Capitolo primo: Derek&Lee
Derek non ha proprio voglia di
uscire, ma si lascia convincere facilmente da un entusiastico
Reno.
Neanche il pensiero che quella
sera è il suo turno di scegliere il locale dove rifugiarsi lo consola un
po’.
È stata una settimana orribile
per il povero Derek, che vorrebbe rimanere a casa a guardarsi un film
spaparanzato sul divano. Volente o nolente, ad ogni modo, Reno non vuole sentire
scuse, e perciò a Derek tocca mettere il nasino fuori dalla
porta.
Sono le dieci e mezza quando i
due amici arrivano davanti alla discoteca della serata. È un locale gay, e a dir
la verità Derek ha scelto questo posto solo e unicamente per dispetto a
Reno.
Sarà per l’aria soddisfatta
davanti alla faccia un po’ sorpresa dell’amico, o forse per lo scintillio di
sfida che ha attraversato gli occhi di Derek, in ogni caso Reno non molla e
varca per primo la soglia, trovandosi davanti ad un spettacolo che… beh, non
avrebbe mai voluto vedere.
È etero, maledizione, gli
piacciono le donne e una vista del genere lo fa un po’
rabbrividire.
Un pensiero però lo consola: più
uomini si impegnano tra di loro, più donne ci saranno per me!
E con questo ultimo sprazzo di
intelligenza, e ritrovata la sicurezza, si disperde nella folla, lasciando
indietro l’altro ragazzo.
Derek non capisce subito.
- Ma dove cavolo è andato a
finire?
Reno era davanti a lui solo un
paio di secondi prima.
Si alza sulle punte dei piedi,
cercando di vedere una testa bionda in mezzo alle altre. Sfortunatamente, anche
con questo stratagemma, Derek è molto più basso della media e l’unica cosa che
riesce a scorgere al di là di quei corpi ballerini sono solo altri uomini che
ballano.
- Oh, maledizione – borbotta,
passandosi una mano attraverso i capelli color rame.
Quel cretino non si è neanche
guardato alle spalle per vedere se lo stava seguendo, e adesso la sua arma si è
ritorta contro di lui.
Derek si metterebbe a ridere
istericamente se non fosse così
impegnato a non inciampare sui suoi stessi piedi. Abbandonato in una discoteca
per gay dal suo amico etero! Una cosa da raccontare, peccato che era troppo
imbarazzante!
Derek si muove incerto, scoccando
occhiate tutto intorno, febbrilmente, senza riuscire a scorgere una presenza
amica.
L’aria diventa pian piano
irrespirabile e Derek si sente perduto in quella massa di corpi in movimento.
Quando vede un’uscita poco
distante la raggiunge con fretta, aggrappandosi alla maniglia come ad un’ancora
di salvezza.
Dopo pochi istanti il buio della
notte lo circonda come una coperta.
Sospira.
Lì il suo cuore può rallentare il
suo battito, prima che Derek debba ritornare dentro alla discoteca per
riprendere la ricerca.
Si guarda intorno, inspirando
l’aria fresca a pieni polmoni, e nota alcune persone all’angolo, intente a
fumare qualcosa dall’odore dolciastro. Oltre a loro ci sono due ragazzi che si
stanno avvicinando lungo la via, parlando concitatamente. Per il resto solo il
basso pulsare della musica della discoteca riempie la strada.
Poi scorge un maglione a scritte
rosse, del tutto simile a quella dell’amico, che si sta allontanando verso il
parcheggio. Possibile che Reno si sia accorto della sua assenza e sia uscito per
cercarlo?
Fa per seguirlo, provando anche a
chiamare il nome dell’amico ad alta voce, ma il proprietario del maglione non si
volta e continua a camminare imperterrito.
C’è un modo per capire se il tipo
davanti a lui è veramente Reno, e così Derek prende il cellulare e inizia a
digitare il suo numero, sperando di sentire nel silenzio la colonna sonora del
film di 007, la solita suoneria di Reno.
Ha appena pigiato sul tasto della
chiamata quando una persona gli sbatte prepotentemente contro.
- Ehi, fai attenzione! - urla un
tipo, spingendolo da parte.
Un altro ragazzo, dal cranio
rasato, si fa avanti e afferra il braccio di Derek, evitando che
cadesse.
- Ehi, tutto bene? - gli chiede
beffardo.
- Si, sto bene – risponde Derek
brevemente, per poi strapparsi dalla presa dell’uomo.
