Every
step you take, every move you make,
Every
single day, and every words you say,
I
am
watching you.
Every
Breath You Take – The Police
<<
Ma secondo te Zayn ci
pensa? >> Domandò Margaret
all’amica, seduta di fronte a lei.
<<
A cosa? >>
Chiese Chloe, senza degnarla di uno sguardo, continuano a scrivere
l’articolo.
Le aveva raccontato tutto ciò che era successo a Doncaster, e un minuto dopo se ne era
pentita.
<<
A cosa, secondo te? Al
bacio, ovviamente! >> Esclamò la rossa. Chloe
alzò la testa di scatto,
fulminandola con lo sguardo.
<<
Ti prego, Maggie,
possiamo evitare di parlarne? Non è così
semplice. >> Mormorò, chinando
la testa.
<<
No, è semplicissimo.
>> Disse Maggie in tono severo. << Sei tu
che lo complichi, Chloe.
Beth non è un problema. E nemmeno Harry. Ma li stai facendo
diventare tali. Tu
non te ne accorgi nemmeno... >> Disse poi la rossa,
cercando di
abbandonare il discorso.
<<
Di cosa non mi
accorgo, Margaret? Dimmelo, perché io proprio non lo so.
>> Rispose
arrabbiata la bionda. Non riusciva a credere che la sua amica la stesse
criticando per ciò che aveva fatto. Ma d’altronde
non ci era lei dentro fino al
collo, o no?
<<
Non ti accorgi che
Harry è innamorato di te. Mio Dio, si vede lontano un miglio
che ti muore
dietro. Ti viene a prendere a lavoro, ti riempie di regali, ti tratta
come una
principessa. E credimi, sono stata tanto di quel tempo con voi da
potermene
accorgere. Harry ti ama. Eppure tu lo tratti come se fosse solo
‘il padre di
tua figlia’. Come fosse uno che si è trovato al
posto sbagliato nel momento
sbagliato, e soprattutto con la persona sbagliata. E come se non
bastasse, con
questa cosa che è successa con Zayn lo stai distruggendo
ancora di più. Se ami
davvero Zayn parlaci, chiarite, mettetevi insieme se vi amate, ma
smettila di
far soffrire Harry, perché davvero non se lo merita. Lui
è quello che ci sta
rimettendo di più in questa storia. Perciò apri
gli occhi, Chloe, o te ne
accorgerai troppo tardi, credimi. >> Le urlò
contro Margaret, prima di sparire
dalla porta dell’ufficio.
Chloe rimase impietrita per qualche minuto, prima di riprendere a respirare. Inviò automaticamente il file che aveva di fronte e spense il computer, voltandosi verso l’enorme vetrata alle sue spalle. Puntò lo sguardo dritto verso il cielo e rifletté sulle parole di Margaret. Aveva forse ragione? Infondo, se avesse parlato con Zayn, forse le cose si sarebbero sistemate.
Stupida, concentrati su quello che ti ha detto Maggie!! Le urlò la parte più remota del suo cervello.
È vero, si riscoprì a pensare. Harry la trattava come una pietra preziosa, qualcosa di fragile del quale prendersi cura con molta attenzione. Eppur lei non aveva mai neppure pensato di guardarlo sotto quell’aspetto. No, si disse, erano tutto fuorché amanti. Lui era il padre di Beth e lo sarebbe sempre stato, ma non significava nulla più di quello. E se lui si stesse illudendo? Chloe scosse la testa, cacciando indietro il pensiero. Si disse che, se fossero arrivati a tal punto, lei avrebbe messo in chiaro le cose. Harry poteva capirla. Si, ma lei era disposta ad ascoltare il cuore di Harry? Non ne era sicura. D’altronde, l’ultimo weekend era stata una vera e propria rivoluzione nella sua vita. Diede una breve occhiata all’orologio e acciuffò il cellulare dalla scrivania, per mandare un rapido messaggio.
Harry, passo a
prendere Beth. Vado da sola.
Ci vediamo a casa, Chloe.
Lo
inviò e prese velocemente la
borsa e il cappotto, per poi correre verso l’ascensore.
