Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: harrehs    28/07/2013    16 recensioni
Harry Styles, ragazzo di un piccolo paesino, sedici anni, un sogno nel cassetto, tenta in tutti i modi di farsi notare dalla sorella del suo migliore amico, Allison Morris.
Lei, la ragazza che gli spezzò il cuore.
Quasi tre anni dopo, quando Harry è ormai una superstar internazionale ed è convinto di aver dimenticato il suo amore del liceo, un imprevisto li farà incontrare di nuovo.
Harry si ricorderà di avere con lei un conto in sospeso.
***
Appoggiò i palmi delle mani ai lati della mia testa, e piegò i gomiti in modo da avvicinarsi ancora di più.
La sua bocca sfiorò maliziosamente il lobo del mio orecchio, mentre i ricci ricadevano ormai sulla mia guancia, pungenti ed eccitanti al tempo stesso.
- Sai, mi fa impazzire...- mi soffiò sul collo, per poi poggiarci sopra le labbra.
Ci lasciò un bacio umido, che sembrò durare un'eternità.
Passò poi dall'altro lato.
- ... L'effetto che ora ho su di te.- finì,  ridendo lievemente. Era soddisfatto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



10. Drunk. 


Should I, should I?
Maybe I'll get drunk again
I'll be drunk again
I'll be drunk again
To feel a little
love 

-Ed Sheeran, Drunk
 
 
Allison's pov.
 
Continuavo a voltarmi nel letto, cercando di coprire la luce del sole col lenzuolo. 
Quella mattina non sarei dovuta andare all'università, e avrei di gran lunga preferito restare al letto e farmi gli affari miei. 
Oltretutto, cominciai a sentire delle voci di sottofondo, squillanti, che mi impedivano di tornare nel mondo dei sogni. 
Una di quelle apparteneva ad Adam, e l'altra a Logan, ne ero certa. Aprii piano un occhio, e notai Amy dormire nel letto accanto al mio. Lo chiusi di nuovo e mi girai dall'altro lato ancora una volta, aspettando che il sonno potesse rapirmi. 
Una squillante risata di una ragazza mi diede sui nervi. Per un attimo pensai di conoscerla. Ma no, non poteva essere. 
Lei era ad Holmes Chapel, e io ero qui.
Mi convinsi che fosse stato solo l'inizio di un altro sogno, e cercai di rilassarmi. 
Poi sentii un'ennesima voce, maschile. Questa, l'avrei riconosciuta fra mille. 
Gettai a terra il lenzuolo e sentii Amy lamentarsi, ma poco mi importava. 
Uscii in fretta dalla camera; Adam e Logan bevevano un caldo thè insieme a due visitatori. 
Strabuzzai gli occhi, raggiante. Finalmente una cosa positiva. 
-Allora, non si saluta, sorellina?- domandò Haydn appena mi vide. Mi fiondai fra le braccia di mio fratello, incredula. Eravamo sempre stati molto uniti, e mi mancava davvero tanto. 
Accanto a lui stava Maya, la mia migliore amica. 
Abbracciai anche lei, ripetendomi che era tutto vero. 
-Che ci fate qui?- chiesi, mentre Logan serviva il thè anche a me. Maya scrollò le spalle. 
-Una vacanza.- si limitò a dire, ma il silenzio di Haydn mi insospettì. Lo guardai, e capii che c'era dell'altro. Altro, che non poteva essere detto in quel momento. 
-Siamo in un albergo qui vicino, e abbiamo pensato di venire a farti visita.- continuò mio fratello. 
-Ma potevate dirmelo!- sbottai. 
Scossero la testa in sincronia. -Poi non sarebbe stata una sorpresa.- spiegò Maya ridendo. 
 
