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Autore: BlackLily    27/07/2013    4 recensioni
C’è chi dice che far parte di un gruppo di ragazzi scapestrati sia un male, ma questo Harry lo sa bene. Non ricorda con esattezza quando abbia cominciato a frequentarli, ma ora è certo che tutto ciò che gli è capitato fin ora sia stato un bene, perché l’hanno condotto da lei.
Sapeva che sarebbe stato difficile starle accanto, ma nonostante lei avesse quel problema, nonostante lei non potesse camminare, Harry sapeva che in cuor suo non l’avrebbe mai abbandonata.
Di poche cose Harry era sicuro nella sua vita ed il suo ritorno in quella casa, da lei, era assolutamente una di loro.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Quindi ti senti davvero meglio, Gemma?» chiese titubante il medico.
Gemma inarcò le sopracciglia in un espressione quasi confusa.
«Certo, gliel’ho già detto!» esclamò lei, provando a contenere la sua antipatia nei confronti di quel medico.
«Ne sei sicura?» richiese, lanciando poi, verso Harry, uno sguardo sconfitto.
«Assolutamente!» asserì battendo le mani sul divano dello studio. Harry non sapeva più cosa fare per convincerla dei suoi errori e del suo comportamento irrispettoso. Era già la quinta seduta ed i miglioramenti erano stati davvero pochi, anzi pochissimi.
«Se le cose, allora, stanno così, per oggi la nostra seduta è terminata» disse spuntando con la penna un nome dalla sua lista «ci vediamo la settimana prossima,Gemma» affermò portandosi la mani sotto il mento e sorridendole sincero.
Gemma e Harry salutarono cordialmente il medico e si voltarono poi verso la porta. Prima,però, che potessero uscire il dottore richiamò l’attenzione di Harry.
«Figliuolo, potresti rimanere un momento?» il riccio annuì, rivolse uno sguardo a Gemma, che intuendo le parole del fratello, uscì dalla stanza.
«Dr. Klein» sussurrò il ragazzo «come sta procedendo? Nota miglioramenti?» chiese stringendosi le mani e accomodandosi sul divano, dove fino a poco prima era seduta Gemma.
«Più o meno» disse facendo scivolare le mani dal mento a coprire le labbra. Assunse un’espressione più seria ed Harry trattenne il respiro per pochi secondi.
«Cosa intende?» domandò il riccio rilassandosi. Ormai sapeva cosa aspettarsi, era la stessa storia tutte le volte.
«Intendo che non ci sono miglioramenti, l’unica cosa che è variata è il suo modo di porsi nei miei confronti. Temo mi odi ogni volta di più» concluse il Dr. Klein ridacchiando, proprio per attenuare la tensione che si era creata in quell’ufficio. Harry si rilassò e sbuffò contrariato.
«Mi scuso per questo» disse abbassando il capo per l’imbarazzo. Il dottore scosse la testa divertito e aspettò che Harry dicesse qualcosa.
«Ma bisogna andare a piccoli passi, giusto? Lo ha detto lei la prima volta che siamo venuti qui» sostenne Harry, puntando i suoi occhi verdi in quelli del medico.
«Certo, è giusto» rispose sfilandosi gli occhiali e pulendoli con un fazzoletto «ma non sono questi i passi giusti che deve fare» affermò l’anziano medico, provando a regalare conforto al ragazzo con un sorriso obliquo. Ovviamente più nulla poteva consolare il riccio, le cose dovevano prendere una svolta, sarebbe intervenuto lui, gli mancava solo da capire come avrebbe fatto.
«Harry, ragazzo mio, temo sia inutile continuare queste visite» concluse il medico. Harry annuì, ringraziò il medico e si avviò all’uscita. Però ,poi, arrestò di colpo, si voltò verso il medico e gli disse:
«E se riuscissi a fare qualcosa? Se riuscissi a convincerla che è la cosa giusta da fare, lei sarebbe disposto a continuare ad aiutarla?» chiese quasi senza fiato per le troppe domande che aveva fatto.
Il Dr. Klein scrutava Harry con occhi curiosi, si rimise gli occhiali e ricongiunse le mani sotto al mento.
«Sei proprio un bravo ragazzo, Harry» affermò sorridendo.
Harry, prima di chiudersi la porta alle spalle, ricambiò il suo sorriso aggiungendoci un pizzico di speranza, un pizzico di fede.



