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Autore: Rose with thorns    05/02/2008    0 recensioni
Poco tempo fa anche io ero un essere umano,ma ogni santa notte che uscivo di casa il pulsare dei loro cuori mi mandava in estasi.....
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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blood eyes 1° CAPITOLO

Mi svegliai dal mio sogno ed aprii gli occhi;all'inizio ero confusa e non riuscivo a mettere a fuoco,ma poco dopo riuscii a vedere con chiarezza,mio zio giaceva sul mio letto e in tutta fretta corsi a vedere che cosa aveva , mossi la sua testa ma non rispose e così cercai di parlargli :<< Zio!..zio!sveglia!>>;ma non emise nessun suono...Mi tornarono in mente i giorni in cui stavo con i miei genitori,mia mamma dai lunghi capelli neri e gli occhi castani intensi, che con un solo sguardo mi trasmetteva più di mille parole;e mio padre che con il suo carattere mi trasmetteva serenità e tranquillità...ora...non c'erano più;nessuno poteva proteggermi ,mi era rimasto solo lo zio.Poi tornai alla realtà, zio stava aprendo gli occhi così mi avvicinai a lui e rimasi immobile,poco dopo si alzo dal letto e continuò a fissarmi, mentre le lacrime gli scesero da gli occhi e disse:<>.La sua voce si alterò all'improvviso e non riuscivo a capire che gli stesse prendendo,cosi gli chiesi che li stesse prendendo,e come si sentiva; ma lui invece di rispondere si guardò le mani come se non avesse la certezza di chi fosse in realtà...poi si avvicino a me e mi disse:<>;infine con la sua mano mi tocco la fronte e si rassicurò,anche se il suo viso continuava a essere turbato.Non sapendo che fare mi toccai la fronte...era completamente gelida e le mie mani pure;cosa mi stava accadendo?.Lo zio si avvicinò di nuovo prendendomi le mani per la prima volta ,anche il suo tocco era gelido;poi portò la sua mano insieme alla mia vicino al suo cuore e mi guardò dritto negli occhi;(il suo battito era inesistente).Poi mi mise la mia mano vicino al mio cuore, e non riuscivo a credere anche il mio battitto era cessato ,cosa diavolo mi stava accadendo, dentro di me sentivo il panico.
Mi chidevo chi fosse in realtà mio zio, e a me cosa prevedeva?; troppe domande,e l'unica soluzione possibile era...neanche vorrei dirlo, era una risposta troppo scontata, eppure eppure l'unica soluzione possibile era che fossi morta.Lo zio con gli occhi lucidi quasi dentro ai miei, si avvicinò e mi racconto la verità :<>; ero totalmente confusa non riuscivo a crederci certo correva l'anno 1872 e c'erano numerose credenze, le leggende i miti come i vampiri ; ma mi veniva da ridere al solo pensiero, lo zio continuò a rimanere serio e me lo ripetè altre due volte; la mia prima reazione fu quella di andare a controllarmi allo specchio e con forte paura non vid il mio riflesso, allora mi toccai i denti e sentii che i canini erano lunghi e appuntiti e infine cercai di aprire la finestra facendo entrare un pò di luce; ma il primo raggio di luce che entrò mi scottai, e caddi a terra urlando disperatamente, mio zio si avvicinò a me e cercò di tranquillizarmi, scostando la tenda e cercando di farmi rialzare, ma il tocco della sua mano sulla mia pelle mi fece ribrezzo e gli urlai contro:<>, lui non obbiettò, consapevole del fatto e si sentìì colpevole; così non mi parlò per più di due settimane .