Saltò sul primo taxi e
diede l’indirizzo dell’Harmony PlayHouse,
l’asilo della figlia. Non più di
venti minuti dopo era fuori il grande cancello, quando la bambina le
corse fra
le braccia entusiasta. Chloe la prese e le diede dei sonori baci sulla
guancia,
prima di rimetterla con i piedi per terra e avviarsi alla prima
gelateria. La
piccola Elizabeth prese un’enorme gelato alla fragola,
nonostante fosse
Gennaio, e lo mangiò di gusto accanto alla madre, che
rifletteva ancora su ciò
che era successo in ufficio. Chloe penso a Elizabeth, a cosa sarebbe
successo
se lei avesse deciso di provare a stare assieme a Zayn. Si diede della
stupida,
per aver fatto tutte quelle supposizioni e per tutti quei ‘E Se?’ che le condizionavano
la vita. Ne avrebbe parlato con Harry,
e avrebbero trovato una soluzione. Non c’era
null’altro da fare. Osservo sua
figlia mentre tutta impiastricciata di fragola le sorrideva, e rise di
gusto
assieme a lei. La pulì alla bell’è
meglio e la prese per mano, pronta a tornare
a casa. Quando varcarono la soglia dell’appartamento Beth
corse tra le braccia
del papà, impegnato a guardare la televisione, mentre Chloe
gettò i suoi
decolté nell’angolo dell’ingresso e la
sua giacca su un tavolino adiacente. La
borsa finì chissà dove, e lei si gettò
a peso morto sul divano, finendo con la
testa sulle ginocchia del riccio. Sorrise, mentre piegava le ginocchia
e
puntava i piedi sul bracciolo del divano bianco. Alla sua sinistra,
Harry
teneva sua figlia, inginocchiata sul tessuto, mentre appoggiava la
testa sulla
spalla del papà. Lasciò un bacio sulla fronte
alla piccola, poi passo una mano
sulla guancia della bionda, sorridendo in modo agrodolce. Di nuovo
Harry si
chiese dove sarebbero potuti finire lui e Chloe, e di nuovo si disse
che non
avevano futuro. Immaginò loro due, l’uno nelle
braccia dell’altro nel giardino
di casa Styles, mentre si baciavano e la piccola Elizabeth giocava a
rincorrere
farfalle. Scacciò il pensiero, guardando nei profondi pozzi
blu che gli stavano
scrutando il mento. Diavolo, com’era bella Chloe. Aveva
sempre avuto una strana
propensione per lei, ma la bionda non aveva mai visto oltre
l’amicizia. E forse
il messaggio che gli aveva inviato poco prima ne era
l’ennesima prova. Era
freddo, distaccato, quasi formale e diplomatico. D’altronde,
Chloe era di Zayn,
e l’opposto, anche se non stavano realmente insieme.
C’era un filo connettore
tra di loro, indistruttibile persino dalla distanza e dal tempo. Harry
fissò lo
sguardo verso la tv, pensando di dover chiarire una volta per tutte i
suoi
sentimenti per la ragazza, e viceversa. Beth lo guardò,
premendogli una manina vicino
alla bocca, come a cercare la fossetta che gli si formava sempre quando
rideva.
<<
Paapà! >>
Esclamò per attirare l’attenzione. Harry
spalancò gli occhi e Chloe scattò a
sedere.
<<
Cos’hai detto Beth?
>> Disse il moro guardandola.
Lei sorrise e
ripeté: <<
Paapà! >>
Harry e Chloe si
guardarono,
increduli, per poi sorridere vistosamente.
<<
Sai dire
qualcos’altro, Betty? >> Disse la bionda. La
piccola annuì.
<
<<
Le tue prime parole
Betty, hai detto le tue prime parole! >> Gridò
con gioia Chloe. Harry le
abbracciò entrambe, sorridendo, e sua figlia poté
vedere e toccare finalmente
le fossette che tanto le piacevano del padre. E per un attimo furono
solo loro,
senza ripensamenti, senza aspettative o dubbi. Una famiglia normale,
una
famiglia felice.
Va bene, vi lascio. Vi sono grata se state leggendo questo sproloquio,
vuol dire che ci tenete davvero alla storia e mi sopportate per questo.
Vi voglio bene.