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Autore: Ginevra_Me    29/07/2013    1 recensioni
Margot è la protagonista di questa storia di magia. Ci sarà sentimentalismo, semplicità e azione spero ... Scriverò al meglio che posso spero che vi piaccia. Margot è inizialmente è una semplice studentessa del liceo scoprirà poi il segreto della sua vita e insieme alla sua squadra sconfiggerà le creature oscure. Margot è una ragazza semplice con qualche segreto e con voglia di vivere e di scoprire quello che la vita le può offrire. E' solare e simpatica ma solo chi la conoscere può avere l'occasione di dirlo.
''Io sono timida ma allo stesso tempo forte, il bene trionferà sempre sul male.''
Il prologo sarà diverso da quello che vi aspettate ma spero che non rimarrete delusi e che mi darete una possibilità e che continuate a leggerlo. Grazie dell'attenzione e buona lettura. :)
Frase tratta dal prologo: ''Buio. Solo buio è quello che c'è intorno a me come se fossi avvolta da un mantello nero come la pece. Poi la luce e un volto familiare hanno portato i colori nella mia vita. In un giorno come tutti gli altri lui è entrato nella mia vita. Lo odio, cerco di odiarlo ma non ci riesco! Il suo bel viso e quei suoi begli occhi volano ... ''
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Mag? - Sam urlò di botto: - Margot?! Pronto? Sei sulla Luna?!

Sam mi si avvicinò e quando vide che piangevo, mi mise una mano sulla spalla facendomi un po' trasalire. Per la vergogna, mi girai dall'altra parte e, asciugando le lacrime colate sulle mie guance, mi girai per vedere Sam in faccia.

- Margot, stai bene? Sei sicura di non avere la febbre? - sembrava seriamente preoccupato per me. Odiavo farlo stare in pena, forse perchè vedere la faccia preoccupata su di lui mi faceva stringere lo stomaco e il cuore, poi la faccia triste non si addiceva a lui. Poi disse: - Sei sicura che vuoi invitarmi a pranzo? Forse è meglio se riposi e non ti sforzi troppo … - con un tono dolce e romantico aggiunse: - Possiamo rimandare il nostro appuntamento ad un altro giorno.

In quel momento mi accorsi di aver abbassato il volto e di essermi incantata guardando i miei piedi e ripensando agli ''avvenimenti'' accaduti. Mi sentivo strana e stanca ma non volevo far preoccupare oltre Sam, così gli dissi: -Non ti preoccupare per me Sam – il mio sorriso sembrava convincente, però penso che Sam avesse intuito qualcosa: - Mi sento bene, è solo che stamattina mi sono svegliata con un leggero mal di testa … Probabilmente perchè non ho dormito bene … - mi misi a ridere per cercare di alleggerire la ''tensione'' che si era creata nell'aria e che potevo quasi toccare come se prendesse forma.

- Ok. Allora sarà meglio se entriamo in casa.

Io annuii nel modo più naturale che conoscevo raccogliendo il fretta il cellulare da terra. Non mi ero nemmeno accorta che fosse caduto, probabilmente è successo quando Sam mi ha messo una mano sulla spalla. Era la prima volta che lo faceva e io ho sentito una scarica, come quella elettrica, attraversarmi il braccio e arrivare al cuore: mi aveva stordito e, in quell'istante, riempito di gioia nonostante i miei pensieri; era come se mi avesse risvegliato dalla tranche in cui ero caduta.

- Mag, ancora nel mondo delle nuvole? - Mi prese la mano e mi trascinò dentro casa, forse perchè era stufo di aspettare i miei comodi: ''che stupida che sono! Invito un ospite e dopo lo faccio attendere anche .. Ma dove sono andate a finire le mie buone maniere?!'' in quel momento dovevo pensare a Sam in modo da riuscire a convincerlo a non preoccuparsi.

- Allora Mag, ora che siamo in casa, ti decidi a dirmi cosa ti prende oggi?

- Sam, te l'ho già detto … non ho dormito molto bene … non ho nulla di che... - cercai di essere il più naturale possibile, ma era difficile mentire a Sam e lui non sembrava ancora convinto.


