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Autore: Sara_Chuck    27/07/2013    5 recensioni
Salve a tutti, è la prima volta che scrivo una fanfiction, che dire spero vi piaccia. :)
La storia sarà incentrata sull'arrivo di una misteriosa ragazza, che nessuno, o quasi, sembra conoscere, Sasuke non rimarrà indifferente al suo arrivo, ma la storia della ragazza è davvero piena di sorprese, non solo Itachi farà ritorno, ma...
A Konoha regna la pace ormai da qualche anno, ma i nostri beniamini di sempre sono impegnati ad allenarsi per diventare sempre più forti, in caso di necessità non vogliono di certo farsi trovare impreparati.
Tra Naruto e Sasuke sembra essere nata un'amicizia, che per quanto precaria, li unisce comunque ad affrontare, insieme a Sakura, le missioni affidate loro nella comune vita di tutti i giorni.
Sapendo di non essere ancora all'altezza dei loro maestri; Naruto, Sasuke, Sakura e tutti i loro amici, decidono di frequentare dei corsi speciali di allenamento, capitanati da Kakashi e supervisionati dal simpatico ed eccentrico maestro Gai.
Ma è proprio all'interno di questa "accademia" che riceveranno la visita di una misteriosa ragazza, dai lunghi capelli rossi e gli occhi azzurro cielo, talmente intensi, che ricordano perfettamente quelli di Naruto, anzi, per l'esattezza quelli di suo padre, Minato.
Genere: Erotico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Lo sguardo di Maito Gai vagò più volte dal suo rivale alla ragazza, dalla ragazza al suo rivale, sotto l'occhio vigile di quest'ultimo, che inarcò un sopracciglio, come a voler mostrare il suo disappunto per la reazione che aveva avuto, ripromettendosi mentalmente che d'ora in avanti avrebbe tenuto la bocca chiusa.
Purtroppo però era tardi per i ripensamenti.
Gli occhi di Maito Gai brillavano di una strana luce e questo stava a significare, che la sua rivelazione, aveva catturato l'interesse del suo vecchio amico e questo non era un bene, perchè quando Gai si metteva in testa una cosa, riusciva davvero a essere più insopportabile di quanto già non fosse, se mai questo fosse stato possibile.

Ora si che sei nei guai, Kakashi.
Si disse mentalmente, facendo finta di non notare lo sguardo incuriosito dell'amico, che era posato ancora insistentemente su di lui.
“Fortuna che era solo un'impressione, vecchio mio.”
Sussurrò Gai al suo orecchio, in modo che nessuno a parte lui potesse sentirlo.
Kakashi non rispose, si limitò ad alzare svogliatamente le spalle, guardando davanti a se, senza incontrare gli occhi del Jonin che lo fissavano con interesse.
“Lo era, infatti.” Chiarì, spostando finalmente lo sguardo sul suo interlocutore.
Gai sorrise come al suo solito, rendendolo ancora più nervoso di quanto già non fosse.
“Come siamo passati da 'Ho avuto una strana impressione', a 'Io conosco quella ragazza', in meno di un minuto?” Una risatina gli uscì dalle labbra, che alle orecchie di Kakashi suonò fastidiosa.
Non ribatté, cosa avrebbe dovuto dire?
Aveva sbagliato sin dall'inizio, non avrebbe dovuto farsi scappare nulla, ma ormai era troppo tardi per rimediare all'errore commesso.

“Hai intenzione di spiegarmi l'intera faccenda, o preferisci startene li a fissare il vuoto?” Chiese Maito Gai, in quella che suonò una domanda retorica.
Kakashi era certo che avrebbe accettato solo una risposta.
“Più tardi, ma non ora.” Rispose il Jonin prontamente, indicando con un gesto veloce il gruppo di ragazzi, che si trovavano poco distanti da loro e che probabilmente stavano facendo conoscenza con la nuova arrivata.


