Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: Axel_Blast    29/07/2013    0 recensioni
Axel Tayne, un giovane ragazzo come tanti altri. Un fatto sconvolgente lo porta a combattere per i suoi amici e per se stesso, l'intera vita che lui conosceva ora ha bisogno di lui e potrà contare solo sulle sue forze e su quelle dei suoi amici. Ne sarà in grado?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lungo quello che sembrava un infinito tragitto, imboccata una via lunghissima e molto larga, in lontananza si riusciva a scorgere una sagoma. Appoggia la mano sull'elsa della mia spada, pronto ad agire in caso di bisogno. Senza smettere di avanzare anche Krystal e Gabbo si tenevano pronti, infine, arrivati abbastanza vicini da poter capire chi o cosa fosse la figura che ci stava dinanzi, la vedemmo chiaramente, era un ragazzo. SI fermò come sorpreso ma il suo sguardo sembrava rigido, come il suo torace scoperto che mostrava chiaramente i muscoli tonici e privo di emozioni. Sembrava avere la nostra età se non uno o due anni in più. Portava delle scarpe eleganti nere e dei jeans blu strappati. Non avrei mai pensato di dirlo ma la sua ascia da guerra, che portava a tracolla faceva paura se si immaginava la forza dei suoi muscoli unita ad un colpo d'arma simile. Di asce belle come quella, non ne avevo mai viste. Era in acciaio decorata con il classico manico da poter impugnare a due mani in legno lavorato. Krystal cominciò a sussurrare qualcosa. Krystal: << Ma i sopravvissuti non erano solo tre? >> Gabbo: << Eh, appunto Ax, com'è possibile? >>. Non risposi ma alzando il braccio gli feci cenno di non preoccuparsi e di stare indietro. Io: << Buongiorno! >> Ed ecco che cominciava la sbruffonaggine. Ragazzo: << Ah! siete robot con sembianze umane? >>. Appoggiò una mano sulla fascia che reggeva a tracolla l'ascia. Io: << Potrei farti la stessa domanda! >>. Risi. Ragazzo: << Allora, io sono Jim e vengo da una zona in periferia, voi? >> Io: Il mio nome, è Axel, insieme a Gabbo, il mio amico qui dietro, vivevamo nella zona più vicina al centro della città. >> Feci una pausa aspettando qualche reazione. Jim: << Ah, e quel bel bocconcino lì invece? è la tua ragazza? >> Sorrise facendole l'occhiolino. Irritamento in corso, Krystal arrossì abbassando un po' lo sguardo ma scuotendo la testa, sorridendo dolcemente. Io: << No, non lo è. Dove sei diretto? >> Jim: << Oh, io e la mia fantasmagorica ascia volevamo risolvere questo macello, ma se non vi da fastidio, potrei unirmi a voi, una mano come la mia secondo me potrebbe farvi comodo, anche perchè tu non mi sembri troppo forte pur avendo una spada caruccia e un arco niente male, pensaci però, sei l'unico armato. In due si correrebbero meno rischi. >> Con un altro sorriso come di sfida che non mi piaceva per niente ricambiai annuendo. Mi girai guardando gli altri e poi tornai a guardare il ragazzo. Io: << Affare fatto. Ma dimmi un'altra volta che ti sembro poco forte e ti uso come invito per i robot. >> Sorrisi con la mia solita mania da sbruffone e avanzai scostandolo continuando il viaggio. Era freddo, ma probabilmente era perchè andava in giro col petto scoperto. Cominciarono a seguirmi nuovamente ora con un quarto membro di cui non mi fidavo, e non mi sarei fidato, mi avessero potuto offrire montagne di oro. Cioè, bisogna vedere quante montagne sono. Jim si affiancò subito a Krystal mentre Gabbo fece lo stesso con me. Gabbo: << Ax, davvero ti fidi? >> Io: << Pff, fammi il favore. Lo hai visto bene? E' uscito da chissà quale angolo remoto e mi ha pure dato del debole. Guarda poi come se la fila con Krystal. >> Il mio amico si girò a guardare i due dietro di noi a qualche metro di distanza che parlavano mentre io stringevo forte i pugni. Si rigirò subito. Gabbo: << Si, ho paura che il suo fisico superi il tuo, non pensavo che lo avrei mai detto. >> Girai la testa guardandolo di scatto in modo freddo e minaccioso. Gabbo: << Ok, ok! scherzavo! >>. Scossi la testa tornando a guardare dritto, in quell'istante, il terreno cominciò a tremarci sotto le scarpe. Gabbo si