È quasi pronto a voltarsi e a
fuggire il più velocemente possibile quando una mano cala pesantemente sulla sua
spalla.
- Dove credi di
scappare?
Derek si volta.
I due tipi non hanno proprio una
bella faccia.
- Vado a cercare un amico,
lasciami! – esclama, questa volta perdendo la pazienza.
L’uomo pelato si mette a
ridere.
- Ma come, non vuoi passare un
po’ di tempo con noi?
- No, grazie.
- Ci divertiremo, te lo
assicuro!
- Ho detto di no e adesso
lasciami! - esclama Derek tentando di allontanarsi, ma l’azione gli viene
impedita dall’altro uomo che si è posizionato alle sue spalle, bloccandogli la
via di fuga.
A questo punto Derek non ci vede
più; spinto dalla rabbia e dalla frustrazione, approfitta di un minuto di
disattenzione dei tizi per dare un calcio violento all’inguine di uno e una
gomitata all’altro.
Non pensa che questo li fermerà a
lungo, perciò mette gambe in spalla e corre, intravedendo con la coda
dell’occhio che lo stanno inseguendo, più feroci che mai.
- Maledizione! -
esclama.
Dopo il danno anche la
beffa.
Ci mancava proprio questo
inseguimento, pensa Derek, per movimentare un po’ la serata. Non bastava perdere
Reno nella discoteca, adesso deve pure scappare da due tipi piuttosto
incavolati.
Derek incomincia a chiedersi
quante cose strane possono succedere contemporaneamente, mentre una piccola
parte del suo cervello gli dice che nell’attuale situazione farebbe meglio a
pensare ad una soluzione.
Ma cavolo, la strada è deserta e
ha perso di vista anche il ragazzo con il maglione a scritte
rosse.
Derek non è mai stato una persona
molto sportiva e non corre molto prima di perdere tutto il fiato. Vorrebbe tanto
fermarsi, ma i due tizi non perdono terreno e tutto l’alcol che hanno in corpo
pare dargli ancora più rabbia e vigore.
All’improvviso, però, la speranza
lo avvolge e vede da lontano un paio di persone, una in special modo fa al caso
suo.
Il ragazzo è alto, di colore e
muscoloso e lo guarda senza capire, mentre Derek copre le distanze che li divide
e gli salta al collo.
- Ti prego, aiutami! - gli
sussurra all’orecchio prima che i due tizi si fermino accanto a loro, urlando
offesi.
- Dove credi di andare? – gli
sbraita addosso l’uomo con il cranio rasato.
- Amore, questi due mi vogliono picchiare!
- grida quindi Derek, lottando per restare appigliato al maglione del
ragazzo.
Il giovane di colore non mostra
esitazione ed entra subito in azione, passando un braccio attorno alla schiena
di Derek e strappandolo definitivamente dalla presa dei due.
- Lasciate stare il mio ragazzo - ringhia con aria
minacciosa.
Sarà per l’espressione per niente
gentile del ragazzo, o forse perché anche il suo amico si sta avvicinando, in
ogni caso gli omoni si staccano e, con un’ultima occhiata arrabbiata a Derek, se
ne vanno.
Solo quando non li vede più Derek
sospira e scioglie lo strano abbraccio con il ragazzo.
- Grazie – dice, mentre le sue
guance diventano immediatamente bollenti e i suoi occhi scattano verso quelli
color cioccolato dell’altro, tranquillo e fermo davanti a lui.
- Figurati – risponde il ragazzo
con una voce calda e dolce che prima, nel caos, Derek non ha
notato.
In un attimo il silenzio cade su
di loro, e Derek si sente imbarazzato come non mai. Senza pensare tira fuori il
portafoglio dalla tasca posteriore e prende una banconota. – Tieni, ti offro una
birra. La berrei volentieri con te - mente – ma devo andare a cercare un
amico.
E così, veloce come è spuntato,
Derek si allontana, lasciando il ragazzo alquanto spaesato e con i soldi in
mano.
- Ehi, ma chi era quello? Lo
conosci? - gli chiede Owen avvicinandosi, lo sguardo rivolto alla figura che
spariva dietro l’angolo.
- No. Questa è la prima volta che
lo vedo. – risponde Lee, un po’ assente, ancora fissa nella mente i magnetici
occhi neri del ragazzo.
