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Autore: Lyrael    30/07/2013    1 recensioni
'Luci, finalmente' pensa Draco, 'sono ore che cammino, mi fanno talmente male i piedi che me li taglierei...'
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Capitolo 8 – Case e regali

Qualche giorno prima del compleanno di Draco, Harry prende una decisione. Gli comprerà un regalo. Non uno qualsiasi, ma qualcosa con un preciso significato; è sicuro che Draco capirà.

Ci ha pensato all'alba, mentre il chiarore colorava il viso del suo ragazzo di rosa e oro. Hanno fatto l'amore quella notte e lui gli ha detto 'Sei bellissimo' mentre Draco ha risposto 'Io ti amo'. Harry ha sentito il cuore in gola per l'emozione, ma non è riuscito a dire nulla. Così ha pensato che se non riusciva ad esprimere ciò che sentiva con le parole, doveva farlo in un altro modo.

La mattina di inizio giugno è calda ed invita ad uscire presto, così chiede al suo ragazzo se gli va di accompagnarlo a Diagon Alley per fare qualche acquisto.

Draco ci pensa un attimo poi decide che ha proprio voglia di fare un giro a Londra; accetta con un sorriso radioso e, appena sono soli, si sporge sul tavolo e schiocca ad Harry un bacio sulla bocca. Harry pensa che gli occhi felici di Draco sono così luminosi che, un giorno di questi, a furia di guardarli, diventerà cieco. E gli sorride di rimando. Si dice anche che Draco si è meritato quel giro; l'unica altra volta che si è allontanato dalla Tana è stato due settimane prima, con Harry, quando ha chiesto di poter vedere sua madre.

***

Inizio flashback

Draco aveva già fatto inoltrare dei messaggi a Narcissa tramite il signor Weasley, perchè voleva che lei sapesse che stava bene. Ogni volta le faceva dire di non preoccuparsi per lui e che almeno per il momento non sarebbe tornato a casa. Il signor Weasley la prima volta aveva aggrottato la fronte, ma non aveva fatto domande e lui non aveva dovuto spiegare nulla. Meglio così.

Dopo la morte di Lucius, però, Draco non aveva più potuto far finta di niente, aveva chiesto di fare un salto a casa e aveva domandato ad Harry di accompagnarlo. Harry aveva accettato.

Si erano trovati al cancello del Manor e Draco sembrava non avere il coraggio di percorrere il vialetto e bussare al portone. Di casa sua.

Cosa avrebbe detto a sua madre? Cosa gli avrebbe detto lei?

Harry non era riuscito a fare altro che stringere la mano di Draco mentre si avvicinavano alla villa e lo aveva visto con la coda dell'occhio diventare sempre più pallido e nervoso. Non che temessero qualche pericolo, Narcissa si era completamente allontanata dalla fazione fedele a Voldemort, il signor Weasley se n'era accertato oltre ogni dubbio e aveva rassicurato i ragazzi. Harry aveva capito che l'incertezza di Draco dipendeva da quello che si aspettava che sua madre gli chiedesse: di tornare a casa, da lei e magari da una streghetta purosangue con la quale far proseguire la stirpe. Visti gli ultimi risultati con Lucius, Harry aveva pensato che le menate della stirpe di sangue puro non fossero altro che quello: menate.

Ma Draco? Cosa pensava davvero lui? Non ne avevano mai parlato e Harry in quel momento se ne pentiva amaramente.

Era stata proprio Narcissa ad aprire la porta. Draco si era fatto avanti intimidito e aveva lasciato che sua madre lo baciasse sulla fronte tenendogli una mano. Harry aveva atteso che finissero di salutarsi, dicendo poi a Draco che l'avrebbe aspettato in giardino e avviandosi in direzione di una grande quercia.

Si era messo seduto sull'erba e aveva aspettato.

Mentre i minuti si trasformavano in ore, i dubbi di Harry si erano trasformati in paura e dolore lancinate, lì nel petto, come un mattone rovente che gli impediva quasi di respirare. Quando non ce l'aveva fatta più, si era alzato sperando e temendo che Draco uscisse dalla casa. E in quel momento il portone si era aperto, Draco era lì e gli si era avvicinato lentamente senza parlare con un'espressione indecifrabile in viso. Ma non aveva chiuso la porta.

Poi l'aveva preso per mano, si era incamminato per il viale e adesso Harry non riusciva davvero quasi più a respirare e a trattenere le lacrime perché sapeva che Draco l'avrebbe accompagnato al cancello e gli avrebbe detto addio.

Arrivati al confine del parco, Draco aveva oltrepassato l'entrata, sempre tenendo Harry per mano, e aveva chiuso il cancello alle loro spalle.

Harry si era bloccato e anche Draco si era dovuto fermare con un braccio teso all'indietro e la mano del suo ragazzo stretta nella propria. Si era voltato con un sorriso che da triste era diventato via via più radioso e gli aveva detto a bassa voce: "Andiamo a casa."

Harry era rimasto fermo in silenzio a guardarlo e poi aveva obiettato: "Ma io... credevo..."

