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Angelica la guardò sbigottita. Le sembrava che la stesse prendendo in giro, ma non ne era sicura.
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Angelica incominciò ad estirpare una ad una le erbacce che le pungevano le dita. La schiena incominciò ben presto a farle male, nonostante fosse abituata agli sforzi. Quando finì, si apprestò ad entrare in cucina, però vide Carol e le sue figlie ridacchiare. Si nascose prontamente dietro la porta per udire cosa stessero dicendo.
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La constatazione di Niki le fece tremare le gambe e trattenere a fatica un urlo. Carol incominciò a ridere sguaiatamente, e Angelica grignò i denti per la rabbia.
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Era troppo! Una rabbia enorme la pervase. Desiderò entrare in cucina e aggredire le tre streghe in preda ad una follia omicida. Per fortuna il buonsenso pervase.
Corse verso lo steccato e saltò. Incominciò a correre, sentendo le lacrime scorrerle sulle guance. Se fosse vissuta ancora in Italia non le sarebbe mai saltato per la mente di correre per strada in pigiama, ma a Londra non era uno scandalo. L'unico fastidio era non avere soldi con sé.
Voleva raggiungere la dimora dove viveva Alison, ma era dall'altra parte di Londra. Come doveva fare?
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Angelica si voltò e vide Ben, il tassista che andava a fare la spesa nel suo stesso negozio.
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''Oh,Ben!'' pensò Angelica ''perché non posso essere innamorata di te?''.
Il taxi si fermò di fronte a una bellissima villetta bianca circondata nel verde. Angelica salutò l'amico con un bacio sulla guancia. Il giovane arrossì violentemente e ripartì, lanciando uno sguardo attraverso il finestrino alla bella Angelica che aveva poggiato le dita sul campanello. Una domestica bionda sulla quarantina le aprì il cancello, e la ragazza fiondò nel giardino. La porta di casa si aprì e uscì Alison.
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Angelica si fiondò tra le braccia della donna, scoppiando nuovamente in singhiozzi.
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Alison chiuse bruscamente il telefono. Angelica la guardava stringendo la mano di Lana, l'altra domestica che era diventata già sua amica.
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Alison scoppiò a ridere:
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Alison accese la luce del negozio. Una fila di bellissimi vestiti si presentò davanti agli occhi di Angelica, che rimase esterrefatta. Le sue dita accarezzarono i tessuti morbidi e setosi.
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Angelica uscì gli abiti e li analizzò uno ad uno con fare professionale.
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Alison osservò l'abito dal tessuto simile alla coda luccicante di una sirenetta e disse:
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Alle cinque chiuse il negozio e ritornò nel ripostiglio.
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''Forse è andata in bagno e si è sentita male'' pensò.
Spalancò la porta e vide una ragazza che si fissava nello specchio.
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La ragazza spalancò gli enormi occhi nocciola.
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La ragazza sorrise e volteggiò nel suo abito da sogno.
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Un auto suonò il clacson alla vista di Angelica,che arrossì.
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Angelica sorrise alla bella signora bionda con gli occhi color verde giada. Da giovane doveva essere stata davvero bella.
Alison suonò alla porta.
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La porta si spalancò e una donna rossa dall'aria seccata comparve.
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L'interno era tutto rosa e in pelle.
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Angelica si sedette imbarazzata sulla sedia. Non era abituata a ricevere tutte quelle attenzioni.
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Il risultato fu incredibile. La ragazza che la fissava nello specchio era una perfetta sconosciuta, più adulta e dallo sguardo ammaliante.
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Angelica non era più nella pelle. Il cuore le batteva all'impazzata e le gambe le tremavano. Strinse la mano di Alison nervosa. D'un tratto, i suoi occhi si spostarono sul marciapiede di fronte. Con orrore si accorse che l'Audi blu di Alison aveva le gomme forate.
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Lei e Alison si guardarono sconvolte.
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