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Autore: sunshine_S    27/07/2013    3 recensioni
Due amici, il destino che li ha divisi, una marea di segreti e di sentimenti irrisolti ed un bel po' di colpi di scena. :)
Ma solo in quel momento quando si ritrovò con i piccoli occhi puntati nei suoi, quando riavvertì il cuore battere all'impazzata come qualche anno prima, quando avvertì la pelle accapponarsi di fronte alla sua vista, solo in quel momento Zayn sperò vivamente che qualcuno riuscisse a premere pausa per un tempo eterno. Il tempo che gli serviva per rendersi conto che April era di nuovo lì di fronte a lui e che forse stavolta non sarebbe scappata tanto facilmente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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EIGHT.

Per la maggior parte del tempo Zayn aveva dormito durante il tragitto verso casa ed April si era ritrovata a sperare che non vomitasse proprio all'interno della macchina di suo fratello, non avrebbe voluto neanche immaginare cosa avrebbe potuto farle se fosse mai successa una cosa del genere.

Perciò aveva deciso di guidare con estrema lentezza verso casa, sperando che i carabinieri non la fermassero per eccesso di lentezza. Durante la prima parte del tragitto il pakistano le aveva mormorato per tutto il tempo quanto fosse bella quella sera, quanto fosse irresistibile e cose di quel genere, poi le aveva detto che le voleva bene.

April non aveva dato tanto peso alle sue parole, non aveva detto nulla se non aggiunto qualche risata quando l'amico borbottava qualcosa di incomprensibile. Poi all'improvviso aveva smesso di parlare e lì aveva capito che si fosse addormentato.

Si svegliò di soprassalto solo quando April scese dalla macchina dopo averla parcheggiata nel garage e lo vide dirigersi verso il patio di casa Malik stendendosi ai piedi della porta.

La mora non riuscì a trattenere le risate seguite da quelle di Zayn che cominciò ad urlare nuovamente cose incomprensibili.

-Vieni qui, dai.- Gli disse dopo un po', sedendosi sulle scalette. -Parliamo un po'.-

In realtà non aveva in mente di dirgli nulla, non sapeva affatto cosa dire, ma infondo era ubriaco e l'indomani non si sarebbe ricordato nulla, quindi poco importava quello che gli dicesse.

-Sei bellissima!- Si complimentò ancora una volta. -Te l'ho mai detto?-

-No.- gli rispose tranquilla. -Almeno non da sobrio, credo.-

-Però lo penso spesso ultimamente.- Rivelò Zayn andandosi a sedere di fianco a lei poggiando le braccia indietro, come per stendersi. -Quindi dovresti dire allo Zayn sobrio di essere più gentile con te.-

April sorrise divertita passandogli una mano nei capelli. -E che altro dice lo Zayn ubriaco che quello sobrio nasconde?-

-Tante cose.- si affrettò a rispondere. -Che gli piace tanto quando gli fai le coccole te l'ha mai detto?-

-Mi pare di si.-

-Mmmh..- mugugnò. -In realtà ci sono tantissime cose che dovrei dirti, ma ora non ne ho voglia.-

-Va bene.- gli sorrise la ragazza. -Quando ne avrai voglia me le dirai, io sono qui.-

Zayn sbuffò. -Ancora per poco, tra una settimana io andrò via.-

In effetti lo Zayn ubriaco aveva ragione. Mancava davvero solo una settimana prima che lui e i ragazzi partissero e molto probabilmente non l'avrebbe rivisto più. Aveva ancora tante cose da dirgli, da rivelargli, da raccontargli. Molto probabilmente quei pochi giorni non le sarebbero neanche bastati. Fu avvolta da un cupo velo di tristezza quando si rese conto che sarebbe finito tutto di nuovo, molto presto.

Ci furono degli attimi di silenzi prima che il ragazzo prendesse nuovamente parola.

-Vieni con me!- Esclamò improvvisamente. -Andiamo insieme in vacanza!-

April trattenne una risata mentre Zayn cominciava a saltellare per tutto il cortile urlando euforico, rischiando quasi di far svegliare non solo i suoi genitori, ma anche tutto il vicinato.

Poi all'improvviso si fermò a guardarla senza più muoversi. Quell'immagine le sembrava davvero buffa; i capelli scuri che ad inizio serata erano così perfetti erano diventati arruffati e scompigliati, gli occhi arrossati, la maglia grigia sgualcita e della giacca pelle di nera non c'era più traccia, sperò non l'avesse lasciata nel locale, lo trovava irresistibile con quella indosso.

