Mi svegliai dal mio sogno ed aprii gli occhi;all'inizio ero confusa e non riuscivo a mettere a fuoco,ma poco dopo riuscii a vedere con chiarezza,mio zio giaceva sul mio letto e in tutta fretta corsi a vedere che cosa aveva , mossi la sua testa ma non rispose e così cercai di parlargli :<< Zio!..zio!sveglia!>>;ma non emise nessun suono...Mi tornarono in mente i giorni in cui stavo con i miei genitori,mia mamma dai lunghi capelli neri e gli occhi castani intensi, che con un solo sguardo mi trasmetteva più di mille parole;e mio padre che con il suo carattere mi trasmetteva serenità e tranquillità...ora...non c'erano più;nessuno poteva proteggermi ,mi era rimasto solo lo zio.Poi tornai alla realtà, zio stava aprendo gli occhi così mi avvicinai a lui e rimasi immobile,poco dopo si alzo dal letto e continuò a fissarmi, mentre le lacrime gli scesero da gli occhi e disse:<
Mi chidevo chi fosse in realtà mio zio, e a me cosa prevedeva?; troppe domande,e l'unica soluzione possibile era...neanche vorrei dirlo, era una risposta troppo scontata, eppure eppure l'unica soluzione possibile era che fossi morta.Lo zio con gli occhi lucidi quasi dentro ai miei, si avvicinò e mi racconto la verità :<
I giorni trascorsero e nè Dimitri ne io parlammo, poi è orribile raccontarlo, ma il mio modo di vivere cambiò radicalmente, la notte era tutto ciò che restava della mia vita, e dovevo nutrirmi forse era la parte più macabra e crudele che dovevo assolutamente fare; all'inizio non ebbi il coraggio di prelevare il sangue dagli esseri umani così mi nutrìì esclusivamente di gatto, e altri piccoli animali; con il passare del tempo mi accorsi che gli esseri umani erano più nutritivi; ma al solo pensiero che poco tempo fa anche io ero un essere umano, non mi dava il coraggio di attacare nessuno; ma ogni santa note quando uscivo di casa il pulsare dei loro cuori mi mandava in estasi, e per riuscire a trattenermi mi occorse molto controllo , finchè una notte smisi di essere sotto il controllo della mia coscienza e mi avvicinai a un ragazzo che ai miei occhi, aveva ancora un certo fascino infatti all'inizio cercai solo di parlargli, per riuscire a scoprire se sapevo anche solo rapportarmi ancora con le persone; le mie domande furono banali, queel che di solito si usano per rimmorchiare qualcuno; quando mi rispeose notai che la sua faccia aveva un colorito paonazzo e capì che sicuramente era ubbriaco, così mi rispose in modo brusco e violento, e poi con una mano mi spinse e mi fece cadere in una pozzanghera di fango, così presa dall'ira lo attacai mordendolo al collo, il sangue mi arrivò in bocca aveva un sapore intenso e caldo, non riuscivo a fermarmi poi arrivò la fine per quel ragazzo, lo lasciai cadere in terra e con le lacrime agli occhi fuggìì via, verso la villa, dovevo assolutamente sfogarmi con lo zio.
Corsi per tutta la città arrivando di fronte al grande cancello nero che alle spalle dava l'enorme villa grigia e lugubre dello zio, entrai e corsi per le scale, poi arrivai in cucina e trovai l'enorme tavolata imbandita di ogni pietanza e atorno vi erano sedute numerose persoe , almeno una dozzina e a capo della tavola c'era lo zio, che si alzò in piedi e si rivolse a me con tono pacato:<
Quel giorno conobbi la cosidetta famiglia dello zio, ero un pò confusa perchè non ricordavo tutti i nomi,e mi ero completamente dimenticata del ragazzo che avevo ucciso poco fa;così mi sedetti in tavola ma non toccai cibo,ero già piena...sul tavolo spiccava la brocca coni il sangue d'aquila,il più puro e reale animale secondo lo zio;e tutte le altre pietanze erano comunque a base di sangue,sembrava di essere in una sala dove poco prima si era svolto un genocidio...mi stava venendo la nausea,corsì in bagno e vomitai,poi mi risciacquai con l'acqua e mi pulii il viso,dopo aver tirato lo scarico uscii dal bagno,affianco alla porta trovai Derek,