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Autore: TheComet13    28/07/2013    1 recensioni
Vivien ha quattro anni quando capisce per la prima volta il significato della parola mamma. Ne ha diciassette quando incontra per la prima volta la donna che l'ha messa al mondo. E ne ha trentacinque quando capisce per la prima volta come ci si sente ad avere una mamma.
[Ennesima side di "You are my shining star". Si è classificata terza al contest "Cuore di mamma"]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Storms & Saints'
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II - LINDA MOORE
 
Dopo diciassette anni passati a chiedersi chi fosse la donna che l'aveva messa al mondo, Vivien ora aveva un nome. Sua madre si chiamava Linda Moore.

Le ci erano voluti giorni e giorni di ricerche, ma finalmente, quel pomeriggio di aprile, Vivien si era diretta all'indirizzo che aveva trovato sulle Pagine Bianche e si era appoggiata contro il portone ad aspettare che Linda tornasse a casa.

Durante l'attesa, Vivien cercò di immaginarsi come sarebbe stato l'incontro, ma ancora di più come sarebbe stata quella donna che era stata estranea alla sua vita dal giorno in cui era nata. Suo padre aveva detto che le somigliava moltissimo, quindi Vivien si figurò una versione più cresciuta di se stessa, con meno trucco, ovviamente, e senza ciocche colorate tra i capelli. O chissà, forse Linda portava i capelli corti ora. Chissà se era una donna in carriera o se faceva la cameriera in qualche ristorante della zona. Ma la domanda che risuonava più forte delle altre nella mente di Vivien era: le piacerò?

"Forse avrei dovuto truccarmi meno. Forse avrei dovuto vestirmi meglio."

Vivien si guardò nello specchiettino che teneva sempre in borsa, cercando con le dita di togliere un po' dell'ombretto nero che aveva sugli occhi e si sfregò via il rossetto scuro con un fazzoletto. Per i vestiti non c'era molto da fare, pensò, ma in fondo, poteva essere vestita peggio: certo, i jeans erano lievemente strappati in più punti, e gli anfibi che portava ai piedi non urlavano sicuramente "signorina di buona famiglia", ma non era neanche così terribile. C'erano giorni in cui era vestita molto peggio, con qualche corsetto comprato al Dark Side e gonne così corte che chiamarle gonne era fare loro un complimento.

Come ultima cosa, Vivien cercò di legarsi i capelli in modo che le ciocche colorate fossero il più possibile nascoste. Si slacciò la giacca per mettere in mostra la maglietta dei Queen che indossava: in fondo, secondo i racconti di suo padre, lei era stata concepita proprio in seguito a un concerto dei Queen a Londra nell'ottobre del 1977. Per Vivien era stata una piacevole coincidenza il rendersi conto che aveva indossato quella maglietta proprio il giorno che avrebbe conosciuto sua madre.

Vivien lanciò uno sguardo all'orologio che portava al polso: era passata un'ora da quando era arrivata, e di Linda ancora nessuna traccia. Non le pesava aspettare. Aveva aspettato diciassette anni, quindi cos'erano poche ore in più? Avrebbe aspettato anche tutto il giorno per poter incontrare sua madre.

Una parte di lei provava un fortissimo risentimento verso quella donna, che l'aveva abbandonata e che mai una volta, in diciassette anni, si era interessata a lei, ma c'era un'altra parte in Vivien che smaniava dalla voglia di conoscere sua madre, di poter finalmente capire cosa volesse dire avere una madre. Ed era stata proprio quella parte ad aver vinto quel giorno, quando aveva deciso di andare a incontrare Linda.

Erano quasi le sei di pomeriggio ormai, e su Londra si erano radunate grosse nubi scure che presagivano pioggia. Vivien non aveva portato con sè l'ombrello, ma non si preoccupò più di tanto: chissà, magari lei e Linda sarebbero andate a cena insieme da qualche parte per poter parlare con calma, e poi Linda l'avrebbe riaccompagnata a casa. Gli occhi di Vivien brillavano a quella prospettiva.

Bastarono uno sguardo e poche parole da parte di Linda per smontare tutte quelle fantasie.

Mentre camminava verso casa, con la pioggia che la inzuppava e le lacrime che le annebbiavano la vista, nella mente le parole dure e fredde di Linda, che l'avevano definita "un errore di gioventù" e che le avevano ordinato di sparire per sempre dalla sua vita, Vivien si rese conto che, nonostante quella donna l'aveva messa al mondo, lei non aveva mai avuto una mamma e non l'avrebbe mai avuta.
  
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