Quella mattina fu forse la più bella da quando avevo messo piede a Londra.
Andammo in giro per la città, comportandoci da perfetti turisti. Mi raccontarono come stavano andando le cose a casa, di come andavano gli studi e di quanto mancassi a tutti. 
Anche loro mi mancavano, davvero tanto. 
Un argomento però, cercarono di evitare il più possibile: Will. E io, non feci domande su di lui. 
Notai anche un certo nuovo legame fra mio fratello e la mia migliore amica. Strano, più che altro. 
Raramente si erano parlati, mentre ero ancora a casa, e ora ridevano e scherzavano. Stavano addirittura in vacanza insieme. Ma non dissero nulla di questo. 
Anche io gli raccontai della mia nuova vita, ma non feci parola di Harry. Né mio fratello sospettava nulla. E pensare che quei due una volta erano migliori amici. 
Ecco perché evitai di invitarli all'imminente festa di quella sera. 
La festa. Si prospettava un incubo. 
Pranzammo insieme in un ristorante italiano e poi fui costretta a salutarli, con la promessa che ci saremmo rivisti presto, dato che sarebbero rimasti per un'intera settimana. 
Mentre tornavo a casa continuavo pensare a mio fratello e la mia migliore amica, insieme. No, non poteva essere. 
Di certo avevo capito male. 
 
Tornata a casa trovai Amy che provava ogni genere di vestito diverso. 
-Va tutto bene?- le domandai preoccupata. 
Mi lanciò uno sguardo disperato. 
-Non so cosa mettere stasera.- rispose subito e riprese la sua ricerca. In effetti, non lo sapevo neanche io, ma poco mi importava. 
Dovevo uscire con Bradley, abituato a vedermi in divisa da lavoro, quindi non mi andava di perdere molto tempo per sembrare perfetta. 
Anche perché avevo la straziante sensazione che qualcosa, a quella festa, sarebbe andata per il peggio.
Sbuffai e aprii l'armadio svogliatamente. Optai per il solito triste tubino nero senza spalline. Anche perché era praticamente l'unico abito che avevo. 
 
Nonostante pregassi il tempo di fermarsi, l'ora prevista arrivò fin troppo velocemente e Bradley suonò al campanello. 
Cercai di ricordarmi la ragione per cui stavo andando a quella festa. Non la trovai. 
Presi un gran respiro e insieme ad Amy mi diressi verso la macchina del mio accompagnatore. Amy non aveva un ragazzo con cui andare alla festa, ma era convinta che lo avrebbe trovato lì. 
Liam. 
In quel momento invidiai il suo ottimismo sull'amore, e sorrisi, pensando che fino a qualche giorno fa l'ottimista ero io. 
-Devo ritenermi fortunato che stavolta non mi hai dato buca.- commentò divertito, rivolgendomi un sorriso appena entrai in macchina. 
Accennai una smorfia divertita, ma era talmente forzata. 
Cercai anche un motivo per cui stavo uscendo con Bradley. Non lo trovai. 
Perché io a quella festa non ci stavo andando per il mio bell'accompagnatore biondo. 
Ma per l'odioso cantante riccio. 
Scossi velocemente la testa, per allontanare quei pensieri, e per convincermi che a me non andava davvero di vederlo. 
Lungo l'intero tragitto nessuno disse nulla in auto. C'era imbarazzo, e non vedevo l'ora di uscire da lì. 
Finalmente arrivammo davanti all'edificio, e per un attimo pensai che ci fossimo sbagliati, perché non c'era la solita fila di invitati che aspettavano di entrare. 
Comunque, ci dirigemmo tutti e tre verso l'entrata, dove una guardia teneva in mano un foglio e si guardava intorno. Appena ci vide ci rivolse un'occhiata fredda e gelida. 
Deglutii. Come facevo a dimostrargli che ero stata invitata?
-Sei sulla lista?- chiese in tono burbero. 
Forse, chi lo sa? -Morris, Allison.- provai. 
Cercò per un po', poi guardò Bradley e Amy. -Qui c'è scritto: Morris, Allison e altri.- proferì, e il cuore mi si alleggerì subito. 
Annuii convinta. -Loro sono ''gli altri''.- dissi indicando i due dietro di me. 
Detto ciò, si spostò e ci fece passare. -Sei così importante da essere addirittura su una lista vip, wow.- commentò ammirevole Bradley. 
-Quante cose non sai di me.- risposi, ma non lo dissi maliziosamente. Ero seccata, da lui. Anche se non mi aveva fatto nulla. 
Mi prese la mano e lo lasciai fare, dopotutto era un appuntamento. 
Percorremmo un lungo corridoio, e pian piano il suono di una ritmata musica si faceva sempre più forte. 
Poi, finalmente, ci trovammo davanti a un'enorme sala. 
C'erano moltissimi invitati, ma non così tanti da impedirci di respirare. Insomma, si stava abbastanza bene, se non fosse stato per la musica altissima, che ci costringeva ad urlare per parlare fra di noi. 
C'erano anche cibo a quantità, banconi dove potevi ordinare ogni bevanda diversa e una gigantesca pista da ballo dove la gente si stava scatenando. 
Mi guardai velocemente intorno, ma non riconobbi nessuno. Tuttavia, inaspettatamente, non ne fui sollevata.
-Bene, io vi lascio soli, divertitevi.- ci urlò Amy, e prima che potessi pregarla di restare con me, sparì nella mischia, alla ricerca del suo principe azzurro. La invidiai, perché io volevo fare lo stesso. 
Ma poco dopo, mi sarei pentita di questo pensiero.
 
