Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: itsjen    30/07/2013    10 recensioni
-Aprila- gli intimai.
L'aprì e lo vidi sbiancare di colpo.
-Non è possibile!-
Rimase in silenzio mentre io lo guardavo.
‘Forse non tutti i ragazzi lo vorrebbero sapere così’ pensai.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 6


Uscii dall’albergo così in fretta che solo dopo realizzai che non avevo un piano.
Dove sarei andata? Cosa avrei fatto?
Solo il destino, ora come ora, poteva deciderlo.
Mi sedetti esausta su una panchina, dopo aver corso per centinaia di metri per allontanarmi dall’hotel.
‘Pensa, Ginny, pensa’.
Prima di tutto dovevo trovare un posto dove stare.
Non avevo abbastanza soldi per pagarmi il volo per tornare a casa, quindi ero bloccata in America.
Presi il telefono e mandai un messaggio ad Abigale, sperando che dopo questo non mi avrebbe chiamata. Non avrei sopportato di sentire la sua voce dispiaciuta dopo una serata del genere.
E’ora che torni a casa’ scrissi tra le lacrime.
Poi lo inviai.

Passeggiai per le vie della città senza avere un preciso scopo che mi guidasse.
Mi ritrovai davanti ad un pub e mi accorsi improvvisamente di avere fame. Entrai e mi sedetti da sola su un tavolino ordinando un hamburger. Mangiai silenziosamente, guardando la mia valigia, a come sembrasse piena vista da fuori, pur non sapendo che dentro conteneva il minimo indispensabile per una piccola vacanza di pochi giorni che era stato buttato dentro alla rinfusa.
Mi chiesi se anche io a primo impatto sembrassi una ragazza ‘piena’ quando in realtà ero tutto il contrario.
Ero vuota. E il mio hamburger stava cercando miseramente di riempire almeno una parte di me.
Mi asciugai gli occhi lucidi e distolsi lo sguardo dalla valigia, posandolo poi su un ragazzo biondo che mi stava guardando.
-Niall?-
Lui si alzò e corse al mio tavolo. Saranno stati i suoi occhi dolci, o il suo sorriso impossibile da camuffare, a farmi capire che era lui. Altrimenti non l’avrei mai riconosciuto, conciato com’era. Portava una barba castana che gli nascondeva gran parte del volto, e un cappello azzurro che gli copriva i capelli. I vestiti erano trasandati e aveva…
-Una pancia finta? Ti prego Niall dimmi che non è vero- dissi soffocando le risate.
Lui non rispose e mi guardava come se stesse decidendo in quell’istante se essere arrabbiato o felice di vedermi.
-Ci hai fatto prendere un colpo- disse infine.
-Mi dispiace- e continuai a mangiare in silenzio il mio hamburger mentre il mio sorriso si spegneva.
-Perché sei andata via?- chiese dopo un paio di minuti passati in silenzio.
-E’ meglio così per tutti, Niall, credimi-
-Non è vero-
-Lo sto facendo per voi- dissi guardandolo decisa negli occhi.
-Te ne sei andata e l’hai fatto per noi? Beh, noi non volevamo che tu andassi via, soprattutto senza dire una parola- protestò. –Hai idea di come ha reagito Harry?-
-Non lo voglio sapere-
-Sta piangendo da ore in camera tua, sul tuo cuscino, su quello che era il tuo letto-
Aveva gli occhi lucidi.
-Volevano che abortissi- sussurrai. La voce s’incrinò pronunciando quella parola.
-Cosa? Chi?- aveva spalancato gli occhi. Pur essendo un’espressione tra il sorpreso e lo scioccato, non potevo non notare come l’azzurro risaltasse sul suo volto.
-I tuoi menager-
Rimase immobile per qualche secondo. Sicuramente se lo aspettava, ma forse non ci aveva creduto fino in fondo. Forse davvero pensava, come Harry, di poter crescere suo nipote.
-Dove starai stanotte?- domandò alla fine.
-Ancora non lo so, troverò un albergo libero-
-Impossibile- tagliò corto Niall. –Abbiamo tre concerti in questa città, gli alberghi sono tutti pieni-
-E allora..-
-Ho un’idea- disse e, quella sera per la prima volta, sorrise.

