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Autore: _keys_    28/07/2013    1 recensioni
-"Ma io ti amo Phoebe!"- mi disse Zayn.
-"Ti amo anche io Zayn, ma il nostro è un amore proibito!"-.
-"E come faremo?"- disse stringendomi le mani e guardando verso il basso.
-"Ci rincontreremo un giorno. Ci rincontreremo nei nostri sogni!"-.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pigramente mi alzai per le undici. Dormii tanto.

Mi guardai a torno, e ricordai tristemente di non trovarmi nella mia amata Londra.

Perché avevo riaperto gli occhi?

Scesi lentamente, ancora un po' assonnata, in cucina, dove aprii e richiusi senza prendere niente il frigorifero. Non sentivo il bisogno di mettere qualcosa sotto i denti, per poi ingoiarlo giù.

Non avevo più la forza di mangiare da quando non vedevo più Zayn. La mia prima priorità era tornare da lui, così il cibo passò non in secondo piano, ma in millesimo piano.

Andai verso il salotto per sedermi sul divano, e trovai sul mobile dove il giorno prima avevo lasciato un post-it, un computer e un altro post-it:

“Eccoti accontentata! Ci mancava proprio! Mamma e papà!”.

Mamma e papà. Era meglio se avessero scritto “Estraneo ed estranea!”.

Entrai sul mio profilo facebook. Non avrei dovuto farlo.

Trovai le foto del diploma di Zayn. Aveva la sua toga e il suo cappellino azzurri, e un sorriso finto stampato sulla faccia. Sotto c'era scritto:”Meglio fingere un sorriso, che far scendere una lacrima”.

Non era felice, e lo potevo vedere da sola.

Appena vidi Zayn, mi recai di corsa in camera mia per scrivere un'altra lettera.

 

Caro Zayn,

terzo giorno senza te.

Più vado avanti e più penso che la mia vita è uno spreco senza di te. Vivo sperando che un giorno potrò riabbracciarti e che potremmo fingere che tutto questo non sia mai accaduto.

Ho visto le foto del tuo diploma. Come sempre eri bellissimo. Ma tutto questo non ha potuto che destarmi una lacrima. Sono lacrime amare quelle per te. Ne butterò giù, tante e tante ancora, e non mi darò pace finché non potrò rivedere il tuo splendido sorriso dal vivo.

Sono arrabbiata, perché so che se sei triste è sola per colpa mia. Io ti provoco tutto quel che stai passando di negativo. Sono io la causa del tuo umore.

Le tue lettere ancora non arrivano, sempre se le stai scrivendo.

Io spero di si. Ho voglia di sentirti, di vederti, di sapere quel che stai facendo, e magari perché no, farlo insieme a te. Mi mancano le nostre chiacchierate, le nostre passeggiate, le uscite al cinema, le risate, le carezze, mi mancano i tuoi sorrisi splendidi, i tuoi occhi profondi puntati su di me, i tuoi baci, il tuo affetto, insomma mi manca la tua presenza.

Te lo ripeto, io ti giuro che quello a Londra non sarà il nostro ultimo incontro. Voglio incontrarti ancora e ancora fino a quando non ne avrò più voglia, ma sono sicura, ne sono sicurissima, che non mi stancherò mai.

Molte ragazze, sicuramente staranno approfittando del fatto che io non sono con te. Sta a te la decisione di farle entrare o meno nella tua vita.

Se lo farai ti prego di dirmelo, così smetterò di scriverti lettere. Magari ti starò scocciando.

Tu come stai? Cosa hai deciso del tuo futuro?

Scrivimi al più presto. Mi manchi.

Ti amo.

Phoebe.

 

 

Chiusi accuratamente il foglio nella busta, e la poggiai sulla scrivania.

Andai poi nel mio super bagno, per darmi una rinfrescata e per prepararmi. Dovevo spedire la lettera, e magari avrei fatto qualche giro per Boston. Nonostante non mi piacesse stare là, avrei comprato qualcosa per Mary, Clare e Zayn, perché ero sicura che li avrei rivisti prima o poi.

Mi truccai leggermente come ero solita fare, e poi mi vestii comodamente per rimanere fresca e comoda durante la giornata.

Preparai la mia borsa e misi nel portafoglio dei soldi.

 

 

Uscii di casa e mi incamminai come facevo da due giorni, verso il tabaccaio dove avrei comprato il francobollo e dove avrei inviato la lettera.

Nello stesso punto degli altri giorni, trovai Tim.

-”Buongiorno Tim!”- dissi educatamente.

-”Buongiorno Phoebe. Dove va di bello?”- chiese sorridendo.

-”Vado a spasso per Boston, lei che fa?”-.

-”Oh beh, pianto dei fiori per tenere accogliente questo posto!”-.

Tenere accogliente un posto tra l'erba?

-”Buona giornata allora!”- continuai.

