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Autore: Francis Merman Bonnefoy    29/07/2013    2 recensioni
Poco dopo la scomparsa di Spandam, il temibile capo della cp9 che venne sconfitto da Nico Robin e portato d'urgenza alle cure, una misteriosa ragazza entra a far parte della ciurma di Cappello di Paglia: è Enies, una giovane molto intelligente dal carattere un poco lunatico, che in serio pericolo viene portata a bordo della nave dei pirati, per avere un rifugio sicuro.
Enies in realtà ha uno scopo ben preciso: ritrovare Spandam e scoprire alcuni segreti dei Mugiwara, che il governo mondiale non ha potuto trovare.
Ma chi è in realtà Enies? Qual è il suo passato?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Era passata circa una mezz'oretta, quando la prima ''ondata'' delle colazioni, poté giungere al termine.

Nami e Robin avevano, intanto, consumato la loro prima colazione, con soddisfazione. Era stato un pasto piuttosto... abbondante, non troppo, ovviamente, ma, rispetto alle altre colazioni, aveva qualcosa di più completo; Nami bevve un sorso di tè verde, ed osservò Sanji: << Avete fatto provviste, stamattina.. vero? >>

Sanji cominciò a diventar euforico: << NAAAAAAAAAMI SWAAAAAAAAAAAAAAAAN! >>

Nami si mise le mani al volto, per non vedere i gesti del cuoco, ritenendoli abbastanza scoccianti, dato che si erano ripetuti così tante volte, negli archi delle giornate, che lei ne aveva perso ogni conto. << Pff... >> - Sbuffò: - << Lo reputo come un sì. In tal modo.. è stata una buona colazione.. >> Sanji si avvicinò a Robin e Nami: << VI E' PIACIUTA LA COLAZIONEEEEE!!!! SONO COSI' FELICEEEE! >> Robin ridacchiò: << Molto abbondante! Ieri non c'erano tutte queste cose.. devo dire che poi, questa torta alla frutta, è una vera prelibatezza! >>

Sanji rimase incantato dalle parole di Nico Robin, guardandola, ormai, profondamente inebetito, come suo solito fare era, dopotutto. Nami scosse il capo: ''Non cambierà mai.'' Pensò, ma poi, anche lei scoppiò a ridere: sarebbe stato strano, vedere un Sanji del tutto composto dinanzi una ragazza, insomma, sarebbe stato del tutto snaturato, no?

Intanto, la cucina, si fece più ravvivata, con l'entrata di Usop e Zoro, che, puntualmente, si sedette sul divanetto, e sbadigliò. << Mar.. >> Stette per dire Sanji, ma venne preceduto dallo spadaccino: << Marimo? Stavi per dire Marimo?! >>

Nami alzò lo sguardo: perché dovevano sempre litigare per simili.. futilità?

Enies guardò poi, improvvisamente, Usop, sorridendogli: << Ehy.. ciao.. Usop! Senti... ehm.. prima di tutto.. hai dormito bene? E.. >> Usop ricambiò subito la loquacità della ragazza: << Ohm. Beh, sì dai.. anche se Rufy per gran parte della notte, non ha fatto che russare! Ma.. volevi chiedermi qualcos'altro? >> Notò Usop. Enies sorrise imbarazzata: << Volevo solo sapere se, insomma.. Franky è sveglio? E' andato a costruire qualcosa di sotto? O dorme ancora? >> Usop rise: << Sta anche lui partecipando al concerto di ''chi russa di più''! >> << Ohh.. >> Sussultò con la voce, la ragazza, abbassando leggermente il capo, imbarazzata. Usop inclinò la testa: << Beh.. tu invece? Hai dormito bene? >> << Insomma.. meglio delle ultime notti! >> Rispose Enies, tornando ad alzare lo sguardo, in prossimità di Usop, che sorrise: << Meno male! Ti stai ambientando! >> Zoro rise: << Beh, Enies.. avrai capito che questa ciurma, è una specie di.. zoo! >> << Me ne sono accorta.. ehehe.. ma è divertente stare con voi! >> Robin la guardò sorridendo: << Ehm.. ti posso parlare in privato? >> Nami guardò l'amica, stranita, anche se in realtà, per il suo sguardo, pareva più che altro contrariata, ma la giovane annuì: << Uhm.. certo! >> Robin si alzò dal posto, e raggiunse la porta, voltando nuovamente lo sguardo verso la giovane, per far sì che ella la seguisse. Un attimo dopo, furono fuori. Robin, per sicurezza, chiuse la porta: << Andiamo nel dormitorio.. non