-Allora, che ti va di fare?- chiese Bradley, rivolto a me. 
Scrollai le spalle. -Non so, solitamente che si fa alle feste?- 
-Si balla.- 
Scoppiai a ridere, nervosamente. -Meglio di no, non so ballare.- dissi prontamente, ma non sembrò importargli molto. 
Mi afferrò il braccio e mi portò nella mischia, cominciando a saltare come un folle, divertendosi da matti. Cercai di imitarlo, ma la mia testa era altrove, e con lui mi sentivo a disagio. Come se non avessi il permesso di essere me stessa.
Passarono un paio di minuti e cercai di trovare il coraggio di lasciarlo lì in mezzo alla pista, trovando una scusa. 
-Alla fine sei venuta.- mi sussurrò una voce all'orecchio. Sobbalzai. Sia per la vicinanza, sia per quella rauca voce. 
Mi voltai di scatto. 
Harry non era decisamente vestito da festa. 
Aveva una camicia a quadri, se quella poteva essere definita una camicia. Smanicata e completamente sbottonata, in modo da mettere in mostra sia le due rondini sul petto che la grande farfalla sotto di loro. 
Aveva anche una fascia in testa, in modo da alzargli ancora di più i ricci spettinati. 
E poi, era scalzo. 
Ero così presa dal suo bizzarro abbigliamento che non feci neppure caso all'estrema vicinanza fra noi due. -E questo chi è?- chiese poi rozzo, guardando Bradley che continuava a saltare come un matto. 
Dal tono di voce di Harry notai che aveva bevuto qualcosa di troppo, ma non era completamente sbronzo. 
Solo allora Bradley si accorse della presenza di Harry. 
Ero convinta che mi avrebbe urlato in faccia, per il modo in cui il riccio continuava a toccarmi i fianchi, ma non lo fece. 
Anzi, fece peggio. 
-Oh porca puttana, ma tu sei Harry Styles.- urlò emozionato. Harry lo guardò annuendo, soddisfatto. -Dannazione, amo la tua musica amico, sei una leggenda.- continuò. 
Sì, era parecchio compiaciuto che il mio accompagnatore stravedesse per lui. 
-Non agitarti amico, va tutto bene.- lo tranquillizzò Harry mettendogli una mano sulla spalla, con superiorità, estremamente divertito dalla scena. 
Io invece, ne ero completamente imbarazzata.
-Non ci posso credere, ma sei davvero tu?- continuava a dire Bradley, e ogni sua parola contribuiva alla vittoria di Harry. 
Il riccio mi guardò, alzando le sopracciglia, come per accentuare la stranezza del mio accompagnatore. Ma soprattutto, per farmi capire che lui sarebbe sempre stato migliore di Bradley. Per farmi pentire di esserci uscita. 
Per farmi sentire il rimorso. 
E la voglia di lui, perché tutti erano emozionati al conoscerlo. 
Poi, Bradley guardò me. 
-Allie, ma tu lo conosci?- mi chiese balbettando. 
Scossi prontamente la testa. 
-No.- risposi fredda. Harry scoppiò a ridere, in modo animalesco. 
Sospirai, e prima che potessi ricoprirmi di imbarazzo ancora una volta, cercai una scusa per allontanare Bradley. -Ho sete, potresti andarmi a prendere qualcosa?- gli chiesi cortese. 