 

15 minuti dopo …


 

Il pranzo era ormai pronto, così io e Sam ci mettemmo a mangiare allegramente. Durante il pranzo ci raccontammo un sacco di cose, lui ed io non avevamo fatto spesso delle chiacchierate serie da soli, avevamo sempre riso e scherzato, ma questa volta scoprimmo anche cose che non sapevamo l'uno dell'altra: io gli raccontai persino di quella volta che avevo bevuto un piccolo bicchierino di una bevanda alcolica... ebbi mal di stomaco per tutta la notte e da lì scoprii che non digerivo per nulla gli alcolici. Lui, mentre gli raccontavo di questa faccenda, si era messo a ridere però prima mi sembrava perso nei suoi intimi pensieri mentre mi guardava come se stesse vedendo qualcosa oltre me.

Mi accorsi anche che Sam era meno aperto con me, era come se mi stesse nascondendo qualcosa … Forse non me lo voleva dire perchè erano affari privati, quindi io non avevo il diritto di impicciarmi.

Ma la mia curiosità ebbe il sopravvento sulla ragione, così d'un tratto gli chiesi: ''Sam, ho notato che non parli spesso … insomma dei tuoi genitori. Mi chiedevo perchè...''

Mi pentii subito di essere stata così avventata e nel tentativo di rimediare gli chiesi scusa e gli dissi che ero stata troppo sfacciata perchè non ero nessuno per impicciarmi degli affari suoi.

Però lui sembrava ancora turbato dalla mia domanda. Ad un certo punto si alzò e si avvicinò a me, mi guardò negli occhi e prendendomi i polsi, mi sussurrò: - Se volevi sapere qualcosa di me, io te lo racconto volentieri. Tu non sei un ''nessuno'' per me, tu sei importante.

A quelle parole, io arrossii immediatamente e, nonostante me ne fossi resa conto, non riuscivo a muovermi da quella posizione e dalla sua stretta. Riuscii solo a dire: - Ma comunque non dovevo essere così sfacciata. - Invece di scusarmi o comunque di dirgli che anche lui era importante per me (insomma era il mio migliore amico!), continuavo a tirar fuori questa faccenda.

Sam si avvicinò di più, ora i nostri nasi quasi si toccavano, eravamo faccia a faccia e io riuscivo a vedere i suoi splendidi occhi. Sentii il mio cuore accelerare, pensavo addirittura di riuscire a sentire quello di Sam battere all'unisono con il mio, come se entrambi si facessero da eco.

'' Che sciocca che sono! '' Pensai io. ''Sam, avrà fatto a questo modo con tutte le ragazze... Ne ha un sacco ai suoi piedi … è abituato a queste situazioni e di certo non può essere nervoso e agitato come me''.

Probabilmente ero agitata perchè non ero abituata che un ragazzo, per giunta carino come Sam, stesse così vicino alla mia faccia o comunque a me. Non ero abituata, ho sempre creduto che i ragazzi fossero dei cretini ma soprattutto degli stronzi però ho capito che non tutti sono così... Infatti Sam è totalmente diverso: io con lui posso scherzare e divertirmi, non riesco a nascondergli nulla, ci prendiamo sempre in giro (io lo chiamo babbuino! Ahah) e ridiamo sempre alle nostre battute anche quando non fanno ridere. E' una persona sempre gentile e disponibile con tutti quanti, non solo con me. A volte mi viene proprio da pensare che sia strano che sia proprio IO ad averlo come migliore amico …


 

Drrrrriiiiiiin driiiiiiin driiiiiiin

- Ma cos'è? - chiese Sam un po' seccato a quanto pare. Lo stavo osservando di sottecchi mentre si allontanava da me e cominciava a capire da dove venisse il rumore.

- E' il campanello, sciocco.

Non volevo dirglielo in quel momento, soprattutto dopo il piccolo istante quasi … molto strano che avevamo passato, ma avevo bisogno di ridere e di tirarmi su un pochino... Sembrava che il buio continuasse la sua stretta su di me. Mi stava avvolgendo come una coperta perchè nel profondo del mio cuore e della mia testa, continuavo a pensare a quella strana telefonata e a quello strano sogno...