attaccò spalle al muro, contro un bar che avevamo sul marciapiede mentre Krystal si stringeva forte a Jim che sembrava calmo rispetto a tutti noi. La rabbia, mista alla gelosia cominciò a pervadermi dentro. Qualcosa irruppe demolendo il terreno dietro Krystal e fuoriuscì dal terreno. Un robot giallastro ed enorme, sarà stato alto circa cinque metri o poco meno. Al posto delle mani aveva due trivelle, una delle quali ora si trovava a mezz'aria e stava per colpire Krystal minacciosa. Estrassi l'arco ed incoccai una freccia pur immaginando che contro quel coso una sola non sarebbe bastata. Il colpo stava per urtarla violentemente ma Jim estrasse l'ascia e facendola roteare in un modo prestigioso poi colpì il nemico sul fianco esposto spedendolo lontano qualche metro, distrutto. Restai qualche secondo con la freccia incoccata in posizione pronta, poi abbassai l'arma fissando la carcassa del robot robustissimo. Non capivo, come poteva essere dotato di tanta forza. Il trivellatore lì, probabilmente pesava più di trecento chili... e lui con un colpo lo aveva spazzato via, come se niente fosse. Il mio sguardo era afflitto, mentre Krystal lo abbracciava per ringraziarlo. Gabbo mi poggiò una mano sulla spalla. Infilai la freccia che avevo estratto nell'apposita faretra e poi rimisi a tracolla l'arco levando la mano del mio migliore amico. I miei dubbi avanzavano e con loro c'era la gelosia che li aiutava a crescere. Jim rimise a posto l'ascia e poi i due tornarono ad avanzare, mi diressi verso Krystal. Io: << Ehi Krystal, tutto a posto? >> Lei si limitò ad annuire stando appiccicata al palestrato che aveva di fianco. Jim: << Se non era per me, sarebbe morta! e tu vorresti sistemare tutto questo?! Quando non riesci neanche a proteggere una persona che hai a due passi, vorresti proteggere tutti?! Non farmi ridere... e se te lo stai chiedendo, anche lei la pensa così! >> Appena finì la frase sguainai la spada puntandogliela alla gola. Io: << Ripetilo e poi fallo dire a lei! >> Lui sorrise e poi aprendo le mani guardò Krystal che teneva la testa rivolta verso il basso. Krystal: << Non ho detto questo... Ho detto che Axel non poteva salvarmi in una circostanza simile... e ti ho ringraziato... >> Girai di scatto la testa guardandola un po' afflitto rinfoderando l'arma. Gabbo mi guardava preoccupato. Jim: << Sei debole, per mille motivi... te l'ho già detto, amico. >> Ormai ero pieno di rabbia, stavo per esplodere ma cercai di trattenermi, strinsi i pugni. Io: << Perchè tu ti credi invincibile, con un'ascia e qualche muscolo rigido? >> Sorrisi sfidandolo da sbruffone. Jim: << Ti dico solo, che potrei ucciderti, se dovessi farlo. >> Stavo per ribattere ma Krystal si intromise. Krystal: << Ehi, ehi! calmatevi tutti e due va bene?! >> Mi prese per un braccio portandomi lontano da Gabbo e Jim che ci guardavano. Krystal: << Mi dici che diavolo ti prende?! Dovresti essere felice che mi abbia salvata e non provare a farti ammazzare! >>. La guardai aprendo un po' gli occhi più del normale per la sorpresa. Io: << Davvero anche tu credi che possa uccidermi?! >>. Lei si accorse di ciò che aveva detto e si zittì di colpo abbassando lo sguardo. Me ne andai stupito scuotendo la testa e sbuffando riprendendo il cammino. Gabbo mi seguì affiancandomi e poi a ruota si unirono Krystal e Jim. Intanto che lo maledicevo,preso dalla rabbia cominciai a non poter far a meno di origliare i discorsi che faceva con lei finchè non sentii un ''codardo'' che era quasi al cento per cento riferito a me. Mi girai di scatto sfoderando la spada e lui indietreggiò ma senza sorprendersi troppo brandendo l'ascia e ghignando. Odiavo quel sorrisetto,non se l'era praticamente tolto da quando lo avevamo incontrato ed ogni volta che facevo qualcosa si allargava,come se lo compiacessi sempre di più. Avevo perso la pazienza,o almeno,quel poco che ne rimaneva. Io: << Adesso mi hai proprio rotto. >>. Lo guardai adirato mentre lui sorrideva. Jim: << Oh che peccato,la pulce ha di nuovo perso le staffe? >>. Rise. Io: << Già e stavolta dovete scegliere ragazzi,o andate