-”Aspetta!”- disse avvicinandosi a me-”Dato che sei giovane ed agile, potresti farmi una commissione? Sembri una ragazza molto affidabile, mi fido di te!”- disse prendendo qualcosa in tasca.

Io annuii sorridendo.

-”Mi potresti comprare questi fiori?”- disse indicando una foto-”Sono peonie! Non si trovano facilmente ma sono sicura che potrei trovarle!”- prosegui dandomi infine dei soldi per i fiori.

-”Certamente! Posso portare con me la foto?”- chiesi.

-”Certo! Ecco!”- disse per ultimo.

Poi lo salutai e andai per la mia strada.

 

Inviai la lettera.

Dopodiché andai al bar da Tommy. Volevo provare a mangiare qualcosa.

-”Ciao Phoebe, ero convinto di non rivederti più!”- mi salutò Tommy appena entrai.

-”E invece eccomi qui!”- dissi.

-”Cosa ti porto?”-.

-”Beh, sono mezzogiorno, fare colazione ora mi sembra assurdo. Portami un'insalata!”- dissi guardando sul menù.

Mi chiesi solo allora perché mia madre aveva chiamato bar quel locale. Non poteva essere un bar, se vendeva cose da mangiare. Era più che altro un bar-paninoteca!!

Mi sedetti comodamente al posto dell'altra volta, e dopo poco arrivò Tommy con la mia ordinazione.

L'insalata era invitante e mangiai qualche cosa, pur lasciandone la maggior parte.

Entrò ad un certo punto una ragazza molto carina, con i capelli rossi lunghi e gli occhiali. Aveva un sorriso stampato sulla bocca.

Tommy era vicino a me che mi portava un bicchiere d'acqua e alla vista di quella ragazza, lo fece cadere sul tavolo.

-”Cazzo sono un vero imbranato!”- disse prendendo una pezza per asciugare.

-”Tommy sta tranquillo non è successo nulla!”- lo tranquillizzai.

-”Mi sta guardando?”- mi chiese guardandomi.

-”Chi?”-.

-”Shelly!”- esclamò.

-”E chi è Shelly?”-.

-”Quella ragazza bellissima dalla chioma rossa!”-.

Guardai in direzione della ragazza che guardava Tommy.

Annuii.

-”Ciao Shelly!”- disse con enfasi Tommy girandosi verso di lei.

Quella situazione mi faceva sorridere

-”Ciao Tommy! Ecco a te l'ordinazione”- rispose la ragazza sorridendo porgendo uno scatolone a Tommy.

-”Oh grazie!”- rispose lui con fare imbranato.

-”Niente!”-.

Tommy continuava a guardare la ragazza mentre le sue guance divenivano pian piano sempre più rosse come la maglietta della sua divisa.

La ragazza sembrava essere interessata a lui, dato che si scostava i capelli da davanti il viso, con fare malizioso e come chi si vergogna.

Dopodiché Shelly uscì, lasciando il povero Tommy da solo.

-”Sono un imbranato!”- disse desolato buttandosi a peso morto di fronte a me.

-”No, sei più che altro impacciato. Devi solo scioglierti un po', secondo me la ragazza è interessata a te!”- dissi facendo l'occhiolino.

-”Sono innamorato perso. È la ragazza delle consegne!”-.

-”Si vede che ti piace da morire!”- continuai io.

-”E tu? Tu sei innamorata?”- mi chiese.

Aveva colpito un tasto di me che aveva una ferita ancora del tutto aperta, e la sua domanda la lacerò ancora di più. Diventai seria tutto d'un botto.

-”Si … si sono innamorata persa!”- dissi abbassando lo sguardo.

-”E lui chi è?”- chiese lui innocentemente non sapendo di rendermi triste.

-”Si trova a Londra, ed è la ragione per cui mio padre mi ha trascinata qui!”- risposi mentre tirai su col naso nascondendo i miei occhi lucidi.

-”Scusa non sapevo che avessi una storia complicata. Sono un vero imbranato. Faccio delle domande sbagliate, nel posto sbagliato, con la persona sbagliata!”-.

Lo tranquillizzai che non era niente, anche se la ferita aveva avuto un ostacolo in più per rimarginarsi.

 

Non finii quello che avevo ordinato. Pagai e poi prima di uscire chiesi a Tommy dove trovare un fioraio. Me ne consigliò uno, non molto lontano da lì.

Dopo dieci minuti e dopo aver chiesto informazioni alle persone, arrivai in un fioraio.

Era strapieno di fiori, ne aveva di tutti i tipi, di tutti i colori, e c'era un profumo buonissimo.

Acquistai delle peonie che fortunatamente trovai e tornai a casa.

Tornando mi guardavo qua e là, e realizzavo ogni istante di più, che quella città, era la città in cui avrei dovuto vivere.

Trovai qualche souvenir per Mary, Clare e Zayn.

