Le
parole che non ti ho detto
Ventiduesimo
capitolo:
Liam
continuò a fissare il soffitto indeciso, il cellulare
tra le mani con il numero di Zayn selezionato e pronto per la chiamata.
Chiuse
tutto e lo lasciò cadere sul letto sospirando
sconfitto, era proprio un idiota se non riusciva a fare una
dannatissima
telefonata per sentire la persona che amava.
Aveva
ragione suo padre, aveva ragione Louis, aveva ragione
persino Harry.
Era
un bastardo egoista.
Grugnì
frustrato e scalciò i piedi sul materasso nascondendo
il viso con le braccia quando sentì la porta della camera
aprirsi.
-
Dobbiamo parlare.- fece una risata amara muovendo la mano
in un cenno per invitare Louis ad entrare.
-
Sono serio, Liam. Mi sono rotto di vederti così per questa
cazzata.- si morse forte le labbra per non lasciarsi sfuggire nulla e
respirò
lentamente per riprendere il controllo di tutto.
-
Settimana prossima è la fine del mese, giusto? Pensa a
qualcosa di carino e fatti trovare davanti a casa sua e gli racconti
tutto
quanto.- scosse la testa prendendo il cuscino per coprirsi il viso.
-
Sono un coglione.- farfugliò contro la stoffa stringendo
le dita sulla federa e sentendo il corpo dell’amico al suo
fianco che gli
accarezzava i capelli.
-
Non è vero, Li.- scosse la testa mugugnando: - Sono uno
smidollato senza coraggio.-
Restò
immobile lasciandosi abbracciare dall’altro che si era
sdraiato al suo fianco e ridacchiò quando lo
sentì dire: - Apprezza tutto
questo affetto, sai che non lo faccio spesso.-
Si
lasciò stringere dal ragazzo chiudendo gli occhi: - Sono
un idiota, Lou.-
-
Non sei idiota, hai solo paura.- fece un verso mentre
l’altro gli accarezzava i capelli.
-
Ma non so nemmeno io di cosa ho paura.- mugugnò
guardandolo negli occhi. - So che lui sa tutto, non devo confessare un
bel
niente ma..-
-
Forse hai paura di quello che potrebbe succedere dopo.-
aggrottò le sopracciglia fissandolo confuso.
-
Non credo di aver paura di essere rifiutato..- continuò a
guardarlo mentre l’altro scuoteva la testa.
-
Di quello che succederà durante la vostra relazione.- gli
fece un cenno invitandolo a continuare. - Ti stai riempiendo la testa
di mille
preoccupazioni sul “e se poi andrà
male?”..- lo osservò interessato mentre
mimava le virgolette con le dita. -..stai già pensando al
dopo, Li. Invece devi
pensare all’adesso. A come potresti essere felice a poterlo
finalmente
stringere tra le braccia, a..-
-
E se poi ci lasciamo?- domandò all’improvviso
facendo
sbuffare l’amico che fece un gesto con la mano mormorando: -
Ecco.-
-
Ma è vero! Se poi va male e lui mi lascia? Se capisce che
non ne vale la pena di star dietro ad uno come me? - sputò
fuori sedendosi sul
letto a gambe incrociate.
-
Smettila di pensare queste cose di te.- sospirò scuotendo
la testa, spostò l’attenzione sul cellulare e si
cancellò con rabbia una
lacrima.
-
Ma è vero, ha ragione..-
-
Non ci provare a dirlo.- lo bloccò subito l’altro
puntandogli un dito contro.
-
.. mio padre.- concluse cocciuto. - M’importa solo di quel
cazzo di pianoforte, potrebbero morire tutti quanti e a me non
importerebbe.-
ripeté le parole che si sentiva dire ogni fine del mese
stringendo i pugni. - E
poi hai ragione anche tu, se lo amo davvero non lo farei stare
così male.-
-
Non rigirare quello che ti ho detto a tuo favore.- strinse
le ginocchia al petto con gli occhi lucidi ascoltandolo. - Quel giorno
mi hai
fatto incazzare, va bene? Perché gli muori dietro da una
vita ma non ti decidi
a fare una mossa, e ogni volta che ne hai l’occasione
scappi.- annuì passandosi
una mano nei capelli corti.
-
Ma io..- si zittì quando l’amico lo
fulminò con
un’occhiata muovendo una mano.
-
Ti ho detto quelle cose perché volevo capissi che cazzate
stai facendo, va bene? Te lo stai facendo scappare, Li. Solo
perché hai paura
di qualcosa che magari non succederà mai e..-
-
Chi te lo dice? Un sacco di coppie si lasciano e..-
-
Un sacco di coppie restano insieme.- sbuffò appoggiando i
gomiti sulle ginocchia.
-
Magari Zayn..-
-
Liam.- bloccò tutto il resto della frase al richiamo di
Louis. - Per quanto assurdo possa sembrarti c’è
qualcuno a cui quelle cose
sdolcinate piacciono. C’è qualcuno che sta
aspettando solo una parola per
trovare l’idiota che gli riempiva l’armadietto di
biglietti.-
-
Ma se..-
-
Togli tutti i ‘ma’ e i ‘se’ e
buttati.- guardò ancora una
volta il cellulare scuotendo la testa.
