi da me?» lo strattono «Sei falso!Avevi detto che volevi studiarmi, è vero? Non stavi scherzando, vero?Sei venuto da me solo per te, è ipocrita Harry!Sei ipocrita!» poi lo guardò, ma Harry aveva lo sguardo basso, e forse era meglio così, perché avrebbe visto l'intera delusione che dipingeva il volto di Niall.
 «Vuoi solo passare il tuo esame di psicologia, quella merda!» poi si calmò perché era stremato, perché se urlava, suo padre si sarebbe spaventato «Tu eri così perfetto Harry, cazzo, io…» esitò portando una mano fra i capelli, poi lo disse perché, adesso, stava decidendo lui «io ti prendevo come esempio. Non è giusto che tu non abbia rispetto per me, non è giusto. Tu non faresti così non ne avresti il coraggio, tu capisci tutto Harry, e sapevi che per me valeva tanto, lo sapevi, tu sai sempre tutto» Poi Niall lo scosse perché sembrava che le sue parole non avessero nessun effetto sul ragazzo. «Lo avevi detto tu Harry, me lo avevi detto, avevi detto che secondo te io mi fidavo, mi sentivo sicuro, ero libero e spontaneo, lo sapevi, Harry non fare finta» Poi si zittì perché non aveva altro da dire e perché iniziava a sentirsi un idiota, come se stesse sbraitando per qualcosa di inutile, poi pensò alla voglia a forma di nuvola di Arrow e dentro immaginò lei con l'apparecchio e i capelli fuoco. Pensò alla sua voglia, e in confronto, ciò che Harry aveva letto, era molto più importante, quello che lui chiamava i fogli,ora che ci pensava, era una piccola cosa che aveva deciso lui, forse l'unica. Era per quello che ci teneva tanto, perché era sua a tutti gli effetti.
Sospirò e Harry alzò lo sguardo, pugnalandolo con i suoi occhi gonfi e rossi di dolore, poi chiuse le palpebre e fece cadere due lacrime che, immaginò, gli pizzicarono il viso, e pensò a Sam che non parlava per paura di quella sensazione, pensò al suo amico che di fronte a lui non parlò, ma sentì pizzicare lo stesso.
Il giorno dopo Harry non c'era più.  

 






 
 



Oggi è il 26 Luglio, Bio compie 6 mesi e mia sorella 20 anni e già dorme perché domani deve andare a lezione (Gli studenti universitari studiano d'estate, vi rendete conto? Ahah,non farò mai l'università questo è sicuro)
Allora, dopo questa cosa che non centra niente, parliamo del capitolo.
E' lunghissimo (abbiate pazienza) e ho creato un file word apposito perché ce ne sono cinque o sei versioni,lol.
Roba da "Capitolo 11 bio, versione 1" Questa è la versione 4 e ho deciso di prendere questa, ahah anche se, a mio parere, anche se scrivevo all'infinito non ne sarebbe venuta una come quella nella mia mente, ma va beh! Ho dato quello che potevo dare(?)  Sono molto allegra perché mi sento davvero trasgressiva ad aggiornare di notte (o giorno dipende dai punti di vista) di solito,questa ora, scrivo e mi sento sbandata dalla mia monotonia, il che è okay.
Cosa che mi rende poco allegra, è il calo delle recensioni, mi sento confusa, perché le preferite/seguite/ricordate continuano ad aumentare (anche se proprio piano,eh! Ahah) invece le recensioni calano, e spero vivamente che sia data dalla poca voglia di recensire, lo spero davvero.
Quindi, ringrazio le 8 persone che hanno recensito lo scorso capitolo,grazie infinite per avermi dato la forza di scrivere questo,vi voglio un sacco bene. 
Allora, adesso inizia la parte finale di Bio, gli ultimi cinque capitoli (sono cinque?! D: ) dove tutto ciò successo nei capitoli precedenti, finalmente, ha una conseguenza su Nello bello. Io Harry lo amo jkdhfsnxasoi, poi scopriremo (In qualche modo) perché ha voluto sbirciare nelle cose di Niall.
Come vi è parso il "giorno 6" ?  a me piace,ahah! 
Come vi sembra il bacio (se così si puo chiamare) di Arrow ?  a me non piace. 
Come vi pare la reazione di Niall? Secondo me è esagerata,ahah però, come niall, a me da noia chi tocca le mie cose e chi dà per scontato ciò che è mio e chi si sente in grado di frugare e trattarmi come un'amica vissuta(?) Insomma, ora che ci penso, ha fatto proprio bene ahah!
#TeamHarry o #TeamNiall ?
Va beh dai, sono le due e mezza di notte/giorno, adesso vado a svegliare mia sorella e le faccio gli auguri <3 S'incazzerà, quindi, amen.

 
   

 

Alla prossima
_Sam     


 

                                                                                     Twitter                                       Ask.fm
 

[Anticipazioni]


«Mio padre è tedesco, mia madre spagnola, io sono nata in Norvegia, ma sono cresciuta in Inghilterra, bizzarro,no?»
«Quindi, sei…norvegese?» 


   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _Sam