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Autore: xswaghair_    30/07/2013    1 recensioni
Pronta a lavorare, Emma ritorna a Londra e rivive tutto quello che aveva visto qualche anno prima insieme alla sua famiglia. I primi mesi di lavoro non sono dei migliori, è naturale per una giovane giornalista in apprendistato. Fa già parte una redazione e il lavoro si complica: poco tempo per tante cose. Si allontana dalla famiglia, dal fidanzato, dai vecchi amici ma dai libri, ciò che le hanno insegnato a sognare, no. Fra la confusione nei sotterranei londinesi, però, comincia a ricordare. Cosa? ''Ero piccola, una ragazza appena uscita dalle medie mano nella mano con mamma e papà, proprio qui davanti questa parete. Ricordo che la fissavo felice, ma non riesco ad andare oltre...''. Ne sono passati tanti di giorni per riuscire a ricordare. Lì c'era una pubblicità, una volta. ''I miei idoli, i miei cinque ragazzi: i One Direction'' tutte incertezze che svaniscono dopo un ''vai ad intervistare questi due ragazzi, degli altri tre non ne ho notizie. Questi oggi sono ospiti nella...'' erano ospiti da Alan Carr, perché due su cinque? ''Non puoi entrare negli studi. Solo alla fine dello spettacolo...'' ripeteva il capo parlando di coloro che non si dimenticano con il cuore. Ma poi...
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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MEMORIES
Fourty-fourth chapter.


Mi aveva promesso che ce l’avrebbe fatta, ed ero sicura che lei avrebbe gridato al mondo il suo dolore invece io rimanevo chiusa in me stessa riempendo la camera dell’ospedale di lacrime.

Era ovvio che lei non poteva trattenere le sue grida, la piccola creatura che aveva aspettato per nove mesi nel ventre di Mart stava per nascere ed io vedevo la mia migliore amica da dietro un vetro con un velo bianco che le copriva le gambe

« Su, dovrei essere più in ansia io che tu! » mi picchiettò qualcuno la spalla.

« Oh, ciao Luke, non ti avevo visto... beh, sì! Ehi, ma che aspetti ad entrare per vedere tuo figlio nascere? »

« I medici hanno detto che manca ancora un po’, anche se a quanto vedo hanno già sistemato tutto! »

« Sì, in effetti... »

« Grazie per aver tenuto d’occhio Mart, Emma. » disse ritornando serio.

« Grazie? Beh, se tenerla d’occhio vuol dire stare per ucciderla una padella quasi all’alba, allora sì! » sorrisi ricordando quando ancora nulla di tutto quello che stava per succedere era stato programmato.

« Dài, ti sta chiamando, vai! » continuai fissando Mart da dietro il vetro sorridendo e dando una spinta leggera a Luke.


Lui entrò ed io mi sentì terribilmente inutile dato che loro formavano qualcosa di sensato di cui io non facevo parte.

Emma, sono una coppia loro!, pensai.

Cara coscienza,

ti odio,

con amore, me, dicevo a me stessa con una voce che era la mia ma più dolce dell’augurio odioso dell’altra.

Ecco, ci manca solo avere due personalità..., riflettei e poi sorrisi di scatto vedendo Martina che rideva come se avesse nuovamente diciotto anni, la pancia fosse scomparsa, proprio come i dolori alla schiena, l’incredibile fame e gli sbalzi d’umore.

Rideva osservandomi con Luke alla calcagna.

Anche lui rideva.

Avrei voluto chiedergli perché, ma mi venne così spontaneo dimenticare che in una stanza al piano di sopra c’era Roberto, che Zayn mi aveva presa per stronza e la stessa cosa io avevo fatto con lui, che avevo una sorella morta ed una madre dispersa.

Però risi.

Risi come una volta.

« Ecco che è arrivata la nostra altra volta di... »

« Era da tanto che non ti vedevo, mi sei mancato, Zayn! » risposi girandomi con la testa china sui piedi e sorridendo come una matta.

Combaciavano i miei pensieri con le sue parole.

O ero fuori di testa dopo delle risate insensate?

« Dio... »

« Mio. » concluse lui.

« Ecco, no, scusa, perdonami, non volevo, avevo la mente da qualche altra parte, scusa, scusa! » ero di un rosso peperone che nessuno poteva nascondere dietro un vetro e si sarebbe visto anche se mi avessero messo dietro le pareti bianche dell’ospedale!

« Non preoccuparti capisco... »

Picchiavo mentalmente me stessa per aver scambiato Andrew per Zayn.

La voce di Andrew per quella inconfondibile di Zayn.

« Oh, porca miseria, perdonami ancora, io non dovevo... »

« Emma, si vede che ti manca! »

« No, Andrew, per favore, cambiamo discorso! Perché sei qua? »

« Devo parlarti... »

« E come mai sapevi che io ero qui? » aggrottai la fronte.

Lui, invece, la stirò portando le sopracciglia in alto e disse: « Devo parlarti, tutto qua. Pensavo fossi da Roberto, ma mentre salivo le scale mi sono accorto che eri qua. ».

