CAPITOLO
DICIOTTO
EPILOGO
“Il
gruppo dei serpenti
si è mosso.” Disse Temari entrando.
“Noi
siamo pronti a
dare battaglia come sempre.” Rispose l’Hokage
sorridendo
“Dobbiamo
difendere la
scuola ancora una volta. Ci sono i nostri figli.”
“Che
buffa questa
situazione, dire che non avrei pagato un soldo per essere
Hokage.” Replicò il
moro.
“Era
il suo sogno, ma
quando gli è stato chiesto ha rifiutato … nessuno
comprende il motivo di tale
decisione.”
“Nessuno
si aspettava
che lui potesse essere uno dei Sennin.”
“Nessuno
si aspettava
che tu diventassi Hokage, Shikamaru.” Rispose lei rubandogli
un bacio.
“La
storia si ripete,
Naruto non vuole arrendersi all’evidenza che Sasuke ormai non
appartiene più a
Konoha. Proprio come Jinraia nei confronti di Orichimaru.”
“Lui
ha rifiutato la
carica per un altro motivo.” Replicò Temari.
“Non
capisco perché si
ostini a tenere nascosto al ragazzo di essere suo padre.”
Borbottò Nara
ripensando con dolcezza al suo marmocchio dagli occhi acquamarina
“Essere
il figlio di
Kyuubi è una grossa responsabilità. Non voleva
che questo gli rovinasse la sua
infanzia.”
“Perché
secondo te
essere adottato da Neji è una fortuna? Ma fammi il
piacere!” replicò lui.
“Andiamo
fino ad ora si
è comportato bene.”
“Hiro
ha sangue Uzumaki
nelle vene e prima o poi verrà fuori. Neji non
potrà farci nulla …”
continuò
Shikamaru.
“Però
forse per allora
il mondo vivrà in pace. Non dovremo più stare
così tanto tempo lontani da
nostro figlio.”
“Se
yodaime non fosse
morto prematuramente, Naruto sarebbe diventato Hokage. Ma quella
perdita,
seguita dalla morte di Sakura lo hanno completamente avvilito. Sasuke
rimane il
suo unico contatto con il passato.”
“Credo
sia consapevole
del fatto che scontrarsi con lui lo porterà alla
morte.” Ammise la donna
tristemente.
“Per
questo ha
rifiutato di riconoscere il figlio … non vuole affezionarsi
a lui.” Replicò anche
se continuava a chiedersi come faceva a non adorarlo.
“A
volte mi chiedo come
Hinata possa sopportare un simile dolore … Nessuno sa
esattamente chi tra lei e
Sakura sia la madre di Hiro.”
“Ma
i genitori sono
quelli che ti allevano, non quelli che ti mettono al mondo.”
Disse lui
fermandosi in uno spiazzo verde.
Vi
erano tre bambini
vicino a tre grossi tronchi nel campo di addestramento, non avevano
più di
dodici tredici anni. Si chinarono all’arrivo
dell’Hokage e della consorte.
Dalle
loro fattezze e
dai tratti somatici si capiva chiaramente a quale clan di Konoha o
Suuna
appartenessero. Il più alto dei tre dopo un attimo di
esitazione, si alzò in
piedi per arrampicarsi come una scimmia in braccio a Shikamaru.
“Finalmente
sei a casa,
papà.”
Trovato
il coraggio
anche gli altri due si avvicinarono, uno aveva i capelli rossi come il
fuoco ed
uno sguardo serio, ma occhi neri.
“Ciao
zia Temari.” Salutò
il figlio maggiore di Gaara.
Solo
l’ultimo restò in
disparte, non interessato particolarmente a mostrare i suoi sentimenti
come del
resto facevano tutti gli altri membri del clan Hyuga, ma sorrideva ed i
suoi
occhi blu cielo brillavano di una luce viva quando Shikamaru si
avvicinò.
“Io
credo …” sussurrò
I
belive it!
Dattebayo!
ECCOCI
GIUNTI A QUESTO
STRANO FINALE.
MI
PIACEVA PENSARLO COSì.
VI HO LASCIATO FORSE CON L’AMARO IN BOCCA. RINGRAZIO TUTTI
QUELLI CHE HANNO
SEGUITO QUESTA STORIA ED HANNO COMMENTATO. NON E’ DETTO CHE
PRIMA O POI POSSA
DARLE UN SEGUITO.
GRAZIE
TYARA