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Autore: Cara_Sconosciuta    05/02/2008    2 recensioni
Una serie di oneshot dedicate alla mia coppia preferita incentrate su bellissime canzoni d'amore. Le storie non sono collegate tra loro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kelsi Nielsen, Ryan Evans
Note: Traduzione, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ecco qui la seconda storia

Ecco qui la seconda storia! Avverto che per ora l’autrice ne ha scritte soltanto tre…delle quali trovo che l’ultima sia la più bella, ma il punto è che poi non so se e quando ce ne saranno altre, perché sono già tre mesi che non aggiorna.

Di questa Saawariya dice che non è la sua preferita, anzi, la trova bruttina ma ama la canzone (Che in effetti è molto bella). A me, invece, è piaciuta molto, soprattutto nelle descrizioni… a voi il giudizio!

La canzone è “One slow dance” dei Simple Plan e nessuno dei due film è accaduto.

Temperance

 

One Slow Dance

 

Gli studenti dell’ultimo anno avevano, come d’abitudine, anticipato il Ballo d’Inverno a parecchi mesi prima dell’effettivo arrivo di quella stagione.

Tenuto nel venerdì sera dell’ultima settimana prima delle vacanze, era più che altro un evento formale, secondo in importanza solo al diploma.

Il comitato addetto alle decorazioni aveva scelto il tema “Magia al chiaro di luna” e per questo la luce lunare che di lì a poco avrebbe inondato il cortile era stata ricreata anche in palestra –dove si sarebbe effettivamente tenuta la festa- grazie a delle luci soffuse che creavano l’effetto di essere avvolti da qualcosa di molto simile ad una delicata polvere di stelle.

Intorno, risuonava soltanto musica rigorosamente dolce e romantica.

Ryan Evans, appoggiato al muro più vicino all’uscita della palestra, si malediceva con tutta la forza di cui era capace per aver dato ancora una volta ascolto a sua sorella.

Era a dir poco imbararazzante trovarsi ad un ballo così romantico senza una ragazza!

Non avendo nulla di meglio da fare, giocherellava con le dita, guardandosi intorno ogni tanto.

Proprio durante una di queste sue occasionali sbirciatine in direzione di tutti gli altri, intenti a divertirsi, si sorprese nello scorgere un viso familiare, solo quanto lui.

You’re standing there alone
And so am I

Seguì con gli occhi I contorni dei suoi ricci scuri, stupito dalla sua trasformazione.

Per una volta non indossava il cappello… ma probabilmente era solo perché il concilio di amministrazione li aveva banditi dal ballo…altrimenti di certo ne avrebbe avuto uno anche lui stesso.

A parte questo, comunque, i suoi capelli, normalmente disordinati, erano arricciati in modo professionale e le cadevano sulle spalle in onde soffici ed eleganti.

Il suo vestito, di un arancione autunnale, era molto semplice e aveva le maniche, al contrario di quelli indossati dalla maggior parte delle altre ragazze, ma erano trasparenti e aggiungevano qualcosa di etereo al suo aspetto.

I suoi occhi castano-verdi erano abbassati, i grossi occhiali che portava ogni giorno avevano ceduto il posto ad un paio più fine, dorato, e le sue mani erano intrecciate.

Ryan inspirò a fondo e si incamminò istintivamente verso di lei, la ragazza dei suoi sogni, quella che non abbandonava mai i suoi pensieri.

Kelsi Nielsen.

 

But I want you here
By my side, oh

Kelsi alzò gli occhi dalle proprie dita intrecciate per vedere Ryan Evans dirigersi verso di lei.

Qualcosa nel suo stomaco iniziò ad agitarsi in maniera incontrollabile quando lui la raggiunse, gli occhi che chiedevano un muto permesso.

Sorrise ed annuì, andandogli incontro.

Il cuore le martellava dolorosamente in petto, perché vedere Ryan le riportava alla mente ricordi di JasonJason che aveva deciso che sarebbe stato meglio essere soltanto amici e l’aveva lasciata, proprio quel pomeriggio.