* * * * *

“Non so cosa Sasuke ti abbia detto di me, ma sappi che sono il più simpatico.” Disse sicuro il biondo, puntando il pollice verso se stesso, sul volto dipinto un sorriso che metteva allegria solo a guardarlo.
Era impossibile non credere alle sue parole, quel ragazzo sprizzava energia da tutti i pori e aveva un'espressione piuttosto buffa, che scatenava il buon umore.
“Non gli ho detto proprio nulla, testa quadra.” Chiarì il moro, incrociando le braccia al petto, senza lasciarsi sfuggire nemmeno l'accenno di un sorriso.
“Come ti ho già detto più volte, l'ho incontrata qui fuori poco fa e mi dispiace deluderti, il mio primo pensiero non si è rivolto a te.”
Riley osservò il ragazzo biondo, che aveva detto di chiamarsi Naruto, fare una boccaccia in direzione di Sasuke, che rispose con uno sguardo omicida, facendo scappare dalle labbra della ragazza una piccola risata.
“Come mai ti trovi qui?”
“Da quale villaggio vieni?”
“Sei venuta da sola?”
“Ragazzi..”
“E' la prima volta che vedi questo villaggio?”
“Sei una
Kunoichi?”
“Quanto ti fermi?”
“Ragazzi..”
La rossa tentò di parlare, ma poi ci rinunciò, ascoltando le miriadi di domande che le venivano poste ad una velocità a dir poco sorprendente.
Naruto le aveva elencato velocemente i nomi di tutti i ragazzi presenti, ma era difficile riuscire a focalizzarli tutti, non li aveva osservati abbastanza, per ricordarne i nomi.
Non tutti, comunque.
“Perchè non lasciamo che sia lei a raccontarci del suo arrivo qui, così facendo risponderà anche alle vostre domande.” Propose una voce in lontananza, i ragazzi annuirono, facendo slittare lo sguardo sul loro maestro, fino a farlo ritornare su di lei.
La ragazza sbarrò gli occhi, era così presa dalla splendida accoglienza ricevuta, che non aveva nemmeno notato due figure più alte, che guardavano la scena in lontananza.

Era proprio lui...
Riley posò lo sguardo sul Jonin che aveva parlato, i capelli grigi leggermente scompigliati, la maschera sul viso, un occhio coperto dal coprifronte.
Erano passati anni, eppure non aveva il minimo dubbio, quell'uomo appariva sempre uguale, lei sembrava l'unica ad essere cambiata nel corso degli anni, ma era normale, era cresciuta, mentre lui aveva superato questa fase da un pezzo.
“Maestro Kakashi.” Sussurrò a voce bassa, ma non abbastanza per non essere udita da qualche suo coetaneo, come Naruto, che sbatté velocemente le palpebre, come se non avesse potuto credere alle sue orecchie.
La rossa si rese conto troppo tardi, che effettivamente lei non avrebbe dovuto conoscere il Jonin, o comunque, non avrebbe dovuto chiamarlo maestro.
Si morse leggermente il labbro, come faceva sempre quand'era nervosa, aspettandosi altre domande, magari riguardanti ciò che le era appena scappato di bocca.
“Vi siete già conosciuti?”
Fu Sasuke a porre questa domanda, gli occhi ridotti a due fessure, come se sentisse che c'era qualcosa che non andava.
“A dire la verità..” Cominciò a dire la ragazza, cercando di sembrare il più naturale possibile, ma Kakashi la precedette, finendo la frase al posto suo.
“Non proprio.” Concluse il Jonin, facendo uno dei suoi soliti sorrisini, come se cercasse di far scivolare il discorso.

