A quest'ora del mattino non c'è nessuno per strada, ma non ho paura. Mio padre mi ha insegnato a proteggermi e, se dovessi incontrare tipi poco raccomandabili lungo il tragitto, saprò come difendermi. Una cosa a mio vantaggio è che Londra di notte è così illuminata che sembra giorno, quindi non corro neanche il rischio di essere colta di sorpresa. 

Dopo una decina di minuti arrivo alla villa che ha chiamato per le pizze. Controllo che l'indirizzo sia giusto e poi premo il bottone al citofono per farmi aprire il cancello. 

- chi è?- chiede una voce resa metallica dal citofono. Sembra un ragazzo giovane a giudicare dalla voce. 

- vi ho portato le pizze- rispondo. Si, forse non è una frase molto formale, ma sono le due e mezza del mattino, capitemi. Il cancello si apre e io attraverso il giardino fino ad arrivare al portone. Questi tizi devono essere davvero ricchi sfondati per permettersi questa reggia. Batto due pugni sulla porta e, dopo alcuni secondi, questa si apre mostrandomi un ragazzo riccio, con occhi verdi, alto e ben messo in fatto di muscoli in boxer e precisiamo, indossa SOLO i boxer. Normalmente, mi sarebbe venuta la bava alla bocca come ad ogni ragazza normale di questo pianeta, ma sono così stanca, che non ci faccio caso più di tanto, mantenendo il mio autocontrollo. Non chiedetemi come ci sono riuscita. 

- sono 17.50- dico con voce atona. Il riccio mi sorride e mi squadra dalla testa ai piedi per poi fare un sorrisino che una qualunque ragazza con gli ormoni funzionanti avrebbe trovato sexy, ma che a me fa solo innervosire. 

- ciao piccola, come ti chiami?- dice con voce suadente. Con la coda dell'occhio, vedo avvicinarsi altri quattro ragazzi. Faccio un sorriso più falso dei soldi del Monopoli e rispondo

- prenditi queste fottute pizze, pagami e non rompere i coglioni- dico. Troppo acida? Forse, ma quando ho a che fare certi palloni gonfiati, non riesco a trattenermi, se poi ci aggiungiamo anche tutta la giornata stressante che ho avuto.... Il riccio mi guarda strabuzzando gli occhi e i ragazzi che si erano avvicinati, scoppiano a ridere prendendolo per il culo. La faccia del riccio diventa rossa, ma non so se sia per la rabbia o l'imbarazzo. Probabilmente, non è abituato a ricevere dei "no". 

- ehi, Hazza, la ragazza ti ha dato un bel due di picche, eh?- dice un moro con un ciuffo alto almeno sei centimetri sghignazzando. Riesce a strappare un sorrisino anche a me. 

- sta zitto, Zayn- dice sbuffando il riccio. Che strano, i loro nomi mi sono familiari e anche le loro facce non mi sono nuove. 

- sentite, sono quasi le tre del mattino e io sono esausta, quindi che ne dite di prendervi queste dannate pizze e pagarmi?- chiedo. A rispondermi è un ragazzo con la faccia da cucciolo e gli occhi e i capelli castani

- hai ragione, scusaci. Ecco a te e buonanotte- dice sorridendo e dandomi i soldi. Ricambio debolmente il sorriso e gli consegno le pizze, poi faccio un cenno con la testa per salutarli e me ne vado. 

Appena arrivo a casa, mi butto a peso morto sul divano e mi addormento lì, senza neanche spogliarmi. 

Apro gli occhi a fatica e mi stiracchio un po' prima di alzarmi dal letto. Guardo i miei vestiti e mi ricordo che ieri sera non mi sono cambiata, quindi prendo il pantaloncino e la maglietta che uso per stare in casa e li porto in bagno dove mi faccio una bella doccia fresca per svegliarmi completamente. Appena esco dal bagno, guardo l'ora e decido di iniziare a preparare il pranzo, visto che sono le 14:00, ma non ho nessuna voglia di cucinare, quindi mi preparo un panino con il prosciutto. 

Dopo aver divorato il panino, decido di continuare la canzone che sto scrivendo per il compleanno di Rose. Ho imparato a suonare il pianoforte quando avevo nove anni e non me la cavo male nemmeno nel canto, ma l'unica che conosce questa parte di me è Rose e così deve essere. In realtà, non è sempre stato così. Prima, cantavo e suonavo davanti a chiunque, ma, da due anni a questa parte, non riesco a mostrare la vera me stessa a nessuno. Due anni fa, io ero una ragazza solare, sempre gentile e sorridente e amante della musica, ma, dopo l'incidente, non riesco più a fidarmi di nessuno e sono diventata acida, stronza, indifferente, fredda e chiusa. L'unica persona che riesce a far uscire la me di due anni fa, è Rose. Con lei è solo con lei riesco ad essere la ragazza sorridente che ero un tempo, neanche i miei genitori riescono a farmi tornare come prima e tutto a causa di quel fottuto incidente. Ogni volta che provo a dimenticarlo, mi ritorna in mente la cicatrice che ho sul fianco e tutti i miei buoni propositi vanno a farsi fottere. Ormai, ho capito che la nuova Fanny è quella permanente e non c'è nessuno, a parte Rose, che riuscirà a farmi sorridere davvero. 

ANGOLO AUTRICE

Allooora, come promesso, ho aggiornato. Mi sembra un po' inutile farlo, visto che solo una persona segue questa storia e un'altra l'ha messa nelle ricordate. Vorrei chiedervi un po' di partecipazione, altrimenti mi sento sola :'(. Cooomunque, qui vediamo il primo incontro/scontro con il secondo protagonista della storia. Siete curiose di sapere cosa è successo alla nostra Fanny? Allora continuate a seguire questa storia e lasciatemi un commento, se volete. Io vado, forse aggiornerò domani, sciaoooooo