Nuove lacrime si affacciarono al bordo delle sue palpebre ma lei si rifiutò di cedere, ricacciandole indietro con tutta la decisione di cui era capace.

Vide che Ryan si era allarmato al vedere la sue espressione di sofferenza e si ammorbidì un poco, guardandolo negli occhi e permettendo alle proprie labbra di piegarsi in un sorriso.

You smile at me
Is everything

Lo vide sorridere in risposta e sentì il proprio cuore agitarsi leggermente sotto al suo fardello di dolore.

Alla fine lo raggiunse e gli porse una mano, che lui strinse calorosamente.

Poi, bruscamente, fece qualche passo in avanti, abbracciandolo e rilassandosi nella sua stretta.

Si sentiva al sicuro, lì.

Iniziò una canzone lenta, accompagnata dal debole lamento di una chitarra elettrica.

This staring game?
That song of love

Ryan posò le labbra sui suoi capelli, stringendola dolcemente.

Hey, Kels.” Mormorò tra i suoi ricci, chiudendo per un istante gli occhi nel delicato profumo al cedro di lei. Poi l’allontanò piano per poterla vedere meglio e si accorse dell’immensa tristezza che la ragazza stava cercando di nascondere dietro al sorriso.

Inarcò le sopracciglia, stupito: cosa le era successo?

Era timida per natura, introversa, ma era sempre stata una persona positiva. A dire il vero, non aveva mai visto una tristezza simile negli occhi di nessuno, prima di allora.

Provò a penetrare il suo scudo di falsa felicità ma la vide indietreggiare, così spostò immediatamente lo sguardo.

I look you in the eyes
I try to read your thoughts

Kelsi si strinse tra le proprie braccia, sorridendo timidamente.

Non le piaceva la sensazione che i suoi occhi, fissi su di lei, le avevano trasmesso. Era come se stesse guardando nelle profondità della sua mente e lei voleva che nessuno vedesse i pensieri che si nascondevano in quella parte di lei. Erano pensieri arrabbiati, pensieri di odio verso Jason e di profondo desiderio nei confronti di qualcun altro.

Allungò una mano a posarsi sulla spalla di lui e gli occhi grigio-azzurri tornarono a cercare i suoi che dal canto loro, esprimevano una domanda mai pronunciata.

I ask you to go with me
To a far off place

Ryan le offrì la mano, inchinandosi leggermente.

“Posso avere questo ballo?” Chiese sotto voce, alzando poi il capo per studiare quegli occhi scuri.

Lei arrossì appena, dandogli la mano e annuendo con decisione.

Il ragazzo le baciò la mano, per poi avvicinarla a sé e posare la propria mano sinistra sulla sua vita, la destra ancora stretta alla sua.

Il suo cuore accelerò i battiti al sentire la testa di lei appoggiarsi alla sua spalla sinistra, mentre la mano libera correva all’altra spalla.

Anche il ritmo della canzone aumentò un poco, ma loro continuarono a danzare lentamente, semplicemente godendosi la presenza dell’altro.

You and me dancing the night away
You can feel my heart beating so hard

Kelsi alzò la testa dal suo comodo alloggio per incontrare lo sguardo intenso di lui e sentì un brivido attraversarle la schiena… un brivido del tipo decisamente più piacevole.

Si trovò spiazzata dalla profondità della gentilezza che splendeva nei suoi occhi e dal calore della fiamma d’amore che essi irradiavano.

Le venne la pelle d’oca ed era certa che la causa prima non fosse il freddo.

Era possibile che lui provasse dei sentimenti così forti per lei?

Per Kelsi Eden Nielsen?

We look eye to eye
But I’m swept away

Ryan la guidò verso l’uscita della palestra. Quando lei gli rivolse uno sguardo confuso, si ritrovò a dover reprimere un sorriso… era così dolce con quello stupore dipinto sul viso…

Si chinò per mormorarle all’orecchio.