Grazie.
Lo ringraziò mentalmente non era ne il momento, ne il luogo adatto, per qualsiasi genere di rivelazione.
“Allora, cercherò di rispondere a tutte le vostre domande, sarò breve perchè non mi va di annoiarvi con la mia storia, non c'è niente di interessante.” Cominciò la rossa, facendo un piccolo sorriso, mentre cercava di organizzarsi un discorso.
“Sono venuta in questo villaggio dopo aver viaggiato molto, purtroppo non so con precisione per quanto rimarrò qui, probabilmente fino a che il mio..
..
il mio cosa?
c
ompagno di viaggio, deciderà di fermarsi.” Concluse, cercando di ricordare la altre domande che le avevano posto.
“Sono una Kunoichi, vengo dal villaggio della sabbia, o meglio, i miei primi ricordi sono legati a quel villaggio, ed è la prima volta che vengo qui.” Concluse, giocherellando con una ciocca dei suoi capelli.
“Se è la prima volta che vieni qui, come fai a conoscere Kakashi?” Le chiese Sasuke, appoggiandosi con la schiena al muro, un sopracciglio alzato, come se qualcosa all'interno della storia non gli fosse del tutto chiaro.
“In che senso i tuoi primi ricordi sono legati a quel villaggio?”
La ragazza si voltò verso Naruto, che incuriosito, si era seduto a terra con le gambe incrociate, grattandosi la testa con fare confuso.
La rossa ignorò volutamente la domanda del moro, sarebbe stato meglio rispondere per ultima a questa domanda, anzi, sarebbe stato ancora meglio non dover rispondere affatto.
“Non so da quale villaggio provengo, una coppia che viveva li mi ha adottata quando ero molto piccola, ma non mi hanno mai rivelato da dove provenissi.” Ammise lei, sospirando appena.
Le sarebbe piaciuto sapere chi erano i suoi veri genitori, non perchè non fosse stata amata nel corso degli anni, ma per semplice curiosità.
Naruto sembrava soddisfatto della spiegazione e senza saperlo, la salvò dal rispondere ad una domanda, a cui non sapeva nemmeno quale risposta dare.
“Che ne dici di fare un ripasso dei nomi?” Le chiese il biondo sorridendo raggiante, la kunoichi annuì, sorridendo a sua volta.

* * * * *

Approfittando di quel momento di distrazione generale, Kakashi indietreggiò lentamente, guardando di sottecchi la porta, doveva uscire di lì alla svelta, prima che Gai si accorgesse della sua idea.
Indietreggiò di un altro paio di passi, tenendo lo sguardo puntato davanti a se, verso i ragazzi, che non la smettevano di parlare tra loro, le voci sempre più affievolite dalla lontananza sempre maggiore, che stava appositamente mettendo tra lui e loro.
Nessuno si accorse di lui, raggiunse la porta, sospirando con fare sollevato, ma quando si voltò, andò a sbattere contro Maito Gai, che lo fissava con aria interrogativa, facendo spuntare sul viso il suo solito sorriso trionfante.
“Dove pensi di andare, Kakashi?”
“Da nessuna parte, volevo solo controllare che in corridoio non ci fosse nessuno.” Rispose prontamente, assumendo un'espressione da finto innocente.

Pessima bugia, davvero pessima.
“Non ti disturbare vecchio mio, ci ha già pensato il sottoscritto.”
Se l'era davvero bevuta?
Si chiese, sorpreso che Gai si facesse infinocchiare così facilmente, da una scusa così banale.
“Sei sicuro di aver controllato bene? L'Hokage si è raccomandato di non far entrare nessuno che sia esterno agli allenamenti.” Gli ricordò, insistendo sulla stessa linea.
“Ma a chi la vuoi dare a bere, Kakashi?” Rispose Maito Gai, mentre delle fiamme gli accendevano gli occhi.
Tipico di quando era convinto di aver ragione e niente e nessuno poteva fargli cambiare idea.
Il Jonin alzò il sopracciglio che non era coperto dalla sua solita maschera, assumendo un'espressione accigliata.

Bene, ora come faccio a liberarmi di questo scocciatore?
Si domandò mentalmente, mentre Gai gli puntava un dito contro, successivamente chiuse gli occhi e lo mosse da una parte all'altra in segno di negazione.
“Inoltre, da quando in qua ti preoccupi di chi assiste o non assiste agli allenamenti?
Allenamenti che tra l'altro non si stanno nemmeno svolgendo, dato che sono stati interrotti da una visita inattesa.” Gai smise di parlare, e portandosi le mani ai fianchi, si avvicinò di un passo verso il suo rivale di sempre.
“Non sono affatto stupido come credi tu.”

