23)KANKURO, MICHIYO AND THE
FRENCH RESTAURANT
“Kankuro…non è che tiri bidone
anche ‘sta volta?”
Kankuro ,telefono in mano,deglutì, ringraziò i kami di essere a casa sua e non faccia a faccia con MIchiyo, ricordava perfettamente la sua cintura di borchie…
“Mannò Michi-chan! Stasera posso,
giuro che posso! Ho anche
prenotato!”
Un ringhio misto ad un sospiro dall’altra parte gli fece capire che la rabbia
di lei stava sbollendo lentamente, ma
sbolliva…
Gaara, entrato in camera sua, per cercare chissà
cosa, alzò gli occhi al cielo, disgustato.
“Pusillanime…”
Kankuro rispose mostrandogli il medio e seppe di
avere firmato la sua condanna a morte, il fratellino si sedette tranquillamente
sul letto, sfoggiando lo sguardo omicida delle migliori occasioni.
Deglutì di nuovo.
“allora vengo a
prenderti alle sette e mezza, ok?
Giuro che se non
mi ammazza prima qualcuno vengo!
Chi
dovrebbe uccidermi?”
Ridacchiò
imbarazzato, mentre Gaara si avvicinava sempre di più
fino a toglierli la cornetta di mano.
“Scusa
Sakiyouari, uccido mio fratello, ma tranquilla verrà
al ristorante francese con te, farò in modo di lasciargli vivo quello che serve
per stasera…
Come farò?
Trucchi
del mestiere…”
Chiuse la
comunicazione, kankuro si era allontanato e aveva
alzato le mani in segno di resa.
“Dai Gaara non arrabbiarti…”
Ma Gaara era
già arrabbiato e gli si avvicinava sorridendo, Kankuro tentò la fuga, ma il fratellino lo atterrò con un
placcaggio degno di un giocatore di football.
“Ma
dove la trova questa forza?
IO sono più
muscoloso di lui..”
“TU sei più
grasso, non più muscoloso,maiale!”
Gaara lo fece voltare, kankuro
sbarrò gli occhi, preparandosi a prenderle,.
“GAAAARAAA!”
L’urlo di Temari gelò il rosso, la sorella, occhi rossi e faccia smorta,
aveva fatto la sua apparizione con un coltellaccio in mano.
“Lascialo
stare!Stasera ha un’appuntamento,
deve essere presentabile.”
“Ho già avvisato SAkiyourai che l’avrei ucciso, non
vedo il problema….”
Rispose il rosso,
imperturbabile, Temari serrò gli
occhi minacciosa.
“Quanta energia, Gaara-chan…”
Bruttissimo segno
quando la sua gemella metteva il-chan davanti ai loro
nomi…
“So come
incanalarla..
MONTA
QUELLA DANNATA SEDIA!”
Il tutto detto
brandendo il coltello nella loro direzione, Gaara
sbuffò, ma alla fine decise di alzarsi, Kankuro
riprese a respirare.
“è solo
rimandata….maiale!”
Kankuro smise di nuovo di respirare.
“KIAAA! COSA MI METTO?”
Michiyo ebbe la certezza di aver distrutto un
timpano a Syria dall’altra parte del filo.
“Non urlare!”
“Ok! Ma cosa mi metto?”
“Quello che ti
pare…sii te stessa!”
“Che consiglio è?”
“Uno sentito….a lui devi piacere tu, non i tuoi vestiti…
E adesso lasciami
in pace, devo studiare, sennò Morino mi ammazza domani!”
Michiyo rimase con la cornetta in mano, incredula.
“Che faccio?”
Cominciò a frugare
nell’armadio, cavandone miracolosamente un vestito viola, prese delle calze
nere, si truccò, infilò delle decollete
nere, trasgredendo alla regola di mettere sempre gli anfibi, in ogni occasione.
Si accorse che era
presto e così si stravaccò in salotto a vedere Malcolm.
Kankuro uscì di casa come
se avesse il diavolo alle calcagna, era riuscito miracolosamente a sistemarsi,
jeans scuri e camicia nera, e a non dire nulla al fratello, chino sulla sedia
che mormorava:”Merda, sono nella merda, mortacci tua…
Non so più chi mi
piace, Sakura, che mi ha baciato ubriaca o Mimichi
che sono corso a consolare?”
Arrivò davanti
alla casa dei sakiyourai e rischiò l’infarto, Michiyo era carinissima, vestita così…
“Ehi! Riavvolgi la lingua!”
Kankuro arrossì.
“Comunque nemmeno
tu sei male…”
“Modestamente…”
Lo prese sotto
braccio.
“Dove andiamo?”
“Mi segua madame!”
Il ragazzo si
mostrò più spavaldo di quanto non lo fosse, in silenzio arrivarono al
ristorante, erano come..imbarazzati!
Kankuro si maledì, detestava quel silenzio, gli
ricordava molto quello di suo padre, nei rari momenti in cui era a casa, come
se pur essendo parte della stessa famiglia non sapessero cosa dirsi.
Aprì la porta, la
fece accomodare al tavolo, le sorrise, ma quella strana cappa di disagio non se
ne andò.
Ordinarono,
mangiarono, Kankuro era sempre più disperato,
quell’appuntamento stava andando malissimo, dov’era finita la complicità che
c’era a scuola?
E dov’era finito
il suo portafoglio?
Si frugò le tasche, niente, era sparito…dannato Gaara!
Cosa
fare?
Si alzò.
“Scusa!”
La sollevò di
peso, se la caricò sulle spalle e cominciò a correre inseguito dal maitre e dai camerieri.
“KANKUROOOOOO!!”
“SCUSA! TE L’HO Già DETTO!”
Non si fermarono
fino a quando non li ebbero seminati, Kankyro la
depose a terra, depresso, con la voglia di scappare almeno in un’altro continente.
“Kankuro…andiamo a mangiare…”
“EH?!”
“offro io, non
vorrai farmi credere che quella roba ti ha riempito?”
Kankuro voleva dire di no, ma il suo stomaco lo
tradì, gorgogliando, mormorò un si ancora più depresso.
Michiyo guardò l’amico, era triste, non aveva
ancora toccato il suo ramen, forse era ancora in
imbarazzo per il ristorante..
“Kankuro..stai sciallo,
per prima, succede…
Credo di aver
esagerato anch’io, me la sono presa troppo…
Non ti preoccupare..”
Lui non accennò ad
alzare gli occhi.
“Ma
perché perdi tempo dietro a uno come me?
Sono troppo
un’idiota, doveva essere una serata romantica, è stata un devasto…”
Michiyo rimase in silenzio un’attimo, in preda a un sensazione di deja vu.
“mi piaci proprio
perché sei un’idiota, perché mi fai ridere e poi non importa come sia andata
questa serata, tu mi piaci e questo conta e non il ristorante…”
Michiyo arrossì, imitata da Kankuro.
“Grazie…”
“prego!”
Si sorrisero.
“ ma davvero ti piaccio?”
Michiyo gli tirò una sberla
sul coppino.
“mangia stupido!”
Il ragazzo
sorrise.
Talpina pensierosa: Eccoti accontentata! Spero ti
piaccia!
Hana Turner: si è un po’ sadica, ma anche lei si deve divertire
ogni tanto^^
Hai capito adesso la
storia di Ryan e Marissa?
Ciao e alla
prossima!
Jaheira: Ciao socia! Si mi sa che hai contagiato Gaara,,,spero che si capisca perché
l’ha fatto qui…per la sedia scialla…ihihihi
Alla prossima e
grazie!
See ya next