Ma lei lo trovava sempre irresistibile, anche nel grado di stato brado.

-Io forse sono innamorato di te April.- disse improvvisamente Zayn avvicinandosi nuovamente a lei.

Ad un tratto la ragazza pensò di aver perso l'intera sensibilità del corpo e riusciva ad avvertire solo il cuore batterle freneticamente nel petto, tanto che avrebbe rischiato di perforarlo quasi e di finire dritto al suolo. Non riusciva a sentire null'altro, solo le parole di Zayn che si ripetevano freneticamente nella sua testa.

Io forse sono innamorato di te April.

Lo vide avvicinarsi man mano al viso dell'amica -se ancora poteva definirsi così- senza smettere di osservarle la piccola bocca.

-Forse il resto te lo spiegherà l'altro Zayn.- le mormorò sulle labbra facendole avvertire un violento brivido percorrerle la schiena. -Ma io credo di essere innamorato.-

-Ne sei sicuro?- April si domandò dove avesse trovato le forze fisiche e mentali per porgli una domanda del genere, forse era stato il suo cervello ad averle imposto una cosa del genere.

Lei doveva sapere. Doveva sapere se realmente Zayn era vicino a provare un sentimento che ormai lei provava da anni, anche quando erano stati lontani, anche quando credeva che non ci fosse più speranze per loro, anche quando fingeva che non fosse mai esistito.

-Non lo so.- rispose titubante. -Non ne sono ancora sicuro.-

April abbozzò un sorriso tentando di nascondere quel pizzico di delusione che aveva provato nell'ascoltarlo.

Lei desiderava chiarezza più di ogni altra cosa, più di quanto desiderasse mordergli delicamente le labbra e gustarsi il loro sapore, più di quanto desiderasse averlo tutto per se.

Fece scorrere con esitazione una mano lungo il viso del ragazzo. Era sudato, ma lo sguardo non le pareva più tanto assente, al contrario era puntato ancora sulle labbra della ragazza e, molto probabilmente, non desiderava altro che baciarla.

-Voglio baciarti.- le confermò qualche secondo dopo. -E questo sono sicuro di volerlo fare.-

-No.- Lo bloccò ponendo con delicatezza due dita sulle sue labbra. Quel contatto le aveva fatto provare una sensazione quasi eccitante, proprio come la mattina prima. Sentire la morbidezza delle sue labbra a contatto con la propria pelle era sensazionale, inimmaginabile. Avrebbe veramente voluto provare a far combaciare le proprie labbra per provare una sensazione del tutto nuova, forse quella più bella al mondo.

-Non posso permetterti di baciarmi adesso che sei ubriaco. Domattina non ricorderai niente ed io non voglio questo.- Non si accorse neanche di una lacrima che scorreva timidamente lungo una gota e che il pakistano raccolse all'istante con una carezza. -Voglio che tu ricordi perfettamente il nostro primo bacio, se mai ci sarà.-

-Ci sarà, te lo prometto.-

April sorrise quasi amaramente, conscia del fatto che probabilmente una promessa del genere non l'avrebbe mai mantenuta. Non avrebbe ricordato niente di quella notte, delle loro parole, delle loro sensazioni, delle loro emozioni semmai Zayn, in quel momento, le stesse avvertendo realmente nonostante la sbornia.

Quelle parole l'avrebbero dovuta convincere di più, avrebbero dovuto riportare a galla quei sentimenti che aveva represso per tutto quel tempo, invece non avevano fatto altro che renderle il tutto ancora più difficile, confuso. Come avrebbe potuto credergli? Era ubriaco, lei non credeva mai agli ubriachi.

Ma avrebbe dovuto credere a Zayn, al suo migliore amico?

-Hey April!-

Riconobbe all'istante la voce di Louis che trascinava pesantemente il riccio che, a sua volta, faceva fatica a tenere gli occhi aperti. Liam lo seguì tenendo Niall sotto un braccio. Aveva un aspetto orribile; il viso sudato e pallido, i capelli completamente sconvolti, la maglia bianca macchiata da drink diversi molto probabilmente.

-Vuoi che ti aiuti a portare Zayn dentro?-

-Non preoccuparti.- Louis le mostrò un bellissimo sorriso. -Lascio Harry e prendo lui, non preoccuparti.-

-Ma io non voglio!- Piagnucolò Zayn aggrappandosi al braccio della ragazza posando il capo sulla sua spalla. -Voglio restare con lei tutta la notte, voglio stare con lei per sempre.-

Liam si fece scappare una risata tentando di prendere il pakistano per un braccio.