« E come facevi a sapere qual è l’ospedale in cui è stato ricoverato? » forse stavo esagerando.

« Me lo hai detto tu... »

Feci mente locale.

« No, io non ti ho mai detto nulla di qui. Tu sapevi solo di Rober... »

« Senti, Emma, parliamo da un’altra parte, qui c’è troppa gente! » mi fermò prima che io finissi la frase.


Percorremmo tutto il corridoio fino ad arrivare in fondo, dove non c’era nessuno, solo qualche infermiere.

« Che devi dirmi? Perché? Cazzo, la mia migliore amica sta per partorire e tu mi porti via? »

« Devo spiegarti un po’ di cose, è da tempo che dovevo farlo, ma penso che è arrivato il momento di parlare come una volta. »

« Sono le parole ‘una volta’ a spaventarmi di più. E perché in questo periodo tutti vogliono parlarmi? » domandai invano riferendomi a mia madre, quella adottiva.

« Ricordi Mr. Wint? »

« Lo stronzo dell’articolo, come no. » dissi con una risatina sarcastica.

« Ecco, ci sei arrivata da sola “l’articolo”. »

« Che intendi per ‘ci sei arrivata da sola?’ »

« Beh, Wint lo ha fatto di proposito a voler che tu cercassi qualche informazione su... per fare l’articolo, ecco. »

« Tu sapevi già da prima? » ero in uno stato di confusione e di ‘voglia di spaccare tutto’.

Non un ‘’, non un ‘no’: « Ho cercato di fartelo capire tramite la storia di Bella... ».

Lo guardai dritto negli occhi nella speranza si pietrificasse, corrugai la fronte per concentrarmi sull’obbiettivo, ma nulla.

« So che vuol dire, magari avresti capito tutto sin dall’inizio, tu e Z-Zayn » non capivo perché balbettò il suo nome « avreste potuto parlare già da tempo, o magari avresti fatto tutto con calma e... ».

« No, tu non lo sai. Avresti dovuto dirmelo dall’inizio. Ora scommetto che con quella rivista che è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso il vostro capo si è arricchito, e per questo vi siete associati a qualcos’altro, no? Lo scoop di ‘Zayn e il suo problema’ era bello pesante, non pensi? ‘Wohoo, la nuova Amy fa colpo per l’ennesima volta sul celebre cantante inglese’. O cos’altro? Aspetta... dimmi anche che c’hai guadagnato anche tu! Magari hai rivelato qualcosa alla stampa, no? Ops, “scusa Emma, ma sono io la stampa”. Dimmi che scherzi, Andrew! »

Non rispose subito.

« So cos’ho fatto. Non volevo vederti neanche io con lui. La notizia di Amy, cinque anni fa, è stata uno strazio per tutta Londra. Non voleva nessuno che tu facessi la sua stessa fine. Bella si era ripresa, quindi... beh, quel racconto era un po’ per dirti che potevi benissimo allontanarti da lui e... »

« Cosa ‘e...’? Sono stata davvero una stronza a pensare di potermi fidare di te. »

Labbro, fermati, non tremare. Guance, non arrossatevi. Occhi, non cominciate a diventare lucidi, vi prego, dissi mentre mi allontanavo in fretta da Andrew.


Quelli dell’amore non corrisposto, quelli che si innamorano degli occhi di uno sconosciuto, quelli che si innamorano da soli. Quelli che « da oggi in poi non lo penserò più » e che quando quella persona accenna anche un solo saluto si sentono morire dentro, eravamo questi, io e Zayn?

Scrissi sul cellulare quella frase pensando di poterla aggiungerla alle altre che avevo scritto da quando conobbi Malik sul vero senso della parola, asciugandomi di fretta le lacrime dagli occhi e dalle guance e per poi dirigermi verso la sala in cui stava Mart, ancora coricata sul letto e con quella copertina.

Ricordavo a malapena le sue risate di prima, o quando mi chiamò dicendomi: « Dio, Emma, non puoi capire che dolore, mi si sono rotte le acque! Ed adesso che faccio? Luke mi ammazza se vede che si è sporcato il pavimento, la signora dell e pulizie è ancora in viaggio! ».

Sorrisi al pensiero.

Era davvero importante il pavimento o il dolore che doveva provare?

Mi chiedevo come faceva lei a sopportare tutto quel peso.


« Ecco, penso che ora sia il momento! » disse una dottoressa che entrò nella stanza.

Martina si agitava come una pazza e stava per piegarsi in due se non fosse stata trattenuta dai dottori.

Teneva la mano stretta al polso di Luke, e la mano del futuro padre diventava sempre più scura a causa del blocco sanguigno che probabilmente gli stava procurando Martina.

Ad un certo punto chiusero le tende e non potei più guardare.

Sentivo solo grida.


« E’ la zia, lei? » mi domandò una signora aprendo la porta e portando con sé un corpicino bianco avvolto in altrettanta copertina bianca.

Spuntava solo un ciuffo di capelli castano chiaro.