"Lo so, credevi ti avrei lasciato per tornare a... casa mia." aveva risposto Draco alla domanda non espressa di Harry. Poi si era avvicinato sempre con gli occhi nei suoi e aveva assunto un'espressione seria e decisa mentre continuava. "Casa è dove chi c'è ti ama per come sei, non per come pensa che dovresti essere. Casa è dove la tua presenza è una costante e la tua assenza un'eventualità mai desiderata. Casa è dove, se non ci sei, chi resta sente la tua mancanza e quando torni te lo dice." Aveva sospirato per tutte le implicazioni che le sue parole lasciavano trasparire tra le righe, ma poi aveva sorriso di nuovo. "Vuoi essere casa per me Harry? Posso esserlo per te?"

Quante parole avrebbe dovuto usare Harry per replicare? Tante, perché restavano tanti dubbi e problemi e cose non dette, fra loro.

Aveva risposto solo "Si."

Fine flashback

***

Si Smaterializzano direttamente nel retro del negozio dei gemelli. Harry ha ottime ragioni per fare tappa lì: prima di tutto Draco aveva voglia di vedere i Tiri Vispi e le novità che i gemelli gli hanno mostrato quando le stavano ancora perfezionando. Harry lo sa e gli fa piacere che Draco se ne interessi.

Poi potrà lasciarlo in un ambiente controllato: non perchè vuole che Fred e George gli facciano la guardia, assolutamente no, ma solo perché il suo ragazzo sarà in un posto sicuro, al riparo da brutti incontri. Draco è sempre senza bacchetta e chi lo inseguiva qualche mese prima può farsi meno scrupoli ora e decidere di rapirlo o peggio. Harry non vuole neppure pensare a quella possibilità. Ci sono i gemelli e Draco starà bene.

Così si fa indietro lentamente guardando i tre ragazzi che scherzano e chiacchierano appoggiati al bancone, apre la porta e si precipita fuori, corre per Diagon Alley e si infila nel negozio per acquistare il regalo. Siccome non sa se il modello sarà giusto, rimane d'accordo col proprietario che potrà tornare per cambiarlo.

Esce e rimpicciolisce la scatola, deve essere una sorpresa, e per nasconderla bene in fondo alla tasca le fa raggiungere le dimensioni di un Galeone. A casa potrà infilarla in fondo al baule, tanto sa che Draco è stato più che corretto e non ha provato a guardarci dentro nemmeno una volta. Poi va a comprare la cera per il manico della scopa e torna al negozio di scherzi.

***

Il giorno del compleanno di Draco pranzano in giardino. Molly ha preparato tutte le cose che piacciono al loro ospite e un'enorme torta glassata.

Draco ha anche ricevuto tanti piccoli regali e, all'apertura di ognuno, le lacrime hanno fatto capolino tra le sue ciglia, i suoi 'grazie' sono stati accompagnati sempre da un sorriso commosso. Non si aspettava niente del genere.

Solo Harry non gli ha ancora consegnato il suo dono. Ce l'ha ancora in tasca, e siccome è piccolo come una moneta, ci sta giocherellando da un po', e continua a domandarsi se avrà fatto o no la scelta giusta. Poi si dice che oramai non ha senso mettersi dei dubbi, così si volta di spalle a Draco e sussurrando un incantesimo ingrandisce la scatolina. Poi torna a girarsi verso il suo ragazzo, che sta ancora ringraziando i gemelli per gli scherzi e i fuochi artificiali, e si schiarisce la voce.

Draco ruota la testa sempre sorridendo, con le labbra risponde 'dimmi' e con gli occhi 'ti amo'.

Harry allunga la scatola verso Draco che la guarda e spalanca sempre di più gli occhi. Non ci sono lacrime sulle ciglia ma solo stupore e incredulità nelle iridi d'argento, illuminate dai raggi che filtrano tra gli alberi del giardino.

Draco non sa cosa fare, ma si rende conto che non può non prendere il regalo di Harry. Così lo accetta: le mani gli tremano tanto che quasi se lo fa sfuggire e Harry sorregge la scatola mentre lui toglie il coperchio e guarda, ancora senza fiato, l'oggetto appoggiato sul velluto.

Harry gli ha regalato una bacchetta.

Draco la sfiora con le dita ma non la tira fuori. Poi osserva Harry che sembra sempre più sulle spine ma non dice nulla e aspetta. E mentre lo guarda, Draco continua a carezzare la bacchetta senza prenderla in mano rendendosi conto che dietro a quell'oggetto c'è un regalo molto più grande e importante, un regalo che non ha prezzo e che nessuna fortuna in Galeoni potrà mai comprare.

Non è l'amore di Harry, quello sa di averlo, così come Harry sa di avere il suo.

Harry gli ha donato la cosa a cui Draco ambiva di più, che da un po' di tempo ha cominciato a desiderare come niente altro nella sua vita.

Harry gli ha regalato la sua fiducia.

Con questa certezza in mente e gli occhi pieni di lacrime di gioia, appoggia la scatola sul tavolo e abbraccia e bacia Harry davanti a tutti; e ride mentre le lacrime gli rigano le guance e pensa che ringrazierà Merlino per sempre, perché il giorno che ha perso la sua vecchia bacchetta è stato il più fortunato della sua vita.

FINE

***

 

 

 

Crak.

Il suono della Materializzazione fece sobbalzare Draco

"Scusi, padroncino, Lady Malfoy le fa sapere che l'aspetta nel salone per la cena."

"Grazie. Puoi riferirle che arrivo subito."

Crak.

'Ho appena ringraziato un elfo domestico...' sospirò Draco. Si sentiva decisamente a terra.

Chiuse il diario, lo infilò nel cassetto della scrivania, la sigillò e uscì dalla stanza.
  
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