 

Driiin Driiiinnnnn!

Il campanello non cessava di suonare. Continuava costantemente e ogni volta più forte: - Arrivo! Arrivo! - urlai per far smettere la persona di suonare come un forsennato.

Quando andrai ad aprire la porta, non trovai nessuno.

- Strano – dissi sottovoce a me stessa.

Sam mi aveva seguito con lo sguardo mentre mi allontanavo e mi stava ancora guardando: - Mag, chi è? - urlò.

Io di risposta urlai: - Nessuno! Non c'è nessuno. Qualche ragazzino deve aver voluto fare uno scherzo.

Quando ritornai in cucina Sam si era riseduto e stava finendo di mangiare: - Lo sai? Non credevo fossi così brava a cucinare... Potresti avere un futuro come moglie più di quanto pensassi...

- Sam! Ancora antiquato sei ... Ormai le donne non stanno più solo in casa a cucinare e a tener d'occhio i bambini – dissi con fare serio e un po' urtato.

- ahahah stavo scherzando. Mag davvero credi che io possa credere che starai una mogliettina perfetta tutta casa e chiesa? Ahah … Tu sei una furia, che porta con se gioia e allegria anche se sei un po' timida … e lo vedo … Però per me, sei perfetta così come sei...

Ma perchè Sam continuava a mettermi in imbarazzo? Con quelle sue frasi dolci e sdolcinate pensava di far tanto colpo, infatti un po' ci riusciva ma ovviamente le avrà dette ad ogni ragazza … uffa i maschi possono anche avere un carattere diverso ognuno dall'altro, ma hanno sempre lo stesso vizio …

- Sam smettila di prendermi sempre in giro! Uffa … Per una volta, sii gentile e aiutami a lavare i piatti

- Perchè pensi che ti stia prendendo in giro? E comunque io sono tuo ospita, non dovresti farmi lavare i piatti.

- Perchè è ovvio che lo stai facendo... Comunque ospite, o non ospite, tu sei mio amico perciò alza quel tuo sedere dalla sedia dove stai in panciolle e vieni ad aiutarmi.

- Non è come pensi...

- Uffa.. Va bene adesso basta … - detto questo gli spruzzai in faccia un po' di sapone e bolle provenienti dal lavandino dove, in quel momento, stavo lavando i piatti. Non so perchè lo feci però mi urtava molto quando mi prendeva in giro a quel modo …

- An è la guerra che vuoi? E guerra sia! Ahahha – per i prossimi trenta minuti giocammo e ci divertimmo come bambini dell'asilo.

E' stato troppo divertente: adoro stare in compagnia di Sam. Ma solo quando fa il babbuino, cioè se stesso.


 

Le ore passarono e noi trascorremmo un pomeriggio fantastico. E anche se dovevamo studiare, ci prendevamo delle pause in cui ridevamo e scherzavamo come matti: ad un certo punto, ha preso la mia testa e ha cominciato perfino a scompigliarmi i capelli.

- Sam basta! Ahah. Non sono una palla da bowling o roba simile!

Ahahah Sam è tutto matto, nessuno può affermare il contrario o non lo conosce veramente... Però è anche vero che è molto bello e sempre gentile e disponibile.

- Mag... perchè mi stai fissando? So che sono bellissimo però non puoi incantarti dobbiamo studiare. - Capperi... mi ha beccata. Che imbarazzo!

- Ahah tu? Bello? Ahahah si come no... ahah – mi misi a ridere e a prenderlo un po' in giro per le arie che si stava dando.

- Perchè scusa? Non sono abbastanza bello per te? …

- Ma cero sei bello come un dio. Tu sei solo un babbuino, caro.

Sam incominciò di nuovo a fare la sua faccia da cucciolo che poi si trasformò: - Quindi se mi avvicino così – Sam mi aveva quasi bloccata al muro, con una mano sopra la mia e la sua bocca a pochi centimetri dalla mia – non provi nulla …

Risposi a fatica: - N..no … non provo … nulla – ma perchè balbettavo? Le mie solite figure... però cavolo lui mi aveva colta di sorpresa!

