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Autore: I_am_a_liar    30/07/2013    13 recensioni
"Correva. Correva nel buio, in mezzo agli alberi. Sapeva che qualcuno la stava inseguendo. Non riusciva a scorgerne il volto ma chiunque fosse, era sempre più vicino. A un tratto sentì un dolore lancinante alla gamba destra e in pochi secondi si ritrovò stesa a terra, terrorizzata. Una figura incappucciata le fu addosso in pochi secondi: stava per scorgere il suo volto ma proprio in quel momento aprì gli occhi."
Dopo la morte di Spencer, i genitori di Aria, Hanna e Emily le mandano per due mesi nella casa in campagna della nonna di Aria. Qui A le lascia stare ma prima o poi dovranno tornare a Rosewood e allora...
TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=_gVYrhZT4U8
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Aria Montgomery, Emily Fields, Hanna Marin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Questa è la mia prima storia su efp quindi siate buoni...
Spero vi piaccia e vi invito calorosamente a recensire!
I_am_a_liar


Correva. Correva nel buio, in mezzo agli alberi. Sapeva che qualcuno la stava inseguendo. Non riusciva a scorgerne il volto ma chiunque fosse, era sempre più vicino. A un tratto sentì un dolore lancinante alla gamba destra e in pochi secondi si ritrovò stesa a terra, terrorizzata. Una figura incappucciata le fu addosso in pochi secondi: stava per scorgere il suo volto ma proprio in quel momento aprì gli occhi.
– Em! Em! Svegliati! È stato solo un brutto sogno! –
Emily si ritrovò sdraiata per terra accanto al suo letto, davanti a lei Aria e Hanna con un’espressione spaventata sul volto; le ci volle più di qualche minuto per realizzare dove si trovasse, per far tornare normale il battito del suo cuore e rendersi conto che effettivamente era stato solo un brutto sogno. La gamba però le faceva male veramente così si fece portare dalle sue più grandi amiche un po’ ghiaccio da mettere sulla caviglia.
Dopo la morte di Spencer, i genitori delle tre ragazze avevano deciso di mandarle per un po’ di tempo lontane da Rosewood, per fargli cambiare aria e per tenerle al sicuro. Le tre amiche avevano quindi passato gli ultimi due mesi nella casa in campagna della nonna di Aria, lontano da cellulari, computer e qualsiasi tipo di oggetto elettronico. Hanna e Emily passavano il tempo a scrivere lunghe lettere a Caleb e Paige, mentre Aria, che poche settimane prima aveva lasciato il suo bel professore, non aveva nessuno con cui valesse la pena tenersi in contatto.
Per il resto le piccole bugiarde non avevano parlato con nessuno per tutta la loro permanenza in campagna, poiché, ancora terrorizzate dalla morte dell’amica, non avevano il coraggio di uscire di casa.
Poco prima di lasciare Rosewood avevano ricevuto un ultimo messaggio da –A:
 
Oggi è toccato alla vostra amica, ma mi piace terminare i lavori che inizio.
Non mi dimenticherò di voi, stronzette.
-A
 
dopo di che niente. Non avevano più ricevuto minacce e sapevano che non era solo a causa dell’assenza di mezzi informatici; se A avesse voluto raggiungerle l’avrebbe fatto senza problemi e questo lo sapevano tutte e tre. Fare ipotesi sul motivo per cui fossero state lasciate in pace così a lungo sembrava ormai inutile perché tanto lo sapevano fin troppo bene: A era sempre un passo avanti.
 
La caviglia le faceva ancora un po’ male; doveva averla urtata con forza cadendo dal letto. Così si stese sul divano, con una vaschetta di gelato e un cucchiaio, pronta per guardare l’ennesimo film e cercare di distrarsi dai pensieri che le frullavano in mente, ai quali si era aggiunto quel terribile incubo.
Aria si unì subito a lei, mentre Hanna stava chiusa in camera, le cuffie nelle orecchie e la musica a palla.
Sorprendentemente quella che era rimasta più segnata dalla morte di Spencer era proprio Hanna. Non si sentiva più al sicuro in nessun posto, sobbalzava a qualsiasi rumore, la notte non dormiva e quelle rare volte che riusciva a chiudere gli occhi, sognava Spencer, il suo corpo senza vita steso sul suo letto, quasi come se dormisse, ma non era destinata a svegliarsi mai più. Altre volte invece sognava di fare la sua stessa fine e raramente anche di voler fare la sua stessa fine. Questo però non l’aveva mai detto alle sue amiche, perché probabilmente non avrebbero capito.
A differenza dell’ultima volta che si era sentita sola, non aveva sfogato le sue frustrazioni nel cibo, anzi, aveva smesso quasi completamente di mangiare, dimagrendo in maniera esagerata, mostrando la forma di tutte le sue ossa. Aria e Emily erano molto preoccupate e si sentivano impotenti. Non sapevano cosa fare di fronte a ciò che stava succedendo ad Hanna; non sapevano come consolarla perché forse non vi era consolazione… A aveva rovinato le loro vite, gli aveva portato via molte persone care e minacciava di far fare la stessa fine anche a loro. Sapevano di non essere mai al sicuro e che qualsiasi cosa volesse fare A, la faceva, senza tener conto di nessuno. Loro stesse non sapevano come riuscivano a dormire la notte, ma forse ormai si erano rassegnate al fatto che la loro vita fosse totalmente controllata da A.
Era sempre stata Spencer a dare loro la carica, a dire di non arrendersi perché potevano riavere il controllo delle loro vite, ma ora che anche lei non c’era più, avevano smesso di crederci.
 
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta. Aria e Emily si scambiarono un’occhiata interrogativa prima che Aria si alzasse per andare ad aprire. Con sua sorpresa si trovò davanti sua madre, la signora Marin e la signora Fields. Le tre donne la salutarono con un grande sorriso che Aria fu costretta a ricambiare, facendole accomodare.
Dopo i soliti convenevoli, Emily ebbe il coraggio di chiedere il motivo della loro visita. Le tre donne rimasero un po’ spiazzate da quella domanda. “Ma come? Non sapete perché siamo qui? Sono passati due mesi da… beh da quando avete lasciato Rosewood e lunedì dovete tornare a scuola.” Disse la signora Montgomery.
A quelle parole le tre ragazze –anche Hanna era scesa a salutare gli ospiti– rimasero di sasso. In quel posto avevano perso la cognizione del tempo e mai avrebbero immaginato che era già ora di tornare a casa, alla loro vita e a tutti quei luoghi che ricordavano la loro amica scomparsa. Hanna ebbe un cedimento e subito le tre donne furono su di lei con una pezza e un secchio d’acqua fredda, lasciando le altre due ragazze ai loro pensieri e timori.
Ad Emily venne subito in mente il suo sogno; forse voleva dire qualcosa, forse tornando a casa sarebbe rincominciato tutto e loro non erano di certo pronte a tornare in quell’inferno.
Anche Aria aveva lo stesso timore, la paura di rivivere tutto quello che avevano passato, o anche peggio, e la paura di non riuscire a superarlo.
Nonostante nessuna delle piccole bugiarde volesse tornare a casa, ormai era ora e, fatti i bagagli, presero il treno che le avrebbe riportate lì dove tutto sarebbe rincominciato.
  
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