voglio che nessuno senta la nostra discussione. >> Enies annuì, ma, mentre da un lato era più che tranquilla, perché Robin avrebbe potuto anche aver solo voglia di parlare, dall'altro invece, sapeva com'era fatta, dopotutto, quell'archeologa: magari le avrebbe imposto in qualche modo, di svelarle l'esistenza delle altre armi, o cose comunque legate a quell'argomento. In un modo o nell'altro, Enies, aveva un poco di titubanza. Appena furono al dormitorio, Enies la guardò con preoccupazione, notando uno sguardo teso, nell'archeologa: << Va... tutto bene.. Robin? >> Robin si sedette al tavolino, scuotendo il capo. << Hai minacciato tuo fratello? >> Le domandò, senza indugio. Enies impallidì di colpo: allora ciò che Robin voleva sapere, era proprio qualcosa legato alle armi ancestrali, perché.. l'unica minaccia imposta a Spandam, era stata, appunto, la promessa di non rivelar alcun altra arma oltre Pluton. << Ehm.. io.... >> << Ebbene..? >> Chiese la donna, con insistenza, ma la ragazza scosse il capo: << perché dovrei minacciare mio fratello? >> << Hai esitato.. quindi in qualche modo lo hai minacciato. Non può esserci altra ragione plausibile, per il comportamento di stamani. >> Enies si toccò il collo, agitata: ed ora, che cosa avrebbe potuto inventare, per non esser costretta a dire tutta la verità? Robin scosse il capo: << Sei sicura? >> - La guardò con comprensione: - << So che è tuo fratello, però.. vorrei sapere... sai che non potrei mai perdonarlo.. quindi, fare in modo che lui menta, facendo finta di provare più rispetto per me, non farà né caldo né freddo a me.. io lo odierò per sempre. >> La giovane Enies era confusa. Si avvicinò a Robin, sedendosi di fronte a lei: << Non.. capisco.. >> Robin lesse verità, nello sguardo così confuso di Enies. << Non gli hai detto di smetterla, di farmi del male? >> Domandò. La ragazza alzò le spalle: << Beh.. lui sa già che io vorrei vederlo.. più buono con tutti.. ma non mi ha mai ascoltata.. quindi sicuramente il suo comportamento, che non so neppure quale sia, non è stato in qualche modo minacciato da me. >> - La guardò seriamente: - << Che cosa avrebbe fatto? >> Robin abbassò il volto, ed Enies capì: le tornò alla mente la visione che aveva avuto, quella notte, ma avrebbe comunque dovuto fare la parte della ''tonta'', di quella che non ''sapeva nulla dell'accaduto'', e la guardò, fingendo.. ''confusione'': << Robin? Mi devo preoccupare? >> L'archeologa scosse la testa, e sorrise appena: << Non mi ha attaccata, ad esempio.. stamani... io ero sola, all'acquario.. avrebbe potuto farmi di tutto.. peggio di quello che mi aveva fatto ad Enies Lobby.. invece.. voleva solo parlarmi. E... c'è di più.. è arrossito.. anche stamattina... abbiamo litigato per.. una cosa.. >> - Si guardò attorno, per poi tornare a guardare lei: - << Beh.. è arrossito anche in cucina, stamattina.... perché per sbaglio è scivolato sul caffè che si era versato.. insomma. Tu lo conosci come un fratello, e non credo che lui ti abbia mai fatto del male.. io lo conosco come un incubo.. mi ha sempre odiata.. ora sembra, come dire.. timorato di me.. imbarazzato. Perché? Tu ti sai spiegare un simile comportamento? >> Enies alzò le spalle, nuovamente: << Ah, io ho sempre saputo che mio fratello era strano.. forse si sente imbarazzato perché non è riuscito a condurti oltre i cancelli della giustizia, ed è imbarazzato perché si è fatto battere da una donna.. in fondo.. lui è molto maschilista. >> << Mh.. >> Robin non ne era molto convinta, ma la ragazza annuì: << Fidati. Deve essere per questo. Quindi non ti preoccupare.. e se ti dice qualcosa di sgarbato, non esitare a riferirmelo! >> << Sarà come dici tu.. >> - Disse Robin, prendendo un gran respiro: - << Va bene, sarò pronta a riferirti tutto.. >> Enies sorrise: << Su.. non ti devi preoccupare, sul serio! Spandam è così. E'... una persona strana.. è egoista... è presuntuoso.. e pensa