Per quell’unico attimo era stato
bello avere tra le braccia un corpo caldo così morbido e profumato, di cannella,
forse, Lee non lo sa. L’unica cosa di cui è certo è che vorrebbe ancora
immergersi tra quei capelli soffici per sentirne il profumo.
- Ah. – risponde Owen.
E dopo un secondo:
- Li usiamo i soldi,
vero?
Leon scoppia a
ridere.
- Sì! Però prima andiamo ad
incontrare Eddie alla discoteca.
Dopo neanche un quarto d’ora
entrano nel locale e trovano Edith tranquillamente seduta con un uomo dai
capelli biondi, che non avevano mai visto prima. I due sembrano piuttosto
attratti uno dall’altra e si stanno parlando con espressioni
scherzose.
Dove Edith abbia pescato un etero
in una discoteca gay, Leon non riesce a immaginarlo…
Si sta chiedendo se sia il caso
di disturbare una conversazione che sembra abbastanza intima, e Owen sembra
pensare lo stesso, data la sua titubanza nel raggiungerla, quando lo sguardo di
Edith cade su di loro.
- Ehi, ragazzi! - esclama facendo
loro cenno di avvicinarsi. – Sedetevi con noi!
A quel punto Leon lascia perdere
i suoi scrupoli e si accomoda sul divanetto di pelle nera, accanto all’amica
sorridente.
- Ragazzi, vi presento Reno! Loro
invece sono Owen e Leon.
- Ma chiamami pure Lee. – dice
Leon con un sorriso, ricambiando la forte stretta del ragazzo.
Passano un paio di minuti di
chiacchiere e con la venuta della cameriera, e approfittando della momentanea
distrazione di Reno, Edith si avvicina per sussurrare una frase all’orecchio
dell’amico:
– Non è stupendo? - Indica il
ragazzo.
Leon porta lo sguardo su di lui e dopo un
attento esame non può fare a meno di annuire; è proprio il tipo di Eddie, biondo
e dagli occhi azzurri. Ha due spalle niente male e sicuramente ci sono dei
pettorali ben allenati sotto quella maglietta blu.
Sembra anche simpatico, a prima
vista, e le due fossette che compaiono ad ogni sorriso gli donano un’aria
innocente.
- Dimmi un po’ una cosa… – Owen
si rivolge a Reno, dopo un sorso di birra dal boccale dell’amica. – Come cavolo
hai fatto a finire in un posto del genere? Perché da quel che ho visto… – il suo
ghigno diventa particolarmente malizioso mentre il suo sguardo passa da Eddie e
Reno. – …non sembri uno che frequenta spesso discoteche per gay.
- E in effetti ho solo
accompagnato un… cazzo, Derek!
Subito dopo esser scappato dal
ragazzo di colore, Derek entra di nuovo nella discoteca.
Si scontra un paio di volte
contro degli uomini a petto nudo prima di raggiungere il bancone del
bar.
Sospira. Forse da lì riuscirà a
trovare Reno!
E quando lo scoverà…
botte!
Derek si beffa leggermente al
pensiero e si abbandona sullo sgabello davanti al bancone, osservando
nervosamente le donne e i barman affaccendati. Ticchetta con le dita sul marmo,
ma si ferma subito quando un ragazzo seduto al suo fianco lo squadra stranito.
Allora sbuffa e ordina qualcosa di alcolico e dal colore rosa fosforescente.
Neanche il sapore di fragola e
rhum lo calma e finisce per rompere l’ombrellino colorato che decorava il
bicchiere.
E’ per puro caso che, dopo
qualche minuto, segue con lo sguardo una cameriera.
E chi vede nel tavolo da lei
servito?
Con gli occhi fiammeggianti e la
rabbia che gli scorre nelle vene, si alza in piedi e raggiunge a passo di marcia
i divanetti bassi, dove quattro ragazzi sono seduti a bere e a
chiacchierare.
- E in effetti ho solo
accompagnato un… cazzo, Derek!
Derek non ha la benché minima
idea di chi sia quella gente che circonda Reno, è troppo scosso per pensarci. E
ovviamente anche il fatto che stia facendo una brutta figura non gli passa
neanche per l’anticamera del cervello.
- Allora, Reno? Ti stai
divertendo? - chiede sprezzante, attirando su di sé l’attenzione degli occupanti
del divano.
Non può vedere quale sia la loro
espressione, dato che le loro facce sono nascoste dalla penombra, ma ora è
troppo concentrato sul suo amico per badarci.