-Starete insieme domani Zayn, poi ancora dopo domani, fino ad arrivare al per sempre.-

-Lo pensi veramente Liam?-

Il ragazzo voltò a guardare gli occhi umidi di April e sospirò a fatica. Non gli piaceva quell'immagine e non gli piaceva nemmeno che soffrissero entrambi in quella maniera.

-Si, Liam lo pensa ed anche io.- sussurrò la ragazza accarezzandogli i capelli scuri.

Zayn la guardò intensamente negli occhi e Liam capì che, anche da ubriaco, si sentiva terribilmente in colpa per tutto quella confusione che le stava facendo provare. Non aveva assistito alla loro conversazione, ma sperò vivamente che lui non le avesse raccontato niente di Perrie o della discussione con la ragazza dai capelli rossi. Sperava di essere arrivato in tempo, però non riusciva a spiegarsi perchè allora la ragazza stesse piangendo.

Il pakistano si alzò con debolezza tentando più volte di mantenersi all'amico per non cadere pericolosamente in terra.

Prima di entrare Zayn si voltò a guardare per un'ultima volta il viso dell'amica e quegli enormi occhi grondanti di lacrime.

E fu quella l'immagine che lo tormentò per il resto della notte.

 

*****

 

Quando il frastuono proveniente dalla camera di Michael la svegliò, April fu convinta di non aver dormito più di tre ore.

Ogni osso del corpo le doleva, avvertiva gli occhi gonfi e pesanti per tutte le lacrime che aveva nascosto nel cuscino, per non parlare dello stomaco che brontolava affamato da qualche ora.

Ma lei non ne voleva proprio sapere di mangiare, come non ne voleva sapere di alzarsi e di uscire di casa. Non avrebbe voluto vedere nessuno, neanche Zayn molto probabilmente.

Da quella notte non faceva altro che ripensare alle parole del ragazzo, ma la sensazione che provava era la stessa sentita dopo un bel sogno, quanto ti rendi conto che è stato tutto frutto della tua immaginazione e la delusione e la tristezza ti pervadono.

April si sentiva proprio così quella mattina e niente l'avrebbe fatta stare meglio.

L'orologio segnava appena le dieci e mezzo del mattino e le sembrò strano che suo fratello potesse essere già sveglio ad un orario del genere, di solito non si alzava prima dell'ora di pranzo.

La camera era ancora buia, solo pochi e lievi raggi di sole provenivano dalla serranda chiusa. Non le andava neanche di sapere com'era il tempo quel giorno, non le sarebbe comunque andata di mettere piede fuori casa.

Tanto erano rumorosi i suoi pensieri che non aveva notato neanche che suo fratello avesse spento la musica per entrare dopo qualche minuto in stanza della ragazza.

-Pulce io sto partendo.- Annunciò improvvisamente con un sorriso a trentadue denti dipinto sul volto.

April adorava sentirsi chiamata così da suo fratello, ormai non riconosceva neanche più il proprio nome detto da lui. Per suo fratello lei era semplicemente Pulce.

-Dove vai?- Gli chiese, con ancora la voce impastata dal sonno.

-Io e i ragazzi abbiamo trovato un last minute per la Spagna, ritorno Lunedì notte.-

Suo fratello era sempre stato così, una persona intraprendente e pronta a viversi la vita così come veniva, senza troppe preoccupazioni o congetture. Era completamente differente dalla sorella e forse era quell'assenza di cose in comune a renderli così speciali.

-Buon viaggio fratellone.- Mandò un bacio al fratello senza neanche alzarsi dal letto, poi lui riprese la parola.

-C'è una persona giù per te comunque. Non so chi sia, credo un amico di Zayn.-

-Un amico di Zayn!? -Urlò più a se stessa che a suo fratello.- Non dirmi che ha i ricci.-

-No, è castano mi sembra. Ma sicuramente non ha i ricci.-

April tirò un sospiro di sollievo. Poteva essere Louis, forse voleva ringraziarla per la sera precedente, per la mano che aveva dato con Zayn.

Io forse sono innamorato di te, April.

-Digli che arrivo tra un minuto.-

Il fratello le sorrise, poi le mandò un altro bacio prima che uscisse definitivamente da casa.

A quanto pare doveva mandare a monte qualsiasi piano che comprendesse il restare rinchiusa in camera tutta la giornata. Non le sembrava carino scacciare via chiunque fosse, non avrebbe mandato via neanche Harry se si fosse presentato di nuovo da lei, nonostante quello che era successo la notte precedente.