di avere il mondo nelle proprie mani, ma è una brava persona in fondo.. non... non se ne rende conto. >> Robin si alzò, affranta: << E' TUO FRATELLO! Ma non è una brava persona! Nemmeno ora che sembra fingere questo comportamento docile! >> Disse, recandosi verso l'uscita, lasciano Enies al dormitorio. '' Invece sì.. mia cara.. Spandam è cambiato.... ma devi scoprirlo da sola, e anche lui deve scoprire questo nuovo lato di sé..magari potessi svelare la mia visione..... ma non posso modificare il destino prima del tempo! '' Penso fra sé e sé, da sola. Robin era tornata, intanto, alla cucina. Spandam si era ripreso, ed era lì, a consumare del tè verde, lasciato raffreddare, almeno non si sarebbe scottato, seduto vicino Nami, che guardò Robin, un po' preoccupata. La donna scosse il capo, quasi non ribollendo di rabbia dentro, per la discussione che aveva avuto con Enies, ma più Robin guardava Spandam, più l'odio rimaneva tale. Non avrebbe mai potuto perdonare Spandam, che poi non sarebbe mai stato essere possibile di cambiamento, così radicale! Per fortuna di Robin, che tornò fuori, l'uomo non la notò, perché intento a bere. Robin era confusa: da un lato, avrebbe potuto ''provare'' a ''credere'' alle parole che le aveva detto la sua nuova amica, ma dall'altro lato, alcune parole, continuarono a rimbombarle fastidiosamente in testa: '' ... è una brava persona in fondo.. non... non se ne rende conto ... '' Spandam non poteva essere una brava persona! Enies non lo avrebbe mai capito! Non capiva che, se lei non fosse stata sua sorella, Spandam, per interesse del governo, le avrebbe dato la caccia, allo stesso modo, con il quale, Robin era stata perseguitata per anni e anni, ed ancora, ora. Un altro senso di rabbia la pervase: avrebbe dovuto leggere qualcosa, per potersi distogliere quell'individuo deplorevole dalla testa. '' Un libro geografico farà al caso mio, sicuramente. '' Si disse, recandosi alla biblioteca, per prenderne uno, per poi portarlo all'altalena, ed iniziare a leggerlo, comodamente seduta. '' Una lettura che potrà servirmi molto, oh sì! Ci sono ancora tantissimi luoghi che non abbiamo visitato! '' Appena aprì il libro, un sorrisone le si riempì in volto: amava molto la lettura, e questa felicità immediata, lo dimostrava apertamente. << Devo dire che non è niente male, questa torta. >> Commentò improvvisamente Spandam. Sanji rise stizzito: << Tsk.. e dire che è fatta da un ''pirata''.. sai.. non vorrei mai ti dovesse andare di traverso, per questo. >> Spandam sorrise: << Questa volta il complimento è sincero. Dovresti ritenerti fortunato.. >> Disse, per poi continuare a mangiare. Il cuoco scosse la testa: << ... di esser stato complimentato da un agente del governo mondiale? No.. ne faccio anche a meno, Mon Dieu. >> Spandam alzò le spalle: << Beh, pazienza. Ciò non toglie che sia una torta squisita. >> Sanji, stette per ribattere nuovamente, ma Nami fece cenno di NO, col capo, quasi ad implorare: alla fine tanto, non si sarebbe concluso nulla, perché, Spandam avrebbe continuato a rispondere alle ''non accettazioni dei complimenti'', rivolti alla torta, e Sanji avrebbe protestato ancora, per mostrare il suo lato anti-governativo, ma dopotutto era naturale, no? Loro erano pirati, quindi, avrebbe dovuto finirla di ribattere. << Solo perché sei tu.. >> Disse il cuoco, guardando seriamente Nami, e sussurrando. Quest'ultima, per una volta gli sorrise apertamente, felice che, per almeno una volta, Sanji avesse capito, senza insistere, tanto, con Spandam, era una causa persa, dopotutto. Enies, intanto, si era procurata altri abiti, che aveva scovato nell'armadietto, che era stato adibiti di lei. ''Una bella maglietta rosa, e una gonna bianca'' Si disse, guardandosi allo specchio. ''Insomma. Abbigliamento semplice, ma comodo'' Sorrise, stiracchiandosi le braccia. ''sono ancora molto stanca.. devo ammetterlo... tutta questa discussione