- Non sono bello nemmeno da qui? - sembrava triste...

Il cuore mi si stava stringendo in una morsa che mi lasciava senza fiato: non era bello, era bellissimo. Avrei voluto gridarglielo ma quello che dissi fu: - Smettila di darti tante arie Sam. - con un dito sulla fronte lo spinsi via e ripresi il controllo del mio corpo: - Non sei poi tanto male .. ma comunque lo sai già, no? Hai una schiera di ragazze ai tuoi piedi e ogni giorno ricevi delle lettere d'amore... Perciò dovresti essere consapevole di te e della tua ''presunta bellezza'' senza che qualcuno te lo dica.

Ma perchè? Perchè dovevo essere così maledettissimamente acida?! Stupida!... Avrai voluto prendermi a pugni in testa.

Lui però in quel momento non sembrava affatto offeso, anzi preoccupato e sorpreso: - Come sai delle … lettere? - era la prima volta che lo sentivo esitare. - Pensavo …

- E dai Sam … non te la prendere stavo scherzando... non pensavo la prendessi tanto sul personale … mi dispiace, comunque tutti ormai nella scuola sanno delle tue lettere ahah … sai sei molto richiesto. Ogni mattina ti vedo vicino al cancello della scuola con un sacco di ragazze intorno che ti danno delle lettere. E alcune ho visto persino che hanno delle buste con un cuore appiccicato sopra: molto romantico. Non credi?

- Capisco eheh – la sua faccia si rilassò – Pensavo fosse un posto più isolato. - non era una battuta molto divertente ma io e lui ci facemmo due risate lo stesso – Comunque sono delle lettere inutili per me perchè nel mio cuore c'è già qualcuno – mi stava confessando di essere innamorato?! Ero molto sorpresa: non pensavo che si fosse già innamorato di qualcuna – Anche se i loro sentimenti fossero veri, e ne dubito, non le potrei mai prendere in considerazione … - il suo tono era sincero e serio: mi stava dicendo la verità. Non poteva mentirmi con quella faccia, con quel tono e, soprattutto, su quell'argomento.

- Perchè dici che i loro sentimenti non sono veri?

- Perchè penso che abbiano solo preso una cotta per me … Cioè loro nemmeno mi conoscono, mi hanno solo visto e probabilmente pensano che io sia il solito bello della scuola … sono più di questo … io voglio una ragazza che mi ami sul serio … per come sono dentro e non per la mia bellezza esteriore. Con questo non voglio calpestare i loro sentimenti, io a loro porto rispetto ma come ti ho detto prima, il mio cuore è già occupato a pensare a qualcuno.

Era il primo discorso sensato che avevo sentito fare da un ragazzo in generale e anche da Sam. Dopo quello che ha detto potrei prendere sul serio in considerazione di cominciare a stimarlo.


 

3 ore dopo ...

Ormai erano le sei e mezza.

- Che stanchezza! - Tirai un sospiro di sollievo: finalmente avevamo finito!

- Mag, che ne dici se ce ne andiamo al cinema?

- Ora?

- Si, perchè?

- Ma è tardi... poi sono molto stanca...

- Nemmeno se poi ti accompagno a casa e ti lascio con un bacio davanti alla porta di casa tua?

- Sam! Facciamo domani? O sabato magari?

- E va bene – Sam si arrese facilmente stavolta: con me non c'era storia, non poteva convincermi. Però sembrava un po' triste del mio rifiuto così gli chiesi: - Che ne dici se rimani qui per cena? Ti andrebbe?

- Ma non disturbo troppo così?

- No, avrei mangiato lo stesso da sola perchè mia madre torna tardi oggi e mia sorella rimane da una sua amica.

- Allora accetto volentieri! Così ci facciamo compagnia. - il suo solito sorriso … Ogni volta mi spiazzava anche senza volerlo e anche nei momenti più semplici.


 

  
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