Di malavoglia si diresse verso il bagno per sciacquarsi velocemente il viso decidendo di liberarsi del pigiama con le mucche e di indossare una comoda tuta.

Una volta sistemata scese le scale mostrandosi completamente sbalordita di ritrovare Liam Payne ad aspettarla proprio di fianco alla rampa di scale.

-Buongiorno April.- le disse sorridente. -Come stai?-

Era talmente confusa che persino una domanda così banale le sembrava complicata.

Fece spallucce. -Non nel migliore dei modi, ma grazie. Tu?-

-Bene.-

Ci fu qualche istante di silenzio imbarazzante in cui April continuò a chiedersi cosa ci facesse proprio Liam Payne in casa sua. Era almeno il terzo membro dei One Direction che varcava la porta di casa sua, avrebbe dovuto aspettarsi ben presto anche Niall e Louis probabilmente.

-Io avrei intenzione di parlarti, giusto due parole.- Cominciò col dire Liam grattandosi nervosamente dietro la nuca.

April lo trovava realmente molto carino a preoccuparsi per lei. L'aveva fatto la notte stessa quando l'aveva vista piangere, sembrava l'avesse rassicurata solo con un semplice scambio di sguardi e l'aveva apprezzato veramente tanto. Poi era sempre lì per tutti, ma specialmente per Zayn, e lei ne era grata quanto l'amico.

Le fece strano pensare di poterlo definire ancora amico quando non sapeva in che grado della propria vita collocarlo. Avrebbe quasi voluto che Zayn non le avesse mai pronunciate quelle parole, o almeno non in quello stato. Avrebbe voluto che fosse stato lucido abbastanza da potergli chiedere cosa realmente provasse.

-Ti ho vista piangere ieri sera. Non so cosa sia successo tra te e Zayn, ma qualsiasi cosa ti abbia detto volevo solo ricordarti che lui tiene a te più di quanto tenga a se stesso e al suo aspetto fisico.-

Entrambi risero appena rendendo quel momento un tantino meno imbarazzante.

-Lui per tre anni non ha fatto altro che pensare a te anche se non lo diceva apertamente. Basta dirti che non ti ha messo da parte neanche un momento e sono convinto che ti pensasse sempre qualche minuto prima di ogni concerto. Ha sempre detto che è grazie a te se ha incontrato noi e se è diventato così una bella persona.-

Per tutto il tempo Liam non aveva fatto altro che notare gli occhi di April annacquarsi poco a poco finche le lacrime non presero a sgorgare frettolosamente uno dietro l'altra. Si mordeva forte le labbra per evitare che singhiozzasse e aveva tentanto in tutti i modi di contenersi, di scacciare via quel nodo alla gola per non mostrarsi così debole e patetica davanti ad una persona che neanche conosceva. Se l'era ripromesso da quando l'aveva visto alla porta che si sarebbe mostrata tranquilla, ma quelle parole avevano distrutto i pensieri come fragili castelli di sabbia. Liam, per lei, era stato quell'alta marea che aveva distrutto ogni sicurezza.

Si avvicinò a lei con un'espressione tenera sul volto, poggiandole una mano sul piccolo braccio e accarezzandolo di poco.

-Io credo che voi due dobbiate parlare dei vostri sentimenti. Smettetela di girarci attorno, smettetela di fingere. Sono venuto a dirlo a te con la speranza che, almeno tu, riesca ad affrontarlo e che insieme affrontiate quello che c'è tra di voi.-

April si passò entrambe le mani sul viso premendo forte contro gli occhi come per ricacciare indietro tutte le lacrime che erano pronte a scendere ancora. Sentì Liam posarle un bacio delicato sul capo sfregandole la schiena con entrambe le mani come per darle carica.

Si sfogò liberamente tra le braccia di uno sconosciuto e comprese di aver fatto la cosa giusta. Aveva mostrato a Liam il lato più fragile di se, quello che nascondeva a tutti coloro che la conoscevano e che avrebbe protetto con orgoglio per ancora tanto tempo.

-Grazie Liam.- mormorò debolmente al ragazzo con i singhiozzi che ancora le squarciavano il petto.

Se avesse alzato la testa avrebbe notato l'inglese sorridere con dolcezza mentre continuava ad accarezzarla.

-No, grazie a te.-

 

*****

La testa gli pulsava in un modo smisurato, per non parlare poi del dolore lancinante che avvertiva allo stomaco. La sera prima aveva mischiato una serie di drink alcolici e quello ne era stato il risultato. L'unica voglia che avvertiva, quella mattina, era solamente quella di vomitare.