Pensai per un attimo che stessi sognando e che la mattina mi sarei svegliata sempre lì a Boston, ma mi sarei resa conto che ero in vacanza. Invece no, ero in un incubo.

Trovai il signor Tim, che mi ringraziò moltissimo. Non smetteva più di dire di quanto fossi affidabile.

Non l'avrebbe pensata così quando un giorno sarei scappata da lì. Perché era questo quello che volevo fare. Fuggire.

Chi sa perché doveva piantare fiori e alberi in quel posto inospitale.

C'erano molti fiori, e dovevo ammettere, che la parte che li aveva aveva un aspetto molto bello.

Con passo veloce, ripresi la mia strada guardandola e osservando ogni angolo di quel posto.

 

Arrivai a casa ed ero molto accaldata per via della temperatura estiva calda, a cui non ero abituata essendo vissuta a Londra fino ad allora.

Decisi perciò di farmi un bagno in quella piscina che aveva le dimensioni quasi olimpioniche.

Misi un costume a fascia azzurro, legai i capelli in una cipolla e rimasi a guardarmi allo specchio per un po'.

Cosa ne avrei fatto di me, senza di Zayn?

Per non allarmarmi troppo, presi l'asciugamano il telefono, e il computer e scesi in piscina.

Mi tuffai. Fu un vero sollievo sentire l'acqua fresca sulla mia pelle.

Mi fece ricordare quel giorno dove ero andata a casa della nonna di Zayn.

Fu una giornata fantastica. Ancora pensavo alla storia commovente della nonna.

Quello mio e di Zayn, era un amore proibito. Anche io avrei avuto da raccontare una storia commovente ai miei figli e ai miei nipoti, in compagnia di Zayn, perché ero convinta che in un modo o nell'altro, sarei riuscita a tornare da lui. Avrei lottato fino all'ultimo per riuscire ad ottenere quel che volevo.

Quel costume mi stava un po' largo. Nemmeno la “s” mi calzava più.

 

Uscii dalla piscina e misi l'asciugamano sulla sdraio.

Mi sedetti sopra e accesi il computer.

Entrai sul mio profilo facebook.

-“Ehi <3”- scrisse Clare.

-”Eiii! <3”- risposi io.

-”Come va?”- chiese.

-”E come deve andare? Voglio tornare qui fa tutto schifo. I miei hanno preso una casa enorme, stile Teen Cribs, con tanto di piscina grandissima e una palestra in casa. Ho una cameretta a due piani, un salotto che assomiglia a quello della Regina Elisabetta, tre bagni, di cui il mio è enorme. Sperano di farmi apprezzare la vita a Boston in questo modo, ma non ci riescono. Le uniche persone che ho conosciuto fino ad ora sono un vecchietto di nome Tim, un ragazzo che lavora al bar che si chiama Tommy, e la ragazza che le piace di nome Shelly. Che poi la ragazza nemmeno la conosco, non c'ho nemmeno parlato. Qui fa un caldo assurdo. Voglio tornare nella fredda e piovosa Londra, e da tutti voi!”- risposi.

-”Zayn non si da pace. Non esce più da quando te ne sei andata, nemmeno Liam è riuscito a tirarlo su di morale! Mary la vedo in giro che piange. Liam cerca di consolarla ma lei è triste lo stesso. Io sto male perché ti ho appena ripresa e già ti ho persa di nuovo. Londra non è più Londra senza te!”- scrisse.

Londra non è più Londra senza me, e io non ero più io senza Londra con tutti loro.

-”Grazie Clare, di tutto...!”-.

Stava scrivendo qualcosa ma io scrissi:-”Ora stacco! Ci sentiamo! Ti voglio bene <3”-.

Uscii dal mio profilo e spensi il computer.

Quanto ancora sarebbero durati quelle conversazioni via telefono, lettere e facebook?

Volevo vederli in faccia. E vedere realmente come stavano. Mi mancavano tutti.

 

Andai a farmi la doccia mentre mille pensieri mi frullavano per la testa.

Lasciai i capelli bagnati e mi sedetti sul divano.

Accesi la televisione. La guardavo ma il mio sguardo e la mia testa non erano rivolti verso di lei.

Presi un post-it e scrissi:-”Mi servono dei costumi a fascia taglia “xs”! Grazie!”.

E la misi al solito posto.

Poi tornai sul divano a “guardare” la tv.

 

Mi mancava tutto.

Mi mancavo io.

Io non ero più io.

Tutto era diventato niente.

E io non lo accettavo.

Non lo avrei mai accettato.

 

 

Spazio autrice.

Grazie a chi ha letto fin qui.

Già che ci siete, se vi va, recensite.

Ringrazio ancora le ragazze che recensiscono, e che mettono tra le preferite\seguite\ricordate questa ff.

Spero di non essere stata deludente. 

  
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