I giorni trascorsero e nè Dimitri ne io parlammo, poi è orribile raccontarlo, ma il mio modo di vivere cambiò radicalmente, la notte era tutto ciò che restava della mia vita, e dovevo nutrirmi forse era la parte più macabra e crudele che dovevo assolutamente fare; all'inizio non ebbi il coraggio di prelevare il sangue dagli esseri umani così mi nutrìì esclusivamente di gatto, e altri piccoli animali; con il passare del tempo mi accorsi che gli esseri umani erano più nutritivi; ma al solo pensiero che poco tempo fa anche io ero un essere umano, non mi dava il coraggio di attacare nessuno; ma ogni santa note quando uscivo di casa il pulsare dei loro cuori mi mandava in estasi, e per riuscire a trattenermi mi occorse molto controllo , finchè una notte smisi di essere sotto il controllo della mia coscienza e mi avvicinai a un ragazzo che ai miei occhi, aveva ancora un certo fascino infatti all'inizio cercai solo di parlargli, per riuscire a scoprire se sapevo anche solo rapportarmi ancora con le persone; le mie domande furono banali, queel che di solito si usano per rimmorchiare qualcuno; quando mi rispeose notai che la sua faccia aveva un colorito paonazzo e capì che sicuramente era ubbriaco, così mi rispose in modo brusco e violento, e poi con una mano mi spinse e mi fece cadere in una pozzanghera di fango, così presa dall'ira lo attacai mordendolo al collo, il sangue mi arrivò in bocca aveva un sapore intenso e caldo, non riuscivo a fermarmi poi arrivò la fine per quel ragazzo, lo lasciai cadere in terra e con le lacrime agli occhi fuggìì via, verso la villa, dovevo assolutamente sfogarmi con lo zio.
Corsi per tutta la città arrivando di fronte al grande cancello nero che alle spalle dava l'enorme villa grigia e lugubre dello zio, entrai e corsi per le scale, poi arrivai in cucina e trovai l'enorme tavolata imbandita di ogni pietanza e atorno vi erano sedute numerose persoe , almeno una dozzina e a capo della tavola c'era lo zio, che si alzò in piedi e si rivolse a me con tono pacato:<>, all'inzio ero sconvolta, chi erano tutte quelle persone , ma mi calmai e mi sedetti affianco a uno degli ospiti, erano tutti pallidi e avrei giurato che fossero tutti vampiri ; e infatti mio zio si alzò in piedi e me lo confermò comminciando a presentarmeli. La prima era una giovane signora dai capelli biondi e corti,ma gli occhi erano quelli dello zio,infatti mi strinse la mano presentandosi come sorella di Dimitri,dunque mia zia,esattamente la zia Karis;poi mi fu presentato lo zio Carlos marito di Karis,e infine il più piccolo della loro famiglia James un bambino dagli occhi azzurri e i capelli biondi come Karis.Dall'altro lato conobbi Aron un signore di taglia grossa,cheportava un cilindro in testa e il suo compeagno affianco che doveva essere figlio;un ragazzo moro dagli occhi verdeacqua,un bellissimo partito pensai,e il suo nome era Derek.Infne conobbi altre sette persone,erano tutti cugini dello zio,i più vecchi erano due e all'apparenza avevano gli stessi anni dello zio,tutti nati nel 1760 e morti a 25 anni,ora dovevano avere 247 anni,la prima era Rose con i capelli rossi e lunghi e gli occhi verdi,Patrik dai capelli biondi e lunghi ,e infine i cinque figli di Rose,un ragazzo di nome Jack,poi Lucas,Nina,Cloe,Glauco.
Quel giorno conobbi la cosidetta famiglia dello zio, ero un pò confusa perchè non ricordavo tutti i nomi,e mi ero completamente dimenticata del ragazzo che avevo ucciso poco fa;così mi sedetti in tavola ma non toccai cibo,ero già piena...sul tavolo spiccava la brocca coni il sangue d'aquila,il più puro e reale animale secondo lo zio;e tutte le altre pietanze erano comunque a base di sangue,sembrava di essere in una sala dove poco prima si era svolto un genocidio...mi stava venendo la nausea,corsì in bagno e vomitai,poi mi risciacquai con l'acqua e mi pulii il viso,dopo aver tirato lo scarico uscii dal bagno,affianco alla porta trovai Derek,
  
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