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Autore: Francis Merman Bonnefoy    27/07/2013    2 recensioni
Poco dopo la scomparsa di Spandam, il temibile capo della cp9 che venne sconfitto da Nico Robin e portato d'urgenza alle cure, una misteriosa ragazza entra a far parte della ciurma di Cappello di Paglia: è Enies, una giovane molto intelligente dal carattere un poco lunatico, che in serio pericolo viene portata a bordo della nave dei pirati, per avere un rifugio sicuro.
Enies in realtà ha uno scopo ben preciso: ritrovare Spandam e scoprire alcuni segreti dei Mugiwara, che il governo mondiale non ha potuto trovare.
Ma chi è in realtà Enies? Qual è il suo passato?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Spandam fu in procinto di aprire la porta per l'acquario, ma appena si trovò, di pochi passi, al centro della stanza,
si imbattè in Robin, coricata sul divanetto. 
Un ulteriore rossore, pervase il ''volto'' di Spandam.
Nessun istinto di violenza verso di lei, non gli entrò nemmeno in testa di attaccarla alle spalle, picchiarla brutalmente
come era solito fare, ma vi rimase intendo ad osservarla. 
In effetti, non aveva mai visto Nico Robin come donna, ma, prima di tutto, come persona umana.
Lui, l'aveva sempre considerata nulla, come tra l'altro l'esistenza della ciurma Mugiwara.
Per lui avrebbero dovuto perire tutti, sopratutto lei, che, per passione, per amore della storia, aveva rischiato
di far trapelare al mondo intero i misteri legati all'arma ancestrale Pluton.
In sostanza, avrebbe potuto veramente farle del male, ora che pochi erano svegli.. e le avrebbe potuto anche rivelare
delle altre due armi.. anche se.. aveva promesso di non dire nulla, ed alla stessa Robin, dapprima, si era rifiutato
di rivelarne i nomi. Ma.. ora? Cosa avrebbe dovuto fare? Spandam, per una volta, si trovò nella situazione di non 
saper cosa fare, dinanzi Robin, che, in fondo, era così.. tranquilla in quel sonno, era così.. bella.
Le guance di Spandam, tornate alla loro tonalità normale, divennero un po' più rosee, non appena egli si avvicinò di più
alla donna, per guardarla meglio, anche se si sentiva veramente a disagio: e se qualcuno fosse entrato lì, in quel preciso
istante.. cosa avrebbe pensato? 
Scosse il capo, cercando di non farsi tante assurde domande, dopotutto gli unici svegli erano Sanji ed Enies, e per un po'
sarebbero stati impegnati in cucina, mentre gli altri, di certo, avrebbero raggiunto subito tale locale per le colazioni,
ma certamente non sarebbero entrati all'acquario. 
Un piccolo sorriso, prese, senza sua decisione, forma, sulle labbra dell'uomo, ma in un attimo, forse perché la sua presenza
era stata, in un modo o nell'altro, percepita, Nico Robin si svegliò.
<< Ohh... >> Sussultò la donna, che però venne subito messa a tacere con una mano davanti alla bocca, da parte di Spandam.
<< Shh.. non voglio farti del male.. >> Disse, tornato ad arrossire di colpo. Un attimo dopo, la donna, annuì, e Spandam lascò la propria mano, per farla parlare. Robin lo guardò a dir poco stranita:
<< Perché mi guardi in questo modo? E comunque.. se te lo stai chiedendo.. non ho ancora parlato a tua sorella del fatto
delle armi ancestrali.. puoi star tranquillo. Non che non glielo voglia dire.. ho tutto il tempo di oggi, no? >> 
Disse lei, lasciando trapelare un sorrisino. Spandam scosse il capo, e la guardò: << Enies non ti dirà un bel niente. >>
<< Dici? >> - Chiese Robin, con sarcasmo: - << Allora avevate programmato.. tutto.. no? >> 
Spandam sospirò: << Troppo difficile da spi.. >> << ROBIN! >> - Esclamò Nami, avventatasi all'acquario: - << LASCIALA 
STARE! IGNOBILE! >> E con un grosso tomo, che Nami aveva trovato sul tavolino, colpì in pieno Spandam sulla testa, facendolo
cadere a terra, e perdere i sensi. 
Guardò poi Robin, con preoccupazione: << Robin.. tutto bene spero.. che cosa ti ha fatto?! >>
Robin rise: << Nulla.. stavamo solo parlando.. questa volta, strano ma vero.. abbiamo parlato civilmente. >> Osservò.
Nami la guardò stranamente: << Avrà bevuto.. o veramente la presenza di sua sorella, qui.. avrà appianato le cose.. mh? >>
<< Può darsi.. >> Rispose lei, guardando Spandam a terra, guardandolo, non con disprezzo, ma con normalità, poi si alzò dal 
divanetto, sorridendo a Nami, che le disse: << Andiamo a fare colazione? Sono sicura che un riposino, seppur forzato,
farà bene a questo individuo.. almeno se dorme.. non romperà a noi, no? >>
Robin annuì semplicemente, aprendo la porta per l'uscita, e Nami internvenne nuovamente: << Sei sicura che vada tutto
bene? Robin... >> 
<< Ti ho detto di sì. Tranquilla! >> Disse Robin, con un grande e contagioso solare sorriso.
''Mh.. sarà....'' Pensò Nami, entrando con l'amica nella cucina. 
Le due ragazze furono subito coinvolte da Sanji, ed il suo carattere da ''casanova'': << Naaaaami Swaaaaan! Robin Swaaaan! >>
Nami scosse il capo: << Ormai ci ho perso le speranze.... pff.. >> Ma Robin, invece, non disse nulla, limitandosi però
a ridacchiare, e sorridendo al cuoco: dopotutto, era quello il carattere di Sanji, e nessuno avrebbe mai potuto farci nulla
per cambiare le cose, e poi, finché sarebbero rimasti commenti, insomma.. non sarebbe mai stato neppure male, per una donna,
ricevere complimenti, ma Nami, forse, aveva ormai perso le staffe da molto tempo.
Si sedettero vicine, proprio ai posti del tavolo, che si trovavano davanti il bancone da lavoro della cucina, ed Enies, le 
salutò poco dopo, comparendo dal laboratorio di Chopper: << Oh.. scusate se non vi ho salutate! Sono andata a portare
dei biscotti a Chopper! Ha insistito per farseli portare in stanza.. avrà molto lavoro per oggi! >>
Robin le sorrise: << Non ti preoccupare, Enies.. tanto siamo arrivate pochi minuti fa. >>
Nami annuì, sempre più confusa: sapeva che Robin ora, aveva avuto più contatto, più dialogo con Enies, ma le sembrava così
strano che però, tutto d'un tratto fosse diventata così troppo in contatto con lei, così troppo sorridente.. 
e soprattutto, aveva notato il modo in cui lei aveva guardato Spandam a terra.. insomma.. non lo aveva guardato come
se Spandam fosse stato il suo peggior incubo, come avrebbe dovuto essere, ma Robin... lo aveva guardato umanamente, mentre
però lui, di unanità nulla aveva! 
Nami la guardò sempre più dubbiosa, mentre sia lei che Robin, iniziarono a consumare la loro prima colazione.
   
 
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