Certo, come no...
Facciamo finta per un attimo, che io abbia abboccato all'amo.” Propose, mettendo le labbra come facevano i bambini per imitare il pesce.
Kakashi incrociò le braccia al petto, non capendo il succo di questa assurda conversazione.

Dove vuole arrivare, adesso?
“Dovresti andare a dire alla signorina..Riley, se non sbaglio, che per ordine dell'Hokage, sarebbe meglio che lei non stia in questa stanza, dove si svolgono allenamenti privati.”
L'Hatake non si mosse, spostando lo sguardo solo di pochi millimetri, mentre Gai si metteva una mano dietro l'orecchio, con fare palesemente teatrale, facendo finta di voler provare ad ascoltare una risposta che non era arrivata.

Accidenti a lui.
Accidenti a lei.
Accidenti a me.

Concluse il Jonin, rendendosi conto di non avere nessuna via di scampo questa volta.
“E' una storia piuttosto lunga da spiegare.” Disse infine, maledicendo Gai per la sua curiosità morbosa.
“Non preoccuparti compare, abbiamo tutto il tempo” Rispose prontamente quest'ultimo, dandogli una pacca sulla spalla, mentre si allontanava di qualche passo da lui, andando verso i ragazzi.
“Per oggi abbiamo finito, io e Kakashi abbiamo delle faccende importanti da sbrigare, voi rimanete pure a chiacchierare se volete.
A domani ragazzi.”
Li salutò Maito Gai, avviandosi verso l'uscita assieme all'altro Jonin.
Kakashi non poté fare a meno di notare un sorriso di vittoria, ancora stampato sul suo volto.

* * * * *

Riley osservò la scena con la coda dell'occhio, mentre i due uomini si allontanavano verso la porta, fino a sparire completamente dal suo raggio visivo.
Fece finta di niente, tornando ad osservare i suoi nuovi amici, se così li poteva definire, sembravano tutti simpatici, chi più e chi meno, ma li aveva conosciuti soltanto da poco, perciò era un po presto per giudicare.

Dove diamine si è cacciato?
Si domandò, rendendosi conto solo in quel momento, che il suo compagno di viaggio non si era ancora fatto vivo.
“E' un vero peccato che non ti abbia conosciuta prima, sei l'unica che ride delle mie battute.” Disse il biondo, interrompendo il flusso dei suoi pensieri.
Sorrise al ragazzo, ma Sasuke si intromise, dando a Naruto un leggero pugno sulla testa.
“Per forza, è appena arrivata, dalle due giorni di tempo e ti troverà insopportabile. Sono anni che noi sopportiamo la tua presenza, ti assicuro che è solo questione di tempo, testa quadra.” Chiarì il moro, scatenando una risata di gruppo, che coinvolse anche la Kunoichi del villaggio della sabbia, che osservava divertita la scena, mentre a Naruto usciva il fumo dalle narici per la rabbia.
“Fossi in te non riderei, Teme.” Lo avvisò il biondo, sghignazzando con fare divertito, nessuna traccia della rabbia di pochi secondi prima.
“Un giorno ti racconterò la storia di questo individuo, allora si che ci sarà da ridere.” Continuò facendo la linguaccia in direzione di Sasuke, che invece di sorridere, si accigliò, i suoi occhi sembravano come piccoli spilli.
“Dimmi Naruto..” Cominciò Sasuke, abbassando leggermente la testa, così che il suo sguardo si posasse sul pavimento.