Tentò più volte di alzarsi dal letto, ma qualche strana entità più forzuta di lui lo teneva stretto a letto. Talmente era la confusione che non ricordava neanche che giorno fosse.

Guardò l'iPhone sul comodino segnare le due del pomeriggio di giovedì trentuno Luglio.

Sbuffò scocciato; tra sette giorni sarebbe dovuto partire e la cosa, invece di elettrizzarlo, lo rattristava sempre di più. Non gli andava affatto di lasciare la sua famiglia, non gli andava di lasciare casa sua dopo essere mancato quasi un anno intero, non gli andava di lasciare April.

Oh, April..

Appena si ricordò di lei ebbe come l'impressione che la testa avesse preso a pulsargli più forte. L'ultima cosa che ricordava era quella di averla vista più splendida che mai al locale, le aveva detto di doverle parlare e poi si erano divisi entrambi. E da lì lui aveva cominciato a bere.

Con estrema lentezza riuscì ad alzarsi e scostare le tende della finestra per far si che entrasse più luce; era una bellissima giornata ed era una fortuna dopo la tempesta avuta il giorno precedente. Avrebbe dovuto portare i ragazzi da qualche parte, probabilmente la sera scorsa gli aveva anche rovinato la prima uscita insieme da quando erano lì.

Si sentiva uno straccio non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Si sentiva uno straccio come persona e come amico e non solo per April, ma anche per i ragazzi. Aveva promesso a tutti loro dieci giorni bellissimi, all'insegno del relax e del divertimento, ma da quando era arrivato aveva ricevuto più problemi che altro. Con la tristezza e la preoccupazione che aveva -per non parlare della confusione- aveva rischiato di incupire anche i propri amici. Non avrebbe più dovuto permettere una cosa del genere, non più per quei giorni.

Guardava distrattamente casa Robinson e cominciò a chiedersi cosa fosse successo quella notte, specialmente sperò con tutto se stesso che i ragazzi non l'avessero lasciato solo con April e che lui non le abbia detto niente riguardante Perrie o qualcosa di simile.

Nello stesso istante avvertì qualcuno bussare alla porta.

-Sono Liam.- Annunciò il ragazzo da fuori.

Zayn non disse nulla, sapeva che l'amico sarebbe entrato comunque per curarsi di lui, per sapere come stesse. Molto probabilmente sapeva anche che fosse sveglio.

-Buongiorno.- Gli augurò il ragazzo appoggiandosi allo stipite della porta. Sembrava piuttosto energico, evidentemente doveva essere sveglio da un bel po'.

Aveva i capelli corti e chiari ben sistemati, con il ciuffo pettinato all'in su, l'espressione abbastanza tranquilla. Indosso aveva una semplice maglia bianca con le maniche lunghe tinte di blu ed un semplice jeans chiaro. A Zayn era sempre piaciuto lo stile di Liam, forse per questo possedeva più indumenti suoi che degli altri ragazzi nel proprio armadio.

-Ti servirebbe una doccia.-

-E' un modo carino per dirmi che faccio schifo?-

Liam trattenne una risata. -Credo di si.-

Anche Zayn accennò un sorriso, poi tornò a sedersi sul letto passandosi nervosamente le mani tra i capelli. Cercava con disperazione di rimettere insieme i pezzi provando a ricordare qualcosa della sera prima e invece riusciva a vedere solo il buio, non ricordava esattamente niente dopo l'incontro con April.

-So cosa ti stai chiedendo.- Disse Liam con tranquillità. -E no, non hai detto ad April di Perrie.-

Zayn si voltò subito verso l'amico facendo si che i loro sguardi si incrociassero. Il suo appariva sicuramente sorpreso al contrario di quello di Liam.

-E tu come lo sai?-

Liam non sapeva come l'avrebbe presa quell'improvvisata a casa Robinson, ma necessitava di sapere che il suo migliore amico non avesse aggiunto un ulteriore danno alla propria lista. Necessitava di conoscere la verità più di qualsiasi cosa.

-Stamattina sono passato da lei. Ieri notte è stata lei ad accompagnarti a casa e, quando siamo tornati, era piuttosto scossa. Avevo paura che tu le avessi detto di Perrie o della litigata con la rossa, così ho cercato di farmi spiegare un po' di cose.-

-Cosa ti ha detto?-

Liam sospirò e quel gesto quasi spaventò Zayn. Si sedette vicino a lui e cominciò a parlare.