Reno alla sua vista boccheggia
per poi tentare goffamente di alzarsi e raggiungerlo.
- Mi dispiace tanto, Derek, è
solo che io… - inizia balbettando.
Derek non la lascia
finire:
- Lo so, ti sei dimenticato di
me! E per colpa tua… – all’improvviso si ricorda delle altre persone presenti,
abbassa drasticamente il tono e si avvicina maggiormente al viso dell’amico –
Per colpa tua due tizi mi volevano picchiare! - sussurra e vede gli occhi
azzurri dell’altro spalancarsi.
- Ma non ti hanno fatto niente,
vero? – dice lui, guardandolo sinceramente preoccupato.
- No, però…
- Meno male! - esclama allora
l’altro, interrompendolo. – Scusa, davvero, mi è scappato di mente e poi volevo
venire a cercarti… è che sono stato un attimo distratto.
Derek nota che lo sguardo
dell’amico è caduto sulla ragazza seduta sul divanetto e allora, con un sospiro
mentale, comprende.
- Va bene, certo. Per questa
volta posso perdonarti. – sbuffa malvolentieri.
Reno sorride sollevato e batte
una pacca sulla sua spalla.
- Grazie, amico, non succederà
più. E comunque… - Il suo sguardo passa sulle persone ancora sedute al tavolino,
preoccupate e curiose per lo spettacolino dei due, e ghigna maliziosamente. –
…dovresti vedere che bellezza ho rimorchiato in questo covo di frocetti. –
bisbiglia all’orecchio di Derek
Derek aggrotta le
sopracciglia.
- La rossa? – chiede - L’ho
sempre detto che hai un debole per le rosse… Ma sei sicuro che sia
etero?
Reno sghignazza e gli fa un
cenno.
- Sì, ma adesso vieni a sederti,
te la presento!
Gli passa un braccio attorno alle
spalle e lo conduce al divanetto.
- Ragazzi, come avrete capito,
questo un mio amico. Si chiama Derek! - dice stringendogli affettuosamente un
braccio.
Derek sorride leggermente mentre
gli vengono presentati i nuovi amici di Reno.
Non può fare a meno di spalancare
la bocca però quando i suoi occhi si posano su una persona, seduta al tavolo,
ben conosciuta.
La prima reazione di Leon alla
vista del ragazzo è stata di sorpresa.
Anche Owen sembra riconoscerlo
subito e scambia un’occhiata tra l’ammiccante e lo stupito con Lee, per poi
presentarsi cortesemente con una stretta di mano.
È con divertimento che poi
osserva la reazione di Derek nel vederlo lì, seduto esattamente a quel tavolo e
proprio con il suo migliore amico.
Ma insomma, che razza di
coincidenza è? Leon neanche mezz’ora prima lo ha salvato da due tizi poco
raccomandabili e adesso, quasi come una ricompensa per l’eroe, se lo trova
davanti.
Avrebbe voglia di ridere se Derek
non avesse quell’espressione così disorientata; evidentemente anche per lui
questa era l’ultima cosa da aspettarsi…
Tuttavia Leon non è il tipo da
arrendersi così in fretta e il suo carattere socievole di certo lo
aiuta.
E così passa più o meno tutto il
resto della serata a tentare di strappare fuori due parole di fila a quel
ragazzo, poco prima quasi spavaldo, e adesso a disagio.
Non è l’unico ad accorgersi
dell’improvvisa timidezza di Derek; infatti anche il suo miglior amico, al suo
fianco sul divanetto, ogni tanto gli scocca qualche occhiata, gli arruffa i
capelli, già mossi di loro, o scambia qualche parola.
Verso l’una le cose migliorano
leggermente, sarà l’effetto dei cocktail e del rhum…
Owen parla come una macchinetta,
strabuzzando gli occhi verdi intenso e agitando le mani nella foga del discorso,
e non c’è modo di fermarlo quando inizia a raccontare della sua passione per i
film di Tarantino; Reno ed Edith sono immersi nel loro mondo e Leon non crede
che ne usciranno fuori molto in fretta. Derek presta attenzione un po’ ad uno e
un po’ all’altro, senza decidersi.
Leon, neanche a dirlo, si
sorbisce la discussione del suo amico e tenta di fargli comprendere che no, non gli piacciono i pulp.
Alla fine, però, come un miracolo
sceso in terra, arriva Jimmy.
