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Autore: Shine_    27/07/2013    14 recensioni
Zayn Malik insegna nella scuola elementare di Bradford, è il maestro più giovane ed ha soli ventun'anni.
Ogni fine mese gli vengono recapitati dei fiori con un biglietto anonimo in cui è riportato un pezzo di ogni sua poesia preferita.
Liam Payne ha un sogno nel cassetto, frequenta la facoltà di musicologia al King's College di Londra.
Ogni fine mese torna a casa dalla sua famiglia e non manca mai di passare dal fioraio per comprare un mazzo di fiori allegando l'indirizzo di una scuola, un nome ed un messaggio anonimo.
[Ziam, ovviamente.]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le parole che non ti ho detto

 

 

 

 

 

Ventiduesimo capitolo:

 

 

 

 

Liam continuò a fissare il soffitto indeciso, il cellulare tra le mani con il numero di Zayn selezionato e pronto per la chiamata.

Chiuse tutto e lo lasciò cadere sul letto sospirando sconfitto, era proprio un idiota se non riusciva a fare una dannatissima telefonata per sentire la persona che amava.

Aveva ragione suo padre, aveva ragione Louis, aveva ragione persino Harry.

Era un bastardo egoista.

Grugnì frustrato e scalciò i piedi sul materasso nascondendo il viso con le braccia quando sentì la porta della camera aprirsi.

- Dobbiamo parlare.- fece una risata amara muovendo la mano in un cenno per invitare Louis ad entrare.

- Sono serio, Liam. Mi sono rotto di vederti così per questa cazzata.- si morse forte le labbra per non lasciarsi sfuggire nulla e respirò lentamente per riprendere il controllo di tutto.

- Settimana prossima è la fine del mese, giusto? Pensa a qualcosa di carino e fatti trovare davanti a casa sua e gli racconti tutto quanto.- scosse la testa prendendo il cuscino per coprirsi il viso.

- Sono un coglione.- farfugliò contro la stoffa stringendo le dita sulla federa e sentendo il corpo dell’amico al suo fianco che gli accarezzava i capelli.

- Non è vero, Li.- scosse la testa mugugnando: - Sono uno smidollato senza coraggio.-

Restò immobile lasciandosi abbracciare dall’altro che si era sdraiato al suo fianco e ridacchiò quando lo sentì dire: - Apprezza tutto questo affetto, sai che non lo faccio spesso.-

Si lasciò stringere dal ragazzo chiudendo gli occhi: - Sono un idiota, Lou.-

- Non sei idiota, hai solo paura.- fece un verso mentre l’altro gli accarezzava i capelli.

- Ma non so nemmeno io di cosa ho paura.- mugugnò guardandolo negli occhi. - So che lui sa tutto, non devo confessare un bel niente ma..-

- Forse hai paura di quello che potrebbe succedere dopo.- aggrottò le sopracciglia fissandolo confuso.

- Non credo di aver paura di essere rifiutato..- continuò a guardarlo mentre l’altro scuoteva la testa.

- Di quello che succederà durante la vostra relazione.- gli fece un cenno invitandolo a continuare. - Ti stai riempiendo la testa di mille preoccupazioni sul “e se poi andrà male?”..- lo osservò interessato mentre mimava le virgolette con le dita. -..stai già pensando al dopo, Li. Invece devi pensare all’adesso. A come potresti essere felice a poterlo finalmente stringere tra le braccia, a..-

- E se poi ci lasciamo?- domandò all’improvviso facendo sbuffare l’amico che fece un gesto con la mano mormorando: - Ecco.-

- Ma è vero! Se poi va male e lui mi lascia? Se capisce che non ne vale la pena di star dietro ad uno come me? - sputò fuori sedendosi sul letto a gambe incrociate.

- Smettila di pensare queste cose di te.- sospirò scuotendo la testa, spostò l’attenzione sul cellulare e si cancellò con rabbia una lacrima.

- Ma è vero, ha ragione..-

- Non ci provare a dirlo.- lo bloccò subito l’altro puntandogli un dito contro.

- .. mio padre.- concluse cocciuto. - M’importa solo di quel cazzo di pianoforte, potrebbero morire tutti quanti e a me non importerebbe.- ripeté le parole che si sentiva dire ogni fine del mese stringendo i pugni. - E poi hai ragione anche tu, se lo amo davvero non lo farei stare così male.-

- Non rigirare quello che ti ho detto a tuo favore.- strinse le ginocchia al petto con gli occhi lucidi ascoltandolo. - Quel giorno mi hai fatto incazzare, va bene? Perché gli muori dietro da una vita ma non ti decidi a fare una mossa, e ogni volta che ne hai l’occasione scappi.- annuì passandosi una mano nei capelli corti.

- Ma io..- si zittì quando l’amico lo fulminò con un’occhiata muovendo una mano.

- Ti ho detto quelle cose perché volevo capissi che cazzate stai facendo, va bene? Te lo stai facendo scappare, Li. Solo perché hai paura di qualcosa che magari non succederà mai e..-

- Chi te lo dice? Un sacco di coppie si lasciano e..-

- Un sacco di coppie restano insieme.- sbuffò appoggiando i gomiti sulle ginocchia.

- Magari Zayn..-

- Liam.- bloccò tutto il resto della frase al richiamo di Louis. - Per quanto assurdo possa sembrarti c’è qualcuno a cui quelle cose sdolcinate piacciono. C’è qualcuno che sta aspettando solo una parola per trovare l’idiota che gli riempiva l’armadietto di biglietti.-

- Ma se..-

- Togli tutti i ‘ma’ e i ‘se’ e buttati.- guardò ancora una volta il cellulare scuotendo la testa.