-Mi ha detto che prima che ti ubriacassi le avevi chiesto di parlare..-

-Già.- acconsentì il ragazzo. -Avevo intenzione di dirle di Perrie, non voglio nasconderle più niente.-

-Però dopo le hai detto altro.-

Il cuore di Zayn perse quasi un battito a quelle parole.

-Che le ho detto?-

L'amico cominciò a grattarsi la nuca nervosamente. Lo faceva sempre quando qualcosa non andava, o quando era in imbarazzo, quindi quello non doveva essere affatto un buon segno.

Zayn conosceva perfettamente Liam da tre anni a quella parte. Erano diventati essenziali l'uno per l'altro, poteva azzardarsi a definirsi forse l'uno la metà dell'altro, anche se questo non l'aveva mai detto apertamente. Era sempre stato un ragazzo timido, persino con le persone che conosceva da tanto tempo. Non era mai stato bravo ad esternare le proprie emozioni, però ci provava e talvolta ci riusciva anche.

E sperò di non aver fallito proprio con April.

Liam fece un altro sospiro. -Le hai detto che forse ti sei innamorato di lei, testuali parole.-

-Le ho detto cosa?!- Zayn balzò immediatamente all'in piedi portandosi entrambe le mani nei capelli. Cominciò a girare nervoso per tutta la stanza borbottando parole ed insulti incomprensibili. Liam pensò che avrebbe potuto addirittura bestemmiare se non fosse stato così religioso.

Non sopportava vederlo così nervoso, non sopportava vederlo così stressato e confuso. Non l'aveva mai visto così neanche quando aveva deciso di ritornare con Perrie dopo che il tradimento.

 

Era la quinta partita di seguito che vinceva e ciò lo rendeva ancor più esaltato. Forse era troppo facile vincere usando il Barcellona, ma Liam in realtà sapeva di essere un bravo giocatore ed era convinto di aver vinto tutte quelle partite solamente per quel motivo.

Con in viso un'espressione vittoriosa decise di mettere da parte PES 2012 per giocare ad uno di quei nuovi giochi d'azione che gli aveva prestato Louis. Non lo vedeva da più di una settimana e non ne era per niente abituato, un po' infondo gli faceva male vivere separati da lui e da Harry però trovare una casa abbastanza spaziosa per cinque persone era sembrato a tutti piuttosto sprecato. Erano pochi i periodi di tranquillità che potevano permettersi con quella vita e proprio Louis aveva consigliato ai ragazzi di prendere due appartamenti diversi, diceva che non ne valeva la pena spendere tanti soldi per una casa così grande, sarebbe bastato vivere a pochi passi da casa.

Per fortuna avevano trovato due case differenti nello stesso quartiere, così non avrebbero avvertito troppo l'uno la mancanza dell'altro, ma Louis era partito per trascorrere un po' di tempo con Eleanor in una delle sue città preferite mentre Harry aveva deciso di passare il week end a Holmes Chapel. A fargli compagnia, per fortuna, erano rimasti almeno i suoi coinquilini Zayn e Niall.

Parli del diavolo, spuntano le corna” pensò l'inglese quando avvertì un paio di chiavi infilarsi nella serratura e, subito dopo, avvertì la porta di casa chiudersi con un leggero rumore.

-Chi sei?- Domandò senza neanche voltarsi, troppo preso dal nuovo gioco alla playstation.

Avvertì una leggera risata più che familiare, poi il rumore delle chiavi posarsi all'interno del vaso di porcellana.

-Sono Zayn.-

-Ah, finalmente amico!- Esclamò il ragazzo. -E' da stamattina che sei sparito, che fine avevi fatto?-

Zayn aprì il frigorifero afferrando una Guinness, la birra preferita di Niall.

-Avevo quell'intervista, ricordi?-

-Certo che me lo ricordo, ma ricordo anche che fosse finita almeno tre ore fa.-

Il pakistano continuò a mostrarsi tranquillo sorseggiando la propria bottiglia.

-Dov'è Niall?- domandò.

-A fare la spesa, dovrebbe essere qui a momenti.-

Zayn trattenne una risata divertita. -Sai che non è affidabile mandare Niall al supermercato, tornerà sicuramente con una serie di nuove merendine e patatine alla paprika!-

-Non dimenticare le pizze fatte in casa.- Aggiunse Liam. -Sai quanto le adora.-

-E tu perchè l'hai mandato?-

-In realtà saresti dovuto andare tu, ma sai com'è.. sei sparito.- Lo punzecchiò Liam e a quel punto Zayn sembrò alzare le mani colpevole sorridendo appena.