mi.. mi ha fatta tornare stanca.. ma sarà meglio che io torni in cucina!'' Pensò, uscendo dal dormitorio, ed incamminandosi per la cucina. ''ohh.. '' Notò, voltandosi verso destra, e vedendo Robin, leggere attentamente. ''Che assidua lettrice... però.. ama molto la lettura, devo dire! '' Pensò, cercando di non farle notare la sua presenza, e non disturbarla ovviamente, ma tanto, talmente era profonda, in quella lettura, Robin non percepì nulla. << Riecc.. ohh.. Fratellone! >> Esclamò, chiudendo prima la porta, per poi correre ad abbracciare Spandam, che ricambiò la stretta. Nami osservò la ragazza: << E... lei dov'è.. insomma.. >> Fece la vaga, per non far udire il nome di Robin a Spandam, avendolo, seduto, troppo vicino. Enies la guardò con sicurezza: << Sta leggendo. >> << Uhm.. va bene... >> Rispose Nami, osservando Spandam, che non era apparso molto interessato alla questione. Cinque minuti dopo, entrarono in cucina anche Franky e Rufy, che si sedettero subito ai posti davanti il divanetto rosso. Franky osservò torvo Spandam: << Per quanto tempo rimarrai soggiornato qui? >> Enies abbassò lo sguardo: ci mancava solamente il suo ragazzo, a voler che suo fratello abbandonasse la nave, ma, dopotutto, da parte sua, era più che plausibile, in fondo, la vita di Franky era stata rovinata a causa di Spandam, e.. in un certo senso, anche la loro storia d'amore! Ma non avrebbe mai permesso che Spandam fosse costretto ad abbandonare la nave, insomma.. non ancora. << Enies. Io non voglio che tu rinunci a tuo fratello.. però.... >> Stette per dire Nami, quando Spandam si alzò, a sguardo basso: << Enies. Faccio parte del Governo Mondiale.. dopotutto... >> Disse con presunzione, abbandonando la cucina. Un secondo dopo, Nami ebbe un'improvviso dubbio, e guardò Enies, preoccupata: << Robin dove leggeva? >> La ragazza non avrebbe dovuto dirle, fuori.. oppure non avrebbero permesso a Spandam di poter parlare a Robin, se solo avesse voluto, ed allora.. mentì: << In biblioteca, naturalmente. >> Zoro sorrise furbo: << Posso andare a controllare, se volete.. >> Nami scosse il capo: << Mi fido.. piuttosto... Franky.. sì.. hai ragione.. ma... >> Enies sospirò: << Io non potrei mai dividermi in due. Franky.. ti amo.. ma tu, dicendo così... vuoi che faccia una scelta.. o te.. o Spandam.. non sono pronta per scelte del genere. Otto anni fa, non mi distaccai solo da te, ma anche da lui.. sarebbe chiedermi di dividermi a metà. E' un peso che non posso sopportare. >> Il cyborg sospirò: << Forse ti sto chiedendo troppo, in effetti.. ma lui è del governo mondiale. Se avesse qualche alleato che pian piano ci.. dovesse attaccare? >> << Avete ragione.... ma.. non possiamo ancora aspettare? >> Li guardò tutti, implorante. Rufy, che si era finito mezza tavola di leccornie, le sorrise: << Siamo abbastanza forti, per poter sconfiggere gli alleati di quello! >> << RUFY! >> Sbottarono in coro. Intanto, Spandam era uscito, ma non si era reso ancora conto della presenza di Robin, perché troppo furibondo contro la ciurma. Li avrebbe voluti condurre tutti alla giustizia, ma non avrebbe potuto: C'era Enies, che non lo avrebbe perdonato mai, per questo, e c'era dopotutto la ciurma al completo, nessun rinforzo, nessuna Chiper Pol pronta a difendere il loro direttore, perché lui li aveva accusati di tutto il fallimento della missione.. e l'agalmatolite? Senza di essa, o li avrebbe potuti buttare a mare, o nulla... ma la sua forza non vi avrebbe neppur concesso tale chance. '' Che sfortuna...... '' Pensò, poi, si voltò, questa volta, verso l'altalena, e la vide. Robin stava leggendo, sembrava una lettura molto interessante, notando come la donna stesse sorridendo, qual volta, sfogliando poi, con molta dimestichezza, le pagine di quel tomo. Sembrava poi, che d'un tratto, lo sguardo dell'uomo, si fosse perduto nel guardare quella donna, in assidua lettura, come se stesse osservando una dea, o