« Z-zia? » chiesi, poi mi accorsi che le tendine erano scomparse e che vedevo di nuovo Mart e Luke - il quale aveva un assurdo segnale al polso - che mi sorridevano con un cenno d’assenso. Io? Zia io? « Oh, sì, scusi, è che... » cercai di continuare, ma la dottoressa mi interruppe.

« Certo, la capisco, è sempre un’emozione! »


Ero passata dalle lacrime ad un sorriso immenso, e cosa che mi faceva stare più bene era che Martina era uscita sana e salva da tutto quello.

Le rimaneva ancora la pancia gonfia che si intravedeva da sotto il lenzuolo che adesso la copriva fino al seno.

« Vediamo un po’ come ti vuole chiamare la mamma, eh? » dissi appena la dottoressa me lo porse e mi guidò verso Mart.

Quando entrai nella stanza in cui era stata spostata per liberare la ‘zona parto’ la vidi sorridente più del solito.

« E’ bellissimo, non trovi? » mi domandò.

« Vedendo i genitori... ecco, beh, è un’opera d’arte! Manca solo il nome... » sorrisi guardandolo sorridere e muovere le manine paffute e rosse.

« Penso che Logan sia perfetto! »

« Logan? Come Logan Lerman? » risi.

« Beh, anche! »


Lasciammo Logan a Luke per un po’, noi eravamo rimaste sole in quella pallida camera.

« Emma, scusa se mi sono allontanata negli ultimi tempi... »

« Per una giusta causa! » sorrisi.

« Ma se a poco neanche ti davo retta quando parlavi del mio futuro... dicevi la verità, me ne pento ancora di aver fatto questa scelta. » e guardò Luke « Sai, non l’ho fatto con cattiveria, ma sapevo che sarei diventata matura. Non sopportavo più il fatto di essere inferiore, di essere un peso nei tuoi confronti. Emma, io non volevo, sul serio. Ma mio padre... lo sai come è andata quella notte, no? Quindi mi sembrava giusto costruire un tetto tutto mio, e, beh, ho capito che Luke è la persona giusta. Quella notte, il giorno del mio compleanno, ci eravamo scatenati, ci sentivamo padroni del mondo ed ora avremo un mascalzone fra i piedi per tutta la vita! ».

« L’importante è che adesso è tutto a posto. Che voi vi amate adesso e per sempre, okay? »

E a quel punto ci abbracciammo.

« Ti voglio bene, Emma. »

« Anche io, tanto! »

DOPO QUASI UNA SETTIMANA, MA ECCOMI! ALLOWA, DICIAMO CHE MI SENTO SODDISFATTA DI ESSERE ARRIVATA SIN QUI, CHIARIZIONE DI ANDREW, DI MART ED ANCHE LA NASCITA DEL PICCOLO LOGAM, AAAW. EHM EHM *TOSSISCE* TENETE BEN IN MENTE 'LOGAN' - 'MART' - 'LOGAN LERMAN', INTESI? OH, OKAY.
ALLA PROSSIMA, E FATEMI SAPERE TUTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTO!
IN QUANTO A VOI, SCUSATE SE ANCORA NON SONO PASSATA NELLE VOSTRE FF,  NE HO UN BOTTO DA RECENSIRE E MOLTE VOLTE LEGGO MA NON LO FACCIO! STASERA MI METTO D'IMPEGNO ANCHE SU QUESTO!!
FATEMI SAPERE COME VI SEMBRA, PER FAVORE! 
GRAZIE NUOVAMENTE A CHIUNQUE LEGGESSE QUESTA FF E A TUTTI COLORO CHE LA METTONO FRA LE RICORDATE/SEGUITE/PREFERITE ED A mitchie Justice CHE CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA E LA RECENSISCE!
SPERO DI AVERLO SCRITTO BENE E COME HO CHIESTO PRECEDENTEMENTE POTRESTE FARMI IL PIACERE DI COMMENTARE E SCRIVERE SE HO FATTO EVENTUALI ERRORI DI BATTITURA, SE VORRESTE SAPERE QUALCHE ANTICIPAZIONE COMPLESSIVA DEI FUTURI CAPITOLI POTETE RINTRACCIARMI QUI FACENDOMI QUALCHE DOMANDA --> http://ask.fm/xzaynsmoustache , NON SONO PRONTA A RISPONDERE A TUTTE QUELLE CHE PROBABILMENTE MI FARETE RIGUARDANTI IL TESTO, PERCHE' SINCERAMENTE NON HO GIA' PRONTI TUTTI GLI ARGOMENTI DA TRATTARE ANCHE NEI PROSSIMI CAPITOLI, TIRO TUTTO FUORI IN MODO SPONTANEO E MOMENTANEO QUINDI ADESSO NON SO COSA POTREI SCRIVERE NEGLI ALTRI CAPITOLI, lol. 
SPERO VI SIA PIACIUTO E VI RINGRAZIO IN ANTICIPO PER AVER LETTO CIO' CHE RIGUARDA DUE MIEI GRANDI SOGNI. GRAZIE, DI NUOVO
  
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