- Ehi, amico, ce ne hai messo di
tempo, eh? - lo prende in giro Owen, facendogli poi spazio per
sedersi.
Il ragazzo sorride sornione e
mostra un’espressione piuttosto soddisfatta.
- Ho passato una bella serata –
annuncia, alzando fieramente la testa, quella sera viola scuro.
- E il tuo bello dove l’hai
messo?
- È tornato a casa, domani deve
alzarsi presto! – risponde, ma la sua attenzione viene presto attirata dai due
nuovi personaggi.
- Ehilà, ragazzi! Io sono Jimmy!
– dice affabilmente.
E neanche tre minuti dopo è
saltato in braccio a Reno, con la scusa di volergli stringere la mano, e si è
accomodato praticamente addosso a Derek.
Leon non può fare a meno di
chiedersi come adesso reagirà il ragazzo.
Eppure, nonostante tutte le sue
possibili previsioni, Derek si scioglie.
Non capisce assolutamente come, dato che in fondo ha ancora un
Owen abbastanza alticcio a cui badare, ma adesso il ragazzo sorride e Leon pensa
che… beh, ha un sorriso stupendo, e che il neo, poco sotto l’occhio, non fa
altro che rendere la sua espressione ancora più adorabile.
- Allora, tesoro - dice all’improvviso Jimmy a
Derek. – andiamo a ballare?
Derek annuisce e si alza, i piedi
un po’ traballanti per l’alcol; l’altro lo afferra bruscamente per la vita
sottile e gli affonda il viso nel collo.
- Uhm, quanto ti mangerei! -
soffia Jimmy mentre Derek scoppia a ridere. Si allontana con un sorriso
malizioso e si rivolge agli altri:
- Qualcuno viene a ballare con
noi?
Tutti scuotono la testa e allora,
con un ultimo cenno del capo di Derek verso Reno, si allontanano.
Leon li segue distrattamente con
gli occhi e quasi sussulta quando scorge Jimmy dare un pizzicotto scherzoso al
fianco dell’altro ragazzo, e questi
rispondere con un bacio sulla guancia.
Scuote la testa, colpendosi
inavvertitamente con un paio di treccine.
Proprio non capisce: lui ha
cercato per ore di metterlo a suo agio, parlando a Derek del più e del meno e
facendo battute. E non ci è riuscito.
- Oooh! Il nostro bel Lee si è
innamoratoo a prima vista! – Singhiozza improvvisamente Owen, ridendo - Ti
piace, vero? A me puoi dirlo!
- Eh?
- Sei cotto di Derek! Sei cotto
di Derek! – lo canzona Owen.
Leon non risponde
subito.
- Beh, senti - sbotta allora il
suo amico, dopo un altro sorso di birra. – Ti ho osservato per tutta la sera e
ti ho visto adesso. Sei geloso di Jimmy, vero? – sorride complice.
- E se anche
fosse?
Owen alza le
spalle.
- Beeeeh, provaci no? Qualcun
altro ha invitato la tua fiamma a
ballare… e tu sei stato lì fermo come un tonno! – scoppia a ridere
sguaiatamente.
- Jimmy non ci proverebbe mai con
Derek!
- È vero! E poi, anche lui ha
notato le occhiate che lanciavi al piccoletto! E non è così scemo da mettersi in
mezzo!
Leon stringe in mano il boccale
di birra e sorseggia il contenuto. Sposta qualche treccina da davanti agli
occhi, si passa la mano sul retro del collo, proprio dove sa che c’è il
tatuaggio, e beve un altro po’ di birra.
Solo dopo qualche secondo
riprende la conversazione:
- Beh, è un bel ragazzo. E non mi
costa niente provare.
- Adesso ti riconosco! – esclama
Owen. – Ti consiglio però di fare attenzione ad un particolare, - indica Reno,
che con un occhio osserva Eddie parlare e con l’altro segue Jimmy e Derek sulla
pista. – sembra piuttosto protettivo! Dovevi vedere che occhiataccia ha spedito
a Jimmy quando ha portato via il piccoletto!
Non picchiatemi! Lo so che non è un capitolo nuovo, ma la mia beta Fiorediloto (che ringrazio veramente tanto!) mi ha dato un paio di dritte per migliorare un po', e non potevo non correggere (ma non potevo neanche modificare solamente). Spero che troverete dei miglioramenti.
Un grazie particolare alle persone che hanno commentato! Ci sentiamo presto con un capitolo sul passato di Lee e di Derek!
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