Annuì. -Certo.- disse, e poi si rivolse a Harry. -Tu resta qui, mi raccomando. Devi farmi un autografo, assolutamente.- e così dicendo se ne andò. 
Harry aveva ancora quella fastidiosa espressione tronfia in volto. 
-Tranquillo, non mi muoverò di qui.- gli rispose, guardandomi, con aria maliziosa.
Sbuffai e abbassai lo sguardo. 
Lo odiavo. 
E ancora di più odiavo Bradley. 
Odiavo tutti.
-Non farai sul serio.- mi disse poi, costringendomi ad alzare ancora lo sguardo. Lo guardai interrogativa. -Non uscirai seriamente con quel tipo?- mi chiese divertito. 
-Questi non sono affari tuoi.- risposi fredda, ma di certo avrei perso quella battaglia. 
Rise ancora. 
-Ma lo hai visto? Quello ha solo voglia di portarti al letto.- spiegò con ovvietà. 
-Già, e tu te ne intendi, dato che la pensi allo stesso modo.- lo incolpai, ma ignorò quella frase. Si fece improvvisamente serio e irato. 
-Non avrai davvero intenzione di andarci seriamente, al letto con quello?- 
Lo sentivo preoccupato adesso. 
A quanto pare, Bradley stravedeva per lui, ma il fatto che io potessi stravedere per Bradley lo spaventava a morte.
-Non sei mia madre, Harry. Faccio quello che mi pare.- gli puntai feroce il dito contro e cominciai a gesticolare, come facevo ogni volta che ero nervosa. 
Innervosito, mi afferrò i polsi e me li tenne fermi dietro la schiena, quasi annullando la distanza fra di noi. 
-Non andrai a fare la puttana in giro.- mi soffiò sulle labbra. 
-Faccio la puttana quanto voglio.- dissi a labbra serrate. 
Cominciò a guardarmi la bocca, e ad avvicinarsi sempre di più. Ma non volevo, perché sapevo che sarei crollata. Cercai di liberarmi, ma teneva ancora stretti i miei polsi, troppo forte per me. 
-Devi allontanarti.- lo ammonii. 
-Perché?- chiese, non ascoltandomi. 
Perché?
-Ci sono i paparazzi.- improvvisai. -Se ci vedono finiamo su tutti i giornali.- 
Sorrise malizioso. 
-Non possono entrare qui dentro.- disse convinto. 
E mentre temevo il peggio, mi liberò i polsi, e fui in grado di allontanarlo. Tuttavia però, dalla sua espressione, notai che se lo aspettava. 
Si voltò e vide Bradley che tornava nella nostra direzione. 
Sorrise soddisfatto. 
-Ma non dovrei preoccuparmi di lui.- mi disse. - Tanto dopo stasera non lo vedrai più.- continuò con ovvietà. 
Lo guardai interrogativa. 
-Se ne sta andando.- spiegò. 
Ma non capivo, perché Bradley in quel momento stava tornando da noi, con due bicchieri colmi di liquido in mano.
-Non è vero.- risposi subito. 
Sorrise; aveva in mente qualcosa. -Ancora no.- disse. -Ma ti ha appena vista baciare un altro, e ora è furioso.- continuò, come prevedendo il futuro. 
-Che cazzo stai dicendo?- sbottai, ma non perché ero furiosa, ma perché davvero non capivo. 
Quella sua espressione soddisfatta. 
Bradley che veniva verso di noi. 
La mia confusione. 
In men che non si dica, due mani mi afferrarono possessivamente il viso, e sentii le labbra di Harry Styles premersi ferocemente sulle mie.
 