-Il tour bus?- domandaiincredula.
Davanti a me si innalzava in tutta la sua grandezza un autobus a due piani completamente rosso, con al lato scritto in bianco il nome della band.
Niall si avvicinò all’entrata e sfilò una mazzo di chiavi dai suoi pantaloni.
-Wow, ti porti dietro tutte quelle chiavi ogni volta?-
-Questa- disse indicano una piccola chiave pitturata di verde –E’ la chiave di casa mia, in Mullingar. Si, le porto dietro sempre. E’ come se portassi con me casa mia-
-E questa cos’è?- chiesi prendendo tra le dita una chiave rosa.
-Oh, è la chiave della prima casa di Harry e Louis- rispose.
Armeggiò un altro po’ con il mazzo di chiavi e alla fine esclamò -E questa- prese una chiave rossa e la infilò nella serratura dello sportello –E’ la chiave per aprire il tour bus-

-Può andare per questa notte, no?- chiese apprensivo.
Mi ero appena sistemata in una delle cuccette, affiancando la valigia al letto.
-Si- risposi. –Non avrei potuto chiedere di meglio-
Niall si avvicinò cauto e si sedè sul letto, nei suoi occhi una punta di malinconia.
-Perché mi guardi così?-
-So già che domani mattina non ci sarai più- disse. –Mi dispiace che sia andata così. Noi volevamo davvero questo bambino-
-Noi?- domandai sorridendo.
-Si, insomma. Harry, io, i ragazzi. Stavano già progettando il regalo per la nascita..-
-E cos’era?- chiesi curiosa.
-Ovvio che non te lo dico, questo mica è un addio- ribattè scettico Niall.
-Forse-
-No, non lo è- puntò gli occhi nei miei. Notai di nuovo che erano lucidi, ed era ancora una volta colpa mia. -Tieni- disse dandomi un piccolo foglio bianco. Lo girai e vidi che sopra erano scritte in nero una serie di numeri. –E’ il mio numero di telefono. Quando nascerà il bambino noi dovremmo essere tornati da questo tour da settimane. Rimarrò a Londra. Se c’è un problema, se vuoi parlare o se solo vuoi rivedermi chiamami e io corro- concluse sorridente.
Mi asciugai con il dorso della mano una lacrima ribelle che, indisturbata, si stava facendo spazio sul mio volto.
-Grazie- e lo abbracciai.
Non so per quanto tempo rimanemmo così, so solo che a me sembrò troppo poco. Non ero pronta a dire addio a quei ragazzi, non volevo dire addio a lui, a Harry..
Ma dovevo.
-Un’ultima cosa Niall- mi schiarii la voce interrompendo quell’abbraccio. –Non dire niente a Harry. Non voglio che soffra ancora di più-
-Ginny, non so se posso nasconderg…-
-Devi. Fallo per me- dissi prendendogli le mani e costringedolo a guardarmi negli occhi.
Lui, in risposta, si alzò e si stirò con le mani i pantaloni, tirando su il naso.
-Ci vediamo Ginny. Non ti preoccupare per chiudere, domani torno su e faccio io- disse abbozzando un sorriso. E, dopo ciò, s’incamminò lungo il piccolo corridoio del bus e raggiunse il portellone. Si girò a guardarmi una sola volta, poi sospirò, scese i gradini e la porta, con un tonfo, si chiuse.


Sarò all’aeroporto per le dieci con i biglietti di ritorno. Mi spieghi tutto domani, ne avremo di tempo per parlare durante il volo. Ti voglio bene.

Aby x

  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: itsjen