“Pensavo che potremmo fare una passeggiata sulla spiaggia.”

Lei ridacchiò.

Ryan, non mi risulta che ci siano spiagge per miglia.”

Sembrava divertita.

Il giovane si strinse nelle spalle, improvvisamente molto sicuro di sé.

“Ti sbagli. Ce n’è una poco lontano da qui anche se, a dirla tutta, è più un lungolago… ma possiamo fare finta, no?”

Le lo guardò di nuovo, rassegnata, e sorrise.

“In questo caso…”

 

La condusse alla sua macchina e, cortesemente, le aprì la portiera. Lei arrossì nuovamente e lo ringraziò, accomodandosi all’interno.

Lui si esibì in un inchino giocoso e prese posto dietro al volante, notando come l’orizzonte aveva iniziato a colorarsi. Il tramonto non era lontano.

 

Il lago era piccolo, ma ai suoi occhi sembrava perfetto.

Il suo amore segreto fin dall’estate prima era con lui e gli camminava accanto lungo la distesa d’acqua chiazzata dell’argento lunare, gli occhi di entrambi rivolti al tramonto che diventava pian piano rosato.

On a moonlit walk on the beach
Watching the sun rise for the first time

Kelsi fece scivolare la mano in quella di lui, sentendosi stranamente confortata dalla calda umidità di quella.

Riconsiderò per un momento la parte che riguardava “l’umido”… era autunno inoltrato, perché Ryan sudava in quel modo? Scrollò via quei pensieri e posò di nuovo il capo sulla sua spalla, tornando a guardare il sole che, pian piano, spariva al di sotto dell’orizzonte.

Senza avvisarla, Ryan si voltò e afferrò la sua mano, cominciando a muoversi con lei sulla riva del lago, danzando un lento ballo.

I’m in a trance
For that one slow dance

I suoi occhi trovarono di nuovo quelli di lei e vi scorse i segni che lascia un cuore che si spezza.

Sospirò, piano.

Kels, cosa è successo? Qualcosa con Jason?” Chiese timidamente, guardandosi le punte dei piedi.

Quando non ricevette risposta, capì che i suoi sospetti corrispondevano alla realtà. Il cuore gli doleva di comprensione.

“Oh, Kelsi…” Mormorò, attirandola a sé e posando il mento sul suo capo. “Va tutto bene… è tutto ok, non ti preoccupare…”

Lei annuì, mentre le lacrime cominciavano a scivolare giù lungo le sue guance.

We don’t have to talk
We don’t have to live at all
I just want you here with me

Pianse piano sul suo liscio blazer nero, stringendo la stoffa tra le dita e avvicinandosi sempre di più a lui, come avendo paura che, se lo avesse lasciando andare, sarebbe volato via, scomparso nel nulla.

“Lui era così tanto per me, Ryan…”Disse piano, mentre i singhiozzi scuotevano il suo corpo e spezzavano le sue parole. “Ma non mi ha voluta.”

Lo sentì sussurrare, cercando di confortarla.

“Non essere sciocca, Kels. Lui ti vuole bene come amica, lo sai… è solo… solo…sshh, shh..

La giovane si allontanò con delicatezza, lo sguardo improvvisamente appassionato nella luce rossastra del tramonto.

O forse…” Cominciò, lentamente. “In cuor mio sapevo di provare qualcosa di più forte… per qualcun altro…”

 

Lo vide stringere gli occhi, incredulo.

Chiuse di nuovo la distanza tra loro e inclinò la testa verso l’alto, portando gli occhi luminosi ad incontrare quelli di lui.

“Per te.” Sussurrò, stringendo, esitante, le braccia intorno al suo collo.

Lui le posò le mani in vita e si chinò per baciarla.

Non appena le loro labbra si sfiorarono, i loro corpi ricominciarono a muoversi a ritmo di una musica lontana.

I’m in a trance
For that one slow dance

 

The end

 

 

   
 
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