 
Amy's pov.
 
Appena entrati nell'enorme sala, lasciai subito soli Bradley ed Allison. Ero certa che lei non volesse restare da sola con lui, ma sarebbe stato ingiusto. E lei lo sapeva. 
Mi buttai subito nella mischia, con un unico obiettivo. 
Volevo trovare Liam. 
Dirgli che ero arrivata. 
E che volevo ballare con lui. 
Cercai per un po', tra la gente che ballava e si muoveva a ritmo dell'altissima musica. 
Vidi Zayn in lontananza, e Harry che si faceva strada tra la folla, e Niall che rideva con un gruppo di persone. 
Intravidi anche Louis, seduto al bancone a trangugiare alcol. Se non fossi stata alla ricerca di qualcuno, sicuramente mi sarei fermata a parlare con lui. 
Ma quel giorno non potevo. 
Forse però, sarebbe stato meglio se mi fossi fermata a quel bancone. 
Trovai Liam. 
Davanti a me, leggermente distante, ballava con una ragazza, molto bella. 
Si divertivano da matti, ridevano, scherzavano. 
Lei continuava a strusciarsi su di lui, e Liam, compiaciuto, la lasciava fare. 
Non osai avvicinarmi. 
Ma cosa avevo pensato? Credevo davvero che gli sarei potuta piacere?
Chi ero io, fra le tante?
Cercando di respirare lentamente, indietreggiai e raggiunsi un bancone, imitando Louis. 
Affogando i miei sogni infranti in numerosi bicchieri di alcol. 
 
 
Hollie's pov.
 
Cercavo di distrarmi in qualche modo. Ormai, ero a conoscenza della mia cotta per Louis Tomlinson. Ma purtroppo, ero anche a conoscenza della sua, per la mia migliore amica, Fliss. 
Erano usciti qualche giorno fa, e lui se l'era scopata. 
Non era da Fliss, ma era successo. 
Lei poi, non si era risparmiata raccontandomi i particolari.
Quella sera avevo accettato di andare a quella festa, anche se non ne avevo la minima voglia. 
Avevo visto Louis attaccarsi al bancone della bibite, e da lì non si era mosso. 
I ragazzi avevano capito che per me c'era qualcosa che non andava, e mi avevano invitato a ballare con loro. 
Stavo ballando con Liam, forse esagerando un po' troppo. 
Colpa dei bicchieri di vodka, probabilmente.
Poi gli dissi che non potevo farcela, e che me ne sarei dovuta andare. 
Invece di andarmene però, optai per un'altra opzione: ubriacarmi.
 
 
Niall's pov.
 
Amavo le feste. 
E quella stava venendo davvero bene.
Mentre continuavo a spostarmi fra la folla, a salutare un po' di gente e a scambiare qualche battutina, notai da una parte Harry e Allison, e dalle loro espressioni, notai che stavano discutendo. Un'altra volta. 
Alzai gli occhi al cielo, contento di non avere problemi del genere.
La mia vita da single mi piaceva. 
A quella festa sarei stato bene, e basta. 
Nessun problema. 
Camminando trovai Amy, seduta al bancone, e la testa nascosta dalle mani. 
Singhiozzava. 
Mi avvicinai a lei, preoccupato. 
-Amy, tutto bene?- le domandai, anche se la risposta era davvero ovvia. 
Le scostai le mani e notai che il suo viso era completamente rosso, rigato dalle lacrime. Mi sedetti accanto a lei e cominciai a sussurrarle parole di conforto, inutilmente. -Vuoi dirmi che succede?- insistetti, mentre continuava a singhiozzare. 
Poi si fermò, e mi guardò, furiosa. 
-Cosa ho di sbagliato io?- mi chiese fredda, scandendo ogni parola. 
-Amy, sei ubriaca, non diresti mai queste cose.- 
-No, Niall. Dico sul serio. Perché non ci sono svolte nella mia vita?- 
Scossi la testa.
-Di che svolte parli?- chiesi, non capendo, cercando comunque di mantenere un tono confortevole. 
-Amore.- disse solo. -Perché io non sono mai la prima scelta di nessuno?- 
Si stava aprendo completamente, perché era ubriaca. E mi stupii della sue parole. Non avrei mai immaginato che lei potesse non essere la prima scelta di qualcuno. 
Era bella, davvero bella.
-Stai parlando di un ragazzo in particolare?- le chiesi, avvicinandomi a lei, cercando di essere il più dolce possibile. 
Annuì. -Be', allora è uno stupido, Amy. Perché tu sei speciale. E sei bellissima.- le rivelai imbarazzato, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio, e sorridendole sincero. 
Mi guardò stupita. -Lo pensi davvero?-
Annuii. 
E mi baciò. 
Di colpo. Cercando conforto. 
E acconsentii. 
Ma perché volevo baciarla, non per il conforto. 
Cercò di andare più a fondo, ma dovetti fermarla. 
Non perché volessi, ma perché era ubriaca. 
Dopodiché si alzò improvvisamente e andò in pista, muovendosi sensualmente al ritmo di musica. E io restai a guardarla. 
Mi accorsi che era arrivato il mio primo problema. 
 