-Ho.. ho avuto da fare.- Tentò di deviare l'argomento dando un altro sorso alla Guinness.

A quel punto Liam capì che l'amico gli stava sicuramente nascondendo qualcosa. Decise allora di spegnere la playstation e rimandare lo spargimento di sangue a dopo cena.

Si sedette comodamente sul divano in modo che riuscisse a guardare meglio l'amico negli occhi.

Lo conosceva troppo bene; lo sguardo vago, la voce roca, quegli inutili tentativi di deviare argomento. Liam sapeva perfettamente chi c'entrasse in tutta quella storia.

-Hai rivisto Perrie per coso?-

Zayn cominciò a tossire senza sosta, forse un po' per il nervosismo e forse perchè, con quella domanda, l'inglese aveva rischiato quasi di tentare alla sua vita mentre sorseggiava la birra.

-Hey calma, non volevo ucciderti!- Rise l'amico. -Mi preoccupo per te, lo sai.-

Il pakistano restò in silenzio senza voler dire nulla. Appoggiò la birra sul tavolino lì di fronte continuando a rimuginare su se stesso, sulle proprie scelte e su quei dubbi che lo attanagliavano continuamente. Sapeva di potersi fidare di Liam e di tutti loro, ma aveva paura che lo credessero troppo debole, quasi disperato.

L'amico sospirò prendendo posto di fronte a lui sedendosi sul tavolino, gli bastò un semplice sguardo e Zayn cominciò a parlare senza sosta.

-Perrie ed io siamo tornati insieme.- Annunciò come se volesse convincere più se stesso che Liam. -Ho pensato che darle un'altra possibilità sarebbe stato giusto, infondo tutti hanno una seconda chance e poi mi ha tradito quando io neanche tenevo così tanto a lei. Forse ricominciando potremmo costruire finalmente qualcosa di concreto.-

-Potreste imparare dai vostri sbagli, potreste imparare ad amarvi.- Liam accennò un sorriso e Zayn fece lo stesso.

Adorava Liam in un modo smisurato, forse un po' in più di quanto adorasse il resto dei One Direction. Doveva ammetterlo che lui era l'unico a farlo sentire bene in ogni cosa facesse, anche negli sbagli, sapeva fargli scivolare le preoccupazioni da dosso, ma specialmente sapeva farlo ragionare e quella era una gran cosa per lui.

Dopo qualche minuto avvertirono Niall bussare alla porta con insistenza chiedendo aiuto agli amici per portare tutte le buste all'interno della casa.

I due si scambiarono uno sguardo complice, consci del fatto che l'irlandese sarebbe tornato a casa con tutto, tranne lo stretto indispensabile.

 

-Io non volevo affatto dirle una cosa del genere!-

La voce di Zayn riportò Liam alla realtà riuscendo a distaccarlo da quei ricordi.

-Volevo solamente dirle la verità su Perrie e nient'altro! Non avrei dovuto metterle in testa una cosa del genere e voi non avreste dovuto lasciarmi solo con lei!-

-E la colpa sarebbe nostra ora?! Scusami tanto se Louis ed io eravamo troppo occupati a rincorrere Harry mezzo nudo e soccorrere Niall che, a momenti, rimetteva anche il fegato!-

-Hai ragione, scusami.- Zayn appariva realmente mortificato, ma Liam sapeva che non aveva niente da perdonargli. Doveva aspettarsi una reazione del genere e, in fondo, la comprendeva anche.

Tutto quello che aveva costruito e ripreso con April stava precipitando disastrosamente e aveva tutto il diritto di dare di matto.

Tornò a sedersi di fianco a lui tenendo il viso tra le mani, interrogandosi su come fosse stata possibile una cosa del genere.

Liam sospirò di nuovo e Zayn ebbe come la sensazione che, ben presto, sarebbe tornato a parlare. Sapeva che, qualsiasi cosa gli stesse per dire, non gli sarebbe piaciuta chissà quanto.

-Tu sei sicuro di non provare niente per lei?-

-Io non so niente!- Rispose nervoso l'amico. -Non so assolutamente niente e ora non so assolutamente cosa cazzo fare! Sono un coglione e questo è quello che mi merito dopo tutti i casini che ho combinato!-

-Zayn, per piacere cerca di calmarti!- Tentò Liam. -Troveremo una soluzione.-

-Non c'è una soluzione Liam!- Zayn si alzò di nuovo colto dalla rabbia. -Non c'è una soluzione che non implichi far soffrire April, lo capisci?-

L'inglese aveva ancora davanti agli occhi l'immagine struggente della piccola April in lacrime e non riusciva a dimenticare in nessun modo quel momento, né quella della sera prima e neanche quella della mattina. Lui aveva tentato di far ragionare entrambi, di rimettere insieme i pezzi, ma non poteva obbligarli a condividere un sentimento di cui nessuno dei due era convinto.