-
Posso chiederti una cosa?- sollevò gli occhi su un Louis
che gongolava felice e sospirò: - Lo sapevo che volevi
altro.-
-
Grazie, Liam. Ora mi sento.. offeso. È così che
tratti un
amico che ti ha consolato nel momento del bisogno e..-
-
Che vuoi?- domandò bloccando il monologo
dell’altro che
sorrise ancora di più affermando tranquillamente: - Ho
bisogno del numero di
bei ricci.-
-
Perché vuoi il numero di quello?-
-
Perché sì.-
-
Dammi una giusta motivazione.-
-
Dammelo, Li.-
-
Non ce l’ho il numero di quello Styles, e anche se ce
l’avessi non l’avrei dato a te.-
borbottò alzandosi dal letto e prendendo le
partiture.
-
Vado a fare delle prove, di solito a quest’ora
l’aula è
vuota.- mormorò uscendo dalla stanza lasciando sul letto il
cellulare, non
accorgendosi del sorriso enorme dell’amico che lo prendeva e
lo nascondeva
dietro alla schiena salutandolo innocentemente.
Zayn
se ne stava tranquillamente sdraiato sul divano a
leggere quando sentì il suo cellulare vibrare sul tavolino.
Lo afferrò cercando
di non fermare lo sguardo su tutti quei fiori e quasi non lo
lanciò a terra
quando il nome “Lee <3” apparve sullo
schermo.
Prese
due grossi respiri, schiacciò il verde e rispose con
un flebile: - Liam?-
-
Sbagliato, ritenta
di nuovo.- spostò il cellulare
dall’orecchio fissandolo con le sopracciglia
aggrottate. - Sono Louis e mi stavo
chiedendo..- alzò gli occhi al cielo sentendo la
parlantina sciolta
dell’altro, poteva capire perfettamente perché
Harry si fosse preso quella
cotta improvvisa. Era insopportabile come lui.
-
L’amichetto di Liam?- domandò con una punta di
gelosia
sentendo la risatina irritante di quello che dopo qualche secondo stava
già
scalando la vetta della sua lista nera.
-
Il migliore amico,
vorrei specificare.- sbuffò lasciandosi cadere a
peso morto sul divano.
-
E cosa vuoi da me, migliore amico di Liam?- domandò
annoiato sperando di concludere in fretta quella chiamata e tornare al
suo
adorato libro.
-
Ti ho detto che mi
chiamo Louis.-
-
Dovrebbe importarmene qualcosa?-
Sospirò
felice quando sentì il silenzio dall’altra parte
ed
era pronto a riattaccare quando la voce dell’altro tutta
eccitata gli trapanò
le orecchie: - MA IO TI AMO, TI PREGO
DIMENTICA LIAM E SPOSIAMOCI.-
Arrossì
fissando scioccato il cellulare e iniziò a
balbettare cose senza senso.
-
Scusa, non tutti
riescono a tenermi testa così. Oddio. Son contento di averti
trovato, sei il
mio nuovo migliore amico e..-
-
Puoi dirmi velocemente perché hai chiamato? Il mio dito
è
molto, ma davvero tanto, vicino al tastino rosso che..-
-
Ti giuro che se Liam
non ti sposa lo faccio io.-
-
Inizia a preparare tutto quanto allora, io faccio una
lista degli invitati.- rispose annoiato prendendo con la mano libera il
libro
lasciando scorrere gli occhi sulle parole per ritrovare il punto in cui
era
stato interrotto.
-
Meglio di no, non
voglio scatenare l’ira di Liam.- fece spallucce
riprendendo a leggere
tranquillamente. - Dico, hai visto i
muscoletti che ha messo su? Quello mi distrugge se s’incazza.-
-
Oh, sì. Li ho visti perfettamente i muscoletti che ha
messo su.- ripeté con i ricordi della notte di capodanno che
gli stava
inondando la mente.
-
Non dovrei dirlo a
nessuno, soprattutto a te, ma ogni tanto li faccio dei pensieri su di
lui.-
scosse la testa fissando il soffitto chiedendosi il motivo di tutta
quella
sfortuna.
-
Perché lo dici a me quindi?-
-
Perché sei l’unico
che può capirmi.- lasciò perdere il
libro concentrandosi sulla chiamata. - Dimmi
se sbaglio ma secondo me potrebbe
scoparti benissimo contro un muro tenendoti su con un solo braccio.-
-
Purtroppo non ho ancora sperimentato questo lato di lui.-
si morse le labbra trattenendo la risatina.
-
Lo sperimenterai
presto.- annuì sorridendo e mormorando: - Lo spero
davvero.-
-
Ti stai eccitando?-
arrossì imbarazzato rispondendo con un tono acido: - Hai
chiamato per farti una
sega pensando al corpo del tuo migliore amico?-
-
Non lo farei mai.-
sbuffò riprendendo in mano il libro deciso a chiudere la
telefonata. - Sei tu che mi hai dirottato su
questo
argomento, io volevo solo il numero del tuo migliore amico.-
-
Di Harry?- domandò curioso interrompendosi di nuovo sulla
stessa parola.
-
Esatto, allora?-
si morse le labbra indeciso e poi rispose: - Non credo sia una buona
idea.. e
so che me ne pentirò per sempre.- sentì la risata
allegra dell’altro e iniziò a
dettare il numero.
Angolo
Shine:
Lo
Zouis mi fa morir dal ridere. :’D
Non
ho altro da dire.. ma ora ad ogni capitolo devo fare il
conteggio finale? Tipo MENO TRE. Ma
poi vi spaventate :/
Il
prossimo sarà l’attesissimo capitolo Larry u.u