Mangiare i popcorn al burro, mentre faceva zapping e guardava la tv, è sempre stato un piacere per Gemma. Ci passava le ore intere davanti la televisione, o almeno, le spendeva mentre la madre era fuori casa; era l’unico momento di quiete per lei.
Gemma non perdeva mai tempo a pensare al suo, quasi inesistente, rapporto con la madre poiché lo considerava una perdita di tempo, né tanto meno si preoccupava di coltivare il suo rapporto con altre persone.
Gemma era persa tra l’affondare le mani nei popcorn e il guardare la tv, fin quando Harry non si parò davanti lo schermo salvando quei pochi neuroni che erano rimasti alla sorella.
«Harry lasciami in pace» sbuffò dondolandosi a destra ed a sinistra per provare a vedere la televisione che il fratellino, con la sua enorme statura, oscurava.
«Perché ti comporti così?» chiese, tanto infuriato da spegnere il televisore e scaraventare il telecomando sul divano. Gemma sgranò gli occhi dallo stupore; non era mai stato così aggressivo con lei.
«Non mi comporto in nessun modo» si difese lei poggiando la ciotola di popcorn sul tavolino in vetro.
«Perché non vuoi accettare il nostro aiuto? Dannazione!» sbraitò Harry facendo sussultare la sorella. Gemma odiava quando le persone gli urlavano contro, le riportava alle mente brutti ricordi.
«Io sto bene, non ho bisogno di alcun aiuto» rispose pacata. Da un momento all’altro Gemma s’incupì, ma il fratello non se ne accorse.
«Invece si, da quando David..» si fermò, incerto se continuare o meno. Raccolse tutto il coraggio che aveva e decise di mettere fine a questa storia, sbandierandole in faccia la realtà dei fatti che lei si ostinava a negare.
«Da quanto David ti ha lasciata a causa..» prese una pausa, ispirò dell’aria e continuò «a causa del tuo aborto, sei cambiata. Hai una vita sedentaria, sei sempre da sola, rifiuti nostra madre continuamente, allontani tutti e non ti rendi conto che ti stai facendo solo del male» concluse. Si sentì quasi in colpa, ma non poteva lasciarsi abbandonare da questi sensi di rimorso o le cose non sarebbero mai migliorate.
Dopo pochi secondi di silenzio, Gemma sembrò ritornare in sé, anche se il suo sguardo, che insisteva sulla figura del fratello, era triste e vuoto.
«Cosa vuoi, Harry?» bisbigliò stanca di sentirlo sbraitare cose, per lei, inutili.
«Cosa non voglio!» esclamò serio avvicinandosi alla sorella «non voglio più vederti soffrire, non voglio più sentire le tue urla nel bel mezzo della notte, odio le tue crisi isteriche, odio quando dobbiamo somministrarti dei tranquillanti per farti dormire, quindi, Gemma..basta!» urlò Harry battendo una mano sul tavolo. Quel gesto fece traballare la ciotola dal quale si riversarono fuori un po’ di popcorn. Gemma lanciò uno sguardo di fuoco al fratello, se avesse potuto lo avrebbe ucciso; non soltanto per lo spreco dei popcorn, che in quel momento erano vitali per lei, ma anche per il modo arrogante e autoritario con cui le si stava rivolgendo.
Di tutta risposta afferrò il telecomando e riaccese la tv, ignorando di striscio il fratello. Proprio mentre Harry stava per replicare qualcuno bussò alla porta e pensò che Gemma si fosse salvata in calcio d’angolo.
Corse ad aprire, supponendo che fosse la madre, invece no.
Non si aspettava di trovarlo lì, era impreparato. Non sapeva cosa dire, ne cosa fare, era da troppo tempo che non lo vedeva.
«Ciao Harry» disse timido torturandosi il colletto della camicia.
«Ciao Lou» rispose Harry provando a non far trapelare le sue emozioni contrastanti. Da un lato voleva abbracciarlo, gli era mancato, dall’altro voleva picchiarlo, per averlo abbandonato.
«Mi hai chiamato Lou» disse l’amico sorridendogli gioioso. Era un gesto così naturale per lui che Harry non se ne era neanche accorto.
«Non è vero!» negò il riccio arrossendo.
«Si, inve-» Louis fu interrotto da una brusca domanda di Harry.
«Perché sei qui?» gli chiese irremovibile. Harry doveva essere più coraggioso, proprio come qualche minuto prima con Gemma.
«Non rispondi alle mie chiamate» si giustificò Louis imbarazzato.
«Non hai il diritto di piombare in casa mia in questo modo» rispose Harry pacato.
«Ma ho il diritto di scusarmi con te! Anzi, è un dovere. Non ho mai voluto che la nostra amicizia finisse, sai quanto ti vog-» Louis fu nuovamente interrotto, ma questa volta non da Harry.
«Chi è?» chiese Gemma sbucando da dietro al fratello.
«Nessuno, Gemma, torna in salotto» rispose respingendola indietro, ma lei fu più forte di lui e si arrestò di colpo nel vedere l’ospite.
«Louis..» sussurrò mentre un sorriso onesto le nasceva sul volto.
«Ciao, Gemma» rispose sorridendogli sincero. Gemma non oppose altra resistenza, improvvisamente si rilassò e tornò in salotto.
«Forse non è il momento adatto» constatò Louis guadagnandosi il consenso del riccio.
«Non ti sbarazzerai così facilmente di me, tornerò!» esclamò il più grande indietreggiando nel cortile.
«E’ una minaccia?» chiese Harry trattenendo una risata.
«Esatto!» esclamò sorridente l’amico, per poi voltarsi e andare via.
Harry chiuse la porta e sorrise, ma non si pose il problema di capire il perché stesse sorridendo. Tornò in salotto e trovò Gemma seduta a gambe incrociate sul divano, il televisore spento e un’aria assolutamente seria dipinta sul suo volto.
«Voglio continuare ad andare dallo psicologo» annunciò fissandolo dritto negli occhi. Harry era confuso, ancora una volta non capiva gli strani comportamenti di Gemma.
«Come mai hai cambiato idea?» chiese. Gli sorrise e si avvicinò a lei per abbracciarla.
«Perché voglio andare avanti» sussurrò all’orecchio del fratello «ed ora ho una buona ragione per farlo».


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Lily's corner:
Ve l'avevo detto che sarei tornata prima! Beh, cosa pensate di questo capitolo? Finalmente si sono capite un pò di cose, come il comportamento di Gemma, abbiamo rivisto Louis(syhfygysd **)! Louis è praticamente il mio amore, è l'esatto prototipo di ragazzo che io considero perfetto e che mi piacerebbe avere... nonostante io sia già fidanzata LOL
Occhei, passiamo avanti. Gemma. Che strana ragazza... chissà come si evolverà il suo rapporto con la madre e con..Louis,forse?
Lo scoprirete più avanti!
Ringrazio le due recensioni al capitolo precedente e grazie perché mi seguite ancora nonostante questa storia sia molto lenta D:
Il prossimo capitolo vi piacerà parecchio, ci scommetto casa mia! MUAHAUAHAU 

Lily xx
   
 
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