qualcosa di simile. Ed un sorriso coinvolse anche le sue labbra, che subito si stupirono, assieme allo sguardo suo: ''Ma che mi prende?'' C'era qualcosa di strano, in lui. ''Ho bisogno di un dottore, forse.. ho un... una strana sensazione qui.. ma cos'è? E' come un male, ma è piacevole... mi fa sorridere'' Riflesse, sfiorandosi il cuore con una mano: il suo cuore batteva all'impazzata. Era una sensazione che non aveva mai provato, MAI.. ma cos'era? Cos'aveva? Si stava innamorando di lei, forse? Continuò ad osservarla, scendendo lo ''scivolo-rampa'', alla sua destra, ma finì per prendere male tale rampa, e si trovò di nuovo, a terra, come un sacco di patate. Robin, però, non si accorse ancora della sua presenza. << Che vo... >> ''Che idiota che sono! Perché parlo ad alta voce? Perché?!'' Si chiese, e lì, lei lo notò. ''Che ci fa qui? Enies gli avrà di certo parlato!'' Pensò, un po' arrabbiata. Spandam ridacchiò: << Ehm... sono.. scivolato.. >> Tornò in piedi, grattandosi con nervoso la testa. Robin non rispose, ed abbassò lo sguardo verso il tomo, che aveva appena chiuso. Ansia, angoscia, misti all'odio, tornarono a pervaderla. << Mi hai rovinato la vita. E stai continuando a farlo... solo perché tu non potresti colpirmi.. non vuol dire che devi nascondere l'odio che hai verso i pirati, perché Enies te lo ha imposto. Basta prendersi in giro da soli... Spandam.. se tu pensi che così, io possa provare meno rancore, o dare un contentino a tua sorella.. beh, ti sbagli. >> Spandam la guardò con dubbio: << Enies? Che cosa c'entra mia sorella?... Non ti avrà det.. >> << ... Sì? Allora ti ha minacciato.. vero? >> Spandam deglutì: << Per le arm... ehm.. no.. >> Robin lo guardò: << Armi ancestrali? >> Spandam si era legato le mani da solo: << Ohm.. >> - Avrebbe dovuto trovare subito una soluzione!: - << Ho mentito su tutto.. e lei mi ha minacciato di non dire più certe assurdità.. perché... insomma.. tu hai molta passione per la storia.. e tutto.. >> << Ah.. facciamo finta che io ci creda. Perché non hai più provato ad attaccarmi? Non fare il finto tonto.. stamattina, avresti potuto trovare un modo per attaccarmi, mentre ero a dormire all'acquario.. perché non lo hai fatto? COSA stai tramando.... >> Domandò Robin, desiderosa di sapere una volta per tutte la verità. Spandam scosse il capo, mettendosi una mano al volto: << Fai finta.. che non sia successo nulla stamani... lascia perdere.. non capiresti. >> Robin tornò ad aprire il tomo, e si rimise a leggere, poi bofonchiò: << Non capirò mai, se non mi dai una spiegazione logica del tuo comportamento... ma è sicuro che stai tram.. >> Spandam le si avvicinò: << Ho capito di aver sbagliato... >> << Sbagliato? Oh, ora fai il pentito.. sono sicura che lo stai facendo per far impietosire Rufy.. poi presa totale fiducia di tutti, tu porterai i tuoi amichetti del governo a catturarci.. non la Marina, automaticamente il governo, che tanto è all'apice della corruzione.. e guarda un po'.. non mi serve essere una divinatoria come tua sorella, per prevedere queste cose! >> << Vuoi sapere.... tutta la verità? Anche se mi farà male.. >> Disse Spandam, abbassando lo sguardo. << Il sake ti fa male alla testa...... far male a te? Ma cosa stai insin.. >> Un brivido percorse tutto il corpo di Robin: era una carezza, quella che stava sfiorando il volto suo? Non arrossì, ma ne rimase stupita, senza capire.. era così strana, quella carezza, una carezza fatta dalla persona cui lei non avrebbe mai.. creduto di possibili gesti. Si alzò di colpo, lasciano il libro sull'altalena, e recandosi alla Sala dell'Acquario: << Non mi seguire. >> Spandam non disse nulla, non rispose. Neppure lui si era spiegato il perché di quel gesto, di quella carezza.. perché le aveva dato una carezza sul volto di Robin? Avrebbe dovuto farsi coraggio, e dirle che costa stava succedendo, tutti quei dubbi, quelle strane sensazioni: avrebbe dovuto