Il ragazzo di fronte a lui continuò a sbuffare innervosito e quell'atmosfera cominciò ad innervosire anche Liam.

-Tu ami Perrie?- Gli domandò improvvisamente lasciandolo quasi sorpreso.

Era una domanda che ormai si poneva da troppo tempo. Lui amava Perrie, voleva realmente solo stare con lei? A quella domanda aveva sempre risposto di si, che dovevano stare insieme, ma da quando era tornato a casa non sapeva neanche se fosse ancora giusta quella risposta.

-Io credo di si..-

-Credi?!- Rispose stizzito l'amico. -Zayn, in amore non esistono i se e i forse e, fidati, non c'è spazio neanche per i credo! Devi cominciare ad essere sicuro dei sentimenti che provi altrimenti rischi di perdere tutto.-

Zayn abbassò lo sguardo più confuso che mai.

Forse lui lo stava già perdendo quel tutto, il suo tutto ed aveva una paura immensa.

Avrebbe dovuto parlare con April quella mattina, avrebbe dovuto provare a sciogliere ogni nodo o perlomeno tentare di chiarirle le idee.

O avrebbe potuto aspettare, aspettare che lui per primo riuscisse a chiarirsi quelle idee.

 

*****

 

Da quando Liam era andato via April era riuscita a mantenere la sua promessa; aveva passato l'intera giornata sdraiata sul letto di casa sua a pensare e ripensare a tutto quello che le era successo quella notte. Aveva tentato di dimenticare le parole di Zayn, quelle di Liam, ma il pensiero di correre da lui a chiedergli spiegazioni, a dirgli tutta la verità, era diventato davvero difficile da scacciare.

-Io credo dovresti chiedergli spiegazioni!- Ripetè Ginny per l'ennesima volta. -Insomma, direi che ti sono dovute.-

April si disse che, probabilmente, si era rivelato un grosso errore invitare la rossa da lei quel pomeriggio e forse era stato sbagliato anche raccontarle tutta la storia di Zayn.

Ginevra era caparbia, testarda, insistente e terribilmente contenta di avere ragione; lei aveva sempre dubitato del rapporto d'amicizia dei due -lei dubitava qualsiasi rapporto d'amicizia tra maschio e femmina!-, e quando le aveva raccontato tutta la verità aveva notato un sorriso soddisfatto comparirle sul volto. Odiava quel lato dell'amica, ma doveva ammettere che era comunque e nonostante la sua migliore amica e che non poteva di certo chiedere a Zayn un consiglio su di lui.

E fu in quel momento che avvertì una strana stretta allo stomaco e si sentì illuminata come se una lampadina sopra la sua testa si fosse accesa per davvero.

Balzò con una velocità assurda dal proprio letto afferrando l'iPhone dal comodino.

-Cosa stai combinando?!- Domandò spaventata l'amica.

April non rispose, cominciò a digitare frettolosamente delle lettere su di un messaggio vuoto ed infine premette su “invia”.

Si sarebbe chiarita tutte le idee quella sera, in un modo o nell'altro, e sarebbe riuscita a concludere quel capitolo così tormentato della sua vita.

Finalmente quella sera avrebbe concluso una confusione durata tre anni. 

- - - - - -

Salve a tutti, eccomi ancora qui a rompervi le balls :) 
Come potete vedere sembra che qualcosa tra Zayn ed April si stia muovendo, o probabilmente si è già mosso da un bel  po'.
Abbiamo ormai capito chiaramente che si piacciono, e non poco, ma rivedersi dopo tre anni e con tutti quei cambiamenti, beh è piuttosto difficile. Per non dimenticare poi che Zayn è anche fidanzato con Perrie. 
Mi è piaciuto tantissimo scrivere dello Zayn ubriaco, ma molto di più mi sono divertita a scrivere del flshback! Non so se si è capito, ma adoro i flashback e amo a dismisura scrivere dei momenti Ziam. Sono meravigliosi, non c'è che dire <3
Settimana prossima scopriremo cos'ha da dire April al nostro Zayn e se, finalmente, le acque si smuoveranno sul serio!
Fatemi sapere cosa pensate del capitolo :) 
Un bacio grande <3

   
 
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