 
Allison's pov.
 
Ero furiosa. 
Ora Bradley se ne sarebbe andato, e mi avrebbe chiamata troia per il resto della vita. 
Avrebbe detto in giro di me e Harry. 
Perché Harry non ci aveva pensato?
No, lui deve sempre fare l'impulsivo. 
Avrei parlato con Bradley, sarebbe stata la mia parola contro la sua. 
Avrei cancellato quel bacio dai miei ricordi. 
E solo in quel momento, mi resi conto che le labbra di Harry Styles premevano ancora sulle mie, aspettando. 
Aspettando che io dessi una svolta. 
Che gli concedessi di più. 
Le mie mani erano sul suo petto, esattamente sotto le rondini e accanto alla farfalla, sul punto di allontanarlo. 
E invece non lo facevo.
Non lo allontanavo. 
Continuava a tenermi stretto il viso fra le mani, pregandomi di concedergli quell'unico bacio. 
Bacio che mi avrebbe uccisa. 
Ma quelle labbra sapevano ancora di quell'estate del 2009. 
E quel ragazzo era lo stesso. 
E io mi dimenticai tutto. 
Le mie mani abbandonarono il suo petto, mentre io mi abbandonavo completamente a lui. 
Socchiusi le labbra e gli concessi il bacio. 
Concessi alle nostre lingue di intrecciarsi di nuovo, e a me di capire che mi piaceva seriamente Harry. 
Che non potevo farne a meno. 
Mi aggrappai al suo collo, chiedendogli di non fermarsi. 
E non so quanto durò quel bacio. 
Secondi, minuti, ore, giorni, settimane, anni, decenni, secoli. 
Si staccò, distruggendo tutto quel paradiso. 
Mi guardò, e mi baciò di nuovo, scaraventandomici un'altra volta. 
E andammo avanti così per altro tempo. 
Troppo tempo. 
Improvvisamente, mi ritrovai tra le sue braccia, a guardarci, mentre lui continuava a fissare le mie labbra. 
Poi tossicchiò, e si allontanò. 
E capii. 
Capii che gli avevo concesso un ultimo bacio. 
Capii che aveva vinto. 
Capii che forse quello era il suo scopo dall'inizio.
Capii che mi rifiutavo di capire e volevo risposte. 
Speranza. 
Lui. 
-Dimmi che per te questo ha significato qualcosa, e giuro che non ti odierò per sempre.- gli sussurrai, vulnerabile. 
Cominciò a balbettare. 
-Allie, lo sai che non posso.- disse colpevole, dispiaciuto. Forse desideroso di un altro bacio. Forse no. 
Ma ero confusa. 
Lo spinsi, più forte che potevo, e cominciai a urlare. 
-Perché ti sei intromesso nella mia vita? Cosa vuoi da me? Perché non sparisci e la fai finita? A cosa ti servo?- 
-Allie, per favore. E' difficile per me quanto lo è per te.- urlava anche lui. 
Ma nessuno ci faceva caso. 
La musica era alta, e tutti si facevano gli affari loro. 
-No, Harry, no. Smettila di dire cazzate.- 
Feci per andarmene. 
-Dove vai ora?- mi chiese supplichevole. 
Cominciai a respirare affannosamente. 
-Che ti importa?- 
-Mi importa di te.- 
-Smettila, Harry, smettila. A ubriacarmi, a strusciarmi addosso a qualcuno, non lo so. A fare qualsiasi cosa che non riguardi te.- 
-Non lo farai, Allie.- 
-Ah no?- lo provocai, e me ne andai. 
Continuava a urlare il mio nome, ma scappai velocemente, verso il bancone. 
 
 
Harry's pov.
 
