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Autore: Ambaraba    26/07/2013    0 recensioni
Joyce Tanner è un poliziotto. Ma il suo compito principale non è scrivere multe o fermare scippatori, in quella cittadina tranquilla che è Doomstown - dove al limite, be'... Ogni tanto sparisce qualcuno!
Il suo vero compito, assieme all'ispettore Michaels, è sorvegliare un grattacielo fuori città dove bizzarre creature vengono alla luce... E impedire che escano da esso e distruggano la città!
Questa storia è dedicata a Wildflowers: per il supporto e l'amicizia :)
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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jo xa 4 Briii-Briiip-Brii-Briiip--
La sveglia cade a terra con un tonfo. Ad occhi chiusi, Joyce non riesce mai a spegnerla senza farla cadere. Non ha per niente voglia di alzarsi, perché fra una cosa e l'altra non hanno chiuso occhio, lui e Xander, ma non ha scelta. Si stropiccia gli occhi, si volta. Xander dorme a pancia in giù, abbracciato al cuscino. Gli fa una carezza sulla spalla, per svegliarlo.
- Xa?
- Mmm-- Sì, lo so... Adesso mi alzo... - Xander ne è uscito distrutto ma soddisfatto, dalla nottata appena trascorsa. Anche se poi gli sembra di essere uno zombie, adora quando Joyce lo obbliga a fare un tour de force come quello. Li rilassa, li calma, li fa sentire più uniti.
È una sensazione unica. 
- Mi sa che stamattina faccio prima io, - dice Joyce, chinandosi su di lui. Lo bacia sulla guancia, poi scivola fuori dal letto. - Resta un altro po', se vuoi. Ti porto la colazione.
Xander mugola contro il cuscino in segno affermativo, mentre Joyce si allontana, scalzo, dopo aver infilato un paio di pantaloni e una maglietta.
Si sente stropicciato ma sereno.
Dalla finestra della cucina, che dà sulla strada, vede le macchine scorrere, le persone camminare, una donna con un passeggino, le foglie cadute degli alberi appiccicate a terra da un pioggerellina sottile sottile che ha inumidito appena le strade, poco prima. C'è profumo di pioggia, di città e di terra nell'aria.
Joyce ha pensato più volte di andarsene da Doomstown. Anche se prova una specie di affetto contorto, per quella città. Lì è nato e ha trascorso anni sereni, ma lì ha perso tutto. Lì ha conosciuto Xander, ma lì ha cominciato a lavorare come tappabuchi per un uomo che odia. Lì c'è il suo passato, ma il suo futuro sente che sarà altrove. Non appena avrà risolto quella cosa. Non appena avrà fatto giustizia.
Sua madre sapeva di fiori, suo padre di sigarette. Al mentolo. Gli odori sono il ricordo più chiaro che ha di loro. Sua madre comprava profumi in un'eboristeria, suo padre manteneva la media di un pacchetto e mezzo al giorno di Kim alla menta. Dopo che erano scomparsi, e Joyce era un ragazzino, per un po' aveva preso l'abitudine di portarsi dietro il pacchetto rimasto a metà di suo padre, anche se non fumava. Una tasca della sua giacca profumava di menta, l'altra invece odorava dell'olezzo persistente e aspro dei tranquillanti in gocce che assumeva per contrastare gli attacchi di panico. Si era scoperto molto più fragile di quanto credesse.
Xander era stato l'unico che non gli aveva mai chiuso la porta in faccia, neanche quando gli citofonava disperato e in lacrime alle tre di notte. In quel periodo, Xander viveva da solo con la madre. I suoi genitori si erano separati, ma era come se fosse rimasto da solo. Sua madre era una donna inquieta e fredda, che preferiva passare le notti fuori piuttosto che a casa con suo figlio. Xander se n'era fatto una ragione, nel suo modo tranquillo, e si era rassegnato a vivere come un adulto quando in realtà era appena maggiorenne.
Si facevano compagnia, passavano un sacco di notti insieme. Joyce parlava e si sfogava e tremava di rabbia, Xander ascoltava e rassicurava e gli prometteva che un giorno avrebbero scoperto che fine avevano fatto. Una notte erano sdraiati sul lettone dei genitori d Xander e stavano parlando, quando Joyce aveva tirato fuori una sigaretta dal pacchetto di Kim, se l'era messa tra le labbra e l'aveva accesa, porgendone una a Xander. Dopo il primo tiro avevano rischiato di morire soffocati, non erano capaci, e non avrebbero mai preso il vizio. Avevano cominciato a tossire fino alle lacrime.
- Non lasciarmi mai, - gli aveva detto Joyce, con le guance bagnate. Ma aveva smesso di tossire. I suoi occhi lucidi erano dovuti ai ricordi, e alla paura. Si era ritrovato da un giorno all'altro completamente solo, e se non ci fosse stato Xander sarebbe stato perso.
Si erano abbracciati, ed erano rimasti così per un tempo indefinito, impregnati dall'odore di sigarette che non avrebbero mai più fumato. Quando erano soli veniva tutto in modo spontaneo e naturale, mentre quando erano con gli altri si atteggiavano a uomini vissuti e distaccati anche se non lo erano.
- Non lo farò, te lo prometto, - aveva giurato Xander.
E dopo quasi vent'anni, eccoli ancora insieme.

- È sparita una donna, ieri sera.
Il giornale locale titolava la sparizione come la cosa più normale del mondo. Non era certo un evento, da quelle parti.
- Un'altra cavia per Whiterson.

     

  
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