- Posso chiederti una cosa?- sollevò gli occhi su un Louis che gongolava felice e sospirò: - Lo sapevo che volevi altro.-

- Grazie, Liam. Ora mi sento.. offeso. È così che tratti un amico che ti ha consolato nel momento del bisogno e..-

- Che vuoi?- domandò bloccando il monologo dell’altro che sorrise ancora di più affermando tranquillamente: - Ho bisogno del numero di bei ricci.-

- Perché vuoi il numero di quello?-

- Perché sì.-

- Dammi una giusta motivazione.-

- Dammelo, Li.-

- Non ce l’ho il numero di quello Styles, e anche se ce l’avessi non l’avrei dato a te.- borbottò alzandosi dal letto e prendendo le partiture.

- Vado a fare delle prove, di solito a quest’ora l’aula è vuota.- mormorò uscendo dalla stanza lasciando sul letto il cellulare, non accorgendosi del sorriso enorme dell’amico che lo prendeva e lo nascondeva dietro alla schiena salutandolo innocentemente.

 

 

 

 

Zayn se ne stava tranquillamente sdraiato sul divano a leggere quando sentì il suo cellulare vibrare sul tavolino. Lo afferrò cercando di non fermare lo sguardo su tutti quei fiori e quasi non lo lanciò a terra quando il nome “Lee <3” apparve sullo schermo.

Prese due grossi respiri, schiacciò il verde e rispose con un flebile: - Liam?-

- Sbagliato, ritenta di nuovo.- spostò il cellulare dall’orecchio fissandolo con le sopracciglia aggrottate. - Sono Louis e mi stavo chiedendo..- alzò gli occhi al cielo sentendo la parlantina sciolta dell’altro, poteva capire perfettamente perché Harry si fosse preso quella cotta improvvisa. Era insopportabile come lui.

- L’amichetto di Liam?- domandò con una punta di gelosia sentendo la risatina irritante di quello che dopo qualche secondo stava già scalando la vetta della sua lista nera.

- Il migliore amico, vorrei specificare.- sbuffò lasciandosi cadere a peso morto sul divano.

- E cosa vuoi da me, migliore amico di Liam?- domandò annoiato sperando di concludere in fretta quella chiamata e tornare al suo adorato libro.

- Ti ho detto che mi chiamo Louis.-

- Dovrebbe importarmene qualcosa?-

Sospirò felice quando sentì il silenzio dall’altra parte ed era pronto a riattaccare quando la voce dell’altro tutta eccitata gli trapanò le orecchie: - MA IO TI AMO, TI PREGO DIMENTICA LIAM E SPOSIAMOCI.-

Arrossì fissando scioccato il cellulare e iniziò a balbettare cose senza senso.

- Scusa, non tutti riescono a tenermi testa così. Oddio. Son contento di averti trovato, sei il mio nuovo migliore amico e..-

- Puoi dirmi velocemente perché hai chiamato? Il mio dito è molto, ma davvero tanto, vicino al tastino rosso che..-

- Ti giuro che se Liam non ti sposa lo faccio io.-

- Inizia a preparare tutto quanto allora, io faccio una lista degli invitati.- rispose annoiato prendendo con la mano libera il libro lasciando scorrere gli occhi sulle parole per ritrovare il punto in cui era stato interrotto.

- Meglio di no, non voglio scatenare l’ira di Liam.- fece spallucce riprendendo a leggere tranquillamente. - Dico, hai visto i muscoletti che ha messo su? Quello mi distrugge se s’incazza.-

- Oh, sì. Li ho visti perfettamente i muscoletti che ha messo su.- ripeté con i ricordi della notte di capodanno che gli stava inondando la mente.

- Non dovrei dirlo a nessuno, soprattutto a te, ma ogni tanto li faccio dei pensieri su di lui.- scosse la testa fissando il soffitto chiedendosi il motivo di tutta quella sfortuna.

- Perché lo dici a me quindi?-

- Perché sei l’unico che può capirmi.- lasciò perdere il libro concentrandosi sulla chiamata. - Dimmi se sbaglio ma secondo me potrebbe scoparti benissimo contro un muro tenendoti su con un solo braccio.-

- Purtroppo non ho ancora sperimentato questo lato di lui.- si morse le labbra trattenendo la risatina.

- Lo sperimenterai presto.- annuì sorridendo e mormorando: - Lo spero davvero.-

- Ti stai eccitando?- arrossì imbarazzato rispondendo con un tono acido: - Hai chiamato per farti una sega pensando al corpo del tuo migliore amico?-

- Non lo farei mai.- sbuffò riprendendo in mano il libro deciso a chiudere la telefonata. - Sei tu che mi hai dirottato su questo argomento, io volevo solo il numero del tuo migliore amico.-

- Di Harry?- domandò curioso interrompendosi di nuovo sulla stessa parola.

- Esatto, allora?- si morse le labbra indeciso e poi rispose: - Non credo sia una buona idea.. e so che me ne pentirò per sempre.- sentì la risata allegra dell’altro e iniziò a dettare il numero.

 

 

 

 

 

Angolo Shine:

Lo Zouis mi fa morir dal ridere. :’D

Non ho altro da dire.. ma ora ad ogni capitolo devo fare il conteggio finale? Tipo MENO TRE. Ma poi vi spaventate :/

Il prossimo sarà l’attesissimo capitolo Larry u.u

 

   
 
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