con lui,o venite con me. >>. Mi sentivo soddisfatto di quella domanda e speravo che la risposta degli altri non mi lasciasse con l'amaro in bocca. Non sarebbe stato giusto,Jim non aveva rapporti con loro al contrario di me. Jim: << Facciamo che chi vince verrà seguito! >>. Sorpreso dalla sua risposta inaspettata cercò di colpirmi con l'ascia mollando un fendente verso il basso. Schivai il colpo spostandomi a destra ma lui intercettando le mie intenzioni girò su se stesso sferrandomi un potente fendente in orizzontale. Mi buttai a terra schivando anche questo e rialzandomi subito. Mi guardò e io tentai un affondo stringendo la mia spada con entrambe le mani. Poggiò il manico dell'ascia contro la lama della mia arma e lo fece scivolare lungo essa fino ad arrivare a me e driblarmi girandosi e appoggiandosi sulla mia schiena allontanandosi. Era troppo grosso e muscoloso per cercare un approccio diretto. Non avevo troppe idee in quel momento,finchè non mi venne in mente di provare col parkour. Ghignai e il suo sguardo assunse una forma sorpresa e curiosa allo stesso tempo. Cominciai ad andargli incontro e lui strinse l'ascia tra le mani. Una volta abbastanza vicini cercò di colpirmi alle gambe con un fendente ma saltai in avanti e con una capriola sulla spalla lo evitai. Continuò il colpo fino a farlo tornare verso di me dopo aver compiuto un giro su se stesso e non avendo il tempo di pensare optai per saltare e girare orizzontalmente per due o tre volte tornando a terra perfettamente in piedi e fissandolo un po' sconvolto. Lui sgranò gli occhi sorpreso e poi ride. Jim: << Non mi sono mai divertito tanto! >>. Continuò a ridere e si avvicinò come per attaccarmi di nuovo. I miei amici mi guardavano impressionati. Indietreggiai e dietro di me avevo il muro,me ne accorsi solo quando lo toccai con la schiena. Ero all'estremità di esso dove vi era l'angolo e l'ascia del mio avversario dopo un nuovo fendente orizzontale si conficcò in esso permettendomi di schivarlo abbassandomi. Gli arrivai alle spalle passando da sotto alle sue gambe e poi mi girai verso di lui,saltai e lo colpii contemporaneamente con due calci facendolo sbattere contro la lama della sua ascia dove più o meno finivano le costole. Mi rialzai dopo essere caduto fissandolo e lui si stacco dall'ascia riprendendola e girandosi,come se niente fosse, verso di me. Non aveva organi,era davvero un robot,un trasformatore,di nuovo? Non sapevo cosa pensare,ma avevo ragione e i miei compagni mi dovevano delle scuse,anche se quello non era il momento. Io: << Avevo ragione. >>. Sorrisi e lui fece lo stesso. Jim: << Bravo,sei morto. >>. Tentò un fendente verso terra e mentre alzava le braccia al cielo brandendo l'ascia io mi abbassai avanzando di un passo e girandomi,arrivatogli alle spalle e colpendolo con un affondo in mezzo alla schiena sotto il collo. La lama passò da parte a parte ma non la estrassi ancora. Jim: << Non basterà questo per fermarmi,ragazzino! >>. Estrassi l'arma dal suo corpo robotico e girai su me stesso tagliandogli la testa nello stesso istante in cui lui lanciò l'arma verso Krystal. Urlai un ''NO!'' Disperato e buttai a terra la spada incoccando arco e freccia. Mentre la mia amica aveva chiuso gli occhi dalla paura di una morte quasi certa io scoccai il colpo che fece cadere ai suoi piedi l'ascia. Aprì gli occhi dopo qualche secondo e sorrise guardandomi. La guardai sorpreso della mia stessa riuscita e sorrisi. Abbassai le braccia impugnando l'arco. Guardai il mio nemico,eliminato,alle mie spalle e poi ripresi la spada e rinfoderai l'arco. Tornai dai miei amici e raccolsi l'ascia lanciandola a Gabbo. Gli feci un cenno col capo. Io: << Tieni questa. >>. Sorrisi e lui sorrise prendendola al volo. Krystal: << Senti,scusami... io non volevo dubitare di te m- >>. Non le feci finire la frase e la abbracciai sorridendo. Io: << Va bene così,tranquilla. Ora andiamo,prima che faccia notte. >>. Risi e ci re-incamminammo non molto distanti dalla discarica,prima della casa di Sergio.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Axel_Blast