seguirla! << Aspetta... >> Implorò Spandam, e la ragazza si fermò, prima di esser, quasi, entrata nella sala. << Cosa c'è ancora? >> Chiese lei, abbastanza seccata. Spandam sospirò: << Ti devo parlare.... seriamente.. e.. m-mi dispiace se ti ho spaventata in qualche modo, con.. quella car.. insomma.. >> Arrossì. Robin sbuffò: affetto improvviso? Ma veramente Spandam pensava di poterla prendere così in giro? Sospirò, annuendo: << Beh.. entriamo in sala, e parliamo allora.. sentiamo che cosa tu hai da dire! >> Disse Robin, entrando nella sala, seguita poi da Spandam, che si occupò di chiudere la porta. Si sedette sul divanetto. << Beh.. siediti anche tu.. Robin. >> Robin lo guardò seriamente: << Starò in piedi.. dopotutto ne facilita la fuga, no? >> Spandam ridacchiò: << Non voglio farti del male. Devo dirti una cosa importante, siediti... per favore.. non potrei colpirti nemmeno se volessi.. e non solo perché tanto so che ora tu sei più forte di me, senza agalmatolite.. chiedo solo a qualcuno di fidarsi di me, una volta. >> << E va bene! >> Sbottò la donna, sedendosi accanto a lui, poi lo guardò seriamente: << Quello che non tollero è che ci si prenda in giro. Tu stai tramando qualcosa.. nessuno può cambiare da un giorno all'altro.. e magicamente essere il buon samaritano, a patto che, tua sorella non abbia altri poteri per fare ''miracoli''! >> Spandam scosse il capo: << Se ti dicessi che sei.. una ragazza.. molto bella.. cosa diresti? >> Robin deglutì: << Beh, di sicuro troverei molto strano che uno come te.. me lo venga a dire. Mi hai quasi uccisa! >> Spandam sorrise dolcemente, facendo sgomento alla donna: quell'essere era in grado di sorridere sinceramente? Ma cosa stava succedendo? Ma, in un attimo, tutti i dubbi di Nico Robin, si risolsero. Spandam osservò con interesse le labbra sue, guardandola poi negli occhi, con sincerità, ma non avrebbe mai potuto fare ciò che sperava di far comprendere all'archeologa, con un semplice e naturale gesto: si sarebbe beccato un po' di ''cinquine'', ma si limitò a baciarle una guancia, per poi staccarsi subito, rivoltando lo sguardo verso al pavimento, questa volta, senza arrossire, ma con uno sguardo molto ricolmo di vergogna. Robin respirò velocemente, come spaventata: cosa aveva appena fatto Spandam? No, non era possibile. Non era pensabile che... Spandam potesse provare qualcosa per lei! << Hai bevuto troppo.. >> Insistette lei, ma Spandam scosse il capo: << Non sono mai stato più lucido, in vita mia.. >> - Sorrise: - << Ma appunto.. quando prima insinuavo a dire che.. beh.. che avrebbe fatto male a me.. ecco perché.. non potrà mai succedere quello che spero. Ma hai tutte le ragioni di questo mondo per continuare ad odiarmi in eterno. E' colpa di mio padre se la tua terra natale è stata rasa al suolo.. ed è colpa mia, se ho portato avanti questa persecuzione.. per poterti a tutti i costi catturare... quindi.. non importa.. fai finta che non sia successo nulla ora. In fondo, sei sempre stata brava a dimenticare le persone.... >> Disse, con rammarico, alzandosi al divanetto, e facendo per uscire. << Aspetta.. questa volta sei tu che devi aspettare... >> Disse Robin, alzandosi in piedi. << Sì? ... Sono serio.. non sentirti in dovere con Enies, per far finta di perdonarmi. Non.. non importa. Dico davvero.. sappi solo che.... oggi.. beh.. stamattina.. quando abbiamo discusso.. e ti sono scivolato addosso.. insomma.. sono un idiota! Sono solo un idiota! >> Sbottò. Robin scosse il capo: << No che non lo sei... insomma.. io non riesco a perdonarti.. ma non posso nemmeno.. vederti così.. non so nemmeno perché io stia dicendo queste parole.. comunque.. se vorrai parlare ancora.. non rifiuterò più, la prossima volta. >> Sorrise appena. Spandam annuì, poi uscì dalla sala, lasciandola da sola. Robin rimase lì, e si risedette al divano, scoppiando in lacrime.

   
 
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