Urlavo il suo nome, ma era scappata. 
Rimorso. 
Perché le avevo detto di non provare nulla?
Perché non dovevo.
Cercai l'unica persona che poteva capirmi. E la trovai, ubriaca. 
Mi sedetti accanto a Louis, mentre beveva l'ennesimo bicchiere. 
-Bella festa.- commentai sarcastico. 
-Non me ne frega un cazzo, Harry.- mi ammonì, come per farmi stare zitto. 
Scossi la testa. 
-Non eri tu quello che diceva di concentrarsi solo sulla band?- lo stuzzicai, sapendo che si sarebbe infuriato. 
Perché lui, lì, in quel momento, affogava il dolore da sbronzo. Per amore. 
Deglutì rumorosamente. 
-Che merda.- disse. 
-Cosa?-
-Tutto. Tutti. Io. Tu. E il sesso.- 
-Il sesso non è una merda, Lou.- 
-Sì.- 
-Stai dicendo solo cazzate, sei sbronzo.- 
-Sì.- 
-Perché non me ne parli?- incalzai, volendo distrarmi, anche se sapevo già la storia. 
Passarono un paio di minuti di silenzio, in cui Louis aveva quasi perso i sensi. Poi, cominciò a parlare. 
-Mi sono scopato questa tipa. Ma mi sono accorto che non mi piace per niente. E lei continua a chiamarmi. A dire che dovremmo scopare di nuovo. E a me non va di scoparci, capisci?- 
-No.- ma mi ignorò. 
-Non mi va perché mi piace un'altra. La sua migliore amica.- finì. Poi mi guardò, e credetti che stava per perdere i sensi un'altra volta. -Tu perché non ti scopi Allison?- mi chiese. 
Era buffo come Louis da ubriaco riuscisse a parlare solo di sesso. 
Capii che con ''scopare'', in quel momento, lui intendeva il sinonimo di ''uscire'', ''frequentare'' o peggio ''innamorarsi''.
-Perché sono un cretino, Lou.- ammisi. -Ma lei mi fa impazzire. Dico in tutti i sensi. Ho smesso di capirla. Un attimo prima le piaccio. E quello dopo mi urla in faccia.-
-Allora smettila di andarle dietro.-
-Non ci riesco.- 
-E perché?-
Scossi la testa. 
-Non lo so, capisci?-
-Sì.-
 
 
Allison's pov.
 
Cominciai a bere. 
Come mai avevo fatto. 
Bevvi. 
Ballai. 
Mi buttai nella mischia. 
La testa cominciò a girare, ma non mi importava. 
Parlai con una tipa, una certa Hollie, e mi disse che stava di merda. Le dissi la stessa cosa. E mi pagò un drink. 
Continuai a bere. 
Fino a quando non persi completamente conoscenza. 
Era come essere bloccati. Essere due persone diverse. 
Dentro di me ballavo, ridevo, mi divertivo. 
Ma restava un mistero cosa stesse accadendo all'esterno. 
''Va portata a casa.'' sentii una voce. 
''Ci penso io.''
''Tu no.''
''Meglio di no.''
''Chi altro?''
''Smettetela, non voglio che torni a casa con nessuno di voi, se non con me.''
''Perché?''
''Fate come dice.''
Ricordai solo queste frasi. 
Nient'altro.
Confuse. 
E non capii. 
Il tempo passava, fino a quando non persi anche quel briciolo di confusa coscienza di me stessa che mi era rimasta. 


 
***
Salve gente.

Sono stata più veloce stavolta, dai.
Allora,
questo capitolo mi fa davvero schifo. 
Anzi, dire schifo è poco. 
comunque, è abbastanza movimentato. 
Scusate se ve l'ho messo a quest'ora,
ma domani avrò da fare. 
Comunque,
i primi di agosto partirò
e tornerò l'11.
Lì non avrò connessione. 
Spero di riuscire a pubblicare prima, 
ma non posso promettervi nulla. 

Passando alla storia,
insomma, che ne pensate?
Mi farebbe piacere avere la vostra opinione, 
quindi se vi va fatemi sapere.

Detto questo,
ho pubblicato una nuova os
Passate?

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2025094&i=1

Okay, 
ora mi dileguo
ne avrete abbastanza di me.

A presto, si spera
Su twitter sono: 
@xsmilecmon

XXX
harrehs

  
Leggi le 16 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: harrehs