Qui si mette male, da quando sono entrata in questa stanza, non avevo mai sentito Sasuke chiamare Naruto per nome.
Pensò la ragazza, fissandoli entrambi, mentre incrociava le braccia appena sotto il seno, quasi come gesto di protezione.
“Quale parte della storia della mia famiglia ti sembra divertente?
La morte dei miei genitori?
L'odio che ho provato verso colui che gli ha uccisi?
Il fatto che sia stato mio fratello?
Che l'ho odiato per anni, prima di scoprire le motivazioni per cui l'aveva fatto?
O il fatto che io abbia rinunciato a tutto quello a cui tenevo, per seguire la sete di vendetta, che negli anni aveva finito per consumarmi?
Perchè non mi illumini?”
Concluse Sasuke, rialzando velocemente lo sguardo sul biondo.
La luce dello Sharingan brillava ferocemente nei suoi occhi, in quel momento sembrava che non aspettasse altro che colpire.

Quello sguardo...
La rossa fissò Naruto, che sbarrò gli occhi, sapeva di averla combinata grossa e sembrava dispiaciuto per quello che aveva fatto rivivere al suo amico, eppure lui con quell'affermazione di poco prima stava solo scherzando, se n'erano accorti tutti, anche lei.
Il moro mosse un passo verso Naruto, ma proprio in quel momento, un leggero fruscio catturò l'attenzione di tutti, che si posò sulla figura perfettamente immobile, che distanziava da Sasuke di qualche passo, gli occhi fissi nei suoi.

* * * * *

“Perchè non ti dai una calmata, sei sempre stato troppo impulsivo.” Una voce fin troppo familiare risuonò alle orecchie di Sasuke, provocandogli una stretta allo stomaco, sensazione che non provava più da un pezzo, da quando...

Non è possibile...
Sbarrò gli occhi, che si chiusero a fessura, mentre sentiva lo sharingan scomparire, sotto lo sguardo attento del nuovo arrivato.
Un piccolo sorriso aleggiava sulle labbra di quest'ultimo, ma Sasuke non seppe dire se era divertito o provocatore, forse entrambe le cose, forse esprimeva più di quanto lui stesso riuscisse a vedere.
Strinse le mani a pugno, lasciandole cadere lungo i fianchi, mentre alcuni flashback si facevano strada nella sua mente, facendo comparire immagini che preferiva dimenticare.
“Sei tornato.” Sussurrò in tono di sfida, un piccolo accenno di sconfitta impresso nella voce ferma.
Solo il suo interlocutore sembrò rendersi conto di questo, doveva immaginarlo, a lui non sfuggiva mai nulla.
Il nuovo arrivato si avvicinò al moro, gli occhi di quest'ultimo ancora accesi di sfida, solo che ora il destinatario di quello sguardo era cambiato, non era più Naruto, bensì il ragazzo che gli stava difronte.
Rimase immobile ad osservarlo, senza muovere un solo muscolo, mentre un sorriso, che Sasuke non seppe interpretare, si faceva strada su quel viso familiare, facendo sembrare quasi stupida la reazione che aveva avuto.

Quasi...
Una mano si posò sui suoi capelli, scompigliandoli appena in una carezza quasi affettuosa, mentre si imponeva di cambiare espressione, con scarso successo.
Dovevo provarci, potevo riuscirci.
Forse.

“E' un piacere rivederti, fratellino.”
L'ultima parola calcata appositamente, anche se Sasuke, in quel momento, non seppe spiegarsi il perchè.






















Ecco a voi un nuovo capitolo, perdonatemi per il ritardo, ma tra gli esami per il recupero dei debiti e le vacanze improvvisate a cui sono stata praticamente trascinata, non ho avuto un attimo di tempo per aggiornare la storia.
Ma non voglio annoiarvi con i miei problemi esistenziali (?) u.u
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, tanto quanto è piaciuto a me scriverlo, mi sono proprio divertita, soprattutto quando Maito Gai è entrato in azione come detective e spero mi scuserete per non aver ancora svelato il mistero che lega Kakashi a questa ragazza, lo farò nel prossimo capitolo. ;)
Per farmi perdonare vi ho chiarito un po le idee a proposito delle origini di Riley.
*
in realtà sa di averli messi ancora più in confusione*

Ringrazio chi mi segue, chi ha aggiunto la storia tra le preferite o le ricordate, e un grazie speciale a chi ha recensito la storia, facendomi sapere il suo parere.
Al prossimo capitolo. <3

  
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